Fin quando ero bambino ho sempre avvertito il desiderio di essere donna e le altre persone hanno sem

19 risposte
Fin quando ero bambino ho sempre avvertito il desiderio di essere donna e le altre persone hanno sempre riconosciuto in me un carattere con maggiori tratti femminili. Da alcuni anni il desiderio di femminilità in me è cresciuto in modo esponenziale, portandomi a travestirmi da donna e causando ansia ed agitazione quando devo tornare nella mia vita "maschile". Avrei bisogno, con l'aiuto di uno psicologo, di capire se il mio comportamento possa essere sintomo di una possibile disforia di genere o se è qualcosa maggiormente legato alla sfera sessuale
buongiorno, e grazie per aver condiviso il suo vissuto con noi.
intraprendendo un percorso psicoterapico non solo può chiarirsi le idee ma potrà anche elaborare i vissuti ansiosi legati alla sua situazione attuale per poter così finalmente viversi in maniera piena e rilassata .
sono a sua disposizione anche online.
un abbraccio virtuale
Dott.ssa Laura Bova

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Il fatto di desiderare di appartenere ad un altro genere, rispetto a quello che Le è stato assegnato alla nascita, in base alle proprie caratteristiche sessuali biologiche, non indica di per sé una disforia di genere, ma semplicemente il desiderio di essere ciò che si si è. Solo se questo desiderio, e i relativi comportamenti che ne conseguono, Le creano problemi di accettazione, da parte sua o della società, si può ipotizzare una "disforia di genere". Ma al di là delle etichette diagnostiche, che hanno sempre un valore molto relativo in ambito clinico, Le suggerisco un percorso psico-sessuologico che Le permetta di affrontare con un valido aiuto professionale i suoi timori, i suoi dubbi, gli imbarazzi, ecc.. Il fatto che nel descriversi usi il verbo "travestirsi" mi fa pensare (è solo una mia sensazione/ipotesi) che in Lei ci sia una difficoltà a riconoscere come normale il Suo vissuto e i Suoi comportamenti. Lei non si TRAVESTE da donna, se si sente donna; Lei si VESTE da donna, come è giusto che sia, se ciò rispecchia la sua vera identità di genere. Il travestitismo è una pratica legata a specifiche fantasie sessuali che non comporta necessariamente il sentirsi donna (se biologicamente è uomo) o uomo (se biologicamente è donna). Molti uomini, ma anche molte donne, amano travestirsi per sedurre, divertire, divertirsi, eccitare, eccitarsi ma ciò non significa che desiderino veramente appartenere al genere opposto, rispetto a quello che gli è stato assegnato alla nascita, sulla base delle caratteristiche sessuali primarie (organi genitali). Le auguro di potersi vivere la sua vera identità di genere nel modo più sereno possibile.
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Buongiorno, sì sono d'accordo con lei. Le consiglio, quando si sentirà pronto, di iniziare un percorso alla scoperta di sé.
Le auguro buona fortuna
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Salve, ha fatto bene a scrivere e certamente la psicoterapia può essere il canale di supporto adeguato in rete con altri esperti per comprendere il disagio esperito e interiorizzato e accompagnarla in un percorso di affermazione identitaria e di genere tenendo conto di tutte le opzioni a disposizione. Con l’augurio che possa trovare nel suo territorio il servizio dedicato e specializzato sul tema, le porgo un cordiale saluto
Gentile utente,
Grazie per aver condiviso la sua esperienza.
Ciò che descrive è senz'altro da approfondire, perché mi sembra che lei si senta confuso/a rispetto alla sua identità. Al di là delle etichette diagnostiche, che a volte si cercano proprio per trovare una definizione identitaria, sarebbe importante per lei intraprendere un percorso di esplorazione di sé che le consenta di scoprirsi e di definirsi.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Elena Ramagli
Gentile utente,
sì, credo che potrebbe farle bene iniziare un lavoro psicologico per comprendersi e approfondire il suo vissuto ad un livello profondo.
è molto doloroso ciò che racconta: sentirsi in un modo e vivere nell'ambivalenza relativa alla propria identità sessuale. Parlarne e trovare uno spazio dove elaborare e comprendere il modo in cui si sente, credo che sia la cosa migliore.
Se vuole parlarne, sono disponibile, anche online.
Cordialmente, Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Gentile utente, grazie per la condivisione. Sono molto d’accordo con quello che ha scritto e penso che iniziare un percorso di psicoterapia può senza dubbio aiutarla a rispondere a questi dubbi. Le auguro il meglio. Un cordiale saluto. Dott.ssa Elena Sonsino
Gentile utente, credo che in questa fase un supporto psicologico può aiutarla.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Buonasera, la ringrazio molto per aver condiviso il suo desiderio e le emozioni ad esso legate. Il suo desiderio di femminilità si sta facendo sentire con forza sempre maggiore e merita di essere ascoltato, allo stesso modo l'ansia che prova quando torna ad indossare abiti socialmente considerati "maschili" è un campanello d'allarme che le sta dicendo qualcosa. Si tratta di aspetti che non vanno sottovalutati, che meritano di essere presi in considerazione.
Certamente potrà trarre un beneficio da alcuni colloqui psicologici, la aiuteranno a compiere i prossimi passi con maggior consapevolezza e sicurezza. Sono a sua disposizione qualora voglia svolgere alcuni colloqui, nel frattempo la saluto cordialmente.
Buonasera, sperimentare un'incongruenza di genere non è di per sé considerato un disturbo ma un'espressione della propria identità e del genere nel quale si identifica. Resterebbe da chiarire quanto la discrepanza percepita tra il suo sesso alla nascita e il senso interno di identità di genere le provochi un disagio significativo o comprometta il suo funzionamento nei vari ambiti della vita perché potrebbe rappresentare un'area importante su cui concentrarsi per aiutarla a rinforzare la sua identità. Le suggerisco di farsi supportare da un professionista attento e preparato che non la aiuti tanto a comprendere come etichettare il suo 'comportamento', per usare le sue parole, bensì a esprimere con la maggior serenità possibile CHI sente di essere: questo è ciò che conta realmente. Resto a sua disposizione per ulteriori dubbi o necessità, la saluto cordialmente
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto. Credo che lei abbia già fatto moltissimi passi avanti. A tal proposito, mi trovo in accordo con lei: credo che un percorso psicologico la possa aiutare ad elaborare i suoi stati d'animo ed affrontare in maniera più propositiva le sue ansie. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Buongiorno, sicuramente è un percorso che potrebbe intraprendere con un collega.
Dott. Marco Cenci
Gentile utente, si affidi al centro disforia di genere più vicino a lei, trovare tutte le info online. Li troverà tutti gli specialisti di cui ha bisogno. In bocca a lupo Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentilissimo, sembra che abbia già maturato la consapevolezza di aver bisogno del supporto di un/una psicologæ per chiarirsi se quello che riporta è ascrivibile a disforia di genere o se coinvolga anche la sfera sessuale. Non ha fatto cenno nella sua domanda a quest'ultimo aspetto. Il fatto di sentirsi donna nel corpo di un uomo e viceversa non ha correlazioni dirette con la sfera sessuale. Se ci dovessero essere il setting terapeutico potrebbe essere il luogo più sicuro in cui farle emergere con tranquillità.
Mi ha colpita molto quando ha scritto che si traveste da donna e sente ansia ed agitazione quando deve tornare nei suoi panni maschili.
Travestirsi significa indossare una maschera, vestirsi in maniera diversa in modo da essere irriconoscibili; mi è arrivata l'immagine di Superman e Clark Kent. Forse perché quando indossa gli abiti femminili lei si veste, assume l'aspetto reale che lei sente e che comunica all'esterno. È quando torna nei panni maschili che si traveste, che indossa la maschera che gli altri sono abituati a vedere.
Mi piacerebbe molto sapere come evoluzionerà il suo percorso. Sono disponibile online. Dott.ssa Anastasia Giangrande
È comprensibile che il tuo desiderio di esplorare la femminilità e le difficoltà associate al ritorno alla tua vita "maschile" ti abbiano portato a considerare l'aiuto di uno psicologo. Uno specialista può aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti, le tue esperienze e a comprendere meglio se il tuo comportamento potrebbe essere correlato a una possibile disforia di genere o ad altre questioni legate alla sfera sessuale. Una consulenza professionale può fornirti un supporto prezioso per comprendere te stesso e prendere decisioni consapevoli.
Buonasera, considero molto funzionale quanto si propone di fare. Contatti qualcuno con cui iniziare un percorso di scoperta in tal senso. Un caro saluto
È importante affrontare le tue sensazioni e il desiderio di esplorare la tua identità di genere con un professionista esperto, come uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato in questioni legate all'identità di genere. Questo professionista può aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti e le tue esperienze in un ambiente sicuro e privato.

La disforia di genere è una condizione in cui una persona sperimenta una profonda incongruenza tra il proprio genere assegnato alla nascita e la propria identità di genere. I sintomi possono includere il desiderio di vivere e presentarsi come un genere diverso da quello assegnato alla nascita, disagio significativo legato al proprio genere assegnato e la ricerca di interventi di genere, come terapia ormonale o chirurgia di conferma di genere.

Un professionista della salute mentale specializzato può aiutarti a esplorare se la tua esperienza corrisponde alla disforia di genere o ad altre questioni legate all'identità di genere, come l'espressione di genere o la fluidità di genere. Questa esplorazione può aiutarti a comprendere meglio te stesso e a prendere decisioni informate sul tuo percorso personale.

Ricorda che ci sono risorse e supporto disponibili per le persone che esplorano l'identità di genere, e cercare aiuto da un professionista qualificato può essere il primo passo verso una maggiore comprensione di te stesso e verso il raggiungimento del benessere.
Buongiorno, grazie per la sua condivisione con noi. Il consiglio che mi sento di darle, dato il vissuto interiore che riporta, è di contattare un professionista e iniziare un percorso di psicoterapia. Non ho dubbi che sarà un percorso di chiarificazione, scoperta e crescita interiore verso il raggiungimento di un benessere psicologico profondo. Le auguro il meglio! Dott.ssa Baldelli Marta

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