Dottori,ma è vero che la produzione di citochine infiammatori del grasso,stimola la produzione di nu

13 risposte
Dottori,ma è vero che la produzione di citochine infiammatori del grasso,stimola la produzione di nuovo grasso?ho letto ciò,che quindi negli obesi,avendo grasso infiammato ci sono le citochine che con un crocplp.vizioso vanno a stimolare preadipociti.
Buonasera, purtroppo posso confermarle il fenomeno da lei descritto è grossomodo corrispondente a ciò che realmente si verifica nelle persone obese. Si tratta comunque di una situazione che, se affrontata con le giuste modalità, con il giusto impegno e con il supporto del giusto professionista, può essere risolta. Cordiali saluti.

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Salve, il tessuto adiposo dei soggetti obesi, ed in particolare dei soggetti obesi con disfunzione metabolica, è caratterizzato dalla presenza di un infiltrato infiammatorio con macrofagi attivati, linfociti T e adipociti disfunzionanti. Questa condizione si traduce in un aumento dell’espressione e della secrezione di adipochine ad azione pro infiammatoria in grado di determinare a livello sistemico uno stato di infiammazione di basso grado, di peggiorare la sensibilità insulinica e di contribuire allo sviluppo delle complicanze metaboliche e cardiovascolari associate all’obesità. L’insieme delle evidenze raccolte negli ultimi anni ha rivelato che l’alterazione del cross talk tra adipociti e cellule del sistema immunitario è fondamentale nel determinare l’infiammazione a livello del tessuto adiposo.
Un saluto,
Dott.ssa Federica Mostardi.
Gentilissimo paziente,
Concordo con quanto detto dai colleghi e aggiungo che gli adipociti sono i responsabili della produzione di CITOCHINE PROINFIAMMATORIE, molecole utili per il corretto funzionamento del sistema immunitario. Tuttavia, se vengono prodotte in eccesso è possibile che il nostro organismo sviluppi malattie infiammatorie o autoimmuni. Più la cellula grassa aumenta maggiore è la produzione di chitochine, per questo c’è una correlazione diretta tra il grasso corporeo e lo stato infiammatorio. Il principale serbatoio di citochine è il grasso viscerale, ovvero il grasso che si accumula intorno agli organi interni.
L’infiammazione cronica diventa pericolosa perché va ad agire sui mitocondri danneggiandoli, cosicchè una loro diminuzione riduce le nostre difese contro lo stress ossidativo. Inoltre si abbassa la nostra affinità con il glucosio con conseguente aumento della glicemia. Troppi zuccheri in circolo si legano alle proteine modificandone la struttura e la funzione. Ecco quindi che il nostro organismo viene danneggiato dall’infiammazione, dallo stress ossidativo e dalla iperglicemia. Questa situazione predispone a molte malattie metaboliche, ad un invecchiamento precoce e ad alcuni tipi di tumore.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Il tessuto adiposo produce le adipochine di cui molte hanno un ruolo pro-infiammatorio; un esempio è la resistina che riduce l'uptake del glucosio e riduce l'effetto dell'insulina. La sua quantità è proporzionale alla massa adiposa, quindi i soggetti obesi hanno livelli di resistina alti che inducono insulinoresistenza e così il diabete di tipo II con insulinoresistenza.
Nell'obesità gli adipociti stimolano la produzione e l'infiltrazione macrofagica nel tessuto adiposo con la conseguente liberazione di citochine come TNF-a, IL-6, IL-1, IL-8 ecc sostanze proinfiammatorie aumentando così il rischio cardiovascolare e il diabete mellito insulino resistente.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Buonasera, l'accumulo di grasso e di glucosio- che poi viene trasformato in trigliceridi, cioè in grasso - negli adipociti può determinare una rottura degli adipociti stessi . Da questo evento inizia il processo infiammatorio con tutto il corredo di cellule del sistema immunitario che accorrono in loco , unitamente ai mediatori cellulari - prostaglandine proinfiammatotie, leucotrieni, citochine ...- che regolano la risposta immunitaria.
Quindi il termine citochine proinfiammatorie non sta a significare che producano l'infiammazione, ma che entrano in gioco tentando di arginare l'infiammazione già prodotta dalla rottura degli adipociti.
Cordiali saluti.
Buongiorno, quello che stimola, a grandi linee, la formazione di nuovo grasso è lo stato infiammatorio perché va a peggiorare tutti quei meccanismi che di norma funzionerebbero. Perdendo la sensibilità all'insulina ed essendo anche più esposti allo stress ossidativo si va verso patologie legate all'obesità come la sindrome metabolica et similia. Ovviamente bisogna porre rimedio perché non è una condizione da prendere sottogamba. Allenamento contro resistenze ed allenamento aerobico sarebbero una manna dal cielo in questa situazione. Anche dei piccoli HIIT ( High Intensive Interval Trading potrebbero aiutare. In bocca alla lupa

Dott. Michele Spena
Gentile paziente, il meccanismo è molto complesso per poter rispondere con un semplice sì o no. Semplificando, il tessuto adiposo rilascia delle sostanze ad azione pro-infiammatorie. Tali sostanze, se in eccesso, inducono un'alterazione delle funzionalità dell'organismo (es: resistenza insulinica, processi ossidativi, riduzione della funzione mitocondriale, alterazione del sistema immunitario...). Viene, quindi, alterata la funzione base/fisiologica dell'organismo con conseguenze che si ripercuotono in diversi distretti. A livello del tessuto adiposo si presenta un'aumento degli adipociti (cellule del tessuto adiposo) con conseguente aumento della quantità quindi aumento della secrezione di sostanze pro-infiammatorie e riprende il circolo.
Ecco perché è importante mantenere un peso corporeo nella norma, un eccesso di tessuto adiposo è correlato a disfunzioni metaboliche ed esposizione a numerose patologie.
Cordialmente,
D.ssa Bertello
Buongiorno, come già spiegato molto dettagliatamente dai colleghi, esiste una correlazione diretta tra tessuto adiposo disfunzionale (in particolare quello di tipo viscerale) e infiammazione e anche tra infiammazione e alterazioni metaboliche. La buona notizia è che il circolo vizioso non è irreversibile: la perdita anche solo di un 5-10% del peso corporeo iniziale, riduce il rischio a lungo termine di contrarre patologie croniche correlate all'obesità ed eventi cardiovascolari. Saluti e serene festività
Buongiorno, il circolo vizioso da lei descritto è purtroppo realtà ma non irreversibile. Con costanza nell'attività fisica e una dieta anti-infiammatoria mirata può perdere il 5-10% del suo peso che potrebbe essere sufficiente per sbloccare la situazione. Le auguro di instaurare un nuovo circolo virtuoso . Saluti
Buongiorno, concordo con le risposte esaurienti dei Colleghi.
Cordialità
Buongiorno, nel complesso concordo con i miei colleghi, anche se la condizione patologica da lei descritta è molto complessa da spiegare in poche parole, è possibile confermare che è quello che si verifica nelle persone in sovrappeso. ma non disperate, si tratta sempre di una condizione patologica che se affrontata con la giusta terapia, con il giusto impegno e con il supporto di un bravo professionista, e il tutto si può risolvere!. Cordiali saluti Dott. Rosario Cuscona.
Buongiorno, purtroppo il tessuto adiposo non è "inerte", ma è in grado di comunicare con il corpo e mandare segnali controproducenti per il miglioramento della salute. Le consiglio di non soffermarsi su questo, e di non preoccuparsi eccessivamente. Utilizzi queste energie per iniziare un percorso che si adatti al suo stile di vita per migliorare le sue abitudini alimentari e migliorare la composizione corporea!
Cordiali saluti
Buonasera, il fenomeno descritto è grossomodo corrispondente a quello che si verifica nelle persone con obesità viscero-addominale. Questo tessuto adiposo addominale cresce inizialmente per ipertrofia, quindi per aumento delle dimensioni per accumulo di trigliceridi in eccesso. Viene indotta la morte della cellula adiposa per raggiungimento del volume di morte cellulare, quindi il contenuto intracellulare di acidi grassi viene riversato nell’ambiente extracellulare e da qui si innesca il processo infiammatorio. Vengono richiamati macrofagi che rilasciano citochine infiammatorie (IL-6, TNFalfa, …), le quali sostengono il processo infiammatorio con il circolo vizioso che citava. In più, gli acidi grassi liberi iniziano a depositarsi a livello del fegato, delle cellule beta pancreatiche (bloccando il rilascio di insulina) e del muscolo (bloccando la traslocazione dei GLUT4 in membrana). Tutte le citochine infiammatorie compromettono anche dal punto di vista morfologico e funzionale il recettore dell’insulina, viene meno il meccanismo di comunicazione tra insulina e recettore per cui il soggetto a lungo andare potrebbe diventare insulino-resistente. Questa infiammazione sistemica di basso grado è la correlazione tra l'obesità viscero-addominale e l'insorgenza di patologie come sindrome metabolica e diabete.
Resto a disposizione per altri chiarimenti.

Dott. Riccardo Pandolfi

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