Dottori buonasera, espongo in sintesi il mio caso. Ho 62 anni e soffro da circa 20 di prostatite c

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Dottori buonasera,
espongo in sintesi il mio caso. Ho 62 anni e soffro da circa 20 di prostatite cronica batterica ( ciclicamente quasi sempre Escherichia, Proteus Mirabilis e Klebsellia Pneumoniae) sempre trattata in modo empirico con antibiotici che, col senno di poi, non sono stati utilizzati in modo corretto ne' per dosaggi ne' per tempi. Risultato e' che dopo 20 anni la prostatite si e' sempre piu' "incattivita" fino a portarmi negli ultimi 3 anni a 3 urosepsi con ricovero ospedaliero. Al ritorno dall'ultimo la "teoria darwiniana della specie " ha selezionato una Klebsellia Pneumonia ESBL positiva multiresistente ( sensibile, pare ai soli carbapenemi. Dopo ultimo e vano tentativo di decontaminazione su parere infettivologo eseguito con "breve?" ciclo di Invanz per 15 gg, seguo consigli urologo ed effettuo Turp Laser Holmio per rimozione adenoma che comunque era presente. Intervento riuscito e senza problemi nel settembre del 2023. A distanza di soli 2 mesi da esso e per tutte le urinocolture eseguite da allora in poi, la Klebsellia e' ancora li' con identiche malefiche caratteristiche ma, almeno per ora, senza alcun severo processo flogistico ( leucociti piu' o meno nella norma e PCR negativa) pero' con minzioni notturne (2/3 ) che, almeno quelle, pensavo di aver eliminato. Domanda:
mi devo rassegnare a tenermela tutta la vita questa infezione che comunque presumo, anzi sono certo, essere sempre localizzata nella ghiandola prostatica? e poi, questa perenne infiammazione, anche se magari per ora di bassa intensita', della mia prostata alla lunga non potra' degenerare in un problema oncologico?
p.s all'ultimo antibiogramma ho chiesto di testare la nitrofurantoina che in passato avevo utilizzato per quel batterio e risulterebbe efficace, ma mi hanno detto essere desueta ed inadatta al mio problema, confermate?
grazie a chi vorra' darmi sue valutazioni
Troppi antibiotici privi di senso che non hanno mai ottenuto un risultato utile e certamente hanno messo almeno in seria difficoltà, se non scassato, il microbiota intestinale e urinario con ciò che ne è conseguito e consegue. Non è chiaro perché abbia atteso così a lungo per trattare la IPB che comunqeu generava ostruzione minzionale e come la abbia trattata (senza evidente esito) prima della resezione che spero sia stata adeguata. Nulla è citato delle sue condizioni epato-metabolico-ossidative... ma immagino mai verificate. Il problema non sono i batteri che crescono dove possono, ma le condizoni che ne consentono la crescita e queste vanno definite e risolte. Una congestione infiammatoria e l'infiammazione esistente non si determina solo con i lucociti (che possono anche essere negli intervalli normali), ma vanno determinati i rapporti tra le popolazioni di leucociti (che invece possono non essere a posto). Così come per i diversi aspetti epato-metabolico-ossidativi. Nulla riporta del profilo del PSA (PSA totale e libero, 2-proPSA e PHI; rapporto PSA/volume e PHI/volume, PSA L/T, testosterone/PSA) che va attentamente valutato insieme alla definizione delle condizioni genitali e generali (stato epato-metabolico-ossidativo, nutrizionale, ormonale, immunitario, cardio-coronarico-vascolare, fisico e stressogeno), oltre allo stato del microbiota. Solo su tali basi si potrà attivare la adeguata strategia terapeutica., altrimenti continuerà ad inseguire qualche batterio e sintomo.

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