È da 2/3 mesi ormai che ho dolori al petto improvvisi , tutto è iniziato con un periodo di dissenter

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È da 2/3 mesi ormai che ho dolori al petto improvvisi , tutto è iniziato con un periodo di dissenteria e mal di pancia forte e una stanchezza incredibile. dopo un po' di esami è uscito che le igg della mononucleosi erano >600 e secondo il dottore, nonostante avessi sviluppato gli anticorpi, l'infezione poteva essere di poco tempo fa. Passata la stanchezza e la dissenteria c'è stato un periodo di normalità come prima di tutto ciò , durato circa una settimana, fino a quando sabato sera dovevo andare in discoteca. Ho mangiato una pizza con i miei amici e finito di mangiare ho iniziato ad avvertire fitte al petto di nuovo. Sono dovuto andare anche in bagno e una volta passato ciò, sono andato in discoteca allo stesso. È stata una serata strana perché tutto il tempo prima di entrare sentivo una sensazione strana e un formicolio su tutte le braccia e sempre dolore al petto sinistro. Dopo un po' ho iniziato a bere e cantare e ciò è quasi passato del tutto. Da lì ho avuto un altro periodo di quasi assenza di dolore al petto per una settimana fino a un altro evento che mi ha terrorizzato. Infatti stavo guardando fiorentina-inter quando Bove si è accasciato e da lì ho provato sintomi che ho tutt'ora. Come se a volte vedessi tutto strano , dolori al petto ancora più forti, insonnia, e un costante pensiero alla mia salute come se avessi qualcosa di grave. Vorrei tornare come prima un ragazzo senza questi pensieri perché davvero tutto è diverso da quando è iniziato. Infine le descrivo tutti i sintomi provati dall inizio: dolori al petto ( il principale ), sensazione di battito forte o irregolare, diarrea, nausea, formicolii, sempre freddo, PENSIERI COSTANTI, fobie di qualsiasi malattia, dolori casuali come collo schiena testa, stanchezza, sensazione di svenire o di non realismo.
Mi spiace molto sapere che sta vivendo un periodo così difficile, e voglio sottolineare che ciò che sta passando non solo è reale, ma anche estremamente comprensibile alla luce delle circostanze che mi ha descritto. È importante che lei sappia che non è solo in questo, e che esistono modi per affrontare questi sintomi e ritrovare una sensazione di benessere. Quello che racconta sembra rappresentare una concatenazione di eventi stressanti, fisici ed emotivi, che hanno portato il suo corpo e la sua mente a reagire in modo intenso. Partiamo dal presupposto che la mononucleosi, anche se ora superata, può lasciare uno strascico di spossatezza fisica che influisce anche sul nostro equilibrio psicologico. Questo, associato ad episodi successivi che sembrano aver generato in lei ansia e preoccupazioni crescenti per la salute, potrebbe aver innescato un circolo di ipervigilanza verso il corpo. I sintomi che descrive (dolori al petto, formicolii, sensazione di battito irregolare, pensieri costanti e persistenti sul proprio stato di salute) sono molto spesso riconducibili a manifestazioni di ansia somatica. Questo non significa che ciò che sente "sia nella sua testa" o non sia reale: il dolore e il disagio che prova sono concreti. Il nostro corpo, infatti, risponde allo stress in modi che possono essere fisicamente molto intensi. Anche il fatto che i sintomi siano iniziati o peggiorati in situazioni specifiche, come la discoteca o mentre guardava l'episodio di Bove, potrebbe suggerire che c'è una componente emotiva legata al contesto e ai pensieri associati. Quando qualcosa ci spaventa, soprattutto in relazione alla salute, è normale che il corpo si attivi per "proteggerci", aumentando la tensione muscolare, accelerando il battito cardiaco e amplificando ogni sensazione fisica. Questo può però diventare un circolo vizioso: più si teme di stare male, più si osservano i sintomi, più essi si intensificano. Vorrei incoraggiarla a considerare un percorso di supporto psicologico che possa aiutarla a spezzare questo circolo. Attraverso un approccio cognitivo-comportamentale, si lavora sia sui pensieri che mantengono l'ansia (come quelli legati alla paura di una malattia grave) sia sui modi in cui il corpo risponde allo stress. Tecniche come il rilassamento muscolare, la respirazione profonda e la ristrutturazione cognitiva sono strumenti che potrebbero aiutarla a ritrovare il controllo sui sintomi. Nel frattempo, potrebbe essere utile prestare attenzione ai momenti in cui si sente più sereno, come ha descritto durante la serata in discoteca, quando è riuscito a distrarsi. Questo ci dice che il suo corpo e la sua mente sono ancora in grado di rilassarsi, anche se per ora sono momenti brevi. Lei ha fatto un passo importante parlandone e cercando una soluzione. Non deve affrontare tutto questo da solo: oltre al supporto psicologico, potrebbe essere utile consultare il suo medico per escludere cause fisiche persistenti e avere un quadro chiaro della situazione. È possibile tornare a sentirsi come prima, ma il percorso richiede pazienza e cura. È un viaggio che vale la pena intraprendere, e non c’è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto lungo il cammino. Se ha altre domande o dubbi, sono qui per ascoltarla. Dott. Andrea Boggero

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Gentile utente,
La sua descrizione evidenzia un vissuto complesso e ricco di emozioni, in cui si intrecciano sintomi fisici e un forte stato di ansia legato alla salute. È comprensibile che eventi stressanti, come le esperienze di malessere fisico e la recente situazione che ha visto un giocatore accasciarsi, possano aver amplificato le sue preoccupazioni e il senso di vulnerabilità.
Le fitte al petto, i formicolii e la sensazione di battito forte o irregolare possono essere sintomi fisici che spesso si accompagnano a stati d'ansia e stress emotivo. La sua esperienza di sentirsi diverso e di avere pensieri costanti sulla salute è un segnale che il suo corpo e la sua mente stanno cercando di comunicare un bisogno di attenzione e comprensione.
È importante riconoscere che il legame tra mente e corpo è profondo e che le emozioni possono manifestarsi anche attraverso sintomi fisici. Comprendere che queste reazioni possono essere comuni in situazioni di stress può essere un passo utile per affrontare la sua situazione attuale.
Se desidera approfondire ulteriormente questi aspetti e trovare un modo per gestire i suoi sintomi e le sue preoccupazioni, potrebbe essere utile considerare un percorso di supporto psicologico, dove potrà esplorare le sue emozioni e ricevere un ascolto attento e qualificato.

Resto a disposizione per ulteriori riflessioni.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Gloria Giacomin
Gentilissimə.
Capisco quanto sia difficile convivere con questi sintomi e quanto possano influire sul tuo benessere. Da come descrivi la situazione, sembra che i dolori al petto e le altre manifestazioni fisiche siano strettamente legati a un carico di ansia e preoccupazione per la tua salute. Questo ciclo di sintomi fisici e pensieri costanti può creare una sensazione di allarme continuo che rende difficile trovare pace e tornare alla normalità. Questi sintomi potrebbero avere una componente psicologica significativa, soprattutto considerando che sembrano intensificarsi in momenti di stress o dopo aver visto eventi che ti hanno turbato, come quello durante la partita. È importante sottolineare che i sintomi fisici non sono mai "solo nella testa": sono reali e il corpo li sta manifestando, anche se la loro causa potrebbe essere legata al tuo stato emotivo e mentale.
Ti incoraggio a fare un passo alla volta. Prima di tutto è importante escludere cause organiche per questi sintomi, quindi se non lo hai già fatto, potrebbe essere utile discuterne con il tuo medico per valutare eventuali accertamenti ulteriori. Parallelamente, è fondamentale affrontare i pensieri e le emozioni che sembrano alimentare il tuo disagio.
Lavorare su tecniche di rilassamento o respirazione può aiutarti a gestire l’ansia nel breve termine. Tuttavia, per affrontare il nucleo di questi pensieri e sintomi un percorso psicoterapeutico potrebbe essere molto utile. La terapia può aiutarti a comprendere meglio da dove nascono queste paure, a gestire i pensieri intrusivi e a sviluppare strumenti per ridurre la tua attenzione costante ai sintomi fisici.
Spero di esserti stata utile.
Un caro saluto.
Dott.ssa Daniela Guzzi
Buongiorno, i sintomi fisici che descrivi (dolore al petto, battito irregolare, formicolii, sensazione di freddo, stanchezza, ecc.) sono molto reali per te e meritano attenzione. Hai già fatto dei controlli medici, e questo è stato un passo importante. È rassicurante sapere che è stato individuato un possibile collegamento con la mononucleosi recente, una condizione che può lasciare sintomi residui per qualche tempo. A volte, eventi stressanti o traumatici (come la paura di una grave malattia o l’episodio in discoteca) possono amplificare il modo in cui percepiamo i segnali del corpo. Questo non significa che i sintomi siano "solo nella tua testa", ma che la tua mente e il tuo corpo stanno reagendo insieme in un modo che può essere interpretato come allarme continuo. La paura di avere una malattia grave, unita all'attenzione costante ai segnali del tuo corpo, può portare a una sorta di circolo vizioso. Più ci si concentra su questi sintomi, più sembrano intensificarsi, alimentando ulteriore preoccupazione. Anche se può essere frustrante, è importante completare eventuali controlli che il tuo dottore ti suggerisce. Sapere di aver escluso condizioni gravi può aiutarti a sentirti più sicuro. Il tuo racconto suggerisce che potrebbe esserci un livello di ansia o stress che sta amplificando la percezione dei sintomi. Un percorso con uno psicologo può aiutarti a gestire questi pensieri ricorrenti e l'ansia legata alla salute. La tua voglia di tornare "come prima" è il primo segnale che sei già sulla strada giusta per migliorare. Ricorda che non sei solo in questo percorso: ci sono professionisti che possono aiutarti a capire meglio cosa sta accadendo e a recuperare serenità. Non esitare a chiedere aiuto e a prenderti cura di te stesso in modo completo, sia fisico che mentale. Resto a disposizione per eventuale colloquio.
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Da ciò che racconta, emerge una situazione complessa in cui sintomi fisici e preoccupazioni per la salute si intrecciano, creando un disagio significativo. La mononucleosi, da cui sembra che si stia riprendendo, può lasciare effetti residui come stanchezza e dolori diffusi per settimane o mesi. Tuttavia, i dolori al petto e la sensazione di battiti irregolari meritano attenzione. Sarebbe opportuno consultare nuovamente il medico per escludere cause organiche, come problemi cardiaci o il reflusso gastroesofageo, attraverso esami specifici come un ECG o un ecocardiogramma.
I sintomi che descrive, come la sensazione di irrealtà, i pensieri costanti sulla salute e la paura di malattie gravi, indicano che l’ansia potrebbe giocare un ruolo importante. Episodi come quello che ha citato, legato al crollo del calciatore, possono agire da "innesco" emotivo, amplificando sia i sintomi fisici sia le preoccupazioni. Questo può creare un circolo vizioso: maggiore è il focus sui sintomi, maggiore è l’intensità percepita degli stessi.
In una situazione come questa, è fondamentale continuare a monitorare la propria salute con il supporto del medico, ma allo stesso tempo sarebbe utile lavorare sul piano psicologico per gestire lo stress e i pensieri intrusivi. Uno psicologo potrebbe aiutarla a comprendere le dinamiche della sua ansia e a sviluppare strategie per affrontarla con maggiore efficacia.
Non è facile convivere con queste sensazioni, ma il fatto che stia cercando di capire e risolvere il problema è un segnale positivo. Con il giusto supporto medico e psicologico, è possibile ritrovare serenità e tornare a vivere la quotidianità senza il peso di queste preoccupazioni.
Buongiorno,

la situazione che descrive sembra indicare un'esperienza di ansia intensa, associata a sintomi fisici significativi che stanno influenzando la sua qualità di vita. È importante riconoscere che i sintomi fisici come il dolore al petto, i formicolii, la sensazione di battito irregolare e la stanchezza possono essere manifestazioni di ansia, specialmente quando sono accompagnati da pensieri costanti e fobie legate alla salute.

Gli eventi scatenanti che ha descritto, come il momento della discoteca o l'episodio legato alla partita, sembrano aver acuito il suo livello di preoccupazione. Questi episodi possono contribuire a un circolo vizioso: i sintomi fisici alimentano i pensieri ansiogeni, e questi ultimi a loro volta intensificano i sintomi. Questo meccanismo può sfociare in una condizione nota come *disturbo da ansia somatica* o, in alcuni casi, *disturbo di panico*.

Tuttavia, considerando che i suoi sintomi includono dolori al petto e sensazioni di battito irregolare, è essenziale escludere qualsiasi causa organica, nonostante il contesto sembri più indicativo di un'origine ansiosa. Ha fatto bene a consultare un medico per indagare sull'infezione da mononucleosi, ma potrebbe essere utile discutere con lui l'opportunità di approfondimenti cardiologici, come un ECG o altri esami specifici, per sua tranquillità.

Nel frattempo, potrebbe trarre beneficio da alcune strategie utili per gestire l'ansia:

1. Pratiche di rilassamento, come esercizi di respirazione profonda, per calmare il sistema nervoso autonomo. Ad esempio, inspirare lentamente per quattro secondi, trattenere il respiro per quattro secondi, espirare lentamente per sei secondi e ripetere.
2. Tecniche di distrazione o mindfulness per ridurre l'attenzione eccessiva sui sintomi fisici.
3. Riduzione dell’assunzione di stimolanti come caffeina o alcol, che possono intensificare i sintomi ansiosi.

Soprattutto, consideri l’idea di rivolgersi a uno psicologo per iniziare un percorso di supporto. Un terapeuta può aiutarla a comprendere meglio i meccanismi dei suoi sintomi e a lavorare sui pensieri ansiogeni per ristabilire il benessere. Il fatto che desideri tornare a sentirsi come prima è un segnale positivo e dimostra la sua motivazione a stare meglio.

Se desidera approfondire o ricevere ulteriori indicazioni, sono qui per aiutarla.
Buonasera, suppongo che il suo medico di base le abbia prescritto gli esami clinici da fare in questi casi, quindi escludendo cause organiche e fisiologiche quello che mi sembra è che il suo corpo abbia somatizzato molto, tutti questi sintomi le raccontano qualcosa, bisognerebbe capire cosa. In particolare bisognerebbe capire cosa può esserle successo prima dell'inizio di questi sintomi 2/3 mesi fa, magari a livello familiare, lavorativo o altro. Queste sono manifestazioni di forte ansia, non so dirle dovute a cosa però. Spero possa farsi aiutare a livello psicologico per comprendere cosa le possa essere accaduto. Si faccia guidare da questi sintomi, le stanno dicendo che forse è il momento di fermarsi e di elaborare qualcosa.
Salve gentile Utente, da ciò che descrive, il suo corpo e la sua mente stanno affrontando un periodo di notevole stress. I sintomi che riporta, inclusi i dolori al petto, i formicolii, la sensazione di battito irregolare, i pensieri costanti e la fobia delle malattie, possono essere molto spaventosi e creare un senso di vulnerabilità. È comprensibile che si senta desideroso di tornare a una condizione di benessere.

Un aspetto importante da considerare è che alcuni di questi sintomi potrebbero avere una componente fisica, derivata dall’infezione recente da mononucleosi. Questa infezione può lasciare una sensazione di affaticamento e debolezza per settimane o mesi dopo l’episodio acuto, e anche alcuni sintomi gastrointestinali e muscolari potrebbero essere collegati. Tuttavia, l’intensità del dolore al petto e il livello di preoccupazione che descrive suggeriscono che potrebbe esserci anche una componente emotiva e psicologica significativa, come ansia o stress cronico.

I dolori al petto, soprattutto quando accompagnati da pensieri catastrofici sulla salute, possono essere parte di un fenomeno noto come ansia somatica o attacchi di panico. Anche i sintomi come la sensazione di battito irregolare, i formicolii, la sensazione di "non realismo" e la paura costante per la propria salute sono comuni in questi stati. Ciò non significa che i suoi sintomi non siano reali o che non debbano essere presi sul serio, ma può essere utile considerare che la mente e il corpo spesso si influenzano reciprocamente.

Le consiglierei innanzitutto di parlare nuovamente con il suo medico curante per escludere cause fisiche, se non lo ha già fatto, e per rassicurarsi ulteriormente. Una volta appurato che non vi siano condizioni organiche gravi, potrebbe essere il momento di esplorare l'aspetto psicologico della sua esperienza. Uno psicologo o uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla a comprendere meglio l’origine della sua ansia e a gestire i sintomi attraverso tecniche come la mindfulness, la gestione dello stress e la ristrutturazione dei pensieri negativi.

Inoltre, cerchi di prendersi cura del suo corpo con una routine regolare: dormire a sufficienza, seguire una dieta equilibrata e praticare un’attività fisica moderata, come una camminata giornaliera, possono migliorare sia il benessere fisico sia quello mentale. Ridurre o evitare stimolanti come caffeina o alcol potrebbe essere utile per ridurre la percezione dei sintomi fisici, come i battiti irregolari o i dolori al petto.

Infine, non sottovaluti l’importanza del supporto sociale. Parlare con amici, familiari o persone di fiducia può offrirle conforto e diminuire il senso di isolamento che spesso accompagna l’ansia. Questo momento può essere difficile, ma con il giusto supporto e le strategie adeguate, è possibile tornare a sentirsi più sereni e sicuri.

Dott. Luca Vocino
Carissimo, dovrebbe capire se l'insorgenza di queste alterazioni psicofisiologiche sono collegate ad un evento specifico. Un'altra cosa, prima di quell'episodio ha mai sofferto di qualche di questo sintomo?
Gentile,
dalla situazione che descrive si possono percorre due strade parallelamente: è necessario, per alcuni dei sintomi che descrive, escludere cause organiche; allo stesso tempo, per quanto riguarda i pensieri e, qualora si escludano tali cause, anche per gli altri sintomi, le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo.
I sintomi che descrivi, soprattutto i dolori al petto, la sensazione di battito irregolare, il formicolio, e i pensieri costanti legati alla salute, potrebbero essere collegati a un disturbo d'ansia somatica o a un periodo di forte stress psicofisico, potenzialmente amplificato dalla recente infezione da mononucleosi. La mononucleosi può lasciare una sensazione di stanchezza e debolezza per mesi, rendendo il corpo più suscettibile a reazioni fisiche allo stress.

Ti consiglio di rivolgerti a un medico per completare eventuali accertamenti e rassicurarti, ma è fondamentale considerare anche un percorso di psicoterapia breve strategica. Questo approccio ti aiuterà a gestire i pensieri ossessivi sulla salute e a ridurre il circolo di paura che alimenta i sintomi fisici. Con il giusto supporto, puoi tornare a vivere con serenità.
realismo.
ChatGPT ha detto:
ChatGPT
Buongiorno,

grazie per aver condiviso così dettagliatamente ciò che sta vivendo. È evidente che la situazione che descrive le sta creando un forte disagio, non solo fisico, ma anche emotivo. Questi sintomi, spesso così vari e intensi, possono essere il modo in cui il corpo cerca di comunicare qualcosa di più profondo. In terapia, partire dai sintomi è fondamentale: non li vediamo come nemici, ma come messaggi, espressioni di un disagio che il corpo manifesta quando magari è più difficile riconoscerlo razionalmente.

Ad esempio, il dolore al petto, il formicolio, la sensazione di battito irregolare e i pensieri costanti potrebbero essere collegati a uno stato di ansia o a un carico emotivo non elaborato, specialmente considerando come tutto sembra essersi intensificato dopo eventi che hanno generato preoccupazione o paura. Anche l'episodio della partita e la reazione al malore di un'altra persona possono essere visti come "inneschi" di un allarme interno che sta cercando di proteggerla, ma lo fa generando ulteriori sintomi fisici e mentali.

Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a decodificare questi segnali, esplorare ciò che il suo corpo e la sua mente vogliono comunicarle, e trovare strategie per gestire sia i sintomi fisici che i pensieri che li accompagnano. Può essere l’occasione per tornare a un equilibrio e a quella serenità che sta giustamente cercando.
Se lo desidera, possiamo iniziare con un primo colloquio per capire meglio ciò che sta accadendo.

Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lovati
Buongiorno, le manifestazioni di cui parla sono l' espressione di un disturbo d' ansia. Dai disturbi di matrice ansiosa si può guarire con l' aiuto della psicoterapia. Si affidi ad uno specialista, la aiuterà ad uscire dalla morsa del suo malessere. Nel caso, resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche on-line. Cordiali saluti Dott. Diego Ferrara
Carissimo, gli stati ansiosi hanno molteplici sfumature nel loro manifestarsi e possono essere collocati all'interno di un continuum che va dall'agitazione ad una vasta gamma di disturbi invalidanti (ansia generalizzata, attacchi di panico, fobie, ipocondria....). Le forme ansiose che lei ha sperimentato sono campanelli d'allarme che l'organismo attiva per comunicare il suo malessere. È importante, dunque, imparare a riconoscere questi segnali attraverso l'ascolto profondo del sé. Affidarsi ad un professionista della salute mentale è sicuramente il primo step di un cammino che la condurrà verso l'obiettivo di imparare a gestire l'ansia giorno dopo giorno senza scappatoie o compromessi. Percorso necessario per vivere la vita nel benessere, diritto imprescindibile di tutti i ragazzi della sua età. La saluto con affetto e resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Dott.ssa Chiara Lagi.
Buongiorno,
Comprendo il suo forte stato di allerta e la confusione che i sintomi descritti possano farle provare.
Molto spesso alcuni eventi della nostra vita (come malattie o altri) possono procurare molto stress e molta ansia, anche quando non ce ne rendiamo conto, e questo può scatenare reazioni psicosomatiche che assomigliano molto ai sintomi da lei indicati.
Le consiglio, quindi, di potersi avvicinare ad un percorso terapeutico per approfondire la causa scatenante della sintomatologia riportata e per potersi "scaricare" dei pesi che essa porta nella sua vita.

La saluto con un caloroso abbraccio.

Dott.ssa Valeria Bonzini
Buongiorno, mi dispiace per questi suoi malesseri corporei. Non deve essere facile convivere con questo problema. In questo caso la cosa migliore è fare degli esami approfonditi per andare a fondo al problema, i medici sapranno indicarle la terapia più adatta a lei che possa tenere a bada i sintomi, in modo che possa condurre più serenamente le sue giornate. Insieme a questo sarà utile iniziare una psicoterapia; non sappiamo ancora se questi sintomi siano di natura psicologica, ma in ogni caso è chiaro che la fanno stare male anche a livello emotivo. Si prenda cura sia della sua mente sia del suo corpo, solo integrando le cure mediche e quelle psichiche avrà la possibilità di comprendere da cosa origina il suo malessere. Le auguro il meglio. Dr.ssa Laura Raco
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso ciò che sta vivendo.
I sintomi che lei descrive, sembrano essere sintomatici dell'ansia, magari relativa ai valori della mononucleosi (dato che parla di "fobie di qualsiasi malattia"), ma dalle poche righe che ha scritto è difficile dare una risposta esaustiva o definire l'evento scatenante di una possibile ansia. Ovviamente è solo un'ipotesi basata sulle poche righe che ha scritto, per poter definire un quadro specifico, sarebbe opportuno fare un percorso di supporto psicologico o psicoterapeutico, che le consiglio.
Saluti, dott.ssa Macchi Francesca.
Caro Utente,
Grazie per aver condiviso in modo dettagliato la tua esperienza. Da quanto descrivi, sembra che i pensieri siano diventati sempre più focalizzati sulla tua salute e su possibili problemi fisici, accompagnati da sintomi che si manifestano in modo intermittente. Questo può portare a uno stato di preoccupazione costante che rende difficile vivere la quotidianità con serenità.
A volte, esperienze stressanti o episodi come quello che hai descritto durante la partita possono rappresentare dei "trigger" che intensificano l’attenzione verso il proprio corpo. Ciò può creare un circolo vizioso in cui ogni sensazione fisica, anche normale o temporanea, viene interpretata come segnale di un problema più grave. Questo stato mentale non è raro e può essere affrontato con il giusto supporto.
Intraprendere un percorso psicologico potrebbe esserti di grande aiuto. Un professionista può lavorare con te per distinguere i segnali reali del corpo da quelli amplificati dalla preoccupazione e per sviluppare strategie mirate a interrompere il ciclo di ansia. Questo non solo allevierebbe i tuoi sintomi, ma ti permetterebbe anche di ritrovare un senso di controllo.
Ti invito inoltre a non colpevolizzarti per queste paure: sono una reazione umana in risposta a un periodo di stress e incertezza. Lavorare su queste difficoltà con il supporto di un esperto ti consentirà di affrontarle in modo pratico e costruttivo, senza lasciare che interferiscano con la tua vita.

Un caro saluto, Dott.ssa Janira Marangi
Caro utente

quello che descrivi è una situazione sicuramente impegnativa, che può essere molto difficile da affrontare da solo. Ti ringrazio per aver condiviso con tanta chiarezza e dettagli le tue sensazioni, i sintomi fisici e i pensieri che stai vivendo. È evidente che stai cercando di capire cosa ti sta accadendo e di tornare a sentirti come prima.

Quando il corpo e la mente si influenzano

I sintomi fisici che descrivi – come dolori al petto, formicolii, stanchezza, e la sensazione di battito forte o irregolare – possono avere molteplici cause. È assolutamente importante continuare a monitorare la tua salute fisica con i medici per escludere eventuali problematiche mediche. Tuttavia, è anche possibile che alcune delle tue esperienze siano amplificate da uno stato di ansia o stress prolungato. Questo accade più spesso di quanto si possa immaginare.

Ad esempio, il “costante pensiero alla tua salute” e le “fobie di qualsiasi malattia” potrebbero indicare che il tuo sistema di allerta naturale è in uno stato di iperattivazione. In altre parole, quando la mente è sotto pressione, il corpo può reagire amplificando segnali che altrimenti sarebbero gestiti diversamente. Questo non significa che i tuoi sintomi non siano reali, ma che la mente e il corpo spesso lavorano insieme in modi che a volte ci spaventano.

Cosa puoi fare

Se desideri tornare a una vita più serena e libera da questi pensieri e sintomi, può essere utile esplorare non solo i sintomi fisici ma anche il modo in cui il tuo stato emotivo e mentale li sta influenzando. Esistono percorsi specifici che aiutano a comprendere meglio il legame tra corpo e mente, a gestire i pensieri intrusivi e a sviluppare strategie per affrontare le paure legate alla salute.

Un supporto personalizzato

Nel tuo caso, approfondire queste sensazioni e capire come gestirle potrebbe fare una grande differenza. Avere uno spazio sicuro in cui confrontarti con qualcuno, per esplorare a fondo ciò che stai vivendo, potrebbe aiutarti a riprendere il controllo e a ridurre quel senso di “non realismo” o di disagio che stai sperimentando. Ci sono molte tecniche, come la gestione dell’ansia, la mindfulness e il lavoro sui pensieri ricorrenti, che possono portarti gradualmente verso una maggiore serenità.

Se pensi che possa esserti utile, potremmo valutare insieme un percorso di supporto mirato a capire meglio queste dinamiche e a trovare strategie che funzionino per te. Spesso, già i primi passi verso la consapevolezza possono alleggerire notevolmente il peso che stai sentendo.

Ti invito a riflettere su questa possibilità e, se lo desideri, sono qui per approfondire con te in un contesto più privato e personalizzato.

Con stima,
Il tuo psicologo
Buongiorno gentile utente e grazie per la sua condivisione. Noto che manca una domanda specifica, dunque procedo sulla base di quello che leggo. Da quanto scrive sembra che abbia sviluppato preoccupazione per il suo stato di salute e che sintomi fisici, che possono rientrare assolutamente in un range di normalità, le creino comunque uno stato di allarme. Non conoscendola e, dunque, non potendo avere accesso ad informazioni anamnestiche e puntuali del momento di vita presente, non posso esprimermi in indicazioni specifiche. Ritengo possa essere utile per lei rivolgersi al medico di famiglia e condividere anche con lui quanto ci ha riportato qui. In questi casi è buona norma svolgere tutti gli esami medici utili ad escludere una componente organica, per poi considerare di iniziare un percorso psicologico per prendersi cura dello stato ansioso di cui ci parla. Rimango a disposizione qualora avesse ulteriormente bisogno. Cordialmente, dott.ssa Camilla Centanni

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