Ecco il mio dubbio: tutti parlano male dei distanziatori io l'ho fatto l4l5 con artrodesi e sto bene

5 risposte
Ecco il mio dubbio: tutti parlano male dei distanziatori io l'ho fatto l4l5 con artrodesi e sto bene! E ho sentito che spesso ancora vengono consigliati.. vorrei capire se proprio fanno male col tempo perché mi sto preoccupando molto. grazie se qualcuno mi dà delucidazioni
Se per “distanziatori” intende i dispositivi interspinosi, negli ultimi anni se ne è osservato un utilizzo probabilmente eccessivo dovuto al fatto che la rapidità della esecuzione della procedura associata all’alta remunerazione conseguente alla generazione di un “DRG” da artrodesi (prescindendo dal fatto che questa avvenisse effettivamente oppure no) hanno portato, secondo l’opinione di molti, ad incentivare l’inappropriatezza nel porre indicazione ad eseguire questo genere di chirurgia.
Da questo è derivato un allarme da parte degli organismi ispettivi con conseguenti prescrizioni limitative, per una serie di motivi dovuti non solo al fatto che le cure (almeno in ambito umano) devono essere finalizzate al miglioramento dello stato psicofisico di una persona ma anche e (purtroppo) soprattutto al fatto che le cure dispensate dal SSN (direttamente o attraverso accordi convenzionali con istituti di ricovero privati) gravano sul bilancio pubblico che è necessariamente limitato.
… Concludendo, il fatto che in passato ci sia stato un sicuro abuso di questi dispositivi (che a me personalmente non piacciono) e che i pazienti (lo sanno tutti i medici) a volte guariscono grazie alle cure ricevute ma altre volte a dispetto delle cure ricevute, non vuol dire che nel suo caso (come in tanti altri) non sia stata fatta nella maniera giusta una cosa che si è dimostrata efficace.
Fintanto che sta bene il mio consiglio è di non pensare a quei pazienti che hanno messo il distanziatore ed hanno ancora problemi.
Dott. Eugeni

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Gentile Utente,
se l'indicazione ad eseguire un intervento artrodesico con dispositivo interspinoso (credo si riferisca a questo) è corretta, non vi è alcuna preoccupazione nell'utilizzarlo. E' comunque chiaro che occorre stabilire tutto valutando correttamente e in modo completo la diagnostica da eseguire, la storia e la clinica dei pazienti. Un cordiale saluto.
Concordo con il collega Eugeni.
I dispositivi interspinosi, nonostante l'enfatizzazione con cui vengono presentati, in realtà non hanno soddisfatto finora il concetto teorico per cui sarebbero utili.
E' anche vero che le indicazioni alla loro applicazione spazia dall'ernia discale, alla stenosi foraminale, alla stenosi del canale lombare, ma è altrettanto vero che i successi non sono eclatanti.
Io ho applicato una decina di tali distanziatori già una quindicina di anni fa, ma ne ho tolti una trentina.
La clinica è importante e se c'è un'ernia essa va asportata, se c'è una stenosi foraminale è necessaria una foraminotomia, se c'è una stenosi del canale va effettuata una decompressione laminare.
Sono comunque d'accordo che, se a seguito di un impianto di un distanziatore, il paziente sta bee non vi è necessità di alcun ulteriore provvedimento.
L'abuso e l'uso inappropriato dei dispositivi interspinosi negli ultimi anni è correlato alla rapidità e relativa semplicità di esecuzione della procedura rispetto all’alta remunerazione conseguente alla generazione di un falso “DRG” da artrodesi (fusione ossea) che in realtà non avviene a meno che non si cruentino le articolazioni e vi si apponga sostituto osseo. Da questo, e dalla scarva evidenza di validità di tali dispositivi in letteratura, derivano le attuali conseguenti prescrizioni limitative. L'impianto di uno o più dispositivi interspinosi nel tratto lombare si correla in letteratura con sbilanciamento e disallineamenti della colonna vertebrale che possono nel tempo comportare ulteriore successiva patologia vertebrale (black disk; stenosi lombare; instabilità vertebrale; scoliosi). Pertanto all'eventuale insorgenza di segni e/o sintomi neurologici le consiglio di sottoporsi a visita specialistica neurochirurgica ambulatoriale e a successivo esame RM spinale lombo-sacrale per escudere patologia vertebrale suscettibile di trattamento neurochirurgico.
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