Gentili dottori, mi sono reso conto che, rispetto a chiunque altro, non do sufficiente importanza al

19 risposte
Gentili dottori, mi sono reso conto che, rispetto a chiunque altro, non do sufficiente importanza alle date, al collocamento degli eventi nel tempo. Infatti, considero soltanto il presente e, con il passare degli anni, l'anno nuovo diventa l'anno corrente al quale do esclusiva importanza e l'anno precedente svanisce nel nulla e diventa astratto nella mia mente e infatti fatico fortemente a stabilire quando certe cose mi sono successe e a quale anno debba attribuirle. Mi sono reso conto di avere delle difficoltà anche a compiere calcoli aritmetici sulle date, ad esempio ragiono correttamente pensando al giorno di domani ma qualunque giorno che segua il domani diventa un ragionamento astratto rispetto al quale perdo "concretezza" e mi sono accorto anche di avere difficoltà nel fare calcoli aritmetici sui numeri ordinali. Per esempio, comprendo il senso della parola "penultimo" perché ho acquisito il concetto e quest'ultimo viene visualizzato nella mia mente in modo diretto come la parte che precede l'ultimo, ma se devo pensare in termini aritmetici mi perdo e questo diventa evidente quando mi imbatto nello studio dell'inglese e nei termini "second to last" o "third to last" dove la strada per giungere alla comprensione del concetto passa, ora che sono adulto e ho una mente tendente più alla logica, per il ragionamento sui numeri, in senso "ordinale" cioè di spostamento tra diverse posizioni. Mi viene ad esempio da chiedermi se "il terzo dall'ultimo". Noto che gli altri sono estremamente più abili e rapidi nel rispondere a domande di questo tipo legate al tempo o al calcolo delle date. Al di là ora del mio caso specifico, cosa si potrebbe dire rispetto a questo genere di problemi? Ho 26 anni e sono un uomo.

Grazie mille!
Gentile utente, questo genere di problemi comprende un mondo pressoché sconfinato e credo che nuove domande possano essere più utili che risposte generali.
Le seguenti domande vogliono essere spunti di riflessione e non è richiesto rispondere.
Quanto disagio le genera pensare al deficit del quale scrive?
La spinta ad informarsi riguardo questa condizione viene dalla pura curiosità o da qualcos'altro?
Il pensiero "gli altri sono estremamente più abili e rapidi di me" da cosa è seguito e quanto è vero?
Le consiglio di prendere in considerazione la possibilità di prenotare un colloquio con un professionista della salute mentale, per sciogliere ogni dubbio.
Grazie della domanda e buona giornata.

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Gentile utente, mi vorrei innanzitutto complimentare con lei per la lucidità con cui descrive in vari passaggi le difficoltà che ha notato nel corso di questi anni. La consapevolezza che ha sviluppato, potrebbe averla aiutata nel mettere in campo strumenti che hanno compensato alcune carenze a cui lei fa riferimento. Dal momento che fa una richiesta esplicita di una spiegazione le chiederei: come mai adesso? In questo specifico momento ha la percezione che stiano limitando in parte la sua libertà? Da un testo online non si fa diagnosi: le consiglio di richiedere una valutazione da uno/a specialista psicologo/a per approfondire questi aspetti cognitivi, che potrebbero asserirsi all’area dell’apprendimento.
Cordialmente Dott.ssa Furlani

Buongiorno, grazie di questa condivisione.
Da quello che ha scritto sembra essere un problema legato alla modalità di apprendimento ma questa non è una diagnosi nè, concordo con la collega che ha risposto in precedenza, è possibile farne una su questa base.
Se quanto riportato le crea disagio o sofferenza, o impatta in modo negativo all'interno della sua vita le consiglieri l'ipotesi di iniziare un percorso di psicoterapia.
Con l'augurio di esserle stata d'aiuto le auguro buon proseguimento
Dott.ssa Anna Lucia Mirone
Buonasera, è molto coraggioso da parte sua condividere queste difficoltà e cercare di comprenderle. Ci sono vari aspetti psicologici che potrebbero contribuire a questa sua modalità di vivere il tempo e come le hanno detto anche i colleghi non si può fare una diagnosi nè darle indicazioni generiche su cosa potrebbe aiutarla.
Trovo però indicativa la precisione con cui lei ha descritto le sue modalità, con una grande attenzione e puntualità, come se avesse bisogno di focalizzare i dettagli dei suoi pensieri e delle sue modalità operative. Può esserci stato un momento critico in cui ha avuto bisogno di avere il controllo su cosa le stava capitando?
Se lei ha sperimentato stress significativo o ansia, potrebbe essere utile esplorare come questo possa influenzare il suo funzionamento cognitivo.

Le consiglio di approfondire con uno psicologo o uno psicoterapeuta questi suoi vissuti per esplorare più a fondo queste difficoltà e sviluppare strategie per gestirle. Resto a disposizione e le auguro una buona serata.
Buonasera. descrive delle difficoltà che possono essere ricondotte ad un problema cognitivo, la risposta che cerca sicuramente la può avere dopo la valutazione di un professionista.
Grazie per aver condiviso la sua difficoltà.
Dott.ssa Nicoletta Gentile
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Le difficoltà che descrivi nel collocare gli eventi nel tempo e nell'eseguire calcoli aritmetici relativi alle date potrebbero essere associate a una sfida nella percezione e nell'elaborazione delle informazioni temporali. Questo potrebbe essere influenzato da vari fattori come la percezione del tempo, la memoria o la modalità di pensiero. Potrebbe essere utile consultare uno specialista, come un neuropsicologo, per una valutazione accurata e per identificare eventuali aree di difficoltà specifiche. La consulenza professionale può fornire strategie e interventi mirati per migliorare le tue abilità cognitive. Rimango a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti.

Dott.ssa Francesca Gottofredi
Ciao caro utente. Possono esserci svariati motivi. Da una semplice proiettività preferenziale per il futuro a una tendenza alla rimozione a causa di cose accadute nel passato. L'invito a contattare uno specialista è l'unica cosa che posso consigliare e se servisse mi trovi disponibile.
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Gentile utente grazie per aver condiviso la sua situazione.
Sono vari gli aspetti che andrebbero valutati per verificare l'origine della sua difficoltà nella collocazione temporale degli eventi e nei calcoli aritmetici sulle date. Come già scritto da altri colleghi, dal suo semplice testo non è possibile fare una diagnosi. Come primo passaggio le consiglio di illustrare la situazione al suo medico di base che conosce la sua storia medica e saprà indirizzarla presso uno specialista per procedere ad una più seria valutazione diagnostica. Resto a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Grazie per la tua condivisione dettagliata e onesta delle tue esperienze. La difficoltà nel collocare gli eventi nel tempo e nel fare calcoli aritmetici con le date che descrivi può essere esplorata da diverse angolazioni psicologiche.

Elaborazione temporale e memoria: Alcune persone possono avere difficoltà specifiche nella percezione del tempo e nella memoria temporale. Questo può essere legato a come il cervello elabora le informazioni temporali. La memoria episodica, che aiuta a ricordare eventi specifici nel contesto di quando sono accaduti, potrebbe non essere così forte in tutti gli individui.

Dislessia o discalculia: Questi disturbi dell'apprendimento non riguardano solo la lettura e i calcoli matematici base, ma possono anche influenzare come si gestiscono concetti come il tempo e la sequenza. La discalculia, in particolare, include spesso difficoltà con i concetti di tempo e la gestione dei numeri in modi che non sono immediatamente evidenti come nelle difficoltà matematiche tradizionali.

Attenzione e funzioni esecutive: Le funzioni esecutive, che includono pianificazione, organizzazione e gestione del tempo, possono influenzare come percepiamo e interagiamo con il tempo. Se ci sono sfide in queste aree, potresti trovare difficoltà a organizzare mentalmente le informazioni temporali.

Strategie compensative: Spesso, le persone sviluppano metodi compensativi per gestire le loro difficoltà. Nel tuo caso, sembra che tu utilizzi una logica più astratta o visiva per comprendere concetti che altri potrebbero gestire con calcoli sequenziali.

Ansia e stress: A volte, l'ansia o lo stress possono peggiorare o rendere più evidenti queste difficoltà. Se ti senti sotto pressione mentre pensi a queste cose, potrebbe influenzare ulteriormente la tua capacità di elaborare le informazioni.

Ti consiglierei di considerare una valutazione con uno psicologo o un neuropsicologo. Possono offrire test specifici per valutare le funzioni cognitive legate al tempo e ai numeri e possono aiutare a identificare strategie specifiche per migliorare o compensare le difficoltà che stai vivendo. Inoltre, un terapeuta potrebbe aiutarti a sviluppare strategie per ridurre l'ansia o lo stress associati a queste sfide, migliorando così la tua capacità di gestire le informazioni temporali.
Buongiorno Gentile utente è difficle rispondere alla sua domanda in questo spazio, sarebbe opportuno ed interessante comprenderla meglio almeno con un colloquio di presenza o online qualora lei fosse troppo distante dallo specialista che sceglie.
Qualora volesse approfondire la consocenza della sua domanda mi rendo disponibile.

Cordiali Saluti

Dott.ssa Rossella Sorce
Buongiorno, mi complimento per l'abilità con la quale ha descritto quello che per lei in questo momento costituisce un problema. Il fatto di averlo realizzato e condiviso qui con noi denota che non avrà dimestichezza con le date e le problematiche che descrive ma che ha una grande capacità introspettiva e di autovalutazione, mi creda....non è da tutti. Quello che può fare nell'immediato è cercare un professionista che la possa aiutare ad inquadrare il problema e costruire insieme un percorso che possa aiutarla vivere al meglio questo disagio cercando di trovare delle strategie per rimediare alle difficoltà quotidiane che tutto ciò comporta. Se volesse saperne di più mi contatti senza impegno in modo che possa illustrarle nel dettaglio di cosa le sto parlando. Per ora la saluto e la ringrazio per la condivisione.
Dott.ssa Marina Brusadelli
Buongiorno! Grazie per la sua condivisione. Le problematiche da Lei descritte sembrerebbero ascrivibili ad alcune difficoltà nelle funzioni cognitive. Perciò, il mo consiglio è quello di rivolgersi prima di tutto a un collega neuropsicologo che, attraverso il colloquio clinico e la somministrazione degli opportuni test neuropsicologici, riesca a far luce sulle sue specifiche problematiche. Cordiali saluti
Gentile utente, più che dare una risposta significativa alla sua domanda potrebbe orientarsi sul perche sia nata questa problematica. Le risposte possibili sono moltissime. Mettendo in campo la possibilità che la sua problematica sia solo ed esclusivamente a livello psicologico, potrebbero essere una ipotetica soluzione quella di interrogarsi sul " come mai" si pone questa domanda e se il passato è stato vissuto ( ai suoi occhi) nel totale. Una predisposizione a visualizzare il futuro resta comunque un aggancio per la realizzazione ma, dal momento in cui il passato è esperienziale, un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a mettere luce sulla questione.
Per ogni dubbio, a disposizione
Gentile utente, grazie per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e preoccupazioni, e mi dispiace molto per i vissuti negativi che da queste scaturiscono. Se dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso online, utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori modo ssa trovare una strada percorribile verso la serenità.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti a contattarmi. Un caro saluto, dott.ssa Anastasia Giangrande.
Gentile utente, essere consapevoli di quello che per noi rappresenta un problema e/o un disagio è certamente il primo passo per poter provare a risolverlo. Le motivazioni che portano al manifestarsi di queste sue caratteristiche possono essere molteplici e di diversa natura, andrebbero quindi indagate con dei colloqui per capire anche in che modo direzionare un approfondimento. Le suggerisco di chiedersi quanto effettivamente queste caratteristiche costituiscono un problema? Se e quanto ostacolano il suo funzionamento nella sua quotidianità? o solo in certo contesti e/o nel trovarsi con certe persone? ' sempre stato così? o queste caratteristiche si sono manifestate a partire da un certo momento /periodo? Provi a prendere in considerazione l'idea, se già non lo sta facendo, di affrontare queste domande con un* professionista che la possa aiutare a trovare le sue risposte.
Saluti
Buongiorno gentile utente, grazie per la tua condivisione. Quello che descrivi può essere legato a difficoltà nel processamento temporale e nella manipolazione di concetti ordinali, queste problematiche possono derivare da difficoltà di memoria temporale, difficoltà aritmetiche, discalculia, disturbi dello sviluppo neurologico , oppure differenze cognitive individuali.
Per migliorare, potresti utilizzare strumenti visivi come calendari e agende, esercitarti con numeri ordinali, usare mnemotecniche, prendere appunti dettagliati e cercare assistenza professionale da un neuropsicologo o specialista in disturbi dell'apprendimento. Se queste difficoltà interferiscono significativamente con la tua vita quotidiana, consultare uno specialista potrebbe aiutarti a identificare le cause specifiche e suggerire interventi mirati. Spero che queste informazioni ti siano utili, se hai altre domande o necessiti di ulteriori chiarimenti non esitare a chiedere. Un caro saluto, Dr. Vittorio Penzo.

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Gentile utente, se la condizione di cui parla le crea una qualche forma di disagio e/o di preoccupazione, si può rivolgere ad uno specialista per una prima valutazione cognitiva, da fare con l'utilizzo di test appositi. Se non dovesse emergere nulla di significativo ed il disagio permane, allora può valutare l'ipotesi di rivolgersi ad uno psicologo per approfondire l'assetto emotivo di tale condizione. La soluzione c'è.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi

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