Dopo giorni di ansia e panico mi sono svegliato una mattina e mi sono sentito come scollega
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Dopo giorni di ansia e panico mi sono svegliato una mattina e mi sono sentito come scollegato dal mio corpo senza sentire emozioni, direi che la diagnosi dovrebbe essere appunto quella della Derealizzazione... Non lo auguro a nessuno, sto' veramente male e non so' cosa fare... Cosa consigliate?

Capisco quanto possa essere spaventante e destabilizzante vivere un'esperienza di derealizzazione. Questa condizione può dare la sensazione di essere scollegati dalla realtà, come se tutto intorno sembra irreale o distante. Spesso si associa a periodi di forte stress, ansia intensa o episodi di panico.
Un primo passo importante è cercare di ridurre l'ansia, poiché la derealizzazione è spesso una risposta del cervello a uno stato di iperattivazione. Tecniche di grounding, come focalizzarsi sui propri sensi (toccare un oggetto freddo, ascoltare suoni dell'ambiente, concentrarsi sul respiro), possono aiutare a riportare l'attenzione al momento presente. Anche la Mindfulness può essere uno strumento valido per gestire questi episodi.
Tuttavia, se la sensazione persiste ed è fonte di grande sofferenza, è fondamentale approfondire la situazione con un professionista. Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa valutare nel dettaglio il suo stato psicologico e aiutarla con un percorso mirato.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Un primo passo importante è cercare di ridurre l'ansia, poiché la derealizzazione è spesso una risposta del cervello a uno stato di iperattivazione. Tecniche di grounding, come focalizzarsi sui propri sensi (toccare un oggetto freddo, ascoltare suoni dell'ambiente, concentrarsi sul respiro), possono aiutare a riportare l'attenzione al momento presente. Anche la Mindfulness può essere uno strumento valido per gestire questi episodi.
Tuttavia, se la sensazione persiste ed è fonte di grande sofferenza, è fondamentale approfondire la situazione con un professionista. Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa valutare nel dettaglio il suo stato psicologico e aiutarla con un percorso mirato.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
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Caro,la derealizzazione,se effettivamente di ciò si tratta, fa parte del corteo sintomatologico degli attacchi di panico. Sono questi che vanno affrontati, cosa che di solito si riesce a fare con successo. Non averne paura....

Buongiorno, se il fenomeno non si esaurisce da solo ed in tempi brevi le consiglio la possibilità di ricorrere ad un supporto psicologico ed eventualmente farmacologico.

Buongiorno gentile Utente, capisco quanto possa essere destabilizzante provare una sensazione di distacco dal proprio corpo e dalle proprie emozioni. La derealizzazione e la depersonalizzazione sono esperienze che spesso si manifestano in periodi di forte stress, ansia o panico, e possono far sentire la persona come se fosse scollegata dalla realtà o da se stessa. Anche se sono sintomi molto angoscianti, è importante sapere che non indicano una perdita di contatto con la realtà né qualcosa di irreversibile.
Il primo passo è cercare di non spaventarsi ulteriormente per queste sensazioni. Più si teme e si lotta contro di esse, più tendono a persistere. Provare a focalizzarsi sul qui e ora, attraverso attività che coinvolgano i sensi (come il contatto con l’acqua fresca, ascoltare musica, camminare all’aperto) può aiutare a ritrovare un senso di radicamento.
Tuttavia, se questa sensazione persiste e sta influenzando in modo significativo la sua qualità di vita, sarebbe importante rivolgersi a uno specialista, come uno psicologo o uno psichiatra, per comprendere meglio le cause sottostanti e individuare strategie efficaci per affrontarla. Non è qualcosa che deve affrontare da solo, e con il giusto supporto è possibile tornare a sentirsi pienamente connessi a se stessi e alla propria vita.
Dott. Luca Vocino
Il primo passo è cercare di non spaventarsi ulteriormente per queste sensazioni. Più si teme e si lotta contro di esse, più tendono a persistere. Provare a focalizzarsi sul qui e ora, attraverso attività che coinvolgano i sensi (come il contatto con l’acqua fresca, ascoltare musica, camminare all’aperto) può aiutare a ritrovare un senso di radicamento.
Tuttavia, se questa sensazione persiste e sta influenzando in modo significativo la sua qualità di vita, sarebbe importante rivolgersi a uno specialista, come uno psicologo o uno psichiatra, per comprendere meglio le cause sottostanti e individuare strategie efficaci per affrontarla. Non è qualcosa che deve affrontare da solo, e con il giusto supporto è possibile tornare a sentirsi pienamente connessi a se stessi e alla propria vita.
Dott. Luca Vocino

Buongiorno!
La sensazione di "scollegamento" dal corpo che descrive può essere davvero angosciante. È interessante come l’esperienza di derealizzazione possa emergere proprio in momenti di forte ansia e panico. Potrebbe esserci spazio per riflettere su come le emozioni, anche se difficili da riconoscere, possano essere un punto di partenza per ricollegarsi a se stessi. Che ne pensa di iniziare a guardare a questi momenti come opportunità di comprensione più profonda?
Se interessato ad approfondire, sono disponibile per consulenze online
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
La sensazione di "scollegamento" dal corpo che descrive può essere davvero angosciante. È interessante come l’esperienza di derealizzazione possa emergere proprio in momenti di forte ansia e panico. Potrebbe esserci spazio per riflettere su come le emozioni, anche se difficili da riconoscere, possano essere un punto di partenza per ricollegarsi a se stessi. Che ne pensa di iniziare a guardare a questi momenti come opportunità di comprensione più profonda?
Se interessato ad approfondire, sono disponibile per consulenze online
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi

Buongiorno,
Capisco quanto possa essere angosciante provare questa sensazione di distacco dal proprio corpo e dalle emozioni. La derealizzazione e la depersonalizzazione sono fenomeni che spesso si manifestano come conseguenza di periodi prolungati di ansia e panico, rappresentando una sorta di “difesa” della mente per gestire lo stress eccessivo.
Anche se queste sensazioni possono sembrare spaventose, è importante sapere che non sono pericolose e che un cambiamento è possibile.
Un percorso psicologico mirato può essere di grande aiuto per affrontare questa esperienza e per interrompere il circolo vizioso dell’ansia. Se ancora non ha intrapreso un supporto di questo tipo, potrebbe essere il momento giusto per farlo.
In bocca al lupo!
Un caro saluto
Dott.ssa Janira Marangi
Capisco quanto possa essere angosciante provare questa sensazione di distacco dal proprio corpo e dalle emozioni. La derealizzazione e la depersonalizzazione sono fenomeni che spesso si manifestano come conseguenza di periodi prolungati di ansia e panico, rappresentando una sorta di “difesa” della mente per gestire lo stress eccessivo.
Anche se queste sensazioni possono sembrare spaventose, è importante sapere che non sono pericolose e che un cambiamento è possibile.
Un percorso psicologico mirato può essere di grande aiuto per affrontare questa esperienza e per interrompere il circolo vizioso dell’ansia. Se ancora non ha intrapreso un supporto di questo tipo, potrebbe essere il momento giusto per farlo.
In bocca al lupo!
Un caro saluto
Dott.ssa Janira Marangi

Buongiorno, Il disturbo di depersonalizzazione – derealizzazione comprende svariati sintomi, tra cui disturbi sensoriali, intorpidimento sia fisiologico che emotivo, percezione di disincarnazione e scollegamento, sensazione di essere in un sogno, esperienza distorta del tempo, distorsioni percettive e un senso del proprio sé. Ma bisogna approfondire in consulenza tutta la sua storia per capire sintomi ed equivalente disturbo associato qualora ci fosse. Se si trova in un periodo stressante, mi dica, cosa le provoca ansia in questo momento?

Mi dispiace davvero tanto che stia vivendo questo momento difficile, grazie per aver condiviso la sua esperienza. La derealizzazione può essere un’esperienza spaventosa, in cui ci si sente distaccati dalla realtà circostante, come se tutto fosse irreale o estraneo. In questi casi, è fondamentale parlare con uno specialista che possa supportarla nel processo di gestione di questi sintomi. Un terapeuta esperto in disturbi dissociativi o un approccio terapeutico come la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) potrebbe essere utile per affrontare questi episodi. La derealizzazione è spesso legata a stress e ansia, quindi lavorare su tecniche di rilassamento, mindfulness e gestione dell'ansia può essere un altro passo importante. Non affronti tutto da solo: cercare un supporto può fare davvero la differenza.

Buongiorno, grazie per la condivisione. Mi sembra che dalle sue parole emerga una profonda paura e disorientamento per l'esperienza che ha vissuto. Trovarsi in uno stato ansioso per un periodo di tempo prolungato non è affatto semplice e condiziona il suo benessere. Il mio consiglio è di rivolgersi a un professionista per avere un sostegno nel tentativo di identificare le cause profonde alla base di questa forte ansia che prova e che le condiziona la serenità nel suo quotidiano. Un caro saluto, dottoressa Carolina Micucci

Buongiorno penso che debba consultare uno specialista competente in materia.
Senza indicazioni più specifiche non mi permetto di dire nulla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Senza indicazioni più specifiche non mi permetto di dire nulla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara

Salve,
Si sembrano proprio sintomi di derealizzazione legati ad un'ansia patologica e disturbante è la mente che si difende dissociandosi dall'esperienza del corpo. Sì faccia aiutare per trovare le radici del malessere e lavorarci. Intanto impari a rilassarsi, respiri bene e profondamente.
Si sembrano proprio sintomi di derealizzazione legati ad un'ansia patologica e disturbante è la mente che si difende dissociandosi dall'esperienza del corpo. Sì faccia aiutare per trovare le radici del malessere e lavorarci. Intanto impari a rilassarsi, respiri bene e profondamente.

Gentile utente, non capire cosa ci succeda non è semplice e fonte di forte malessere. Chiedere tempestivamente aiuto potrà aiutarla a capire e affrontare il malessere che sta vivendo. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico che la accompagni in questo momento di difficoltà. Un caro saluto, Dott.ssa Ramona Borla

Buongiorno. L'ansia e il panico mettono a dura prova il nostro equilibrio psichico, impedendoci spesso di vivere il nostro quotidiano come abbiamo sempre fatto, ne alterano il funzionamento abituale, sono un pò come degli ospiti indesiderati a casa nostra che non ci consentono di vivere la nostra vita e le nostre abitudini perché occupano i nostri spazi e il nostro tempo senza il nostro consenso.
Quanto descritto sopra, specialmente per chi non sapeva di avere un equilibrio fragile, potrebbe determinare uno stato di alterazione del senso di realtà, poichè la sua realtà quotidiana, la sua serenità apparente, è stata come divelta, direi sfondata dallo stato di panico che va a colpire quelle poche certezze di cui ci nutriamo ogni giorno. La realtà diventa incerta, la nostra stessa vita diventa precaria e per questo credo le sia accaduto di svegliarsi con uno stato di derealizzazione.
Le posso consigliare in un momento così difficile, di consultare un terapeuta (magari anche uno di sua fiducia con il quale ha già avuto una buona esperienza) che possa aiutarla, in questo momento in cui il suo IO è gravemente turbato e messo a dura prova, a trovare delle risposte a ciò che le sta accadendo e sostenerla attraverso la relazione terapeutica, ascoltarla e così aiutarla ad avere maggiore consapevolezza di ciò che le sta accadendo.
Spero di esserle stata utile con la mia risposta.
Quanto descritto sopra, specialmente per chi non sapeva di avere un equilibrio fragile, potrebbe determinare uno stato di alterazione del senso di realtà, poichè la sua realtà quotidiana, la sua serenità apparente, è stata come divelta, direi sfondata dallo stato di panico che va a colpire quelle poche certezze di cui ci nutriamo ogni giorno. La realtà diventa incerta, la nostra stessa vita diventa precaria e per questo credo le sia accaduto di svegliarsi con uno stato di derealizzazione.
Le posso consigliare in un momento così difficile, di consultare un terapeuta (magari anche uno di sua fiducia con il quale ha già avuto una buona esperienza) che possa aiutarla, in questo momento in cui il suo IO è gravemente turbato e messo a dura prova, a trovare delle risposte a ciò che le sta accadendo e sostenerla attraverso la relazione terapeutica, ascoltarla e così aiutarla ad avere maggiore consapevolezza di ciò che le sta accadendo.
Spero di esserle stata utile con la mia risposta.

Gentile utente,
mi dispiace per come si sente, la derealizzazione può essere davvero un'esperienza spaventante e faticosa. Le consiglio di rivolgersi a uno psicoterapeuta, un percorso terapeutico può essere utile per esplorare ciò che sta vivendo, in uno spazio di ascolto sicuro.
Cordialmente,
dott.ssa Cerruti
mi dispiace per come si sente, la derealizzazione può essere davvero un'esperienza spaventante e faticosa. Le consiglio di rivolgersi a uno psicoterapeuta, un percorso terapeutico può essere utile per esplorare ciò che sta vivendo, in uno spazio di ascolto sicuro.
Cordialmente,
dott.ssa Cerruti

Salve, occorrerebbe valutare bene la situazione ed eventualmente la necessità di iniziare un percorso di cura

Buongiorno, grazie per aver scritto sulla rubrica. Mi sento di consigliarle di prenotare una consulenza psicologica per approfondire la tematica che ha accennato. La sua ansia sicuramente sarà collegata a qualcosa che l'ha scaturita. Intraprendere un percorso psicologico significa ricavarsi uno spazio per il benessere mentale e migliorare la qualità di vita. E' un viaggio alla scoperta delle proprie emozioni, dei propri pensieri e comportamenti e consente di raggiungere una maggiore consapevolezza, maggiore self efficacy ed empowerment. Le auguro di ritrovare l'equilibrio la serenità interiore. Resto a sua disposizione per maggiore informazioni.
Dott.ssa Mariapaola Anania
Dott.ssa Mariapaola Anania

Ciao, premesso che potrebbe essere il caso di consultare un professionista, in emergenza puoi provare a contrastare questi fenomeni dissociativi con quelle che vengono chiamate tecniche di grounding, per esempio potresti provare a focalizzarti sul respiro, respirando lentamente dal naso ed espirando lentamente dalla bocca; potresti provare a toccare le parti del corpo e a nominarle, toccare oggetti e chiamarli per nome oppure provare a leggere un libro, ascoltare musica.
Non sono le sole tecniche di grounding, ne esistono molte, prova a trovare quella che fa per te, in bocca al lupo.
Non sono le sole tecniche di grounding, ne esistono molte, prova a trovare quella che fa per te, in bocca al lupo.

Gentile utente, gli episodi di derealizzazione posso essere molto spiacevoli. La cosa che mi sento di suggerle e di chiedere un supporto psicologico. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo

Buongiorno! Consiglio vivamente una visita dal suo medico di base e qualche seduta eventualmente da uno psicoterapeuta per valutare gli antecedente di questa condizione. Forse è accaduto qualcosa che ha provocato questa breve dissociazione. Cordialmente.

salve, consiglio fortemente una visita psichiatrica non è derealizzazione ma depersonalizzazione grazie
francesca
francesca

Mi dispiace che tu stia passando attraverso questa esperienza. La derealizzazione può essere un effetto dell'ansia o del panico, ma è trattabile. È importante non fissarsi troppo su un'etichetta diagnostica, ma concentrarsi su come ti senti in quel momento. Cercare di comprendere le emozioni ei sintomi che stai vivendo può essere un primo passo verso il miglioramento. Ti consiglio di cercare il supporto di un professionista che ti aiuta ad esplorare e gestire queste sensazioni. Nel frattempo, tecniche come la consapevolezza e la respirazione profonda possono aiutarti a ridurre l'intensità dei sintomi
Spero di averti aiutato.
Resto a disposizione.
Nicolò Paluzzi Monti
Spero di averti aiutato.
Resto a disposizione.
Nicolò Paluzzi Monti

Gentile utente, mi dispiace molto per ciò che ha provato. Le consiglio di iniziare un percorso psicologico per comprendere la natura di tali sintomi ed il perché siano riaffiorati. Resto a sua disposizione Dott.ssa Valentina Pisciotta

Gentile,
la diagnosi a cui fa riferimento non può essere fatta con così poche informazioni; rischierebbe di semplificare troppo la sua vita, le sue esperienze, i suoi vissuti. In ogni caso, le chiedo, è così importante inquadrare ciò che vive a livello diagnostico? A mio parere sarebbe più utile soffermarsi prima di tutto su questi momenti di forte intensità emotiva e corporea, e sulle cause che l'hanno condotta a vivere, come lei riferisce, dei vissuti di ansia e panico. Il consiglio è quello di vedere un professionista che la posso consigliare e supportare in questo momento difficile.
Un caro saluto
la diagnosi a cui fa riferimento non può essere fatta con così poche informazioni; rischierebbe di semplificare troppo la sua vita, le sue esperienze, i suoi vissuti. In ogni caso, le chiedo, è così importante inquadrare ciò che vive a livello diagnostico? A mio parere sarebbe più utile soffermarsi prima di tutto su questi momenti di forte intensità emotiva e corporea, e sulle cause che l'hanno condotta a vivere, come lei riferisce, dei vissuti di ansia e panico. Il consiglio è quello di vedere un professionista che la posso consigliare e supportare in questo momento difficile.
Un caro saluto

L'ideale sarebbe intraprendere un percorso diagnostico adeguato. Questo vissuto di ansia e panico è un qualcosa di recente insorgenza o di radicato nella sua storia? Partirei da qui. Consiglio incontri con un professionista della salute mentale (psicologo o psichiatra) per inquadrare meglio la questione. resto a disposizione

Buonasera, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista, psichiatra e/o psicoterapeuta, che, vedendola, sarà l'unico a poterle fare una diagnosi. Cordiali saluti.

Gentile utente, capisco quanto questa esperienza possa essere destabilizzante e dolorosa. La sensazione di essere scollegato dal proprio corpo e dalle emozioni può generare ulteriore ansia, ma è importante sapere che non è qualcosa di irreversibile. Questi stati possono avere diverse cause, tra cui ansia intensa e stress prolungato, ed è possibile lavorarci con il giusto supporto.
Le consiglierei di rivolgersi a uno specialista per un approfondimento e per individuare strategie mirate che possano aiutarla a ritrovare un senso di connessione e benessere. Nel frattempo, può essere utile concentrarsi su attività che favoriscono la presenza nel qui e ora, come la respirazione consapevole o il contatto con il corpo attraverso il movimento. Restando a disposizione, le auguro un in bocca al lupo.
Le consiglierei di rivolgersi a uno specialista per un approfondimento e per individuare strategie mirate che possano aiutarla a ritrovare un senso di connessione e benessere. Nel frattempo, può essere utile concentrarsi su attività che favoriscono la presenza nel qui e ora, come la respirazione consapevole o il contatto con il corpo attraverso il movimento. Restando a disposizione, le auguro un in bocca al lupo.

Comprendo profondamente il suo disagio e il senso di smarrimento che sta provando. La derealizzazione e la depersonalizzazione possono essere esperienze molto destabilizzanti, soprattutto perché danno la sensazione di essere "scollegati" dalla realtà e da sé stessi, quasi come se si fosse spettatori della propria vita piuttosto che partecipanti attivi. È un’esperienza difficile, ma voglio rassicurarla sul fatto che non è solo e che esistono strategie efficaci per affrontarla. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, la derealizzazione spesso si manifesta in periodi di forte ansia o stress prolungato, come una sorta di meccanismo di difesa della mente che cerca di "distaccarsi" da un carico emotivo troppo intenso. Anche se può sembrare un sintomo spaventoso, è importante sapere che non è pericoloso né permanente. È una reazione temporanea, anche se può durare più o meno a lungo a seconda di come la si affronta. Una delle prime cose su cui può concentrarsi è cercare di ridurre l’ansia, poiché questa condizione si alimenta proprio dello stato di allerta costante. Può provare alcune tecniche di grounding, che aiutano a riportare la mente al momento presente e a ristabilire un senso di connessione con il corpo e l’ambiente. Ad esempio, provare a descrivere a voce alta quello che vede intorno a sé, concentrarsi sulle sensazioni tattili (toccare un oggetto con texture diverse, stringere un cubetto di ghiaccio, camminare a piedi nudi), o utilizzare la respirazione diaframmatica per calmare il sistema nervoso. Un altro aspetto fondamentale è il modo in cui interpreta ciò che sta vivendo. È comprensibile che la derealizzazione possa generare pensieri catastrofici come "Non tornerò mai più a sentirmi normale" o "Sto impazzendo", ma questi pensieri, per quanto intensi, non sono realtà oggettiva. Il modo in cui si rapporta a queste sensazioni può influenzare la loro persistenza. Invece di cercare di combatterle o spaventarle ulteriormente, provi ad accettarle come un fenomeno passeggero, sapendo che non la definiscono e che non è in pericolo. Se queste sensazioni persistono e interferiscono con la sua vita quotidiana, sarebbe molto utile confrontarsi con un professionista, che può aiutarla a individuare gli schemi di pensiero e le strategie più efficaci per affrontare la situazione. Un percorso terapeutico può fornirle strumenti personalizzati per gestire l’ansia e ritrovare una sensazione di radicamento nella realtà. Nel frattempo, cerchi di mantenere una routine regolare e attività che la riportino a uno stato di benessere: il movimento fisico, la socializzazione e il dedicarsi a hobby che le piacciono possono essere piccoli passi per ristabilire il contatto con sé stesso e con il mondo intorno a lei. Anche se adesso può sembrare difficile, voglio rassicurarla sul fatto che molte persone hanno vissuto esperienze simili e sono riuscite a superarle. Il fatto che stia cercando aiuto è già un primo passo importante verso il miglioramento. Resto a disposizione. Dott. Boggero Andrea

Capisco quanto questa esperienza possa essere angosciante. La derealizzazione spesso nasce da forte ansia o stress, ma non è permanente e può essere affrontata. Cercare di riconnettersi con il corpo attraverso tecniche di grounding può aiutare, ma se il distacco persiste, un supporto professionale è fondamentale. Se vuole, possiamo approfondire insieme per trovare strategie efficaci e aiutarla a ritrovare il benessere. Resto a disposizione.

Immagino quanto possa essere spaventante sentirsi scollegato dal proprio corpo e privo di emozioni. Quando dice "non lo auguro a nessuno", trasmette tutta la sofferenza e la solitudine di questa esperienza, come se fosse intrappolato in uno stato che non riesce a controllare.
La derealizzazione e la depersonalizzazione sono fenomeni che possono emergere in momenti di forte ansia e panico, quasi come una difesa della mente che, per proteggersi dall’eccesso di stress, crea questa sensazione di distacco. Ma se da un lato il suo cervello cerca di difenderla, dall’altro questo stato la fa sentire ancora più persa. Le è mai capitato di notare se questi episodi si intensificano in certe situazioni o pensieri specifici?
Insieme potremmo lavorare per comprendere cosa sta mantenendo attivo questo meccanismo e come ricostruire il senso di connessione con se stesso. La terapia cognitivo-comportamentale può aiutarla a ridurre l’ansia sottostante, a riprendere contatto con le sue emozioni e a sviluppare strategie per tornare a sentirsi presente nella sua vita. Non è solo in questo: possiamo trovare insieme un percorso per affrontarlo, mi tengo a disposizione su Roma ed online! Un caro saluto
La derealizzazione e la depersonalizzazione sono fenomeni che possono emergere in momenti di forte ansia e panico, quasi come una difesa della mente che, per proteggersi dall’eccesso di stress, crea questa sensazione di distacco. Ma se da un lato il suo cervello cerca di difenderla, dall’altro questo stato la fa sentire ancora più persa. Le è mai capitato di notare se questi episodi si intensificano in certe situazioni o pensieri specifici?
Insieme potremmo lavorare per comprendere cosa sta mantenendo attivo questo meccanismo e come ricostruire il senso di connessione con se stesso. La terapia cognitivo-comportamentale può aiutarla a ridurre l’ansia sottostante, a riprendere contatto con le sue emozioni e a sviluppare strategie per tornare a sentirsi presente nella sua vita. Non è solo in questo: possiamo trovare insieme un percorso per affrontarlo, mi tengo a disposizione su Roma ed online! Un caro saluto

Gentile utente, le consiglierei un percorso psicologico per comprendere ed elaborare le motivazioni sottostanti il suo stato di malessere e per evitare autodiagnosi che rischiano di confonderla. Resto a disposizione, un caro saluto. Dott.ssa Martina Nocera

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
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