Gentili dottori in questi ultimi giorni ho vissuto un disagio, non riuscivo a mangiare, non avevo vo

19 risposte
Gentili dottori in questi ultimi giorni ho vissuto un disagio, non riuscivo a mangiare, non avevo voglia di alzarmi dal letto, non riuscivo a dormire, pensavo sempre a quello che mi stava succedendo, premetto che io soffro d'ansia, quest'ansia mi arriva all'improvviso e mi porta a piangere, ad avere vere e proprie crisi di pianto, a volte dopo aver pianto mi sento meglio, come se avessi svuotato una botte. Inoltre l'ansia mi porta molti pensieri brutti, ultimamente mi è successo che i miei genitori ogni volta che si avvicina una festività si organizzano con i miei zii, e fin qui niente di strano se non fosse per il fatto che io in passato qualche anno fa presi una psicosi su una delle mie cugine, queste cugine sono piccole ma già hanno Instagram, alla visione del loro Instagram ho iniziato a sentirmi male, in quel periodo mi frequentavo con un ragazzo e iniziavo a pensare che a lui potesse piacere di più mia cugina che io, forse è strano, non saprei ma io me le ricordo ancora le mie psicosi o meglio mi ricordo ancora tutti i momenti che mi hanno fatto stare male ... comunque i miei genitori hanno deciso di andare in vacanza con questi zii già so che vedrò le mie cugine in costume da bagno e questo mi fa stare un po' male, hanno un fisico abbastanza prorompente rispetto al mio, mi ricordo che in passato non l'ho vissuta bene questa cosa, ho fatto di tutto per evitare di andare con i miei genitori per paura di dover affrontare questa situazione ma ne sono costretta, il mio ragazzo mi ha detto che lui non va da nessuna parte, al massimo mi avrebbe portato a fare un giro, io sarei stata felicissima se lui avesse deciso di andare in piscina insieme o al mare, magari avremo fatto qualcosa di diverso... Ormai nemmeno lui è lo stesso di prima mi ha spiegato che sta soffrendo d'ansia, non riesce a stare in posti chiusi o affollati, sospetto di soffrire anch'io di una cosa simile,
non voglio che ogniqualvolta si ripresenti questa situazione io la devo vivere in questo modo .
Buongiorno,
comprendo perfettamente come questi pensieri ansiogeni le creino disagio nella vita quotidiana.
Può esserle molto utile aprire riflessioni importanti all'interno di uno spazio per sé, proprio su ciò che ha raccontato. Alcuni aspetti che saltano all'occhio: in che senso parla di "psicosi"? Come l'ha affrontata? Perché il confronto con le sue cugine la fa stare così male?
Lavorare su questi e altri aspetti con un percorso psicoterapeutico può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP

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Gentile Utente, è comprensibile che una simile ansia sia difficile da tollerare. Paradossalmente è un ottimo punto di partenza, perché ci mette nelle condizioni di cercare una soluzione che vada oltre compromessi e tamponi ai quali tipicamente si ricorre. La incoraggio a intraprendere una psicoterapia, soprattutto per chiarirsi a fronte di quali inneschi la sua ansia monti. Ad esempio, sembra esserci un forte tema di confronto con le sue cugine, in risposta al quale contatta stati interni dolorosi ma indefiniti, e la cui componente emotiva è l’ansia. Resto a disposizione qualora avesse bisogno, un caro saluto
Salve, i miei colleghi e le mie colleghe hanno già toccato con la dovuta sensibilità la domanda che lei ci porta. Mi sento di dirle innanzitutto che tutto ciò che lei avverte e che prova ha pieno diritto e dignità di essere considerato, analizzato e affrontato in un ambiente che sia in grado di venire incontro alle sue necessità e ai suoi bisogni. Questo spazio deciderà lei come e quando strutturarlo, con i suoi tempi e i suoi modi. L'ansia è un segnale di pericolo che ci viene dato dalle nostre parti più primitive, più affine a una risposta fisiologica che a uno stato emotivo; questa risposta fisiologica viene innestata ogni qual volta succede, nel nostro vissuto, un evento o una situazione tale da far sentire la nostra stessa esistenza e identità a rischio. Dalla narrazione che ci porta, sembra essere questo il suo caso: un pericolo al suo stesso esistere dato da questo confronto fra corpi diversi e - da lì - paragoni che sembrano metterla in una situazione di estrema sofferenza. Affrontare con una persona formata in queste problematiche questi suoi desideri, paure e bisogni le permetterà di dare un nome e una collocazione a ciò che sente. Cordiali saluti, Dott. Corrado Schiavetto.
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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, grazie per la condivisione. Mi dispiace per l'ansia che riporta.
Da questi racconti, lei riferimento ad ansia, psicosi, brutti pensieri. Un percorso psicologico aiuterebbe a fare luce su vari punti: da quando sono emersi questi disagi? Come gestisce l'ansia? Ne ha parlato con qualcuno? Provi ad ascoltarsi e cercare di prendere consapevolezza di se. La terapia potrebbe essere un buon ausilio.
Cordiali saluti, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Buon pomeriggio, mi dispiace per la situazione che sta provando e l'ansia che la debilita emotivamente. Invece di vedere le sue cugine come "nemiche" o un pericolo per lei, non può creare un rapporto di amicizia (oltre al reale rapporto di parentela)? Sicuramente la farà stare più serena. Provi a vedere e ricercare le sue doti e qualità. Ne parli anche con il suo fidanzato, se anche lui ha delle difficoltà provare a superarle insieme può essere più facile. Se ha piacere di approfondire non esiti a contattarmi. Un caro saluto, Giada
Salve, emerge una certa confusione nelle sue parole e sembra che quello che lei stia vivendo abbia una natura relazionale e mi dispiace che questo le stia causando sofferenza. Il fatto che si senta costretta a vivere queste situazioni con ansia, eccessiva tristezza e senso di inferiorità potrebbe indicare una condizione in cui lei è abituata a considerare le relazioni interpersonali in un determinato schema predefinito, che allo stesso tempo è sia un modello "sicuro" ma anche che crea sofferenza. Un percorso psicologico le potrebbe essere molto d'aiuto per approfondire meglio queste dinamiche. Un caro saluto e buona fortuna
Buongiorno, ti ringrazio per aver voluto condividere la tua situazione con un professionista. Innanzitutto, in merito alla “psicosi”, ti chiederei perché tu abbia voluto associare ad un tuo stato mentale questa terminologia. Spesso darsi delle etichette non fa che peggiorare delle condizioni già in partenza ansiogene: pensiamo, in qualche modo, di racchiudere uno stato d’animo in un concetto ma, alla fine, è il concetto a possedere i nostri stati d’animo. Da ciò che racconti, penso sia utile partire dall’ansia che scaturisce in ciò che tu vedi come una minaccia, ossia il confronto tra fisici. Ti consiglierei di riflettere sull’eventualità di intraprendere un percorso psicologico che possa supportarti nel trovare nuove parole per la tua situazione e strumenti che ti permettano di superarla in modo consapevole. Resto a disposizione e ti auguro una buona giornata. Dott. Roberto Greco
Buongiorno, lei in questo momento pensa di avere una percezione alterata della realtà ? per questo parla di Psicosi ? Dar voce alla sua sofferenza questo si può fare in terapia, capire come lei sta evitando situazioni e come il suo stile di pensiero negativo orienti le sue azioni e le sue scelte e le faccia accettare magari un rapporto che non sempre corrisponde alle sue aspettative.. e che sia condizionata dalle scelte degli altri che decidono per lei secondo i loro parametri. Importante avere affinità magari con le sue cugine, voler stare con loro e non "adattarsi per ripiego.. ma scegliere sempre cosa è meglio per noi senza aver paura di causare dispiacere negli altri . Saluti Dottoressa Ponziani
Salve, e grazie per aver condiviso la Sua sofferenza. Da quanto riporta, ritengo fondamentale iniziare un percorso analitico, profondo e completo, per scavare dentro di Lei alla ricerca delle basi sulle quali poggia la Sua insicurezza. Mi scriva anche in privato, se lo desidera, sarò lieta di risponderLe. Un caro saluto, MB
Cara Utente, mi dispiace molto leggere dello stato in cui si trova, ha descritto benissimo le ansie e i pensieri insistenti e angoscianti che sta vivendo. Vorrei associarmi ai colleghi che hanno fatto domande rispetto a quelle che lei definisce "psicosi", poiché potrebbe trattarsi di un termine che "clinicizza" e giudica negativamente un vissuto che ha diritto e bisogno di essere ascoltato. Se non si riesce a dare spazio agli stati più dolorosi essi finiscono per condizionare la nostra esistenza, non rendendoci più pienamente padroni delle nostre scelte, dei nostri desideri, delle nostre relazioni. Per poter comprendere e imparare a gestire questi stati emotivi così dirompenti le suggerirei anche io di intraprendere un percorso psicologico, che le permetta di recuperare una maggior serenità.
Le faccio i miei auguri, un saluto. Dott.ssa Eleonora Donatelli
Salve, grazie per aver condiviso i suoi pensieri e le sue emozioni. Penso sia importante dedicarsi spazio e tempo per riflettere maggiormente su quanto ha riportato. Dal suo racconto emergono tanti aspetti dolorosi
Iniziare un percorso psicologico potrebbe davvero essere utile
Un caro saluto
Capire cosa ti sta succedendo è il primo passo per poter smettere di avere ansia e crisi di pianto. E' importante che tu ti senta liberata dal pianto, perché significa che in questo modo riesci ad esprimere ciò che senti, ma non basta esprimerlo per smettere di stare male. Le situazioni difficili devono trovare una soluzione, per evitare di diventare sempre più grandi, come ho l'impressione che rischi di essere la tua. Per questo è caldamente raccomandato di fare un percorso psicologico, nel tuo caso, perché sebbene dimostri una certa consapevolezza delle tue emozioni, al contempo non siamo mai padroni di queste, possiamo viverle ma non controllarle. E allo stesso modo non possiamo scegliere di non soffrire, smettiamo di soffrire quando non soffriamo più. Il sostegno di un/a esperto/a ti può aiutare tanto ad uscire da questo circolo vizioso.
Buonasera, ho "ascoltato" quanto hai riportato, comprendo la tua sofferenza. L'ansia è una "bestiolina" che ci sussurra qualcosa, che ci invita ad ascoltarci di più nonostante questo possa suscitare paura e cerchiamo di prenderne le distanze. Un percorso su te stessa ti aiuterà molto in questo senso permettendoti di far luce dentro di te su molti altri aspetti. Ci vuole coraggio ma c'è anche per te la luce infondo al tunnel. Un caro saluto, A.A.
Caro utente, l'ansia spesso nasconde un'emozione forte che non si è in grado di esprimere, o pensieri intruvisi che in quanto tali si ripropongo alla mente soffocando l'emozione che non ha possibilità di esprimere. Spesso queste sono paure, rabbia, e forse il sentirle appunto ci spaventa e non ci permettono di conoscerle, conoscere da dove provengano, comprenderle, ed accoglierle nel miglior modo possibile affinchè non si manifestino più come ansia e saperle gestire. Problematiche, disagi, preoccupazioni vissute in passato e represse ci accompagneranno e si riproporranno nella vita, anche più avanti, e in situazioni analoghe o simili. Una corretta analisi potrebbe portare ad una maggiore conoscenza di se stessi e di ciò che ci turba. Dare un nome a questi stati è di primaria importanza perchè abbassa i livelli di ansia stessi essendo più consapevoli, ed apprendere le strategie adatte per farvi fronte nella maniera a noi più funzionale. Se le occorre un aiuto può contattarmi ne sarò felice.
Dt.ssa Elisa Neri
Gli argomenti di cui scrive vanno approfonditi in un contesto in cui si senta protetta. Perciò le propongo un colloquio online.
Buonasera, grazie di aver condiviso le sue emozioni ed il suo vissuto. Comprendo quanto possa essere difficile affrontare situazioni cariche di queste sensazioni, riconoscere e affrontare l'ansia può essere un percorso complesso, le consiglio di considerare un percorso di supporto psicologico. Vivere con l'ansia può influenzare diversi aspetti della vita quotidiana, e ottenere il giusto sostegno può aiutare a sviluppare strategie per gestire le sfide. Un saluto dott.ssa Giorgia Bentivoglio
Cara ,mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile. L'ansia può manifestarsi in modi diversi e può influenzare profondamente il nostro benessere emotivo e fisico. È positivo che tu abbia già una consapevolezza dei tuoi sintomi e che riconosca il bisogno di aiuto. Ricorda che non sei sola in questa situazione e che esistono risorse e professionisti disponibili per aiutarti. Ti incoraggio a considerare di consultare uno psicologo o uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale (CBT), esperti nell'individuare strategie pratiche ed efficaci per affrontare le difficoltà attuali. La CBT si concentra sul comprendere e modificare i pensieri e i comportamenti che influenzano le emozioni, offrendo strumenti concreti per migliorare il tuo benessere psicologico. Resto a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o supporto aggiuntivo.
Un caro saluto,
Dott. Moro
Salve, grazie per aver condiviso con tanta sincerità la tua situazione e il disagio che stai vivendo. Da quello che descrivi, emerge chiaramente un quadro di ansia intensa, che si manifesta sia con sintomi fisici (difficoltà a dormire, mancanza di appetito) sia emotivi (crisi di pianto, pensieri negativi). Posso immaginare quanto tutto ciò possa essere difficile da gestire, specialmente quando questi pensieri si associano a situazioni sociali che ti creano stress e disagio. La tua esperienza passata che definisci psicosi, e il modo in cui ti senti ora quando pensi a quelle situazioni sono molto comprensibili. È normale che esperienze traumatiche o particolarmente intense possano influenzare il modo in cui reagiamo a eventi simili in futuro. L’ansia anticipatoria che provi, legata all'idea di vedere le tue cugine e di confrontarti con loro, è un segnale della tua vulnerabilità emotiva in questo momento. È evidente che questa situazione tocca corde profonde in te, soprattutto alla luce della tua storia di relazioni e delle difficoltà emotive che hai vissuto in passato. Le preoccupazioni che hai riguardo al tuo aspetto e al confronto con le tue cugine, unite al timore di essere meno apprezzata dal tuo ragazzo, possono creare un ciclo di pensieri negativi e di autovalutazione che diventa difficile da rompere. Vorrei incoraggiarti a riflettere su alcuni aspetti che potrebbero esserti utili per affrontare questo periodo. Innanzitutto, quando avverti la tua ansia, prova a fare un passo indietro e osservare i tuoi pensieri. Ti chiedo: quali sono i pensieri specifici che ti passano per la mente in questi momenti? È importante riconoscere che, spesso, la nostra mente tende a ingigantire le preoccupazioni, portandoci a pensare al peggio. La ristrutturazione cognitiva è una tecnica utile per contestare e modificare questi pensieri disfunzionali. Ad esempio, potresti chiederti: “Qual è la prova che il mio ragazzo potrebbe essere più attratto dalle mie cugine rispetto a me?” oppure “In che modo questo confronto può influenzare il valore che ho come persona?”. Inoltre, la tua esperienza di pianto come liberazione potrebbe rivelarsi utile. Le lacrime possono offrire un sollievo temporaneo e fungere da valvola di sfogo per le emozioni represse. Non esitare a permetterti di esprimere come ti senti, sia attraverso il pianto che tramite altre forme di espressione emotiva, come la scrittura o la creatività. Queste pratiche possono aiutarti a elaborare le tue emozioni e a ridurre la pressione che senti. Riguardo alla situazione con il tuo ragazzo, è evidente che entrambi state affrontando delle sfide. Parlarne apertamente con lui potrebbe aiutarvi a costruire una rete di supporto reciproco. A volte, condividere i propri timori e le proprie insicurezze con la persona che ci sta accanto può alleviare una parte del peso che ci portiamo dentro. Creare uno spazio in cui entrambi possiate esprimere le vostre preoccupazioni e paure, senza giudizio, potrebbe essere un passo importante verso una connessione più profonda e una maggiore comprensione reciproca. Se hai la possibilità, potrebbe anche essere utile discutere della tua ansia con un professionista della salute mentale che possa supportarti in questo percorso. La terapia può fornirti uno spazio sicuro in cui esplorare queste emozioni e lavorare su tecniche specifiche per affrontarle. Anche il tuo ragazzo sta attraversando un momento difficile con la sua ansia, e avere un professionista che possa guidarvi attraverso questo percorso potrebbe rivelarsi benefico. Voglio sottolineare che il percorso per affrontare l’ansia e costruire una maggiore resilienza richiede tempo e pazienza. Ogni piccolo passo che compi nella comprensione e nella gestione delle tue emozioni è un passo verso una maggiore serenità. È importante ricordare che non sei sola in questo viaggio; ci sono strumenti e strategie che possono aiutarti a vivere queste situazioni in modo più sereno e controllato. La tua volontà di affrontare e comprendere ciò che provi è un segno di forza, e ogni giorno rappresenta un’opportunità per ricostruire la tua autostima e la tua capacità di affrontare le difficoltà. Resto a disposizione. Ti auguro il meglio. Dott. Andrea Boggero

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