Egregi dottori, da 8 anni a questa parte ho spesso avuto prostatiti calmate con serenoarepens, topst

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Egregi dottori, da 8 anni a questa parte ho spesso avuto prostatiti calmate con serenoarepens, topster e cicli antibiotici. L'anno scorso, a settembre 2019, mi accorgevo di avere pollachiuria: urinavo poco ma 4 volte all'ora, così fu fatta uroflussimetria e poi uretrocistoscopia che dichiarava "uretra peniena nella norma esente da patologia alcuna. Sfintere tonico. Collicolo seminale rilevato. uretra prostatica nella norma. collo vescicale discretamente stentino, seppure elastico. vescica modestamente da sforzo, esente da altra patologia su tutte le pareti. Osti uretrali in sede dai quali fuoriesce urina limpida. Diagnosi conclusiva: sclerosi del collo vescicale di grado modesto". Mi fu dato urorerc 8 gr che migliorò molto il quadro ma dopo 1 mese sospesi perché mi abbassava la pressione. Nei mesi successivi, pur di non avere nicturia, ero arrivato a non bere a sei ore dal sonno. Dopo due mesi di questa mia astensione, disidratato, improvvisamente ho avuto forte sete e minzioni frequenti dal flusso molto più energico e voluminoso; in fase acuta bevevo 6 litri e urinavo 7, da una settimana la situazione è diventata che nelle 24 ore bevo 2 litri e ne urino 3,5 (tutto misurato scrupolosamente), quindi con un deficit del bilancio idrico di 1, 5 litri ogni giorno; in media urino 25 volte al giorno, ogni 20 minuti, le singole minzioni vanno dai 40ml ai 150ml, ma a volte anche ogni 5 minuti con volume di 10ml. Sono ansioso e la sera assumo 30 gocce di Ansiolin. L'ecografia attuale rileva vescica "ben distesa di pareti regolari ed esente da alterazioni endoluminali" e prostata "diametro traverso massimo di 30mm e struttura conservata" ma residuo postminzionale di 67ml e "notevole meteorismo intestinale". Diabetologi e nefrologi attraverso analisi del sangue e urine, risonanza della sella turcica e test d'assetamento hanno escluso qualunque forma di diabete insipido o mellito. Sicché, l'endocrinologo mi ha detto che probabilmente la mia sclerosi del collo vescicale mi ha indotto ad andare a urinare anche quando non ne avevo bisogno, come un ansioso circolo vizioso, per cui andando io ogni 5 minuti al bagno alla fine creo più urina di quanto io beva, e mi ha prescritto Minirin spray 1 puff (5 microgrammi) al mattino e uno alla sera per 10 giorni, poi solo alla sera per 10 giorni, poi a giorni alterni, confidando che io torni a un bilancio idrico normale. Questo endrocrinologo era a conoscenza della mia sclerosi e prostatiti ma non so se ha badato a tutte le conseguenze, perché ora io leggo sul bugiardino del Minirin che non può essere dato a pazienti che hanno ostruzioni dell'apparato urinario. La mia domanda a Voi è puramente scientifica: l'azione del Minirin può aggravare una moderata scelerosi del collo vescicale che oggi ha residuo minzionale 67? Provoca più sforzo? O il Minirin si limita a concentrare l'urina nei reni senza danneggiare la vescica? Il mio dubbio è se, assumendolo, rischio di peggiorare il quadro della mia vescica moderatamente sclerotica. Ovviamente nel frattempo ho ripreso ad usare Urorec 8gr e sto curando i sintomi prostatici con ciclo di topster e serenoa. Ma non so se il Minirin può peggiorare il quadro prostata-sclerosi vescicale.
E' molto probabile che tutti i suopi problemi derivino dalla congestione infiammatoria pelvico-prostatica che nei fatti non è mai stata definita nei suoi caratteri e nelle ragioni di induzione e sostegno per cui la terapia ha finito per essere solo rivolta alla tacitazione del sintomo. Lo squilibrio tra assunzione di acqua e volume urinario mi sembra sia stata mal valutato: il volume urinario dipende certo dal volume di acqua assunta, ma anche dall'acqua che produce il metabolismo, dall'acqua contenuta negli alimenti (in media gli alimenti contengono circa il 65% di acqua), dall'acqua riassorbita dall'intestino, da quella eliminata con la sudorazione e la respirazione... quindi lo scarto che lei ha registrato sta tutto dentro a tali varianti e non indica nulla di patologico che infatti non è strato rilevato. Non ha senso quindi agire sul fronte del riassorbimento dell'acqua e un minore stress gestionale comincerebbe a farla stare meglio. Credo sia fondamentale che un buon andrologo rivaluti la situazione pelvico-prostatica e la situazione complessiva genitale, quindi prostata e testicoli, e le sue questioni metabolico-ossidative e nutrizionali. Rifatto il quadro e ragionando con attenzione sui dati sarà possibile riportarla al corretto equilibrio e ripristinare la adeguata funzione prostatica.

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