é dagli inizi di marzo che soffro di un raffreddore che va e viene, ma non sono sicuro che si tratti
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risposte
é dagli inizi di marzo che soffro di un raffreddore che va e viene, ma non sono sicuro che si tratti di un'allergia. Dovrei fare una visita allergologica o meno?
Sicuramente, fra gli altri vari esami, e' indicata anche una visita allergologica con l'esecuzione dei prick test per allergeni inalanti, sempre che non abbia assunto antistaminici. Se si, e' opportuno smetterli almeno 5-6 giorni prima del test altrimenti risulterebbero negativi.
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Non vi è' alcun dubbio sulla necessità' di sottoporsi ad una visita allergologica ed ad un Prick test per stabilire se si tratta di allergia alle graminace o parietaria od altri allergeni respiratori cosi' da poter iniziare una terapia iposensibilizzante mirata a ridurre i disturbi legati all'allergene in causa . Una terapia con antistaminici sarà' momentaneamente in grado di poter ridurre i sintomi allergici. Cordiali saluti
Gli inizi di marzo sono indicativi per le graminacee.
Gentile Paziente, lei descrive sostanzialmente una situazione di rinsinusite cronica, con causa non precisata, che permane nonostante le cure e i consulti del caso.
Nella patogenesi delle rinosinusiti croniche, é da tutti accettato il ruolo dei "disturbi di ventilazione".
In prima battuta si suole abitualmente considerare problemi anatomici, in particolare la deviazione del setto. Fra questi talvolta si trascura l'ipotesi puramente disfunzionale, cioè la presenza di uno schema respiratorio orale anziché nasale, specie di notte quando la vigilanza individuale cade. In pratica lo schema interpretativo abituale é: il naso é chiuso, quindi il paziente é costretto alla respirazione orale. Terapia: apriamo il naso (mucolitici, cortisonici, ecc.). Esiste però un'altra possibilità, e cioé che lei abbia acquisito primariamente per vari motivi uno schema respiratorio orale. In pratica, specie quando dorme, è possibile che lei tenga la bocca aperta, ma non perché il naso é chiuso. A questo punto l'aria inspirata, potendo scegliere due vie di ingresso, per un principio di meccanica dei fluidi preferisce il transito a minori resistenze, cioé quello attraverso a bocca. Questo, oltre a facilitare con il salto dei filtri nasali varie patologie della gola, esclude la ventilazione nasale, e configura il "disturbo di ventilazione" da tutti accettato come importante elemento patogenetico delle rinosinusiti croniche. In questi casi, quindi, il naso si ammala secondariamente alla respirazione orale, perché a causa di quest’ultima non viene ventilato.
Se così fosse, potrebbe essere utile la correzione dello schema respiratorio orale, per il quale le necessiterebbe la consulenza di un dentista che si occupi abitualmente di disturbi respiratori.
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito: dovrebbe per questo aprire il mio profilo e l'"indirizzo" relativo al mio studio a lei più vicino (Roma, Vicenza o Parma), e troverà il link del mio sito.
Per tuto quanto sopra, oltre ad approfondire le problematiche di specifica pertinenza otorinolaringoiatrica, le suggerisco di consultare anche un dentista esperto in problemi respiratori
Se crede, può richiedere un appuntamento presso il mio studio a lei più vicino (Roma, Parma o Vicenza).
Cordiali saluti ed auguri
Nella patogenesi delle rinosinusiti croniche, é da tutti accettato il ruolo dei "disturbi di ventilazione".
In prima battuta si suole abitualmente considerare problemi anatomici, in particolare la deviazione del setto. Fra questi talvolta si trascura l'ipotesi puramente disfunzionale, cioè la presenza di uno schema respiratorio orale anziché nasale, specie di notte quando la vigilanza individuale cade. In pratica lo schema interpretativo abituale é: il naso é chiuso, quindi il paziente é costretto alla respirazione orale. Terapia: apriamo il naso (mucolitici, cortisonici, ecc.). Esiste però un'altra possibilità, e cioé che lei abbia acquisito primariamente per vari motivi uno schema respiratorio orale. In pratica, specie quando dorme, è possibile che lei tenga la bocca aperta, ma non perché il naso é chiuso. A questo punto l'aria inspirata, potendo scegliere due vie di ingresso, per un principio di meccanica dei fluidi preferisce il transito a minori resistenze, cioé quello attraverso a bocca. Questo, oltre a facilitare con il salto dei filtri nasali varie patologie della gola, esclude la ventilazione nasale, e configura il "disturbo di ventilazione" da tutti accettato come importante elemento patogenetico delle rinosinusiti croniche. In questi casi, quindi, il naso si ammala secondariamente alla respirazione orale, perché a causa di quest’ultima non viene ventilato.
Se così fosse, potrebbe essere utile la correzione dello schema respiratorio orale, per il quale le necessiterebbe la consulenza di un dentista che si occupi abitualmente di disturbi respiratori.
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito: dovrebbe per questo aprire il mio profilo e l'"indirizzo" relativo al mio studio a lei più vicino (Roma, Vicenza o Parma), e troverà il link del mio sito.
Per tuto quanto sopra, oltre ad approfondire le problematiche di specifica pertinenza otorinolaringoiatrica, le suggerisco di consultare anche un dentista esperto in problemi respiratori
Se crede, può richiedere un appuntamento presso il mio studio a lei più vicino (Roma, Parma o Vicenza).
Cordiali saluti ed auguri
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