Gent.mi Dott. ho 41 anni e da 20 sono in cura per disturbo bipolare. su consigli di amici ho sospeso

13 risposte
Gent.mi Dott. ho 41 anni e da 20 sono in cura per disturbo bipolare. su consigli di amici ho sospeso i farmaci, facendo credere ai miei che prendevo , e cosi ho avuto due ricoveri in ospedale e 1 TSO all'ospedale che è stato traumatico.
Ho perso il lavoro , ( mi sono laureata ISEF, SCIENZE MOTORIE e FISIOTERAPISTA )
Ho cambiato diversi psichiatri, ho fatto terapia con psicologo e psichiatri privati
facendo spendere tanti soldi a miei, anche perchè compravo di tuttto e la mia camera era un disastro.....Ora i miei vorrebbero fare ancora un tentativo, dato che il CSM non mi aiuta molto, in un altro ospedale . Voi cosa mi consigliate ?
Sto prendendo Depakin 500 , 3 volte al giorno, lurasidone 37 mg sera e anche Rivotril gocce, Sertralina 50 mg, aripiprazolo 7mg. Vorrei un vostro consiglio .
Cordiali saluti
Troppi cuochi guastano la cucina. Si deve affidare ad un solo psichiatra sia esso privato o del servizio pubblico.

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Il disturbo bipolare va curato senza interruzioni affidandosi sia ad uno psichiatra che ad uno psicoterapeuta vi sono rischi sia in fase depressiva che in fase di esaltazione dell’umore, chi soffre di questo. disturbo deve arrivare alla consapevolezza e alla accettazione di avere bisogno di essere aiutata creando riferimenti stabili.
Buongiorno, condivido la risposta dei colleghi. Ritengo sia opportuno affidarsi ad uno psichiatra per l'aspetto farmacologico, soprattutto ritengo fondamentale non sospendere mai la terapia, poiché spesso, ciò comporta ricadute piuttosto spiacevoli ( ricoveri, TSO). Certamente oltre alla terapia farmacologica anche la psicoterapia, potrebbe essere utile ai fini di una comprensione di sé ed articolazione emotiva più articolata.
Buona giornata
Buongiorno, concordo con quanto hanno scritto i colleghi prima di me. Inoltre mi sento di suggerirle, se cerca una struttura ospedaliera, la clinica San Michele di Bra, in provincia di Cuneo.
Buongiorno, la sua lunga esperienza personale in fatto di psicofarmaci e medici può essere il modo più adeguato per trovare il centro di cura che è più accettabile per lei. Infatti, la malattia è anche un sapere su di sè. Non so in quale città abiti e non so quale tipo di cura desidera intraprendere. Forse vorrebbe una clinica residenziale dove trascorrere un certo periodo di tempo? In ogni regione ce ne sono diverse ma in molte ci sono comunque delle liste di attesa. Bisogna informarsi e contattarle una per una. In questo può farsi aiutare da un medico di sua fiducia. Nel frattempo cerchi di mantenere la sua terapia e provi a indirizzarsi a uno psichiatra che sia anche psicanalista che potrebbe trovarsi nella sua zona e che può rintracciare rivolgendosi alle segreterie delle scuole di psicanalisi esistenti. Cordiali saluti PG
Buongiorno. Se soffre di disturbo bipolare la terapia col farmaco è imperativa e di lunga durata. Comprendo sia difficile accettare di dover prendere una pillola per tutta la vita, ma è necessario darsi delle priorità: è più importante non prendere farmaci o stare bene?
Buongiorno, il disturbo bipolare va curato e mantenuto sempre sotto controllo . Quanto sono deleteri sia i momenti di abbassamento del tono dell’umore, sia quelli di “innalzamento “ del tono dell’umore, purtroppo lo ha sperimentato sulla sua pelle attraverso i momenti di ricovero che, quando avvengono in fase acuta, sono quasi sempre dei traumi .
Si affidi a uno psichiatra e segua la terapia farmacologica prescritta e mantenga un percorso di psicoterapia. Queste die figure professionali che si occuperanno di lei , sono l’unica strada verso il benessere . Ma le scelga e si affidi senza cambiare continuamente Psicoterapeuta e psichiatra .
Buongiorno. I suoi amici possono darle dei consigli, ma solo uno psichiatra conosce bene la sua condizione e può dirle quando e come smettere di prendere i farmaci. Si affidi ad uno psichiatra e ad uno psicoterapeuta che le permettano di fare le due tarpare in parallelo e on interrompa i farmaci se non indicato dal medico. L'interruzione può, specie se improvvisa, può causare gravi conseguenze. In bocca al lupo
Buonasera, purtroppo anche se gli amici possono volerle bene, non sono le persone adatte a dare "consigli" su una terapia farmacologica, così importante per lei. Anzi, più che importante, direi fondamentale: nel disturbo bipolare il farmaco ci permette di dare stabilità al tono dell'umore, a lungo tempo. Per cui assolutamente non è una cosa saggia interrompere la terapia, anche se si sente bene. Contemporaneamente, è davvero importante fare una Psicoterapia Cognitivo Comportamentale, utile sia per la compliance al farmaco, sia per gestire i "campanelli d'allarme" che potrebbero presentarsi.
Cari saluti.
Salve, come si sente? Si è poi affidato ad un collega dandosi il giusto tempo per trovare la cura farmacologica giusta (con lo psichiatra) e stabilire una buona relazione terapeutica che la sostenga in questo periodo! Mi auguro che si stia trovando meglio con i nuovi specialisti e che questo (spero ultimo) cambiamento possa giovarle! In bocca al lupo!
Gentile, sicuramente non è stato proficuo ascoltare il malsano anche se in buona fede, consiglio dei suoi amici, i quali non hanno gli strumenti per poter comprendere la realtà del suo stato. Sicuramente in tutto questo marasma di eventi non c'è stata una guida o comunque lei non si è sentita accolta e sostenuta. Accanto a ciò denoto una mancata accettazione del suo stato. Inizi a considerare i farmaci come degli alleati alla sua condizione, si affidi ad un unico medico specialista senza fare troppi giri, perché i farmaci, se assunti in maniera specifica sono di grande aiuto e affianchi alla cura farmacologica un attento sostegno psicologico che sia in grado di darle gli strumenti per prendersi cura di se stessa, soprattutto, delle sue fragilità. Le auguro un buon proseguimento e mi aggiorni.
Concordo con i colleghi che le hanno suggerito di affidarsi stabilmente ad un solo psichiatra per quanto riguarda la terapia farmacologica e ad un solo psicoterapeuta per quanto riguarda la sfera psicologica. Inoltre è chiaro che il suo è un disturbo cronico per questo la terapia farmacologica non può essere interrotta quando vuole lei; solo lo psichiatra può dirle di modificare o interrompere i farmaci che assume.
Cordiali saluti.
Dott. Stefano Polidori
Salve, immagino la stanchezza che può provare in alcuni momenti a causa di un disturbo che persiste nel tempo. Probabilmente questo la spinge, in alcune situazione (magari quando l'aspetto depressivo lascia spazio a quello ansioso e/o maniacale), ad interrompere trattamenti, a saltellare da un professionista all'altro in cerca di una risoluzione definitiva o ancora di più a cercare di capire se e come farcela da solo, senza sentirsi dipendente. Come hanno già detto i colleghi l'unica via possibile è quella di affidarsi una volta per tutte ad uno psichiatra e ad uno psicoterapeuta (meglio se facenti parte di una stessa equipe di lavoro) cercando di trovare dentro di lei la disponibilità a mettersi in una posizione di "sana dipendenza" che potrà certamente aiutarla a ritrovare la stabilità necessaria a sentirsi finalmente meno schiacciato dalla sua patologia. Resto a disposizione per eventuali indicazioni. Saluti, Dott.ssa Aloisi

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