Dottori salve a tutti, sono di nuovo Michela, e in breve vi dico che da quando avevo 15 anni mi sono

22 risposte
Dottori salve a tutti, sono di nuovo Michela, e in breve vi dico che da quando avevo 15 anni mi sono fidanzata con un ragazzo di 19 anni all’epoca, adesso ho 20 anni.
E da poco la mia storia è finita, mi ha lasciato lui per una sciocchezza.
Siamo stati 5 anni e mezzo insieme.
Lui è sempre stato un ragazzo ossessivo nei miei confronti, diciamo che mi ha sempre messo alla scelta, ed io l’ho sempre scelto.
Ho rinunciato a tutto come già vi ho detto, ho lasciato gli amici, il lavoro.
Non scendevo più da sola nemmeno per fare spesa perché gli dava fastidio, scendevo solo con mia mamma, e dovevo avvisarmi ovunque andavo.
Se mi trovava occupata si impressionava e mi trattava male, non potevo parlare con un uomo perché diceva che ero una poco di buono.
Quindi ho sempre evitato, chiudendomi in casa.
Ma in casa non vivevo bene, non ho mai avuto un bel rapporto con mio padre, non si è mai interessato di me, non mi ha mai chiesto come stavo, nemmeno al mio compleanno mi faceva gli auguri, e per questa cosa ho sofferto e tutt’ora soffro moltissimo.
Ma comunque proprio per non perdere il mio ragazzo ho fatto di tutto, non avevo nemmeno più numeri telefonici sul telefono se non della mia famiglia.
Lui invece poteva uscire, stava giù anche fino alla mattina e tantissime volte gli si spegneva il telefono e non si faceva sentire.
E diciamo che anche quando sbagliava lui io lo rincorrevo per paura di restare senza di lui.
Prima di fidanzarmi avevo una vita tutta mia, andavo a scuola e lavoravo anche se piccola, lui mi ha riempito sempre di domande trattandomi male perché si impressionava su di me, e tutte le volte che non rispondevo come voleva lui, mi trattava male dicendo che non ero buona, e tante volte ha alzato le mani, l’ho sempre perdonato.
Ma le domande non finivano, ogni volta che gli venivano in mente anche la notte tardi dovevo rispondergli perché altrimenti mi lasciava e non si faceva sentire più.
E le domande sono sempre state le stesse.
Però ogni volta che stavamo bene, mi dava la vita mi faceva sentire importante, amata e mi sentivo bene e felice con lui.
Ultimamente siamo andati in vacanza con i suoi genitori a Rimini, è un giorno c’era giù all’hotel dove alloggiavamo il karaoke, e beh io e il suo papà abbiamo cantato una canzone, prima di cantare gli chiesi il permesso lui mi rispose di si ed io cantai con il papà tranquillamente, non lo vidi più.
Forse si aspettava che io nn cantavo, ma vi giuro io senza malizia cantai con il papà, ma se sapevo non cantavo.
Da quel momento mi ha lasciato, dicendomi che ero una prostituta, una poco di buona mi ha detto di non essere seria e che da quel momento mi ha schifato.
E con una come me non ci sarebbe tornato, io presa dal dolore appena tornati andai a casa sua e gli feci una sorpresa perché mi sentivo in colpa ma niente.
Sono 13 giorni che non si fa sentire, ed io ancora adesso sto male mi sento in colpa è pure nella mia testa mi dico perché mi fa questo?
Eppure non l’ho mai tradito l’ho sempre rispettato, ho rinunciato a qualsiasi cosa per lui, e anche quando sbagliava ero io ad andargli dietro.
In questo momento mi sento abbandonata ho tanta paura perché lo penso continuamente.
E non riesco a realizzare la fine di questa relazione.
Ma ditemi ho sbagliato io? Sono io quella sbagliata?
Vi prego aiutatemi.

Cordiali saluti.
Carissima, come le ho già risposto al precedente messaggio che ha pubblicato, il dolore immenso che sente ora necessita urgentemente di incontrare un ascolto attento e compente: il mio parere è che lei debba contattare uno psicoterapeuta in carne ed ossa e raccontargli le cose che sta dicendo qui a noi. Probabilmente il fatto che lei, anziché domandarsi come mai aspetta ancora un ragazzo che la tratta così male, attenda ora solo il ritorno di lui, ha delle origini profonde e dolorose nella sua storia familiare. Del resto lei stessa ci parla qui della anaffettivita’ di suo padre. Non è però evidentemente ora il momento di porsi questa domanda. Qualcosa da fare ora però c’e: farsi aiutare. Non aspetti, contatti un terapeuta. Un saluto, Marta Corradi.

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Buongiorno. Concordo con collega in quanto sembrano profilarsi alcuni elementi di dipendenza disfunzionale che, vista la sua giovane età, potrebbero tranquillamente essere superati. Se nn riesce in privato contatti un Consultorio Familiare oppure un Centro di Salute mentale. Troverà senz'altro un valido aiuto
Cara, concordo con le colleghe. Cerchi di prendere un appuntamento con uno psicologo e intanto provi a vedere le cose da un altro punto di vista: invece di chiedersi " perché lui mi fa questo" inizi a chiedersi perché lei si è fatta trattare in quel modo. Provi a pensare che questa sofferenza , se si farà aiutare, sarà la strada per riscoprirsi e rinascere a nuova vita. È molto faticoso e doloroso ma con l'aiuto di un professionista ce la farà.
Gentile, è evidente che lei è entrata in una relazione tossica, abusante ed è rimasta in questa situazione per tanto tempo non avendone la volontà né la forza di uscirne. Questione fondamentale non è tanto perché lui si comporti in questo modo persecutori o abusante e narcisista ma perché lei ha lasciato che accadesse tutto questo. Ha bisogno di un supporto psicologico perché per lei la realtà dell'amore e delle relazioni è distorta, crede che amore sia dipendenza, abuso e possesso. Una parte di lei sana sicuramente sa che non è così e con questa parte bisognerebbe lavorare. È incappata all'inizio nella persona sbagliata questo è vero e ha una sua parte di responsabilità nell'essere rimasta nonostante tutto e oggi ha ancora una responsabilità a sentirne la mancanza. È un caso fortuito e benedetto che questa persona sia sparita dalla sua vita, ora si riprenda la sua stessa vita con responsabilità e consapevolezza. Saluti.
Gentile Michela, nessuna relazione sana prevede la violenza (fisica e/o psicologica) e la limitazione della libertà e per questo motivo credo che si sia trovata a vivere una relazione disfunzionale.
Purtroppo questo tipo di relazioni causano molta sofferenza e spesso è difficile riuscire a separarsi. Credo che lei abbia bisogno di un percorso terapeutico non solo per affrontare le difficoltà di una separazione ma anche per capire quali sono i meccanismi più profondi che la tengono legata a questa persona e poter evitare quindi di ritrovarsi nuovamente in relazioni così dolorose. Le consiglio di contattare uno psicoterapeuta sul suo territorio di riferimento. Saluti
Cara giovane utente, scrivendo qui sta cercando delle risposte e questo è già un buon inizio! Ora trovi la forza di incontrare uno psicoterapeuta, chiami telefonicamente e si lasci consigliare un percorso adeguato, si affidi ad uno psicoterapeuta esperto nelle relazioni vedrà che rinascerà con nuova forza e chiarezza e allora saprà cosa fare e come è giusto per una donna essere rispettata nella vita di coppia ed ovviamente se si riceve rispetto ricambiarlo. Buone Esperienze di Vita. Dottssa Guzzino
Cara Michela,
del suo racconto dettagliato ciò che mi colpisce di più è la sua dichiarazione di sentirsi abbandonata e impaurita. E' difficile fare delle scelte sane per la propria vita quando si ha molta paura della solitudine e di essere abbandonati. Dalle sue parole io colgo una grande energia vitale in lei, che potrebbe essere utilizzata per iniziare un percorso psicologico, in modo da far diventare solo un ricordo quel doloroso senso di abbandono...

Marcella
Salve, penso che per la sua condizione sia opportuno intraprendere una psicoterapia volta al trattamento della Dipendenza Affettiva.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli
Gentile Michela, non posso che concordare con i colleghi. Ha senz'altro bisogno di capire cosa davvero sia una relazione sana e serena e come sia diversa da quella che lei descrive. Se non risolve questo nodo è facile che incorra di nuovo in una relazione tossica che la farà di nuovo soffrire e che innescherà altra infelicità. Per fortuna può fare ancora molto per cambiare il suo futuro. Coraggio! Auguri. Dr.ssa Laura Izzi
Gentile, oltre a quanto già detto dai colleghi mi permetto solo di aggiungere che in coppia le cose si fanno in due, vale la pena per lei riflettere sul perché desidera tanto una relazione che ha descritto in modo quasi totalmente negativo.
Cordialmente F. Ferretto
Gentile Michela, dalle sue parole emerge tutto il dolore che sta provando e immagino quanto debba essere dura per lei questo periodo della sua vita. In accordo con i colleghi le consiglio di contattare di persona una terapeuta il quale accoglierà il suo malessere aiutandola a riflettere, in primis , circa la relazione con questo ragazzo che la fa così soffrire "lavorando" insieme a lei sulle dinamiche di questo rapporto. Probabilmente la aiuterà a fare luce surlle motivazioni e sui busogni che soddisfa la relazione con questo uomo, bisogni che spesso, però, hanno orgini molto più profonde rispetto al presente. Le auguro di stare presto meglio. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Gemma Bosco
Cara Michela, concordo con i precedenti messaggi dei colleghi. So che talvolta l’idea di un intervento terapeutico possa spaventare, ma credo che meriti uno spazio di ascolto protetto, un luogo in cui potere condividere i suoi pensieri, le sue paure, le sue ferite, sentendosi accolta e venendo aiutata da terapeuti competenti. Un caro saluto. Dr.ssa Daniela Fierro
Salve Michela
Ho letto attentamente quello che ha scritto. Penso che lei sia in un momento di grande dolore e che ha vissuto molti momenti come questo. Penso sia importante che lei si rivolga ad uno psicoterapeuta per essere sostenuta e per comprendere quando sta vivendo. E non in ultimo per fare in modo, attraverso una relazione terapeutica,
di poter vivere una relazione non più contrassegnata dalla privazione e dalla rinuncia per lei, bensì dall'arricchimento e dal nutrimento affettivo, quale lei si merita.
Un caro saluto
Gentile ragazza, ad un osservatore esterno, e tanto più ad uno psicologo, credo appaia abbastanza con evidenza che lei ha mortificato troppo se stessa e il suo ragazzo invece ha preteso troppo da lei senza giustificato motivo. Ma se lei ha accettato tutto questo, probabilmente c'è un bisogno enorme di attenzioni o comunque di una presenza maschile, anche se noncurante. Ciò sembra rimandare al rapporto con suo padre. Le consiglio pertanto di consultare una psicologa con cui affrontare non solo la relazione con questo ragazzo, ma anche quella con suo padre. I problemi di relazione possono essere risolti facilmente con la terapia della Gestalt opportunamente utilizzata. Cordiali saluti
cordiali saluti
Cara Michela,
da ciò che scrive traspare una grande sofferenza. Purtroppo è sempre stata circondata da persone che le mancano di rispetto, che sviliscono la meraviglia che c'è in lei. È una ragazza volenterosa, che studiava e lavorava, che ama cantare, che sa chiedere aiuto come sta facendo ora con noi... Le relazioni buone sono la nostra linfa vitale. Non ha potuto scegliere suo padre, ma può decidere con chi trascorrere il suo tempo al di fuori della famiglia.
Non ha sbagliato assolutamente nulla. È rimasta imprigionata in una situazione insostenibile, dalla quale può liberarsi.
Le consiglio di cercare un professionista che possa aiutarla a superare tutto questo e le auguro di cuore di tornare a volersi bene e a "prendersi cura di Michela".
Salve, concordo con i colleghi e la esorto a cominciare al più presto un percorso che la liberi da questa dipendenza affettiva. La paura non aiuta e solo superandola si è liberi di scegliere. E questo che le auguro, si rivolga al piu presto ad un professionista. Saluti dott.ssa Rosalba Cardillo
Salve Michela concordo con le indicazioni fornite dai miei colleghi. Ciò che vorrei aggiungere è legato al fatto che non èn Michela ad essere sbagliata, bensì è la relazione ad essere disfunzionale. Vorrei che lei riflettesse su quanto ha colluso nei comportamenti fortemente restrittivi che il suo fidanzato le ha imposto. Lei stessa si sarà resa conto che le richieste che le faceva erano molto oltre il consentito. E se tutto questo agli occhi di lui fosse necessario per tenere in piedi una relazione, le si chiede quanto sia utile che lei metta in atto ciò che le viene richiesto? Oltretutto non crede che aderire completamente alle richieste di lui abbia fatto sì che entrasse nella relazione una Michela falsata dal bisogno di non perdere il proprio partner? tutto questo per far sì che lui si innamorasse di lei? di quale persona potrebbe essersi innamorato? e lei di chi si è innamorata?
Vorrei sollecitarle molti dubbi ancora ma non è questo il contesto. Mi piacerebbe che mettesse in discussione ciò che le fa male e le provoca disagio. Magari con l'aiuto di uno specialista.
Cordialmente
M.Elena Cinti
Buongiorno carissima, comprendo perfettamente il dolore che può provare in questo momento e le sono vicina. Dal suo racconto emergono numerosi aspetti che andrebbero approfonditi ed analizzati. Per tanto ritengo che in questo momento lei abbia bisogno di rivolgersi ad uno psicoterapeuta dove condividere la sua storia e la sua sofferenza. Con i miei migliori auguri, Dott. Buffa
ciao, comprendo il tuo dolore, non credo la scelta sia stata mossa da un tuo errore, bisognerebbe approfondire la storia, e ti consiglio di fare un colloquio psicologico, al fine di capire di più su di te, la vostra storia e su di voi.
ti auguro il meglio
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Salve, credo per lei sia opportuno rivolgersi ad un terapeuta per fare sia un po' di chiarezza sia per trovare le risposte che cerca.
Personalmente non credo che sia stato un suo errore.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, forse potrebbe essere utile domandarsi perchè lei si lascia fare questo.
Prenoti un colloquio psicologico per mettere in evidenza il percorso più adatto a lei.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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