Dottori, sono molto agitato e soprattutto è una settimana che dormo poco e male,.da 3 giorni non
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Dottori,
sono molto agitato e soprattutto è una settimana che dormo poco e male,.da 3 giorni non chiudo occhio.
Io dovrei prendere Rivotril, ma ho paura di prendere Benzodiazepine perché ho letto che si usano per periodi limitati di qualche mese perché possono aumentare esponenzialmente il rischio di demenza e problemi cognitivi e altri problemi. Vero? Io sono più di 2 anni che li assumo a dosi alte quasi ininterrottamente.
Esistono rimedi naturali altrettanto efficaci per sostituire le benzodiazepine? A me la camomilla rilassa molto, ma non mi fa dormire per esempio
sono molto agitato e soprattutto è una settimana che dormo poco e male,.da 3 giorni non chiudo occhio.
Io dovrei prendere Rivotril, ma ho paura di prendere Benzodiazepine perché ho letto che si usano per periodi limitati di qualche mese perché possono aumentare esponenzialmente il rischio di demenza e problemi cognitivi e altri problemi. Vero? Io sono più di 2 anni che li assumo a dosi alte quasi ininterrottamente.
Esistono rimedi naturali altrettanto efficaci per sostituire le benzodiazepine? A me la camomilla rilassa molto, ma non mi fa dormire per esempio
Capisco la tua preoccupazione, ed è importante affrontare questa situazione con attenzione, specialmente considerando che stai assumendo benzodiazepine da più di due anni a dosi elevate. È vero che le benzodiazepine, come il Rivotril, sono generalmente consigliate per un uso a breve termine proprio a causa del rischio di tolleranza, dipendenza e potenziali effetti collaterali a lungo termine, compresi quelli che hai menzionato come problemi cognitivi.
L’uso prolungato di questi farmaci può aumentare il rischio di sviluppare tolleranza (cioè la necessità di dosi sempre maggiori per ottenere lo stesso effetto) e dipendenza fisica. Per quanto riguarda il rischio di demenza, alcuni studi hanno suggerito una possibile associazione tra l’uso a lungo termine di benzodiazepine e un aumento del rischio di deterioramento cognitivo, ma le ricerche in questo campo non sono definitive, e ci sono molti fattori in gioco. Per questo motivo, si raccomanda di discuterne sempre con un medico prima di apportare qualsiasi cambiamento al trattamento.
Se sei preoccupato per l’uso a lungo termine di benzodiazepine, il primo passo sarebbe parlare con il tuo medico per valutare un piano di riduzione graduale del dosaggio, che possa aiutarti a ridurre o sospendere l’uso in modo sicuro. Questo è particolarmente importante per evitare sintomi di astinenza, che possono essere pericolosi se la sospensione avviene troppo rapidamente.
Per quanto riguarda i rimedi naturali, esistono alcune alternative che possono aiutare a migliorare il sonno e ridurre l’ansia, ma è importante capire che non tutti hanno la stessa efficacia delle benzodiazepine. Ecco alcune opzioni che potresti considerare, ma sempre in consultazione con il tuo medico:
1. Melatonina: Un integratore naturale che può aiutare a regolare il ritmo sonno-veglia. È utile soprattutto se i problemi di sonno sono legati a un’alterazione del ciclo del sonno.
2. Valeriana, Passiflora e Biancospino: Queste erbe sono spesso usate per ridurre l’ansia e migliorare il sonno. Possono avere effetti rilassanti, ma in modo più lieve rispetto alle benzodiazepine.
3. Magnesio: Il magnesio è un minerale che può aiutare a rilassare i muscoli e il sistema nervoso, favorendo un sonno migliore. Anche in questo caso, potrebbe non essere sufficiente da solo, ma può essere utile come parte di una strategia più ampia.
4. Tecniche di rilassamento: Meditazione, esercizi di respirazione, yoga e altre tecniche di rilassamento possono aiutare a ridurre l’ansia e migliorare il sonno. La pratica della mindfulness può essere particolarmente utile per gestire i pensieri ansiosi e favorire uno stato di calma.
Ti consiglio di parlare con il tuo medico per trovare la soluzione migliore per te. Una gestione combinata che includa approcci farmacologici e non farmacologici potrebbe aiutarti a migliorare il sonno e ridurre l’ansia senza fare affidamento esclusivamente sulle benzodiazepine. Se vuoi esplorare ulteriormente questi temi, puoi considerare di prenotare una consulenza per avere un supporto psicologico e discutere di tecniche naturali di gestione dell’ansia e del sonno.
L’uso prolungato di questi farmaci può aumentare il rischio di sviluppare tolleranza (cioè la necessità di dosi sempre maggiori per ottenere lo stesso effetto) e dipendenza fisica. Per quanto riguarda il rischio di demenza, alcuni studi hanno suggerito una possibile associazione tra l’uso a lungo termine di benzodiazepine e un aumento del rischio di deterioramento cognitivo, ma le ricerche in questo campo non sono definitive, e ci sono molti fattori in gioco. Per questo motivo, si raccomanda di discuterne sempre con un medico prima di apportare qualsiasi cambiamento al trattamento.
Se sei preoccupato per l’uso a lungo termine di benzodiazepine, il primo passo sarebbe parlare con il tuo medico per valutare un piano di riduzione graduale del dosaggio, che possa aiutarti a ridurre o sospendere l’uso in modo sicuro. Questo è particolarmente importante per evitare sintomi di astinenza, che possono essere pericolosi se la sospensione avviene troppo rapidamente.
Per quanto riguarda i rimedi naturali, esistono alcune alternative che possono aiutare a migliorare il sonno e ridurre l’ansia, ma è importante capire che non tutti hanno la stessa efficacia delle benzodiazepine. Ecco alcune opzioni che potresti considerare, ma sempre in consultazione con il tuo medico:
1. Melatonina: Un integratore naturale che può aiutare a regolare il ritmo sonno-veglia. È utile soprattutto se i problemi di sonno sono legati a un’alterazione del ciclo del sonno.
2. Valeriana, Passiflora e Biancospino: Queste erbe sono spesso usate per ridurre l’ansia e migliorare il sonno. Possono avere effetti rilassanti, ma in modo più lieve rispetto alle benzodiazepine.
3. Magnesio: Il magnesio è un minerale che può aiutare a rilassare i muscoli e il sistema nervoso, favorendo un sonno migliore. Anche in questo caso, potrebbe non essere sufficiente da solo, ma può essere utile come parte di una strategia più ampia.
4. Tecniche di rilassamento: Meditazione, esercizi di respirazione, yoga e altre tecniche di rilassamento possono aiutare a ridurre l’ansia e migliorare il sonno. La pratica della mindfulness può essere particolarmente utile per gestire i pensieri ansiosi e favorire uno stato di calma.
Ti consiglio di parlare con il tuo medico per trovare la soluzione migliore per te. Una gestione combinata che includa approcci farmacologici e non farmacologici potrebbe aiutarti a migliorare il sonno e ridurre l’ansia senza fare affidamento esclusivamente sulle benzodiazepine. Se vuoi esplorare ulteriormente questi temi, puoi considerare di prenotare una consulenza per avere un supporto psicologico e discutere di tecniche naturali di gestione dell’ansia e del sonno.
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Salve gentile utente. i quesiti farmacologici li deve rivolgere allo specialista che lo ha in cura, che avrà avuto i suoi motivi per prescriverle questi farmaci. Non si fidi di internet, nè dei sentito dire. Vada direttamente alla fonte ad informarsi. E' importante che lei abbia un rapporto costante con lui, al fine che possa monitorare bene gli effetti. Qui come psicoterapeuti possiamo riferirci al versante psichico del suo malessere ed aiutarla ad avere un maggior benessere attraverso la psicoterapia. I disturbi che lei riporta, potrebbero essere trattati in psicoterapia, accolti insieme ad altri elementi della sua vita che possono aiutare il percorso di miglioramento. Rimango a disposizione e la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Gentile utente, alla terapia farmacologica dovrebbe associare anche un percorso di supporto psicologico per capire le cause di ciò che prova.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Gentile utente, le benzodiazepine sono consigliate per un breve periodo perchè alla lunga il rischio è di diminuire le parti del sonno che danno più benefici, ovvero il sonno profondo e le fasi REM.
A breve termine sono molto utili per ritrovare l’igiene del sonno e riequilibrare il sistema ma alla lunga sono più le controindicazioni che i benefici.
Le consiglio di affidarsi ad uno specialista dei disturbi del sonno, è dimostrato che la terapia cognitivo comportamentale del sonno è la più indicata per questo tipo di problematiche.
A breve termine sono molto utili per ritrovare l’igiene del sonno e riequilibrare il sistema ma alla lunga sono più le controindicazioni che i benefici.
Le consiglio di affidarsi ad uno specialista dei disturbi del sonno, è dimostrato che la terapia cognitivo comportamentale del sonno è la più indicata per questo tipo di problematiche.
Salve. Intanto mi dispiace molto per la sua condizione che deve essere davvero difficile da gestire. Quel che posso dirle è che gli psicofarmaci non sono, a volte, una soluzione unica per stati d'ansia prolungati come il suo. Per altro, è innegabile che essi comportino alcuni effetti collaterali di importanza da non sottovalutare. Per quanto si possa intervenire sul fattore "chimico", bisognerebbe anche affrontare l'aspetto psicologico ad esso connesso per raggiungere una completa "guarigione".
Ho una certa esperienza con questo genere di problematiche e le consiglio caldamente di analizzare la loro "radice" per migliorare il suo benessere.
Resto a disposizione.
Dott. Valeri
Ho una certa esperienza con questo genere di problematiche e le consiglio caldamente di analizzare la loro "radice" per migliorare il suo benessere.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno. Premesso che è fondamentale porre questo tipo di domande al medico che le ha prescritto i farmaci, si ricordi che in particolare le benzodiazepine curano i sintomi e non le cause. Pertanto le consiglio di approfondire i suoi vissuti, conflitti, difficoltà, stili relazionali, aspetti disfunzionali e quant’altro con uno psicoterapeuta che le indicherà il percorso a lei più adatto per affrontare e risolvere le sue problematiche. Cordiali saluti.
Buonasera, mi dispiace che stia attraversando questo momento difficile con il sonno e l'agitazione. Le suggerisco di consultare il suo medico o un professionista della salute per discutere delle sue preoccupazioni riguardo all'uso delle benzodiazepine e per esplorare possibili alternative che possano aiutarla a riposare meglio.
Non esiti a cercare supporto; prendersi cura di sé è un passo importante verso il ritrovamento della serenità e della felicità.
Le auguro tutto il meglio.
Non esiti a cercare supporto; prendersi cura di sé è un passo importante verso il ritrovamento della serenità e della felicità.
Le auguro tutto il meglio.
Buongiorno,
capisco la sua preoccupazione riguardo all’uso prolungato delle benzodiazepine come il Rivotril, soprattutto in relazione ai potenziali effetti collaterali a lungo termine, come il rischio di sviluppare problemi cognitivi. Effettivamente, è noto che l’uso prolungato di questi farmaci può comportare alcuni rischi, motivo per cui è importante monitorare attentamente il trattamento insieme al medico.
Tuttavia, ogni situazione è diversa e la gestione dell’ansia e dei disturbi del sonno richiede un approccio personalizzato. È fondamentale parlarne con il suo medico o psichiatra per valutare l’opportunità di modificare il trattamento. Potrebbe essere utile esplorare, con il supporto di un professionista, alternative come la riduzione graduale del dosaggio o l’integrazione con terapie non farmacologiche, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che ha dimostrato efficacia nel trattamento dell'insonnia e dell'ansia.
Per quanto riguarda i rimedi naturali, esistono alcune opzioni che possono aiutare nel rilassamento e nel miglioramento della qualità del sonno, ma è importante sottolineare che l'efficacia può variare da persona a persona. Alcuni rimedi che potrebbero essere considerati sono:
- Melatonina: è un ormone naturale che regola il ciclo sonno-veglia. Può essere utile nei casi di disturbi del sonno legati a un ritmo circadiano alterato.
- Passiflora e Valeriana: sono erbe che hanno effetti rilassanti e sono utilizzate tradizionalmente per ridurre l'ansia e migliorare il sonno.
- Tecniche di rilassamento: pratiche come la mindfulness, la meditazione o la respirazione profonda possono aiutare a ridurre l'ansia e migliorare il riposo notturno.
È però essenziale non interrompere o modificare il trattamento farmacologico senza il parere del medico, poiché una sospensione improvvisa potrebbe avere effetti negativi.
Le consiglio vivamente di confrontarsi con il suo specialista per valutare le migliori opzioni per la sua salute e il suo benessere.
Un caro saluto,
Dott.ssa Pinella Chionna
capisco la sua preoccupazione riguardo all’uso prolungato delle benzodiazepine come il Rivotril, soprattutto in relazione ai potenziali effetti collaterali a lungo termine, come il rischio di sviluppare problemi cognitivi. Effettivamente, è noto che l’uso prolungato di questi farmaci può comportare alcuni rischi, motivo per cui è importante monitorare attentamente il trattamento insieme al medico.
Tuttavia, ogni situazione è diversa e la gestione dell’ansia e dei disturbi del sonno richiede un approccio personalizzato. È fondamentale parlarne con il suo medico o psichiatra per valutare l’opportunità di modificare il trattamento. Potrebbe essere utile esplorare, con il supporto di un professionista, alternative come la riduzione graduale del dosaggio o l’integrazione con terapie non farmacologiche, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che ha dimostrato efficacia nel trattamento dell'insonnia e dell'ansia.
Per quanto riguarda i rimedi naturali, esistono alcune opzioni che possono aiutare nel rilassamento e nel miglioramento della qualità del sonno, ma è importante sottolineare che l'efficacia può variare da persona a persona. Alcuni rimedi che potrebbero essere considerati sono:
- Melatonina: è un ormone naturale che regola il ciclo sonno-veglia. Può essere utile nei casi di disturbi del sonno legati a un ritmo circadiano alterato.
- Passiflora e Valeriana: sono erbe che hanno effetti rilassanti e sono utilizzate tradizionalmente per ridurre l'ansia e migliorare il sonno.
- Tecniche di rilassamento: pratiche come la mindfulness, la meditazione o la respirazione profonda possono aiutare a ridurre l'ansia e migliorare il riposo notturno.
È però essenziale non interrompere o modificare il trattamento farmacologico senza il parere del medico, poiché una sospensione improvvisa potrebbe avere effetti negativi.
Le consiglio vivamente di confrontarsi con il suo specialista per valutare le migliori opzioni per la sua salute e il suo benessere.
Un caro saluto,
Dott.ssa Pinella Chionna
Buongiorno,
i disturbi d' ansia possono essere trattati con successo attraverso il trattamento congiunto della farmacoterapia e della psicoterapia. Contatti quanto prima uno specialista ed inizi un percorso psicologico, vedrà che con il tempo potrà guardare ad un benessere più a lungo termine.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
i disturbi d' ansia possono essere trattati con successo attraverso il trattamento congiunto della farmacoterapia e della psicoterapia. Contatti quanto prima uno specialista ed inizi un percorso psicologico, vedrà che con il tempo potrà guardare ad un benessere più a lungo termine.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno,
comprendo il suo disagio; capita, infatti, a molti di essere preoccupati rispetto agli effetti a lungo termine dovuti all'assunzione di psicofarmaci.
Provi a rivolgere tali dubbi allo specialista da cui è in cura. Valuti inoltre la possibilità di affrontare l'origine della sua "agitazione" in un percorso psicoterapico che potrebbe velocizzare la remissione del disagio e ridurre la conseguente assunzione del farmaco.
Non posso esprimermi riguardo a cure alternative/omeopatiche poichè gli effetti differiscono da soggetto a soggetto in base alla propria sensibilità.
Un saluto
Veronica Vanerio
comprendo il suo disagio; capita, infatti, a molti di essere preoccupati rispetto agli effetti a lungo termine dovuti all'assunzione di psicofarmaci.
Provi a rivolgere tali dubbi allo specialista da cui è in cura. Valuti inoltre la possibilità di affrontare l'origine della sua "agitazione" in un percorso psicoterapico che potrebbe velocizzare la remissione del disagio e ridurre la conseguente assunzione del farmaco.
Non posso esprimermi riguardo a cure alternative/omeopatiche poichè gli effetti differiscono da soggetto a soggetto in base alla propria sensibilità.
Un saluto
Veronica Vanerio
Gentile utente, prima di tutto ritengo debba rivolgersi allo specialista che le ha prescritto rivotril per poi discuterne la diminuzione o sostituzione. Quanto aI rimedi naturali difficile rispondere, dipende molto dalla persona e della qualità dell insonnia. Ha pensato mai di affiancare ai farmaci una psicoterapia per comprenderne l'origine della sua insonnia ? Un saluto GDV
Buongiorno.
Lo psicologo non è abilitato a trattare di farmaci e tantomeno a prescriverli, perché lo psicologo non è un medico.
Le sue domande tumultuose esprimono due livelli: quello più evidente è da trattare con un medico; quello circa i suoi vissuti a proposito dell'uso di questi farmaci può essere considerato con uno psicologo.
Se può esserle utile, possiamo organizzare un colloquio online.
Lo psicologo non è abilitato a trattare di farmaci e tantomeno a prescriverli, perché lo psicologo non è un medico.
Le sue domande tumultuose esprimono due livelli: quello più evidente è da trattare con un medico; quello circa i suoi vissuti a proposito dell'uso di questi farmaci può essere considerato con uno psicologo.
Se può esserle utile, possiamo organizzare un colloquio online.
Gentile,
è possibile che l'ansia associata all'assunzione di benzodiazepine e le sue preoccupazioni riguardo ai potenziali effetti collaterali stiano contribuendo al suo attuale stato di malessere.
Per affrontare adeguatamente la sua situazione e ricevere le informazioni necessarie, le consiglio di richiedere un consulto psichiatrico. Un professionista potrà valutare il suo caso specifico, discutere con lei dei rischi connessi all'uso prolungato delle benzodiazepine e considerare eventuali alternative terapeutiche, inclusi anche rimedi naturali che potrebbero aiutarla.
È importante ricordare che ogni persona è diversa e ciò che funziona per una persona potrebbe non essere efficace per un'altra. Una valutazione approfondita da parte di uno specialista le permetterà di esplorare le diverse opzioni disponibili, sia farmacologiche che non, per gestire l'ansia e migliorare la qualità del suo sonno.
Un caro saluto
è possibile che l'ansia associata all'assunzione di benzodiazepine e le sue preoccupazioni riguardo ai potenziali effetti collaterali stiano contribuendo al suo attuale stato di malessere.
Per affrontare adeguatamente la sua situazione e ricevere le informazioni necessarie, le consiglio di richiedere un consulto psichiatrico. Un professionista potrà valutare il suo caso specifico, discutere con lei dei rischi connessi all'uso prolungato delle benzodiazepine e considerare eventuali alternative terapeutiche, inclusi anche rimedi naturali che potrebbero aiutarla.
È importante ricordare che ogni persona è diversa e ciò che funziona per una persona potrebbe non essere efficace per un'altra. Una valutazione approfondita da parte di uno specialista le permetterà di esplorare le diverse opzioni disponibili, sia farmacologiche che non, per gestire l'ansia e migliorare la qualità del suo sonno.
Un caro saluto
Gentilissima, quando l'ansia è così pervasiva diventa invalidante e intacca la qualità della nostra vita, è quindi importante poter fare un percorso psicologico che le dia gli strumenti per far pronte ai sintomi dell'ansia e poter affrontare le avversità della vita in modo più funzionale. Deve avere pazienza e fiducia in se stesso e nelle sue risorse che sicuramente sono tantissime e preziose. Mi auspico che lei possa trovare il coraggio di intraprendere un percorso psicologico al fine di individuare gli elementi che hanno contribuito all'insorgere del suo malessere e porvi rimedio.
In ogni caso, che si tratti di ansia o panico la letteratura ci dice che la terapia farmacologica da sola non è sufficiente per la risoluzione di questi disturbi e che è importante associare una terapia psicoterapica a quella farmacologica poiché i farmaci fungono solo da stampella temporanea. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla ad individuare la natura della sua ansia.
L'approccio cognitivo-comportamentale propone trattamenti e tecniche molto efficaci per la gestione dell'ansia e del disturbo di panico. Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
In ogni caso, che si tratti di ansia o panico la letteratura ci dice che la terapia farmacologica da sola non è sufficiente per la risoluzione di questi disturbi e che è importante associare una terapia psicoterapica a quella farmacologica poiché i farmaci fungono solo da stampella temporanea. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla ad individuare la natura della sua ansia.
L'approccio cognitivo-comportamentale propone trattamenti e tecniche molto efficaci per la gestione dell'ansia e del disturbo di panico. Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua preoccupazione. Capisco quanto possa essere difficile gestire l’insonnia, soprattutto quando si è in ansia riguardo ai farmaci che si stanno assumendo. Riguardo alle benzodiazepine, come il Rivotril, è vero che generalmente vengono prescritte per periodi limitati. Questo perché, con l’uso prolungato e a dosi elevate, possono svilupparsi tolleranza, dipendenza e, in alcuni casi, effetti collaterali cognitivi. Tuttavia, ogni situazione clinica è diversa, e la decisione di prolungare l’uso dipende dalla valutazione del medico, che considera il bilancio tra costi e benefici. Quello che possiamo dire è che è importante non interrompere bruscamente l'assunzione del farmaco, poiché questo potrebbe causare effetti paradosso, come un aumento dell’ansia o dell’insonnia. Se desidera ridurre o sospendere il farmaco, sarebbe necessario farlo sotto la guida del suo medico, con una riduzione graduale delle dosi. Per quanto riguarda i rimedi naturali, ci sono diverse opzioni che potrebbero essere utili, anche se è importante sapere che nessuno di questi è considerato un sostituto diretto delle benzodiazepine in termini di efficacia. Tuttavia, alcuni rimedi possono supportare il rilassamento e migliorare la qualità del sonno. Ad esempio, la melatonina è un integratore che può aiutare a regolare il ciclo sonno-veglia, mentre piante come la valeriana e la passiflora sono conosciute per le loro proprietà rilassanti. Inoltre, praticare mindfulness o tecniche di rilassamento può essere molto utile per ridurre l'ansia notturna. Oltre a questi approcci, esistono tecniche cognitivo-comportamentali specifiche per l’insonnia che potrebbero aiutarla in modo significativo. Una tecnica importante è il controllo degli stimoli, che consiste nell’utilizzare il letto esclusivamente per dormire, evitando attività come guardare la televisione o usare il telefono a letto. Inoltre, è utile andare a letto solo quando si sente davvero assonnato, e, se non riesce ad addormentarsi entro 20 minuti, alzarsi dal letto per fare qualcosa di rilassante in un’altra stanza e tornare a letto solo quando si sente nuovamente stanco. Un'altra strategia è la ristrutturazione cognitiva, che si focalizza sull'identificazione e la modifica di pensieri negativi o disfunzionali legati al sonno. Pensieri come "Non riuscirò mai a dormire" o "Domani sarò esausto" possono aumentare l'ansia e peggiorare l'insonnia. Modificare questi pensieri con affermazioni più realistiche, come "Anche se non dormo subito, posso comunque rilassarmi", può aiutare a ridurre la pressione e favorire il sonno. Lavorare su queste tecniche, insieme alla gestione dell'ansia, potrebbe migliorare la qualità del suo sonno senza affidarsi esclusivamente ai farmaci. La invito a discutere con il suo medico le sue preoccupazioni per esplorare eventuali opzioni alternative o complementari alla terapia farmacologica. Spero che queste informazioni le siano d’aiuto. Le auguro il meglio. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Non è indicato prendere farmaci se non prescritti dal medico specialista. I farmaci vanno usati secondo precise indicazioni, si rivolga al Suo medico, inoltre Le posso consigliare di intraprendere una terapia psicologica per andare alle "radici" del Suo problema per cercare di risolverlo.
Salve. Le vorrei suggerire di rivolgersi al terapeuta che la segue. Oppure gestisce in autonomia la sua condizione psicofisica?
Resto a disposizione
Resto a disposizione
Capisco perfettamente le sue preoccupazioni riguardo all’uso prolungato delle benzodiazepine e i potenziali effetti collaterali a lungo termine.l dato che può essere vero che l'assunzione di questi farmaci per periodi prolungati può comportare rischi, inclusi effetti sulla memoria e sulla cognizione. È fondamentale che ne parli con il suo medico o uno specialista, che potrà aiutarla a valutare la sua situazione specifica e a considerare eventuali strategie per ridurre gradualmente il farmaco.
Inoltre, esistono diverse opzioni naturali che potrebbero aiutarla a migliorare il sonno e a ridurre l’ansia. Ad esempio, tecniche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda e lo yoga possono essere molto efficaci per calmare la mente. Alcuni integratori, come la melatonina, la valeriana e la passiflora, sono noti per le loro proprietà rilassanti, ma è sempre consigliabile consultare un professionista prima di assumerli.
Non dimentichi l’importanza dell'igiene del sonno: stabilire una routine regolare per andare a letto, limitare l’uso di schermi prima di dormire e creare un ambiente confortevole può davvero fare la differenza. Anche l'esercizio fisico regolare può contribuire a ridurre l'ansia e migliorare la qualità del sonno.
Lavorare con un professionista della salute può aiutarla a trovare un piano che si adatti alle sue esigenze, garantendo il supporto necessario mentre esplora queste alternative. A disposizione per ulteriori approfondimenti anche online, dott.ssa Camilla Persico
Inoltre, esistono diverse opzioni naturali che potrebbero aiutarla a migliorare il sonno e a ridurre l’ansia. Ad esempio, tecniche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda e lo yoga possono essere molto efficaci per calmare la mente. Alcuni integratori, come la melatonina, la valeriana e la passiflora, sono noti per le loro proprietà rilassanti, ma è sempre consigliabile consultare un professionista prima di assumerli.
Non dimentichi l’importanza dell'igiene del sonno: stabilire una routine regolare per andare a letto, limitare l’uso di schermi prima di dormire e creare un ambiente confortevole può davvero fare la differenza. Anche l'esercizio fisico regolare può contribuire a ridurre l'ansia e migliorare la qualità del sonno.
Lavorare con un professionista della salute può aiutarla a trovare un piano che si adatti alle sue esigenze, garantendo il supporto necessario mentre esplora queste alternative. A disposizione per ulteriori approfondimenti anche online, dott.ssa Camilla Persico
Credo che dovrebbe parlare con chi l'ha resa praticamente dipendente dalle benzodiazepine da 2 anni, per farsi scalare la dose, o eventualmente cambiare medico, che immagino sia un neurologo/psichiatra, o è lo stesso medico di base? Contestualmente a questo, esistono delle norme specifiche per una buona igiene del sonno. Se prendere farmaci è stato qualcosa di fine a se stesso che non l'ha aiutata a organizzarsi meglio nei suoi ritmi e abitudini, non è stato un buon servizio.
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