ehi! mi chiamo Marina, sono una ragazza italo messicana e da poco mi sono trasferita a Boston per un

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ehi! mi chiamo Marina, sono una ragazza italo messicana e da poco mi sono trasferita a Boston per uno scambio culturale, in particolare a Jamaica Plain. ormai è da un po’ che vivo qui, mi ha ospitata una famiglia molto ricca del posto con origini italiane, perciò per me è stato ancora più facile relazionarmi. sto soggiornando in una villa grandissima, sembra di vivere in un film, e li ho conosciuto i miei inquilini e i loro dipendenti. tra di loro c’è anche A (lo chiameremo così) che è il figlio dei due proprietari della villa. lui ha 4 anni in più di me, è proprio il ragazzo dei miei sogni, perche oltre ad essere bello è anche buono e gentile, timido tutto il contrario di sua sorella (G). non fa altro che mettermi i bastoni tra le ruote da quando sono arrivata, sembra che mi odi ma io non so cosa gli ho fatto. siamo circa coetanee, lei ha un anno in più di me, ma all’inzio questo suo carattere fastidioso pensavo fosse solo dettato dalla diffidenza iniziale che si prova quando qualcuno viene a vivere a casa tua, ma invece mi sbagliavo perche a distanza di mesi la scontrosita sta continuando. in pratica non fa altro che prendermi in giro velatamente, fa battute alle quali ride solo lei, parla male in inglese di me con la sua famiglia come se io non capissi cosa dice (lasciamo perdere) è tanto altro. ho già provato a parlarle chiedendole se c’è l’avesse con me, ma lei ha fatto finta di nulla anzi se lè presa facendo la vittima perché pensava che io la credessi una cattiva persona. mah vabbè… ingenua come sono mi sono fidata e con il consiglio di alcuni dei miei amici ho provato ad avvicinarmi a suo fratello A, perché mano mano che i mesi passavano io sentivo un attrazione sempre più forte per lui. una volta mi ricordo che stavamo parlando e dal soppalco so vede G che ci spia da lontano come un fantasma, e si vede che le da fastidio ma non capisco dove sia il problema. li ho anche sentiti litigare pesantemente (A e G) ma purtroppo sono riuscita a capire poco e niente perché parlavano di fretta ed io devo fare ancora pratica. da quel che ho capito parlavano di me, fondamentalmente, e lei urlava come una pazza “stay away from her” ricordo solo questo. sono triste perche non riesco a capire la causa della sua avversità nei miei confronti, io sono venuta qui per stare bene e conoscere nuove persone, non per mettere zizzania. mi fa stare male non poter frequentarmi con le persone con cui mi piacerebbe instaurare un legame più forte, e G me lo impedisce non so per quale motivo, perché e gelosa? perche mi vede come una specie di minaccia per suo fratello A? bho… so solo che questa situazione mi fa stare male e ora come ora vorrei solo tornarmene a casa. ho paura a parlare con i loro genitori perché temo non riescano a capirmi, poi ho anche paura che G si arrabbi in caso venisse a saperlo e preferisco evitare. che cosa dovrei fare? io voglio davvero conoscere A ma sua sorella vuole che lui mi stia alla larga chissà per quale motivo. secondo voi perché? datemi una mano ve ne sarei grata!
Cara Marina,

Sembra che tu stia vivendo una situazione molto complicata e stressante. È comprensibile che ti senta confusa e frustrata di fronte al comportamento ostile di G e al disagio che sta causando nella tua vita quotidiana, specialmente considerando il fatto che sei ospite nella loro casa e vorresti solo integrarti e goderti l'esperienza del tuo scambio culturale a Boston.

Prima di tutto, è importante ricordare che il comportamento di G potrebbe essere causato da una serie di fattori, e potrebbe non avere nulla a che fare con te personalmente. Potrebbe essere gelosia, come hai ipotizzato, oppure potrebbe derivare da problemi personali o dinamiche familiari di cui non sei a conoscenza. Tuttavia, non è giustificabile il modo in cui ti sta trattando, e hai il diritto di sentirsi a disagio e di desiderare una soluzione a questa situazione.

Una cosa che potresti fare è cercare di parlare con A in modo diretto e sincero riguardo alla tua situazione e ai tuoi sentimenti nei suoi confronti. Potresti farlo in un momento in cui sei sicura che G non sia presente o, se preferisci, potresti scrivere una lettera a A esprimendo i tuoi sentimenti e chiedendo il suo aiuto per risolvere la situazione.

Inoltre, potresti prendere in considerazione l'idea di parlare con i loro genitori, anche se capisco che questa opzione ti mette a disagio. Potrebbero essere in grado di aiutarti a capire meglio cosa sta succedendo e a trovare una soluzione che sia accettabile per tutti. Potrebbe essere utile coinvolgere anche un mediatore neutrale, come un consulente scolastico o un consulente per lo scambio culturale, che potrebbe aiutare a facilitare la comunicazione tra di voi e a trovare una soluzione equa e pacifica.

Infine, ricorda di prenderti cura di te stessa in questa situazione stressante. Cerca di non lasciare che il comportamento di G ti influenzi troppo negativamente e cerca di concentrarti sulle esperienze positive che stai avendo durante il tuo scambio culturale a Boston.

Spero che questi consigli possano esserti utili e che tu riesca a risolvere questa situazione nel migliore dei modi. Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, non esitare a chiedere aiuto. Resto qui per te.

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ciao Marina, capisco che ti trovi in una situazione difficile e frustrante. È comprensibile che tu voglia comprendere il motivo dell'atteggiamento di G nei tuoi confronti e che desideri stabilire un legame più forte con A. Tuttavia, è importante considerare che le dinamiche familiari possono essere complesse e non sempre chiare dall'esterno. Potrebbe essere che G provi gelosia o abbia timori legati al rapporto tra te e suo fratello A, ma è difficile stabilirlo con certezza senza un confronto aperto e onesto.

Ti consiglierei di cercare di parlare con A direttamente, in un contesto in cui possiate essere sinceri e aperti l'uno con l'altro. Esprimigli le tue sensazioni e preoccupazioni riguardo alla situazione, e chiedigli se può darti qualche spiegazione o consiglio su come gestire la situazione con sua sorella. Potrebbe essere utile anche trovare un momento per affrontare la questione con G in modo rispettoso e non accusatorio, per cercare di capire meglio il suo punto di vista e risolvere eventuali malintesi.
Se ritieni che la situazione sia troppo difficile da gestire da sola, potresti anche considerare di coinvolgere un adulto di fiducia che possa aiutarti a mediare la situazione in modo costruttivo, anche se non sembra semplice affidarsi a qualcuno.
Comunque vada, ricorda sempre di prenderti cura di te stessa e del tuo benessere emotivo, e non esitare a cercare supporto se ne hai bisogno. Spero che tu riesca a trovare una soluzione che ti faccia sentire più a tuo agio e felice nella tua nuova esperienza a Boston. Cordialmente, Dott.ssa Deborah Loddo
Cara Marina, grazie per la tua condivisione. Stai vivendo un momento difficile, e per fare sì che queste dinamiche non condizionino completamente la tua esperienza all'estero credo che sia importante che tu possa prendere in mano la situazione. Se fossi in te, affronterei G di persona e in modo molto diretto: l'approccio del primo confronto, in cui sei stata gentile e delicata, sembra non avere funzionato, per cui le parlerei in modo molto esplicito, dicendole che i suoi comportamenti ti fanno stare male e ti hanno stufato, non sei più disposta a farti trattare in questo modo, a sopportarla mentre parla male di te davanti a te. Deve accettare che tu ci sei, e non si deve permettere di mancarti di rispetto. Un approccio più diretto, deciso e assertivo potrebbe coglierla di sorpresa: indipendentemente da come si comporterà poi, tu ti sarai fatta sentire e rispettare. Allo stesso modo, puoi trovare un momento tranquillo in cui parlare apertamente anche con A: spiegargli che hai notato i comportamenti avversi della sorella, non ne conosci i motivi ma nonostante questo non vuoi che influenzino il vostro rapporto, e se te la senti potresti parlargli dei tuoi sentimenti, aprendoti alla possibilità che il vostro rapporto possa fare un salto. In ogni caso, credo che sia importante che tu smetta di subire e possa prendere in mano la situazione, dimostrando che anche se sei l'ultima arrivata non hai nessuna intenzione di non farti rispettare. Se avessi bisogno di ulteriore supporto o chiarimenti mi trovi a disposizione online, siccome sei lontana. Un caro saluto, Dott.ssa Elena Gianotti
Ciao Marina, la situazioni che hai descritto sembra crearti molto disagio e stress che si aggiunge come un ulteriore bagaglio alla tua esperienza all'estero già di per sè faticosa.
Ti consiglierei di parlarne con qualcuno di esterno, che sia uno psicologo o anche solo un mediatore (o consulente non so se a scuola ci siano queste figure), così da poterti confrontare e meglio affrontare la gestione del momento. La tua esperienza fuori sembra essere per te molto importante e un aiuto esterno potrebbe aiutarti nel vivere in un clima di maggiore chiarezza e serenità.
Con l'augurio che possa risolversi tutto per il meglio, ti mando un saluto
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Buongiorno,
Purtroppo nessuno di noi può capire le motivazioni dei comportamenti altrui se non chiedendole ai diretti interessati (cosa che lei ha già provato a fare senza risultato). Le consiglio di cercare una via di sfogo esterna con cui confrontarsi. Parlarne direttamente con la famiglia potrebbe creare un clima ulteriormente pesante ed a lei sfavorevole.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno Marina. Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e le tue emozioni rispetto all'esperienza che stai attraversando e che, credo, possa essere una pagina ulteriore di un racconto che segnerà una tappa nel tuo percorso di crescita. Da quello che descrivi nelle prime battute, si tratta di un tempo della tua vita molto importante e sul quale hai, legittimamente, molto investito. Questa componente è bene riconoscerla e custodirla con cura. Tuttavia il disagio e la frustrazione che così bene esprimi, meritano uno spazio di ascolto in cui ritrovare e ritrovarsi, uno spazio neutrale, sicuramente esterno alla famiglia che ti ospita, dove ri-vedere e ri-trovare quelle preziose risorse per vivere questo tuo tempo di crescita in modo consapevole, con serenità e chiarezza. Quella che così bene descrivi può essere un'opportunità. Un caro saluto, Dott.ssa Maria Sepe
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo e capisco che le stia causando disagio. Affrontare le dinamiche interpersonali può essere complesso, ma ci sono alcune strategie che potrebbe considerare.
Prima di tutto, potrebbe cercare di avere una conversazione aperta con G, cercando di farle capire che le piacerebbe chiarire eventuali malintesi e risolvere le tensioni. Può esprimere i suoi sentimenti in modo sincero e chiederle se c'è qualcosa che la disturba. Tenga presente che potrebbe essere necessario un approccio delicato per evitare che si senta accusata.
D'altra parte, potrebbe anche parlare con A e condividere i suoi sentimenti nei confronti della situazione. Chieda se ha notato qualcosa di particolare o se può darle un'idea del motivo per cui la sorella sembra ostile nei suoi confronti. La sua prospettiva potrebbe fornirle ulteriori informazioni sulla dinamica familiare.
Ricordi che è importante preservare la sua salute mentale e il suo benessere. Se la situazione diventa troppo difficile da gestire da sola, non esiti a cercare il supporto di amici di fiducia o, se necessario, di un professionista, come uno psicologo, che possa guidarla attraverso questa situazione complessa.
In ogni caso, spero che lei possa trovare una soluzione che porti alla comprensione reciproca e al miglioramento della sua esperienza durante questo scambio culturale a Boston. Resto a disposizione per eventuali dubbi o approfondimenti. Un caro saluto. Dott.ssa Pasqualina Annoso.
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Ciao Marina :)
Tieni duro!
Realizzare i propri sogni è la cosa più difficile che esista, e talvolta si va incontro a degli ostacoli che possono sembrare insormontabili, ma con il supporto adeguato, tutto può essere più leggero.
Un caro saluto,
GB
Ciao Marina, mi dispiace molto per la situazione che si è creata. L'obiettivo che ti ha portata a Boston doveva essere uno scambio culturale mentre invece ti sei trovata in mezzo alle dinamiche familiari della famiglia che ti ospita e che non dipendono probabilmente da te ma da come nel tempo queste persone hanno costruito le relazioni tra loro. Ti trovi in una situazione complessa e delicata. Potrebbe esserti utile parlarne con una persona esterna per comprendere come porti in maniera efficace, in modo che tu possa vivere serenamente questo periodo che passerai vicino a Boston. Un caro saluto. Dott.ssa Loretta Grisenti
Gentile Marina, grazie per aver condiviso il suo vissuto di disagio. Fare delle esperienze all'estero, lontano dagli affetti, dalle relazioni e dai luoghi cari e conosciuti può essere di per se già motivo di fatiche e difficoltà. Comprendo il fatto che tu ti possa sentire confusa e a disagio per il comportamento di G., il suo comportamento può essere influenzato da diversi fattori, le dinamiche familiari e relazionali spesso possono essere difficili da comprendere dall'esterno.
Le consiglio di provare a ricercare un confronto con G., spiegandole come si sente e cosa prova in modo onesto e sincero, senza giudizio rispetto al suo comportamento. Nello stesso tempo potrebbe condividere anche con A. il suo malessere e i suoi sentimenti, sempre in modo onesto e sincero.
Le consiglio inoltre, se la situazione di malessere e i vissuti di fatica dovessero protrarsi nel tempo, di affidarsi ad un professionista che possa fornirle uno spazio di supporto e comprensione e un possibile punto di vista alternativo rispetto alle dinamiche che sta vivendo.
Un caro saluto. Dott. Gianluca Pilotti
Ciao Marina, comprendo la tua frustrazione e la confusione che provi riguardo alla situazione con G e il tuo interesse per A. Potrebbe esserci una serie di motivi dietro il suo comportamento, come la gelosia o il timore di perdere l'attenzione del fratello. Ti suggerisco di cercare di avere una conversazione aperta e sincera con A riguardo ai sentimenti che provi per lui e la tua preoccupazione per il comportamento di G. Comunicare apertamente può aiutare a dissipare malintesi e a trovare una soluzione. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Buongiorno, è indubbio che stia vivendo una situazione difficile. Lei, lontano da casa ha bisogno di sentirsi a casa, accolta, benvoluta. E dall'altra parte questa ragazza che, da quanto racconta, pare non aver accettato la sua presenza. Le offro degli spunti di riflessione: la decisione di accogliere una ragazza in casa è stata presa unanimemente dalla famiglia? lei ha potuto esprimere il proprio parere? che rapporti ha questa ragazza con i suoi genitori? le sembra che abbiano una buona comunicazione, che la ragazza si senta considerata? Dietro la sua ostilità potrebbe esserci una persona ferita? che tipo di sofferenza, paura potrebbe celarsi dietro questo comportamento? Provi a riflettere su queste domande e provi a considerarla come una persona che si sta sentendo minacciata in qualche cosa, proprio come lei. Forse siete simili in qualche cosa. Forse state soffrendo entrambe. Questo potrebbe diventare un punto in comune, qualcosa che vi accomuna, piuttosto che vi metta contro. Entrambe per caso desiderate essere accolte? incluse? Provi ad avvicinarla raccontandole della sua esperienza, di cosa significhi sentirsi soli senza supporto. L'essere umano ha tante sfaccettature, mostri le sue, verrà più facile all'altro abbassare le sue difese. Può essere difficile all'inizio aprire un dialogo del genere ma vedrà che porterà dei frutti. Se vuole aggiornarmi sulla situazione non esisti a contattarmi. Un caro saluto, dottoressa Cannata
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Buongiorno, come prima cosa le faccio i miei complimenti per la forza e il coraggio di perseguire i suoi desideri. Sicuramente sta vivendo una situazione già di base difficile perchè lontana da casa, perchè sola, perchè ancora deve prendere la giusta confidenza con il nuovo luogo. Mi dispiace che a tutto questo si aggiunga la problematica molto più impattante per lei di questa persona che in un qualche modo sembra ostacolarla. I motivi per cui lo stia facendo possono essere tanti e i più svariati. Il mio suggerimento è di cercare di lasciar correre certi atteggiamenti, di non parlarne con i genitori a meno che non la offenda direttamente di fronte a loro (in fin dei conti lei rimane la figlia dei suoi datori di lavoro), di rimanere vicina al fratello ma senza troppe pressioni o forzature. Comunque sia si centri nuovamente sui suoi obiettivi di vita e punti a quelli. Se desidera avere qualche colloquio on line io sono disponibile. Dott.ssa Alessandra Domigno
gentile utente, mi dispiace per il disagio che vive in questo momento della sua vita che invece avrebbe dovuto rappresentare per lei principalmente l'incontro con un mondo nuovo e stimoli nuovi. Capire perché G si comporta così è difficile, i dati sono troppo pochi. Sarebbe utile svolgere una serie di incontri, anche on-line, per comprendere meglio e stabilire le strategie da utilizzare al fine di poter conoscere A in tutta tranquillità e viversi la bellissima esperienza. Resto a sua disposizione
Cordialmente
Buonasera Marina, la situazioni che ha descritto sembra crearle molto disagio e stress che si aggiunge come un ulteriore bagaglio alla sua esperienza all'estero. Le consiglierei di parlarne con una persona esterna, che sia uno psicologo o anche solo un mediatore, così da potersi confrontare e meglio affrontare la gestione del momento.
Dr.ssa Versari Debora
Gentile Marina, da come scrivi mi sembri una ragazza sveglia e consapevole, che vede le situazioni e le dinamiche. Capire il motivo per cui G ti mette i bastoni tra le ruote è quasi impossibile, nel senso che lo sa solo lei ed è una sua difficoltà nei tuoi confronti. Non è un problema partito da te.
Tu concentrati su A, è lui che ti piace. E starà anche ad A farsi valere se davvero è interessato a te. Già il fatto che abbiano litigato la dice lunga: se davvero a lui non interessassi non sarebbe andato in contrasto con la sorella, ci sarebbe indifferenza.
Non è mai facile accettare una persona nuova in casa, cambia gli equilibri e ogni membro della famiglia reagisce a suo modo. Forse G non è contro di te, ma ha delle personali paure nel vedere che tu sei un'altra femmina all'interno della famiglia e che le attenzioni non sono più tutte su di lei. Ma sono solo ipotesi, solo G. lo può dire.
Perciò se tu e A siete davvero interessati a conoscervi, andate avanti per questa strada, poi la situazione attorno troverà un nuovo equilibrio.
Pensa anche alle tue priorità, ad esempio qual è il motivo che ti ha portata a Boston e perchè sei li. Ritorna a mettere in primis il focus sulle tue mete. A. è una persona che hai incontrato per caso lungo il tuo cammino... e ben venga...ma tieni le tue mete. Queste ti aiuteranno a ritrovare la direzione nella vita e a ritrovare il baricentro dentro di te, cosi tu sarai protagonista delle tue giornate e non sucube delle dinamiche che ti accadono attorno. Tu sei la responsabile della tua vita e della tua felicità! :)
Un caro in bocca al lupo per la tua esperienza estera.
Dott.ssa Irene Buzzoni
Buongiorno Marina e grazie per aver condiviso con noi le tue preoccuoazioni. Trovarsi all'estero in una famiglia estranea che parla una lingua con sfumature difficili da comprendere è un'esperienza stressante e a questa si aggiunge l'ostilità della sorella dei A. Io penso che dovresti innanzitutto parlare con A per poi affrontare assieme la sorella. Se vuoi un supporto per capire come rapportarti con loro io sono a disposizione anche online. Dott.sa Elena Bonini
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