Gentili Dottori/esse visto il maltempo ne approfitto per porvi un piccolo problemino che mi si sta p

20 risposte
Gentili Dottori/esse visto il maltempo ne approfitto per porvi un piccolo problemino che mi si sta presentando ultimamente ma che ha origine ai primi di Marzo;
Sono stato in viaggio dal 4 Marzo all'8 Marzo e l'Italia è stata chiusa il 10 Marzo. Al ritorno ho avuto cosi tanta paura di aver contratto il virus che ho passato due mesi (Marzo e Aprile) con ansia totale e preoccupazione (nonostante non ho mai avuto sintomi o persone infette vicino a me). Mangiavo poco, non avevo appetito, dormivo male, ero facilmente irritabile e le notizie al tg mi sconvolgevano (mi davano proprio fastidio dentro) tanto che ho perso 3 kg. Ma il fatto allucinante che mi ha veremante dato la botta di grazia è stata la notizia di un ragazzino che era completamente in salute, che nemmeno conoscevo, di un paese vicino al mio che è venuto a mancare per aneurisma, questa notizia mi ha fatto cadere in un brutto stato di paura e preoccupazione, veramente mi ha destabilizzato di brutto. Ho iniziato a farmi dei film in testa, avevo paura per i miei famigliari e ho iniziato a preoccurmi per la mia salute. Con il passare del tempo ho ripreso la mia vita regolarmente, faccio attività fisica mangio tranquillamente e i fatti del tg non mi destano particolarmente fastidio, posso dire di aver superato la paura e il fatto di aver riconosciuto l'ansia mi ha fatto diventare più forte. Ma mi è rimasto un trauma per il fatto del ragazzino. Continuo a farmi domande stupide alle volte, del tipo, che senso ha la vita? Come sarò da vecchio? Come moriro? Tutte domande che prima non mi ponevo con tutta quest'attenzione. Vorrei sapere come posso affrontare questa cosa, come potrei liberare la mente da questi pensieri stupidi?
Per darvi ulteriori info ho 26 anni e generalmente non ho mai sofferto di ansia o attacchi di panico. Dell'ansia l'ho avuta solo all'università, ma in uno stato veramente banale, normale lo definirei, il classico prima di un esame.
Gentile Utente,
ha vissuto a distanza ravvicinata due situazione che sono purtroppo accomunate dal tema dell'imprevedibilità. Il virus, come l'aneurisma in un povero giovane ragazzo, portano con sé il timore di un pericolo che sta dietro l'angolo, che non possiamo vedere, ed al quale siamo esposti. E' naturale che questa combinazione abbia sollecitato in lei un senso acceso di vulnerabilità, che il corpo le ha segnalato con delle alterazioni del sonno e dell'appetito, e la mente con un rimuginio preoccupato; che dura tutt'oggi, e che guarda con occhi severi definendolo pregno di "pensieri stupidi", sebbene sia solo espressione di una fragilità che sta vivendo ed alla quale non riesce a rivolgersi in modo comprensivo. Purtroppo non esiste una soluzione veloce per liberare la mente, la via più affidabile è quella di comprendere cosa renda questi timori così intensi e così granitici, come nasca questa percezione diffusa di vulnerabilità, e in questo uno psicoterapeuta potrà esserle di grande aiuto. Un caro augurio di buona fortuna

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Gentile utente,
l’ansia e la paura di cui lei parla sono meccanismi naturali che si attivano quando percepiamo una minaccia. Questi processi di per sé non sono anormali, ma hanno un ruolo molto importante per la nostra sopravvivenza. La situazione straordinaria che ci siamo trovati a vivere durante la pandemia da Covid-19, caratterizzata da incertezze, imprevedibilità e poco controllo su ciò che ci circondava, ha scatenato in molti sensazioni disturbanti e un grande disagio che spesso si sono mantenuti nel tempo. Può capitare di non riuscire a distogliere l’attenzione da alcuni pensieri, che si presentano molto frequentemente durate le nostre giornate. Esistono delle tecniche di orientamento cognitivo-comportamentale in grado di aiutare a lasciare andare i pensieri ricorrenti e disturbanti. Le consiglio di provare ad analizzare nel dettaglio la sua situazione con uno specialista per comprendere il modo migliore di gestirla.
Buongiorno, un vecchio proverbio dice "quando si nasce si inizia a morire". In qualche modo per molti anni si vive con una errata consapevolezza che a noi non toccherà e quando si fa esperienza di morte, più o meno vicina, può venirsi a creare uno stato di disorientamento e paura. Il periodo della pandemia, è stato ma in realtà è ancora, un periodo che ha messo tutti difronte a due grandi temi: il lutto e la separazione e forse lei sta elaborando e affrontando le sue paure di questo periodo attraverso la storia di questo ragazzino. Comunque, qualora volesse sono a disposizione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno, mentre leggevo il suo racconto mi chiedevo se in passato (quindi prima che fossimo esposti ad un evento soggettivamente traumatico) avesse mai sperimentato una paura simile a questa ed effettivamente al termine della richiesta lo ha comunicato. La possiamo considerare una preoccupazione circoscritta e conseguente all'esposizione ad eventi stressanti ed imprevedibili. Come mai definisce questo tipo di pensieri "stupidi"? Dal mio punto di vista essendo stato esposto al reale pericolo che qualcosa le potesse accadere è comprensibile che ci siano ancora dei "resti" in termini di pensieri o sogni o preoccupazioni, dunque la invito a non criticarsi duramente poiché è comprensibile. Se con il passare del tempo questi pensieri dovessero diventare eccessivamente intrusivi limitandola nella quotidianità, si rivolga ad uno psicologo. Rimango a disposizione nel caso, un saluto
Buongiorno, è cosa frequente che avvenimenti in apparenza banali o lontani dal nostro vivere quotidiano tocchino per qualche ragione a noi sconosciuta delle corde e entrino con essi in risonanza. C'è la possibilità, attraverso la narrazione sostenuta da un professionista, di risalire alla ragione di quei pensieri che lei chiama stupidi, ma che probabilmente si sostengono su qualcosa che stupido non è e che la riguarda da molto vicino.
Un caro saluto,

mg
Buongiorno
"Che senso ha la vita" è la domanda che l'uomo ha iniziato a farsi molti secoli fa, i più importanti filosofi hanno cercato questa risposta, le religioni...
Forse il problema reale sta nel fatto che lei non si sia mai fatto prima queste domande. Certamente bisogna capire il modo in cui se le pone, se questi pensieri arrivano improvvisamente e pervadono tanto la mente da non permetterle di lavorare, studiare, fare una vita normale, socializzare, allora urge un consulto psicologico.
Resto a sua disposizione per ogni chiarimento
Cari saluti
Dr.ssa Sabrina Isola
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Buonasera,
da ciò che descrive è evidente una profonda angoscia della morte, del tutto comprensibile e umana, considerato il periodo che abbiamo passato per il Covid-19 e che stiamo affrontando anche ora: le nostre paure, quelle più antiche, ataviche, purtroppo si sono enormemente ingigantite.
Il rischio, però, è quello che lei possa sviluppare un pensiero persecutorio, ossessivo che la tormenta sempre. Per evitare questo, bisogna lavorare con un terapeuta sui suoi pensieri irrazionali e trasformarli in pensieri reali: ciò apporterà un maggiore beneficio sul suo stato psicologico e si sentirà più sollevato dalla sua angoscia. Rimango a sua disposizione, cordiali saluti Dr.ssa Claudia Sposini
Buongiorno. Credo ci sia di base una difficoltà a tollerare la parte più cupa della vita. Ci scrive approfittando del maltempo, che in termini simbolici è molto bello! Pensi a come apprezziamo il sole dopo la pioggia, ovvero a quanto è importante vivere sapendo che esiste anche il suo contrario. Può leggersi Tipi psicologici di Jung, proprio sulla complementarietà e l'integrazione degli opposti.
Salve, pone alcune domande di carattere etico alle quali è molto complicato dare una risposta.
Il "senso della vita" è profondamente soggettivo, quindi difficilmente troverà delle risposte che la accontenteranno.
La morte fa paura, soprattutto quando si parla di giovani persone, ma la Natura a volte è crudele. In caso cerchi le sue risposte parlandone con un professionista.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve purtroppo la situazione di chiusura che abbiamo vissuto in questi mesi ha fatto affiorare molte situazioni che erano "sotteranee". Le notizie di morti e contagi hanno amplificato le nostre paure facendoci sentire ancora più insicuri. Se da solo non riesce ad uscire da questo pensieri negativi si faccia aiutare da uno psicoterapeuta.
Dott.ssa Milvia VERGINELLI
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Buongiorno, concordo con il Dr. Vellucci.
Due eventi improvvisi, violenti, più grandi di quanto ci si può aspettare, sconosciuti ed invisibili. Si sperimenta la nostra vulnerabilità, ci sentiamo esposti, minacciati, in pericolo. La nostra mente reagisce e si attiva, invia segnali al corpo di essere pronto, attento, veloce per la difesa, le attività non funzionali alla vigilanza sono disattivate. Fin qui tutto normale, naturale e fisiologico.
Cessato lo stato di pericolo, l'organismo ritorna in uno stato di quiete, in pratica alle usuali attività.
Ma se qualcosa rimane irrisolto, si riaffaccia alla nostra mente a discapito degli sforzi della parte razionale che li definisce stupidi, assurdi quindi senza senso.Accade perché quel qualcosa ci ha toccati particolarmente, ha fatto vibrare qualche corda dentro di noi. Provi a riflettere sulle domande che si pone. Potrebbe essere un valido aiuto consultare un terapeuta. In ogni caso non bypassi il problema. Ogni nodo irrisolto prima o poi si farà sentire.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Gentile utente di mio dottore,
Quando muoiono persone molto giovani ed all’ improvviso la nostra mente fa fatica ad eccetta ed ad elaborare lo sgomento che ne consegue. Queste esperienze e questi vissuti però ci mettono di fronte alla responsabilitá di dover vivere a pieno la nostra vita giorno per giorno, perché del domani non vi é certezza. Pensiamo sempre di poter controllare tutto, di sapere come andrà a f8nire ogni cosa e siamo abituati soprattutto nel mondo di oggi a programmare ogni cosa. La realtá é che la vita così come la morte non sono programmabili, e sopratutto che la vita é imperfetta fatta di sfaccettature ed eventi incontrollabili. Queste cimette a dura prova, ci angoscia e ci può far stare male. Inoltre consideri che L accettazione di una morte precoce é molto complessa proprio perché mette in discussione il divenire umano ed il senso della nostra vita. Non ritenga queste sue riflessioni come frutto di un esperire psicopatologico, piuttosto utilizzi tale esperienza per assumere una maggiore responsabilitá nei confronti di se stesso e della propria vita.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve,
in questo momento storico di incertezza, paura, e angoscia ogni cosa sembra amplificata (in negativo).
E' importante cercare di condividere questi stati d'animo di cui lei parla, in modo tale da confrontarsi con il vissuto delle altre persone significative per la sua vita.
Qualora non dovesse essere sufficiente, le consiglio un colloquio clinico con un professionista, al fine di comprendere il suo vissuto in questo particolare momento.
Un caro saluto,
MMM
Gentile Utente, l'essere stati esposti in questo periodo a una situazione ricca di preoccupazioni anche per la salute fisica, con un pericolo nuovo, sconosciuto e imprevedibile ha sicuramente determinato un vissuto di allerta e rischio, tanto da essere considerato come un trauma a livello collettivo. Anche la situazione della morte improvvisa di un giovane ragazzo richiama la stessa sensazione di vulnerabilità e mancanza di controllo rispetto agli eventi negativi della vita. Questi elementi uniti alle preoccupazioni circa il suo futuro mi fanno pensare che questi fatti reali possano aver agito come trigger rispetto a delle sue questioni più intime. Questo stato di ansia e i pensieri disturbanti sono inoltre emersi adesso che ha 26 anni, quindi una fase particolare del ciclo di vita della persona. Diciamo che si passa da una fase di esplorazione ad una di maggior stabilizzazione e questo potrebbe far emergere dei vissuti significativi in merito al proprio senso di efficacia e padronanza. Le mie sono solo delle ipotesi che le sue parole mi hanno suscitato. Per un reale inquadramento è opportuno procedere a un approfondimento conoscitivo della sua storia e di questi stati preoccupati per capirne meglio il significato e quindi poterla aiutare a riprendere il percorso evolutivo in modo sereno e appagato. Un caro saluto
Carissimo.
Le domande che ti poni non sono per niente stupide! L'uomo si è sempre interrogato sul senso della vita e la morte. Però tu descrivi uno stato di ansia generalizzata che sicuramente non ti fa stare tranquillo, al di là delle domande esistenziali. Esistono tecniche efficaci per gestire questo stato d'animo e questi sentimenti; rivolgiti ad un professionista della tua zona e vedrai sicuramente risultati positivi.
Buona fortuna!
Caro 26enne, comprendo le sue preoccupazioni e anche le sue domande. Ciò che racconta rientra in quelli che sono stati i sintomi più diffusi scaturiti da un periodo particolare, difficile, emotivamente molto intenso e sconosciuto come quello che tutti noi ci siamo trovati a vivere. Non abbia paura ad affrontare le difficoltà che in questo momento stanno affiorano, può succedere. Ricordi che affrontare determinate emozioni aiuta a superarle, fissi un appuntamento con uno psicoterapeuta e vedrà che ne sarà piacevolmente colpito. Rimango a dispossizione se avesse bisogno di domande o dubbi.
Dott.ssa Federica Leonardi
Carissimo e giovane e quindi vale la pena che si occupi per bene di questo problema ora, in modo da risolvere questo momento di disagio e confusione e non trascinarselo con il tempo.
In situazioni di allarme generale come quella che abbiamo passato, dove le nostre abitudini e certezze vengono rivoluzionati, può capitare di entrare in crisi e mettere tutto in discussione. Cerchi una persona che sappia capirla, rassicurarla e guidarla al recupero di una piena autonomia.
Salve, mi spiace per il disagio espresso. Stiamo vivendo in un periodo che sta mettendo davvero a dura la prova la stabilità e le certezze che, con grande fatica, ci eravamo costruiti. Nelle persone più sensibili non sono infrequenti interrogativi e preoccupazioni relative alla salute, se tali quesiti diventano assillanti potrebbero essere il sintomo di qualcos'altro come, ad es. , necessità di controllo? Perfezionismo?
Ritengo importante parlare con un professionista per trovare le risposte che cerca.
Cordialmente, dott. FDL
Salve,
può liberare la sua mente dai pensieri che ci descrive, parlandone con uno psicologo che può aiutarla a dare senso a ciò che prova. Nessun pensiero è stupido quando riusciamo a comprenderlo. Un cordiale saluto
Buongiorno, le sue domande sono importanti, rivelano una ricerca di senso che è preziosa. I suoi pensieri non sono stupidi, ma hanno occupato le menti di insigni pensatori e filosofi. Se ne ha la possibilità potrebbe aiutarla parlarne con qualcuno che sia in grado di sostenere la profondità della discussione, per nulla banale. Sono a sua disposizione per approfondimenti. Dott.ssa Franca Vocaturi

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