E' opportuno fare l'intervento per eliminare le vene varicose dalle gambe? C' è il rischio che dopo

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E' opportuno fare l'intervento per eliminare le vene varicose dalle gambe? C' è il rischio che dopo l'intervento possano ricomparire? Grazie in anticipo per la risposta.
Le varici rappresentano uno degli aspetti dell' insufficienza venosa cronica, patologia cronica, degenerativa ed evolutiva per la quale è stata ipotizzata una predisposizione genetica. Qualunque metodica venga utilizzata per eliminare le varici, inevitabilmente queste tendono nel tempo a ricomparire. Ciò non toglie che le varici debbano essere trattate, sia per migliorare la funzionalità del ritorno venoso, migliorare la sintomatologia e rallentare la progressione dell' insufficienza venosa, che per più futili finalità' puramente estetiche. In quest' ottica la Flebologia del terzo millennio propone, oltre alle tradizionali tecniche di ablazione chirurgica, diverse tecniche meno invasive per il trattamento delle varici, quali il laser, la radiofrequenza, la scleromousse ecoguidata e, da ultima, la fleboterapia rigenerativa tridimensionale (TRAP). La invito pertanto a valutare, oltre alla chirurgia, anche tali tecniche meno invasive ma sicuramente anch' esse efficaci.

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Ritengo che prima di sottoporsi ad una qualunque delle metodiche su menzionate sia necessario eseguire un Ecocolor Doppler che valuterà il reale grado della patologia varicosa e aiuterà sicuramente oltre che il chirurgo vascolare principalmente il paziente ad accettare l'intervento migliore per la sua situazione clinica e districarsi meglio tra le tante metodiche a volte non tutte così efficaci come vengono descritte. Infatti la possibilità che le varici possano ritornare molto spesso dipende dalla tipologia di intervento scelto.
è sempre utile eseguire un ecocolrdoppler e ancora meglio una mappatura x dare la possibilità al collega chirurgo di utilizzare la migliore metodica interventistica.
La valutazione all'intervento va fatta da uno specialista con il supporto di un esame Ecodoppler.
Attualmente il gold standard è la termoablazione laser della safena, trattamento meno invasivo del classico intervento chirurgico di stripping della safena. E' evidente che la terapia laser, come tutte le altre tecniche, cura le vene ammalate, ma non elimina la possibilità che si formino, nel corso degli anni ulteriori varici. E' importante perciò, dopo qualsiasi tipo di trattamento sottoporsi a controlli periodici.
L'intervento di Safenectomia Interna do Esterna è importante in quanto tali condizioni cliniche, al di fuori del quadro sintomatologico, espongono a dei rischi maggiori quali flebiti e trombosi che possono avere esiti molto pericolosi.
Fare qualcosa per le vene varicose è quasi sempre consigliabile per evitare le complicanze future della malattia venosa non efficacemente trattata.
La malattia è purtroppo una malattia cronica e quindi ,anche se correttamente trattata , si può ripresentare nel future sotto altre forme, è una possibilità ma non una certezza..
Solo con una visita specialistica completata da un esame ecocolorDoppler è possibile dirle se il suo problema meriti un trattamento chirurgico. In generale le vene varicose se non trattate possono essere causa con il tempo di edema, flebiti ed ulcere.
Inoltre le vene che vengono trattate non possono "tornare", purtroppo se si ha una predisposizione a sviluppare varici queste potranno comparire nuovamente, magari in una zona diversa. Per spiegarmi meglio: se si ha un dente cariato e lo si tratta questo non darà più problemi, tuttavia potrebbe cariarsi il dente accanto se si è predisposti.
La invito comunque a sottoporsi ad una visita specialistica e a discutere di queste tematiche di persona con il medico.
purtroppo le varici sono segno di insufficienza venosa che è una malattia cronica. Le varici è bene toglierle per evitare lo sviluppo di flebiti e con il tempo di ulcere
Prima di operare occorre una attenta valutazione clinica e strumentale del circolo venoso degli arti inferiori . In linea generale il rischio di recidiva è presente per cui ogni intervento deve essere ponderato e discusso col paziente .
L’intervento chirurgico per il trattamento della sindrome varicosa degli arti inferiori viene consigliato dopo un’attenta valutazione clinica e strumentale. L’ecodoppler venoso permette di valutare il calibro della vena grande safena, il livello del reflusso e l’eventuale incontinenza dell’ostio all’inguine, il coinvolgimento di rami collaterali e perforanti anch’essi patologici. Quindi la scelta di un trattamento chirurgico può essere proposta solo dopo un’accurata valutazione “emodinamica” dell’albero vascolare dell’arto inferiore e clinica (patologie associate che il/la paziente presenta). La patologia varicosa può recidivare in proporzione anche alle norme dietetiche (controllo dell’alimentazione, peso corporeo), comportamentali (regolare attività fisica) che il/la paziente segue. Non va trascurato il fatto che, essendo una patologia a carattere ereditario, in alcuni pazienti può esistere una maggiore predisposizione allo sviluppo della recidiva varicosa. Una corretta terapia elastocompressiva, associata ad adeguate norme comportamentali, a carattere continuo è in grado di prevenire la recidiva varicosa E’ compito del Medico far comprendere alla paziente l‘importanza dell’elastocompressione e i benefici che produce.

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