FETICISMO, SOTTOMISSIONE E DISTURBO OSSESSIVO. A CHI DEVO RIVOLGERMI? Salve, cerco di essere il p

17 risposte
FETICISMO, SOTTOMISSIONE E DISTURBO OSSESSIVO. A CHI DEVO RIVOLGERMI?

Salve, cerco di essere il piú breve possibile.
Ho 30 anni e soffro da sempre di feticismo dei piedi e desiderio di sottomissione alle donne, cosa che non mi ha mai permesso di avere un rapporto sessuale, non provando eccitazione con i metodi diciamo cosí tradizionali.
Oltre a ciò, si aggiunge il disturbo ossessivo compulsivo, che mi ha sempre fatto nascere paure e pensieri assolutamente irrazionali, illogichi e appunto ossessivi, con diversi alti e bassi.

Quasi un anno fa ho deciso di iniziare un percorso di psicoterapia, tramite ipnosi vigile regressiva.
Ho fatto oramai centinaia di sedute, ho avuto molti e importanti miglioramenti sotto il lato sessuale, inziando a provare interesse e piacere verso le zone erogene tradizionali e riuscendo finalmente ad avere il mio primo rapporto sessuale circa 1 mese fa, seppur con l'aiuto del viagra, senza raggiungere l'orgasmo e con molte difficoltà dovute all'assoluta inesperienza.
A volte però tornano fuori i pensieri di feticismo, sottomissione, eccetera, soprattutto quando si scatena il DOC, che con i miei pensieri, paure e convinzioni irrazionali mi butta giú, mi toglie la serenità, e quando sono giú e infelice ecco che il pensiero torna ai piedi, alla sottomissione.
DOC che magari mi blocca anche da un momento all'altro anche senza finire sul feticismo, prima magari della possibilità di un rapporto sessuale, sono sereno, sicuro, ecco che arriva il pensiero o la paura irrazionale ed ecco che scompare tutto, serenità, sicurezza, eccitazione...
E DOC che chiaramente influisce anche in tutti gli altri ambiti della mia vita.

Purtroppo se la psicoterapia che ho intrapeso ha dato ottimi frutti sul discorso sessuale, non posso dire lo stesso per quanto riguarda il DOC, che sembra quasi non essere migliorato per niente.

La mia domanda è, a chi posso rivolgermi per risolvere i miei problemi sessuali, che comunque esistono ancora seppur migliorati, e contemporaneamente per risolvere il disturbo ossessivo? Ho cercato molto ma non ho trovato nessuno specializzato in entrambi i campi.
E a quale tipologia di terapia devo affidarmi (congitivo-comportamentale, breve strategica, ecc...)?
Grazie.
Salve, scrive di essere già seguito da un professionista, come mai non si confronta direttamente con il terapeuta che la segue? Inoltre, stia tranquillo non esiste una terapia migliore di un'altra, l'importante è che lei si senta a suo agio.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve,
inanzitutto mi sento di dire che ci sarebbe bisogno di fare una diagnosi giusta, ma non giusta in termini di categorie nosografiche, ma giusta nel senso che sia pure volta a comprendere la fenomenologia di questi problemi che lei riferisce, che cerchi di capire le relazioni fra questi sintomi (DOC, fetichismo e altro) per poi poter ideare una terapia che centri il suo problema.

Se ha bisogno di altri chiarimenti o ha dei dubbi mi puo scrivere in privato senza problemi.

(Terapia consigliata: Cognitiva con EMDR)
Cordiali saluti.
Gent.mo, l’esperienza che descrive appare piuttosto articolata e complessa, meritevole di una migliore comprensione dal punto di vista clinico, cosa non realizzabile da qui. I comportamenti e i disagi che riferisce possono avere molte implicazioni e funzioni nella sua persona e possono essere indagati, magari anche gradualmente trasformati, attraverso un lavoro psicoterapeutico appropriato. Tuttavia, alla luce anche dei precedenti tentativi di terapia, rimane necessaria una valutazione complessiva prima di ipotizzare una nuova via psicoterapeutica. SG
Salve. Non si focalizzi sulla tecnica o sui disturbi, ma sul malessere che vive. Si confronti col suo terapeuta, valutate il tutto e se ritenete che il percorso tra voi è concluso, si rivolga a un terapeuta che al di là della specializzazione, la faccia sentire a suo agio, col quale può stabilire l'alleanza terapeutica, che aiutandola a comprendere i sintomi può chiarirne le origini, elaborare i vissuti emotivi collegati alla situazione e che stimolando la fiducia in sé l'aiuterà pian piano ad abbandonare i sintomi che la condizionano. Distinti saluti
Buongiorno come suggerito dai colleghi cerchi di confrontarsi con il suo terapeuta. Il principale strumento di lavoro in una psicoterapia è la relazione terapeutica, ovvero la relazione che si stabilisce tra lo psicoterapeuta ed il paziente, la quale prevede che paziente e terapeuta lavorino insieme, in un clima di reciproca fiducia, per raggiungere obiettivi condivisi. Ad oggi Lei stesso dice che ci sono stati dei miglioramenti significativi rispetto agli obiettivi che Vi eravate posti... quindi la domanda più appropriata è: vale la pena di valutare se darsi nuovi obiettivi, o cambiare specialista?.
Saluti
dr.. Germi
Salve, credo il primo passo sia interfacciarsi con il suo terapeuta per fare il punto della situazione. In seguito potrà capire se proseguire la sua psicoterapia o intraprendere un percorso con un collega sessuologo.
Il confronto, la relazione e la consapevolezza aiuteranno le sue scelte.
Saluti
Dott.ssa Daniela Olivieri
Le consiglio di rivolgersi a un terapeuta EMDR.
Gentile utente di mio dottore,
come indicato da qualche collega che mi ha preceduto, credo sia importante interfacciarsi con il suo terapeuta per fare il punto della situazione. Potrà cosi chiarire a se stesso se proseguire la sua psicoterapia o intraprendere un percorso con un collega sessuologo. Il confronto con lo specialista cui si è affidato, in virtù della fiducia riposta, la aiuterà nel fare la scelta migliore.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno,
ritengo che il problema sia il fatto che ritenga tutto ciò un problema.
Le propongo una terapia costruttivista, interazionista, gli approcci teorici più evoluti del paradigma postmoderno.
Un saluto cordiale
DOtt.ssa Sellini Marzia
Buongiorno, la problematica che presenta è molto complessa. Quando si sente giù si ripresentano sintomi che credeva definitivamente superati. Sa qual'e' il nemico peggiore della psicoterapia? Il tempo. Per ottenere risultati stabili e duraturi che s'instaurino nel profondo ci vuole molta dedizione al percorso che sta seguendo. Che è solo suo! Ne parli col suo terapeuta apertamente e questo sarà un passo decisivo verso il cambiamento. Cordiali Saluti Espedito Longo
Salve, non penso che esista una terapia migliore o più efficace per il suo caso, ma sono convinta, attraverso l'esperienza, che se si sente a proprio agio con il terapeuta, affronterà il suo problema con molta serenità.
Buona giornata. Claudia Fiorelli
Salve. La sua lettera risulta molto interessante per la complessità degli elementi della vicenda, è importante che il/la collega al quale si è affidato venga a conoscenza della descrizione che ci ha offerto. Non esistono, in linea di massima, terapie più o meno adatte, è importante che lei esponga i suoi dubbi al suo psicoterapeuta in modo che lo stesso assuma un senso nella vostra relazione terapeutica.
Cordiali Saluti Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Gentile utente, dalle sue parole si evince la sofferenza che spesso prova e la gran voglia di risolvere i suoi problemi; tuttavia io farei molta attenzione a considerare gli aspetti sessuali separati dagli aspetti legati al doc di cui parla, è molto probabile che il senso, il significato alla base di entrambi gli aspetti sia profondamente legato. Come i colleghi, le consiglio di condividere questi vissuti con il terapeuta che da tempo la segue e con il quale dice di aver ottenuto molti benefici e continuare il lavoro finché né sente il giovamento.
Le auguro il meglio.
Gentile utente, se la psicoterapia che sta seguendo dà miglioramenti, le consiglierei di continuare e di parlare con il suo medico di eventuali dubbi sul percorso. Il volere cambiare a cosa è dovuto? Ci sono aspetti che celano altre dinamiche inconsapevoli ed è bene parlarne con chi segue il caso.
Inoltre non c'è una tecnica migliore delle altre, varia da caso a caso. Conta molto la relazione e la fiducia , l'onestà del professionista è anche quella di ammettere i suoi limiti e inviare il caso qualora non ci siano alcuni elementi di cura necessari. Per tale ragione è essenziale che ne parli con chi la segue.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentilissimo utente di Mio dottore, grazie per la sua domanda. Quando è presente un disturbo ossessivo -complulsivo è necessario prima intervenire su di esso fino alla sua totale estinzione in quanto, essendo un disturbo dominante, finché presente, influisce anche sulle altre funzioni, in questo caso la sfera sessuale. Le consiglio la Terapia Breve Strategica del Prof. Nardone, considerata la più efficiente per questo tipo di disturbi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Marina Taralli
Gentilissimo,
Concordo pienamente con i colleghi che le suggeriscono innanzitutto di confrontarsi con la massima libertà con il suo terapeuta.
Gli esprima senza timore questi suoi pensieri. Per esperienza le posso dire che questo può essere uno snodo importante e la base per un reale cambiamento.
Peraltro il tema della libertà mi sembra un vertice piuttosto interessante per inquadrare il suo DOC così come le sue fantasie sessuali. Per cui un confronto schietto e libero può aiutarla a sentirsi compreso, rinsaldare l’alleanza terapeutica e laddove doveste eventualmente decidere che il vostro percorso di psicoterapia fosse concluso, progettare uno step successivo in modo sensato.
Nel migliore dei casi può essere una chiave di volta per le questioni di cui scrive.
Anche per quanto riguarda la sua sfera sessuale, trovo che il punto non sia tanto aggiustare una sessualità che devia dalla norma, quanto permetterle di sperimentare delle relazioni intime nelle quali possa sentirsi a suo agio e meno limitato di quanto non si senta adesso.
La sessualità è un ambito estremamente complesso, nel bene e nel male, e trovo limitante, se non addirittura pericoloso, definire a priori ciò che è considerato normale e ciò che non lo è.
Infine, circa la sua domanda sulla terapia maggiormente indicata, sono state fatte molte ricerche sull’efficacia delle terapie, sono stati accumulati moltissimi dati su questo tema, e questo è ciò che emerge: non esiste ad oggi un approccio in assoluto migliore di altri.
Esistono però dati ormai consolidati che indicano che la psicoterapia in generale è efficace, ma per avere i suoi effetti ha bisogno di essere “assunta” per un tempo sufficiente per portare dei cambiamenti stabili e duraturi.
Certamente esistono grandi differenze tra i vari approcci psicoterapeutici e una stessa configurazione sintomatologica, ad esempio un DOC, al di là della diagnosi, può avere un inquadramento di significato molto diverso a seconda del terapeuta che incontra.
Bisogna capire cosa funziona bene per lei e io partirei dalla relazione terapeutica che ha in corso.
Cordialità
Dott. Chiara Senaldi
Salve, come dicono i colleghi, anche per me si dovrebbe confrontare con il suo attuale terapeuta, condividendo il peso e il senso che ha la sua situazione adesso. Come spunto di riflessione le dico per esperienza che con l'inconscio non è mai come sembra, non esistono rapporti diretti di causa-effetto. Per cui i suoi sintomi sono manifestazione di disagi in certi ambiti di vita, ma potrebbero essere originati da altri ambiti.
Dott.ssa Antonella Abate

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