egregi medici mi spiegate perchè la rimozione chirurgica del tessuto cicatriziale periradicolare è i

4 risposte
egregi medici mi spiegate perchè la rimozione chirurgica del tessuto cicatriziale periradicolare è inutile e pericoloso?Scusate ma io ancora non ho capito Euna persona che ha dolore giorno e notte cosa deve fare?
Dr. Giuseppe Maida
Neurochirurgo
Occhiobello
Buonasera. La rimozione chirurgica della cicatrice e' una procedura alla portata di qualunque chirurgo vertebrale esperto. La tecnica microchirurgica può aiutare molto. Ci possono essere problemi causati dal fatto che , a volte, le aderenze con le strutture nervose possono essere tali da provocare lacerazioni degli involucri che le rivestono, tuttavia suturarle solitamente non e' un problema per un neurochirurgo esperto. Il problema reale e' che non vi e' garanzia alcuna che la cicatrice non si riformi. La cicatrice non e' una patologia, e' un normale processo di guarigione, si verifica sempre. Diventa un problema quando contrae aderenze con le strutture nervose, ma non è prevedibile, non ci sono strumenti certi per impedire che ciò accada ( si possono utilizzare dei gel o "bloccare " vertebre, ma non vi sono comunque garanzie). Pertanto, anche operando, pur andando tutto bene, non e' detto che non si riformi.tenterei prima con una terapia infiltrativa mirata.

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Dr. Alberto Bogna
Neurochirurgo
Brescia
Completamente d'accordo con quanto scritto dal Collega. Va sottolineato quindi che il rischio di anche una semplice lesione durale può avere conseguenze non sempre facilmente risolvibili, anche da un chirurgo estremamente esperto. Inoltre l'eventualità di un danno nervoso è da tenere in estrema considerazione.
Assolutamente in accordo con quanto esposto dai colleghi..motivo questo valido per procedere con tecniche meno invasive prima, come ad esempio la lisi endoscopica.
Dott. Pier Francesco Eugeni
Neurochirurgo, Chirurgo vertebrale
Teramo
Il fatto che ci sia una cicatrice evidente ad un esame morfologico (RMN o TC) post operatorio non vuol dire necessariamente che questa sia la causa del perdurare dei disturbi. Il paziente, oltre che i suoi esami, va valutato ed inserito in un contesto clinico nel quale eventuali instabilità vertebrali o sindromi disfunzionali della pelvi possono essere identificate come cause possibili del disturbo, del suo perdurare o delle sue mutate caratteristiche. Personalmente ritengo che non è mai il rischio di lacerazione della dura madre a controindicare una procedura di revisione chirurgica quando essa è, per altri versi, indicata. E' però sempre un paziente quello che eventualmente è da operare, un paziente che può eventualmente avere una sindrome radicolare da fibrosi peridurale e una instabilità oppure una stenosi foraminale che la procedura precedente non ha emendato. Quello che non è mai da operare invece è l'esame al quale il paziente si è sottoposto oppure il suo referto.

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