Egregi buongiorno. Potreste essere gentili da darmi una "dritta" umanamente parlando per poter gesti

19 risposte
Egregi buongiorno. Potreste essere gentili da darmi una "dritta" umanamente parlando per poter gestire dei meccanismi al lavoro che ogni volta che scattano mi recano forte fastidio?
Si tratta di quelle colleghe che qualunque cosa fai ti criticano e mi destabilizzano.
Faccio un paio di esempi.
Capoteam cinquantenne, andavamo a volte assieme al lavoro, ci trovavamo sovente a condividere stesse opinioni di vita vissuta, armonia e belle parole nei miei confronti, un giorno mi impunto per un lavoro che da contratto non spettava a me (ma che prima facevo senza problemi mentre i complimenti se li prendevano altri), da quel giorno solo parole negative e pubblicamente, sei pessimo, sei psicopatico, sei pesante, mi tolte il saluto per mesi , salutava le persone che parlavano con me, a detta loro, che si erano già salutati pochi minuti prima (per accentuare di non calcolarmi), cancellò il mio numero di telefono e mi faceva arrivare i documenti da altri colleghi piuttosto che portarmeli lei.
Ok, era manipolazione. Ne parlo con la direttrice che mi conferma che anche lei aveva notato comportamenti strani. Dopo mesi cerco un chiarimento per non degenerare ed essere costretto a parlarne con le risorse umane. Confronto dinanzi alla direttrice, elenco le cose subite e le chiedo se fosse normale solo per un no ricevuto, la situazione migliora nel tempo e si ristabilizza eccetto il fatto che si fa accompagnare a casa da un collega che abita in direzione opposta.. ok, problemi loro. Detto questo, il comportamento anomalo è che quando è su si giri e contenta, tutt'ora mi chiede scherzando di prenderla sotto braccio oppure scrive cuori sui documenti destinati a me, e io cerco di restare freddo.. quando non sta su di giri, pure se faccio una battuta che è una chiara battuta, risponde in malo modo del tipo non mi infastidire, vai da altre. Come se non esistessero vie di mezzo. Quando mi allontana, ovviamente io mi allontano anche perché non è mia intenzione infastidire nessuno e i rapporti tornano a freddarsi.
Altra collega, un tempo lavoravamo assieme, ci trattavamo amichevolmente, andavamo d'accordo ma sempre mantenendo lo status di colleghi (anche qui né mi piace né ho mai avuto interessi). Adesso chiacchieriamo io con un altra collega che lavora accanto a me mentre lei con altri due a cui a volte mi aggiungo anche io per non escludere nessuno. Mi riferiscono che a volte esprime frasi come se le facesse piacere quando la mia amicizia con una nuova collega finirà, a volte si è lamentata che non mi faccio più sentire come prima (ma prima lavoraramo fianco a fianco adesso non più), allora ho provato a riavvicinarmi anche a lei e va dicendo che sono uno stalker perché per n.6 volte in 2 mesi le ho inviato dei video Instagram divertenti. Se le portavo la colazione iniziava a fare il giro dell'ufficio andando dicendo che le avevo portato la colazione come volendo sventolarlo ai quattro venti.. Ovviamente a me spiace quando le persone mi attaccano, sembra che qualunque cosa fai devi subire lo screditamento andando a generare dinamiche spiacevoli solo ai miei danni e onestamente non so mai come comportarmi in queste occasioni.
Grazie
Buongiorno, mi dispiace di sapere che sia spesso coinvolto in queste dinamiche spiacevoli che, ahimè, fanno parte di molte realtà lavorative. Purtroppo non ci è dato sapere che tipo di ragionamenti facciano/abbiano fatto le colleghe di cui ha parlato, potremmo solo fare delle ipotesi. Penso che, come in molti altri casi, la chiave per risolvere il suo disagio relativo a questa situazione sia la comunicazione. Cerchi, per quanto le è possibile, di comunicare alle dirette interessate il suo malessere, provi a chiedere direttamente a loro delle spiegazioni sul loro comportamento. Spesso l'origine di molti conflitti nelle relazioni (di qualsiasi tipo) è proprio legata a una comunicazione scarsa o inefficace. È però nel suo interesse cercare di chiarire questi contrasti, per poter rendere il suo posto di lavoro un luogo più sereno. In fondo si trova a spendere una gran parte del suo tempo lì: potrebbe essere dannoso per lei convivere con questi sentimenti di disagio per un tempo prolungato. Spero di esserle stata d'aiuto, le auguro una buona giornata.

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Gentile utente, per capire perché queste colleghe si comportano così bisognerebbe parlare con loro. Ma è lei che ha scritto per essere aiutato, loro no. Per questo è importante per lei lavorare sui suoi vissuti rispetto a questa situazione. Pensa di aver fatto qualcosa di sbagliato? E' importante per lei sentirsi accettato? Le consiglio di prendere appuntamento per una consulenza e capire se iniziare una terapia. Spero di esserle stata utile
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso questa situazione di disagio che si trova ad affrontare. Sarebbe auspicabile lavorare su due piani rispetto ai suoi racconti. Sul piano relazione è possibile esaminare i meccanismi che si innescano in interazione ed eventualmente correggerli, ma soprattutto è importante lavorare sul piano emotivo: il potere più grande lo abbiamo su noi stessi, spesso non possiamo avere una forte e stabile influenza su come si comporteranno gli altri, ma un migliore controllo e gestione emotiva in funzione di cosa suscitano in noi i comportamenti altrui. Un breve percorso di sostegno psicologico potrà accompagnarla nel lavorare su questi 2 fronti e superare gli effetti spiacevoli provocate da queste dinamiche.
Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua esperienza così dettagliatamente. Comprendo quanto possa essere difficile gestire dinamiche lavorative problematiche, specialmente quando sembra che le sue azioni siano costantemente giudicate. È evidente che sta attraversando una situazione stressante che merita attenzione e comprensione.

Da quanto ha descritto, sembrerebbe che le colleghe di cui parla stiano mettendo in atto comportamenti che oscillano tra la manipolazione e le reazioni imprevedibili. Questo non solo influisce sul suo benessere emotivo ma anche sulla sua capacità di lavorare serenamente.
Per una migliore gestione di queste dinamiche, può essere utile esplorare alcuni aspetti insieme:

1. Comunicazione Chiara e Diretta: ha provato a parlare direttamente con le sue colleghe riguardo le loro reazioni? A volte, comunicare apertamente può chiarire malintesi e stabilire limiti chiari.
2. Assertività: come si sente nel difendere i suoi diritti e il suo spazio senza risultare aggressivo? Un approccio assertivo può aiutarti a esprimere i suoi bisogni e sentimenti senza provocare conflitti.
3. Supporto Esterno: ha mai considerato di parlare con uno psicologo o un coach? Poter discutere queste dinamiche con un professionista potrebbe offrirle nuove prospettive e strategie di coping.
4. Benessere Personale: come gestisce lo stress fuori dal lavoro? Attività come l'esercizio fisico, la meditazione o hobby rilassanti possono aiutarti a mantenere un equilibrio emotivo.
Provi a riflettere su questi punti e magari si chieda:
- Quali sono le mie priorità lavorative e personali attualmente?
- Come posso proteggere il mio benessere emotivo in un ambiente lavorativo turbolento?
- Quali cambiamenti concreti potrei apportare alla mia routine quotidiana per ridurre lo stress?

Se dovessi sentirsi sopraffatto o se le dinamiche non migliorano, potrebbe essere utile intraprendere un percorso di consulenza psicologica o di coaching. Un supporto professionale potrà offrirle strumenti efficaci per affrontare tali situazioni in modo più sereno e costruttivo.
Resto a sua completa disposizione per ulteriori chiarimenti o per iniziare un percorso insieme.
Un caro saluto, dott.ssa Carlotta Soldan
Mi dispiace sentire che stai vivendo situazioni stressanti con alcune delle tue colleghe. È normale sentirsi destabilizzati e confusi quando si affrontano critiche e comportamenti negativi da parte degli altri. È importante ricordare che il modo in cui gli altri si comportano spesso riflette i loro problemi personali e non necessariamente qualcosa di sbagliato da parte tua.

Per gestire queste situazioni, cerca di mantenere la calma e di non prendere tutto personalmente. Concentrati sul tuo lavoro e sulle tue relazioni positive. Se possibile, cerca di comunicare in modo assertivo con le persone coinvolte per cercare di risolvere i malintesi o le tensioni. Se il problema persiste e influisce sul tuo benessere, potresti considerare di coinvolgere le risorse umane per trovare una soluzione.

Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Le relazioni spesso si presentano come un campo minato, sia in ambito privato che lavorativo. Personalmente credo si possa fare ben poco rispetto al comportamento e atteggiamento degli altri, gli unici su cui possiamo agire siamo noi stessi. Intanto credo sia importante fare qualche riflessione su come ci si muove nell'ambito della vicinanza/lontananza con gli altri. Cioè avere chiaro se ci sono dei confini chiari e quali sono questi confini così anche per i ruoli. Spero di averle dato degli spunti di riflessione. Cordiali saluti
Dott.ssa Carla Dilaghi
Buongiorno, grazie per aver riportato qui una situazione che le crea disagio. Purtroppo, come già esplicitato da alcuni colleghi, non si può lavorare sui pensieri e comportamenti degli altri, ma su se stessi.
La comunicazione spesso è la chiave per risolvere alcune questioni rimaste in sospeso o che creano disagio e/o sentimenti negativi, soprattutto relativamente al contesto lavorativo, che influenza gran parte della nostra vita.
Potrebbe essere utile lavorare su una comunicazione assertiva e porre anche uno sguardo sui suoi pensieri e sulle sue emozioni quando si verificano situazioni di questo genere, in modo da poterle gestire nel migliore dei modi.
Resto a disposizione qualora voglia iniziare un percorso insieme!
Un caro saluto, Dott.ssa Genoni
Gentile utente, la cosa che mi colpisce è come il giudizio, la critica, la svalutazione siano temi che la destabilizzano. Mi chiedo il perché. Rivolgersi ad uno specialista in questi casi può aiutarla a fare maggiore chiarezza.
Gentile utente, sicuramente confrontarsi con un esperto potrà esserle d'aiuto per gestire al meglio le dinamiche che si creano in lei rispetto a queste situazioni.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo.
Carissimo, grazie per aver condiviso il suo disagio. le dinamiche in ufficio sono sempre complesse in quanto, per quanto vogliamo negarlo, non è possibile non provare un attaccamento affettivo (positivo o negativo) nei confronti di altre persone con cui si passa tanto tempo. Lei non sottolinea interferenze di questa altalena relazionale sulla qualità del lavoro e questo è già positivo. Ovviamente non voglio mettere in secondo piano il suo disagio, ma cercare di darne una giusta lettura contestuale. Dato che parla di queste difficoltà solo in ambito lavorativo mi viene da pensare che nel privato trovi il giusto ascolto e la giusta sintonia con gli altri. Capisco che sul lavoro questo problema sia pesante anche perchè potrebbe inficiare le relazioni anche con gli altri colleghi, ma consideri che è lei che non si sta dando pace per avere un buon rapporto. Dall'altra parte non si percepisce questo desiderio, ma si sottolinea solo come lei cambi comportamento. E allora? Non le sembra sensato che lei abbia cambiato atteggiamento dopo che anche l'altra persona è cambiata? Perchè lei sente il bisogno di giustificarsi e l'altra no! Cosa le offre questa relazione lavorativa da doverla per forza salvare. le cose si fanno in due e se non c'è disponibilità, si va incontro a malumori e delusione. provi a concentrare la sua attenzione sulle altre relazioni lavorative, quelle appaganti, quelle dove c'è reciproca comprensione e lasci sullo sfondo una persona con cui, forse, non è destinato a comprendersi.
Resto a disposizione
Francesca Cilento
Buongiorno. Ha spiegato nel dettaglio ciò che la turba ed è comprensibile si senta sotto pressione.
Non conoscendo i suoi colleghi, nè i motivi legati al loro comportamento, è difficile trovare un modo su come relazionarsi con loro. Può accadere, in un gruppo, che il pensiero di uno diventi il pensiero di tutti, con un'unica personalità e gli stessi obiettivi. Può tuttavia agire su di sè: focalizzando meno l'attenzione su di loro, lo stress emotivo che prova può diminuire. Non si tratta di "evitare" il problema, ma di raggiungere una consapevolezza "distaccata", in modo tale da percepire i pensieri che la turbano come dei "rumori di fondo", passeggeri, evitando quindi di farsi soffocare dai comportamenti degli altri e che questi intacchino il suo benesse interiore. A questo proposito esistono strategie di training attentivo e di Detached Mindfulness che possono aiutarla a divenire abile nel focalizzare l'attenzione indipendentemente da ciò che emerge nella coscienza, raggiungendo un controllo flessibile anche in presenza di "rumori" interni, sensazioni, situazioni negative, senza rimanerne intrappolato.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino e Asti
consulenze online
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. E' assolutamente comprensibile che stia vivendo con disagio questa situazione lavorativa, purtroppo le dinamiche che si possono vivere nelle relazioni e con i colleghi possono essere spiacevoli e disfunzionali. Sugli altri non abbiamo alcun potere ma la cosa importante è imparare a lavorare su di noi per gestire al meglio questi aspetti. Certamente, potrebbe essere utile imparare a gestire le nostre emozioni e aumentare abilità di comunicazione assertiva per riuscire ad affrontare in maniera più serena queste dinamiche, mettendo in campo diverse abilità. Resto a disposizione per qualsiasi necessità o informazione e le auguro una buona giornata. Dott.ssa Valentina Baima Poma
Le situazioni lavorative inevitabilmente ci coinvolgono e a volte destabilizzano. Vi passiamo gran parte del nostro tempo e della nostra vita.
Le due descritte hanno in comune reazioni negative delle colleghe a un cambiamento nel tuo modo di porti. Un “no” giustamente affermato nel primo caso e una modifica (questo par che abbia vissuto lei) dell’attenzione nel secondo. Ambedue hanno provocato attacchi sgradevoli e difficili da gestire. Che fare? Da quanto descritto tu non hai avuto comportamenti scorretti (al limite puoi chiederti se involontariamente può essere accaduto). Di sicuro, fatta salva la quota di diplomazia, non puoi essere come l’altro vorrebbe tu fossi, ma solo essere te stesso al meglio. Potresti cercare di stemperare la conflittualità provando a comunicare più apertamente con le colleghe e alleggerire il tutto anche con te stesso. È sgradevole sentirsi screditati, ma lo siamo veramente se l’attacco è inconsistente, basato su nulla? Solo se non riesci proprio a digerire queste situazioni puoi cercare un aiuto psicoterapeutico, per rafforzare la tua autostima più che per trovare il modo adeguato di comportamento.
Dr. Alessandro Bianchi
Istituto di Psicologia Funzionale di Firenze
Gentile utente, non avendo la possibilità di parlare con le sue colleghe è difficile spiegare i motivi reali di questi comportamenti. Quel che è chiaro è che lei di questi comportamenti ne soffre e vorrebbe capire come sganciarsi emotivamente dalla situazione, che inevitabilmente crea disagio nel momento in cui subentrano critiche e atteggiamenti di esclusione nei suoi confronti.
Inizi a chiedersi se è importante per lei essere accettato, che rapporto sente di voler avere con queste persone e che cosa si dice quando riceve delle critiche da parte loro. Le suggerisco poi di prendere appuntamento per una consulenza psicologica e valutare se iniziare una terapia volta a comprendere meglio cosa la fa stare male e come gestirlo.
Resto a disposizione, un caro saluto. Dott.ssa Giulia Pelini
Caro utente, innanzitutto le voglio esternare il mio dispiacere per la situazione in cui si trova, non dev'essere facile stare a contatto con dinamiche spiacevoli per noi, in modo quotidiano... non possiamo avere controllo su cosa gli altri pensino, dicano e facciano, ma possiamo cercare di modulare le nostre reazioni così che diventino risposte consapevoli; possiamo cercare di conoscerci meglio, per trovare strategie più funzionali che ci aiutino a vivere meglio determinate situazioni.
Per questo, le consiglio, in caso questi eventi continuino a presentarsi nel tempo, a contattare un professionista che possa aiutarla in un percorso conoscitivo di sé e che la supporti nel trovare modalità di gestione utili per lei.

La saluto e le faccio un grande in bocca al lupo,
Dott.ssa Federica Bianchi
Gentile utente, il forte fastidio e la destabilizzazione di cui parla all'inizio della sua disamina sembrano essere collegati a qualcosa che queste persone smuovono in lei e con cui deve un po' fare i conti. Sempre dalla sua descrizione, sembra che lei sia in balia dei comportamenti oscillanti di queste due persone, ma la domanda che le pongo allora è la seguente: "Perché si trascina dietro e dentro queste dinamiche?". Lei deve partire da un punto fermo e non discostarsene ed è lei stesso: sia coerente e deciso nelle sue decisioni e non si faccia "portare in giro". Decida lei con chi vuole parlare o meno e continui coerentemente sulla strada che ha deciso di percorrere. Questo le darà sicuramente serenità.
Ha le risorse per farcela! Cordialmente.
Dott.ssa Floriana Ricciardi
Buongiorno, il problema che la colpisce è sì legato ad un comportamento altrui, ma, la domanda su cui dovremmo investigare è perchè la fa stare così male?
Se ha piacere ci possiamo sentire in privato e parlare meglio di ciò che la circonda.
Un caro saluto
Dott.ssa Elena Parodi
Gentile utente,
Ho letto la sua problematica descritta molto accuratamente, mi rendo conto del forte disagio che lei prova. Non so quanto tempo fa ha scritto su mio dottore, poiché non possiamo vedere le date, ma qualora volesse, sarebbe un piacere per me approfondire l'argomento, cercando di trovare le cause che possono portare a queste dinamiche descritte. Sono del parere che le cose non accadono mai per caso o per fortuna o sfortuna, ma che siamo spesso artefici del nostro destino. Purtroppo le relazioni umane sono complesse e quelle lavorative non sono da meno.
Resto a disposizione qualora volesse contattarmi.
Grazie
Dott. FF

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