Gentili Dottori e Dottoresse, Vi scrivo per un consulto per mia madre. Tra qualche giorno inizi
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Gentili Dottori e Dottoresse,
Vi scrivo per un consulto per mia madre.
Tra qualche giorno inizierò un percorso di psicoterapia. Credo che mia madre soffra di disturbo ossessivo compulsivo.
Sin da quando ero piccola ha sempre avuto una forte paura di contrarre malattie (tumori principalmente), ho dei ricordi molto sfumati della mia infanzia.
Ricordo che già all'età di 8/9 anni dovevo rassicurarla sulla sua salute fisica, spesso e volentieri le ho fatto da mamma. Mi ricordo che con il mio braccio toccava (ad esempio) le sue spalle o qualsiasi altra parte del corpo un certo numero di volte.
Oppure mi chiedeva se una macchia sulla pelle fosse un tumore.
Usava la mia testa per toccare la sua pancia X volte per vedere se c'erano differenze.
Sicuramente c'è dell'altro ma ho dei vuoti. Tutti in famiglia abbiamo sempre pensato fosse ipocondria, oggi sto iniziando a documentarmi per capire se si tratti di OCD o meno.
Le sue erano riti e manie ma secondo me erano finalizzati a rassicurarsi.
Mia madre mi dice che spesso sente delle voci e si sente obbligata a controllarsi da sola (passa minuti e minuti davanti allo specchio ad esaminarsi), invece mi ha detto che quando ero piccola queste voci non le sentiva, o meglio non se lo ricorda.
Non è quel genere di ipocondria che la porta a fare esami su esami e visite su visite, anzi se può evitarli li evita.
E' più un controllo ossessivo e costante.
Abbiamo sviluppato un rapporto di dipendenza da entrambi i lati. Non posso dire sia stata una mamma assente, anzi. Era presente emotivamente e fisicamente, per qualunque cosa. D’altro canto ho imparato sin da quando ero piccola a mettere davanti i suoi bisogni ai miei. E oggi con le mie relazioni sociali (amore, amicizia) faccio lo stesso. Ricordo che la prima cosa che facevo appena sveglia la mattina era chiederle “come stai mamma?” e in base alla sua risposta il mio umore cambiava. Vorrei sapere quanto questo possa influire su di me e se possa essere, almeno marginalmente la causa per cui soffro e ho sempre sofferto di ansia, ho paura di essere abbandonata, non mi fido delle persone, necessito dell’approvazione degli altri, sviluppo rapporti di dipendenza con le persone e ho sempre bisogno di rassicurazioni perché ho paura le persone si stanchino di me e trovino di meglio. Ne ho parlato con mia madre me ci rimane male, si sente una cattiva madre e non penso lo sia stata, anzi. Sul piano emotivo c’è sempre stata ed è sempre stata disponibile. So che mi ama e non mi farebbe del male infatti non gliene faccio una colpa. Specifico che ho un fratello ma lui non ha subito nulla forse perché maschio (so che è triste fare una differenza di genere ma credo sia così) mentre mio padre lavorando dal lunedì al venerdì tornava a casa all’ora di cena perciò lo vedevo relativamente poco. Alla fine sono sempre io stata la migliore amica di mia madre, talvolta anche la madre!
Grazie a tutti per l’attenzione!
Vi scrivo per un consulto per mia madre.
Tra qualche giorno inizierò un percorso di psicoterapia. Credo che mia madre soffra di disturbo ossessivo compulsivo.
Sin da quando ero piccola ha sempre avuto una forte paura di contrarre malattie (tumori principalmente), ho dei ricordi molto sfumati della mia infanzia.
Ricordo che già all'età di 8/9 anni dovevo rassicurarla sulla sua salute fisica, spesso e volentieri le ho fatto da mamma. Mi ricordo che con il mio braccio toccava (ad esempio) le sue spalle o qualsiasi altra parte del corpo un certo numero di volte.
Oppure mi chiedeva se una macchia sulla pelle fosse un tumore.
Usava la mia testa per toccare la sua pancia X volte per vedere se c'erano differenze.
Sicuramente c'è dell'altro ma ho dei vuoti. Tutti in famiglia abbiamo sempre pensato fosse ipocondria, oggi sto iniziando a documentarmi per capire se si tratti di OCD o meno.
Le sue erano riti e manie ma secondo me erano finalizzati a rassicurarsi.
Mia madre mi dice che spesso sente delle voci e si sente obbligata a controllarsi da sola (passa minuti e minuti davanti allo specchio ad esaminarsi), invece mi ha detto che quando ero piccola queste voci non le sentiva, o meglio non se lo ricorda.
Non è quel genere di ipocondria che la porta a fare esami su esami e visite su visite, anzi se può evitarli li evita.
E' più un controllo ossessivo e costante.
Abbiamo sviluppato un rapporto di dipendenza da entrambi i lati. Non posso dire sia stata una mamma assente, anzi. Era presente emotivamente e fisicamente, per qualunque cosa. D’altro canto ho imparato sin da quando ero piccola a mettere davanti i suoi bisogni ai miei. E oggi con le mie relazioni sociali (amore, amicizia) faccio lo stesso. Ricordo che la prima cosa che facevo appena sveglia la mattina era chiederle “come stai mamma?” e in base alla sua risposta il mio umore cambiava. Vorrei sapere quanto questo possa influire su di me e se possa essere, almeno marginalmente la causa per cui soffro e ho sempre sofferto di ansia, ho paura di essere abbandonata, non mi fido delle persone, necessito dell’approvazione degli altri, sviluppo rapporti di dipendenza con le persone e ho sempre bisogno di rassicurazioni perché ho paura le persone si stanchino di me e trovino di meglio. Ne ho parlato con mia madre me ci rimane male, si sente una cattiva madre e non penso lo sia stata, anzi. Sul piano emotivo c’è sempre stata ed è sempre stata disponibile. So che mi ama e non mi farebbe del male infatti non gliene faccio una colpa. Specifico che ho un fratello ma lui non ha subito nulla forse perché maschio (so che è triste fare una differenza di genere ma credo sia così) mentre mio padre lavorando dal lunedì al venerdì tornava a casa all’ora di cena perciò lo vedevo relativamente poco. Alla fine sono sempre io stata la migliore amica di mia madre, talvolta anche la madre!
Grazie a tutti per l’attenzione!
Gentile utente, potrebbe essere utile per sua madre rivolgersi ad uno psicoterapeuta, da quanto racconta si potrebbe ipotizzare un Disturbo ossessivo ma sarebbe meglio e opportuno parlarne vis a vis in colloquio. Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
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Salve, ritengo fondamentale che sua madre possa ritagliarsi uno spazio d'ascolto per esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso con la genesi della sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, credo abbia avuto una infanzia molto difficile e ritengo che l'iniziare una psicoterapia possa dar voce a queste sofferenze.
Mi fa piacere che abbia trovato la forza per poter mettere se stessa al centro e finalmente prendersi cura di sé.
In bocca al lupo per il suo percorso.
Mi fa piacere che abbia trovato la forza per poter mettere se stessa al centro e finalmente prendersi cura di sé.
In bocca al lupo per il suo percorso.
Gentile Utente, sarebbe necessario un colloquio diretto con sua madre per poter formulare una diagnosi, ma quello che racconta sembra essere un problema di natura ossessiva. È ipotizzabile che ci sia un legame tra il rapporto con sua madre e la qualità delle relazioni che oggi sente di stringere, ma anche in questo caso sarebbe opportuno un colloquio di persona per evitare sia falsi negativi che falsi positivi. Ciò che è certo è che ha dovuto far fronte a un carico emotivo molto importante, è stata una figlia amata ma ha respirato paure e fragilità di mamma quotidianamente al punto da farsene cura, e questo deve avere, o meglio ritrovare, significato. Un caro saluto
Gentile utente, la storia della sua infanzia, che lei descrive, è molto significativa. E' una storia di grande preoccupazione, di inversione di ruolo, ma soprattutto di mancanza di una base sicura. I bambini costruiscono la loro autonomia e la loro sicurezza partendo da una base sicura, alla quale poter tornare sempre e sulla quale poter sempre contare. La sua mamma era sempre li, ma era sempre da rassicurare e l'umore mutevole condizionava il suo poter essere serena. La sua mamma ha fatto quello che poteva, ma non ha potuto trasmetterle serenità e sicurezza, perché lei stessa non ne possedeva. Tutto ciò la condiziona ancora adesso e sicuramente, iniziando a breve una psicoterapia, avrà modo di approfondire queste dinamiche e sviluppare delle relazioni più evolute.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Gentile utente,
Ritengo utile per sua madre, qualora ne senta l'esigenza, di ritagliarsi un proprio spazio, in modo da poter affrontare la situazione che ha descritto così partecipatemente, in un contesto in cui un professionista possa esserle di supporto.
Cordialmente, Sara Molinaro
Ritengo utile per sua madre, qualora ne senta l'esigenza, di ritagliarsi un proprio spazio, in modo da poter affrontare la situazione che ha descritto così partecipatemente, in un contesto in cui un professionista possa esserle di supporto.
Cordialmente, Sara Molinaro
Gentilissima utente, intanto le faccio i complimenti per la chiarezza con cui espone i processi relazionali tra lei e sua madre. Questo l'aiuta sicuramente ad avere una buona base di consapevolezza da cui partire. Fa benissimo ad intraprendere un percorso di psicoterapia e credo che lo stesso dovrebbe fare sua madre. Questo potrebbe aiutarvi molto ad avere confini relazionali più definiti ed essere più indipendenti. Vi faccio i miei migliori auguri!
Salve, avrà tutte le risposte che desidera durante la terapia che sta per iniziare e che la aiuterà fortemente nel comprendere le dinamiche dei suoi rapporti familiari. Per il momento si concentri su di lei e metta da parte i problemi di sua mamma. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Nel suo racconto particolarmente dettagliato mancano due dati fondamentali: la sua età e quella di sua madre. Sarebbe importante conoscere quella di sua madre poiché, benché dalla sua descrizione si possa ipotizzare una patologia dello spettro OC, una consultazione psicoterapeutica, o meglio ancora, psichiatrica sarebbe opportuna, per potere porre una diagnosi accurata.
In merito a lei, pare evidente che, sin dalla prima infanzia, si sia innescata un’inversione dei ruoli, che ha implicato che lei dovesse fungere da genitore per sua madre, minando la sua autonomia psicologica. Il rapporto che si è stabilito tra di voi nel corso del tempo, la sua diffidenza e la sua paura di essere abbandonata possono pertanto ripercuotersi sulle relazioni che stabilisce con il prossimo: decidere di intraprendere un percorso psicoterapeutico è stata sicuramente la scelta più opportuna che potesse fare, così da poter esplorare tutte le dinamiche che, allo stato attuale, le creano la profonda sofferenza che ha descritto.
In merito a lei, pare evidente che, sin dalla prima infanzia, si sia innescata un’inversione dei ruoli, che ha implicato che lei dovesse fungere da genitore per sua madre, minando la sua autonomia psicologica. Il rapporto che si è stabilito tra di voi nel corso del tempo, la sua diffidenza e la sua paura di essere abbandonata possono pertanto ripercuotersi sulle relazioni che stabilisce con il prossimo: decidere di intraprendere un percorso psicoterapeutico è stata sicuramente la scelta più opportuna che potesse fare, così da poter esplorare tutte le dinamiche che, allo stato attuale, le creano la profonda sofferenza che ha descritto.
Gentilissima, grazie per aver condiviso i suoi vissuti. Nel percorso psicoterapeutico che a breve inizierà, riuscirà a indagare maggiormente il rapporto con sua mamma, se e come il vostro rapporto abbia in qualche modo influenzato il suo disagio attuale. Con il tempo la terapia la aiuterà a elaborare i suoi vissuti e a concentrarsi anche maggiormente su se stessa, scoprendo le sue risorse per poter stare meglio. Un caro saluto
Gentile utente, sono molto contenta che lei abbia iniziato un percorso di psicoterapia, dove esplorerà i meccanismi relazionali che hanno caratterizzato la sua vita. Sarebbe indispensabile che anche sua mamma facesse un suo percorso per alleviare la sofferenza e dare maggiore serenità al sistema familiare. Un caro saluto
Buongiorno, credo che abbia fatto una ottima scelta nel pensare di iniziare un percorso psicoterapeutico dove potrà sicuramente trovare spazio per esplorare le sue relazione familiari soprattutto quelle che le hanno procurato maggiore sofferenza e disagio, non certo per cancellarle ma per comprenderle ed affrontare la sua vita futura con maggior serenità.
Le auguro ogni bene.
Cordiali saluti dr.ssa Lorella Mezzenga
Le auguro ogni bene.
Cordiali saluti dr.ssa Lorella Mezzenga
Buonasera, innanzitutto grazie per aver condiviso la sua esperienza ed aver esposto così dettagliatamente la sua condizione di malessere. E' probabile, come Lei ipotizza, che la dinamica del rapporto con sua madre abbia influito e condizionato i legami instaurati successivamente, ad esempio in amore o in amicizia. Il rapporto che ognuno di noi costruisce con le figure di riferimento (come un genitore appunto) pone le basi per le relazioni interpersonali che vengono sviluppate in seguito in età adulta. Condivido pienamente la sua decisione di intraprendere un percorso di psicoterapia e credo che possa suggerire anche a sua madre di considerare questa opportunità, lasciando ovviamente la decisione a lei.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Elisa Dal Forno.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Elisa Dal Forno.
Gentile utente, grazie per la sua dettagliata analisi. Non sarà stato facile per lei supportare fin da bambina la sua mamma e ancora oggi in lei è presente questo forte senso di protezione che la spinge a richiedere un consiglio a degli specialisti. Al riguardo Le consiglio di parlare prima con sua madre e condivido con lei la sua scelta di iniziare un percorso psicoterapeutico, sperando che questo la porti a comprendere il perché di tante scelte.
Un caro saluto
Dott.ssa Veronica Guidi
Un caro saluto
Dott.ssa Veronica Guidi
Domanda nel messaggio quanto possano certo comportamenti di sua madre averla influenzato. Da quello che scrive di lei le rispondo che sicuramente l ha influenzata tanto.
Non deve essere stato facile vivere nel suo animo le angosce di sua madre.
Affronti in terapia le sue emozioni e rassereni quella bambina di allora.
Non deve essere stato facile vivere nel suo animo le angosce di sua madre.
Affronti in terapia le sue emozioni e rassereni quella bambina di allora.
Gentilissima, mi conforta molto che inizierà un percorso di psicoterapia. Cominci a mettere se stessa al centro dei suoi interessi, e per una volta lasci stare sua madre. Come lei stessa ha detto le ha fatto anche da genitore, si può riposare da questo ruolo e mettere a fuoco la sua vita. molti degli aspetti che lei ha rilevato nel suo carattere, sono senz'altro legati alle relazioni familiari, ma per fortuna lei ha dato e respirato amore e questo è stato un nutrimento importantissimo, nonostante la disfunzionalità della situazione. Un bel lavoro profondo l'aiuterà molto. Per quanto riguarda sua madre, non ci dice quanti anni ha, potrebbe pensare ad una consulenza con uno psicoterapeuta o uno psichiatra, ma ci pensi con calma e magari non sarebbe male che se ne occupasse suo fratello. (lavoro con le famiglie e concordo sulla disparità dei trattamenti tra maschi e femmine, soprattutto nelle vecchie generazioni).La saluto cordialmente
Gentile utente, la sua storia riflette un legame intenso e complesso con sua madre, che sembra averla portata a occupare, sin da piccola, un ruolo di rassicurazione e protezione. I rituali ossessivi che descrive, verosimilmente legati a un disturbo ossessivo-compulsivo, possono aver contribuito allo sviluppo in lei di una predisposizione alla preoccupazione per il giudizio altrui, al bisogno di approvazione e all’ansia da abbandono. È comprensibile che questa dinamica influisca tuttora sulle sue relazioni affettive. Attraverso la psicoterapia, avrà la possibilità di esplorare in modo sicuro e guidato queste esperienze, riconoscendo come il rapporto con sua madre abbia influenzato la sua autostima e il suo modo di vivere le relazioni. Il percorso la aiuterà a costruire un’identità più stabile e serena, distaccandosi gradualmente dai modelli di dipendenza emotiva del passato. Un caro saluto, Dott. Fabio di Guglielmo
Buongiorno, le sue insicurezze possono avere un legame con le continue richieste di rassicurazione da parte di sua madre. Sarebbe importante per lei riflettere su questo. Affronti questi aspetti durante la psicoterapia vedrà che con il tempo troverà le risposte alle domande che pone. Cordiali saluti Dott. Diego Ferrara
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