Dopo aver accusato nel mese di aprile 2020 sintomi di dissociazione e depersonalizzazione e qualche

19 risposte
Dopo aver accusato nel mese di aprile 2020 sintomi di dissociazione e depersonalizzazione e qualche attacco di panico mi sono rivolto a uno specialista che mi ha prescritto citalopram 15 gocce e rivotril 15 gocce...dopo tre mesi circa ho avuto un forte miglioramento pensando di essere guarito del tutto..ma a dicembre 2020 ho di nuovo avuto una ricaduta abbastanza forte , e ad oggi non sto molto bene...i sintomi sono un po diversi...ora sono stanchezza , testa pesante come se ci fosse un casco..umore basso....lo specialista mi ha consigliato di portare citalopram a 20 gocce e abbassare rivotril a 10 gocce... CHIEDO A VOI CON ANTICIPO RINGRAZIAMENTO COSA NE PENSATE ...GRAZIE
Salve, rivolga questa domanda al suo medico di fiducia che le ha prescritto i farmaci.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Buonasera,
per quanto concerne la cura farmacologica è consigliabile parlarne con il medico che le ha prescritto i farmaci. Potrebbe, eventualmente, prendere in considerazione la possibilità di una consulenza psicologica per capire cosa è accaduto a dicembre nella sua vita, come mai ha avuto una ricaduta. Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Salve, è opportuno confrontarsi sempre e comunque con lo specialista che ha prescritto la cura farmacologica. La rispondenza ai farmaci è soggettiva, in base alle reazioni individuali la cura farmacologica viene tarata. Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Salve, oltre alla cura farmacologica sta portando avanti anche un percorso di psicoterapia? Sarebbe importante comprendere per quale ragione si siano attivate le sue difese dissociative e, attraverso una psicoterapia mirata, andare a risolvere le cause scatenanti. Non bastano i farmaci ed è forse questo il motivo per cui dopo un anno non percepisce miglioramenti.
Caro utente, per ciò che riguarda la posologia dei farmaci si rivolga direttamente allo psichiatra di riferimento.
Per quanto i farmaci siano un validissimo alleato il trattamento d' elezione nei casi di sintomatologia ansioso-depressiva o simili è l'affiancamento di una psicoterapia...prenda in considerazione dunque, l'idea di rivolgersi anche ad uno psicoterapeuta.
UN CARO SALUTO
dott.ssa Maria Lucia Dimaglie
Caro utente,
oltre alla terapia farmacologica ha affiancato un percorso psicoterapeutico? Per eventuali chiarimenti sulla terapia farmacologica contatti il medico prescrivente.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Tardio
Buongiorno,ci sono sempre validi motivi psicologici che scatenano crisi,attacchi di panico ,depersonalizzazione.I farmaci sono utili,se ben monitorati ma se le cause psichiche non vengono affrontate,temo che non sia sufficiente l l esclusivo approccio farmacologico.Le farebbe molto bene dare un senso a queste crisi,sciogliere i conflitti e i nodi sottostanti , è l unico modo per risolverli.Disponibile le invio un caro saluto dottssa Luciana Harari
Gentile utente, penso sia importante che lei affianchi alla terapia farmacologica un percorso di psicoterapia per comprendere qual’è l’origine del suo malessere.
Per la posologia farmacologica può rivolgersi al medico che l’ha prescritta, si confronto anche con lui rispetto ai suoi dubbi.
Un caro saluto
Dott.ssa Paola Trombini
Salve, come psicoterapeuta le consiglio di affiancare un percorso alla terapia farmacologica. Il farmaco cura il sintomo e a volte è necessario, ma se lei non si occupa di come elaborare le situazioni alla base degli episodi dissociativi e dello stato d'ansia, i sintomi in genere si ripresentano e difficilmente si arriva ad una risoluzione. Saluti, dottoressa Claudia Chiucini
Gentile utente chieda allo psichiatra che glieli ha prescritti di darle maggiori informazioni rispetto alle prescrizioni farmacologiche. È importante comprendere la cura farmacologica in relazione ai sintomi e alla diagnosi che viene fatta anche in virtù di una maggiore aderenza della terapia. Da psicoterapeuta posso dirle che è così anomalo che la sintomatologia che descrive può modificarsi nel corso del tempo se non si interviene sulla sua origine attraverso un percorso di psicoterapia.
Un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Buona sera, ha fatto bene a rivolgersi ad uno psichiatra ed eseguire la cura, ma non s'interrompono mai i farmaci senza senza prima consultare il medico che glieli ha prescritti. Ora segua alla perfezione la posologia che gli ha nuovamente prescritto.Noi siamo psicoterapeuti e non possiamo dare pareri circa i farmaci, ma potrebbe iniziare un percorso psicologico per elaborare il motivo dei suoi disturbi, quindi affiancare gli psicofarmaci alle sedute psicologiche, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Gentile utente di mio dottore,

le manifestazioni da lei descritte sono tipiche nei disturbi d'ansia. Per questi ultimi è molto importante intervenire mediante un approccio di tipo integrato.
Da un lato la farmacoterapia con somministrazione farmacologica possibilmente di uno psichiatra attraverso la quale ridimensionare il sintomo, almeno per un primo periodo, rendendo il soggetto cosi piu tranquillo e supportandolo il regolare svolgimento delle attività quotidiane, dall'altro la Psicoterapia.
Con quest'ultima è possibile guardare ad un benessere piu a lungo termine, approforndendo le funzioni relazionali del sintomo, e acquisire gli strumenti necessari per prevenire periodi complessi e di forte di agitazione.
Nella speranza di aver con queste poche righe orientato al meglio la sua domanda.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Caro utente, mi dispiace molto per il disagio che sta vivendo. Al livello farmacologico non posso aiutarla, qualsiasi domanda deve rivolgerla al suo medico. Si ricordi che i farmaci sono importanti, a volte essenziali ma sintomi sottendono sempre una situazione che ha bisogno di essere indagata con la psicoterapia e solo così può essere risolta.
Se ha bisogno non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Federica Leonardi
Salve, per quanto riguarda domande sulla terapia farmacologica deve chiedere allo specialiste che l'ha prescritta. Se mai volesse associare ai farmaci un percorso psicoterapeutico, mi rendo disponibile, anche per una prima consulenza online.
Cordiali saluti,
Rosella Pettinari
Caro utente di Miodottore, dalla sua storia si evince che la cura farmacologica ha avuto successo, dopo otto mesi era importante rifare un controllo, ora il suo medico gliel ha risistemata, quindi andrei avanti in questo modo con i farmaci, ma ci aggiungerei una psicoterapia cognitivo-comportamentale che affianca e potenzia il periodo di benessere del farmaco per arrivare ad una certa stabilità umorale,
Gentile utente, il suo caso è piuttosto frequente. I farmaci aiutano i sintomi e spesso ci sono consistenti remissioni ma alla prima occasione , visto che le cause sottostanti non sono state trattate, si ripiomba nel malessere. Il consiglio è di associare alla cura prescritta, un percorso di psicoterapia.
Distinti saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, la cura farmacologica serve a contrastare la fase acuta della sintomatologia tuttavia non sembra essere risolutiva. Associ all'attuale terapia una serie di colloqui clinici con uno psicoterapeuta per indagare cosa c'è all'origine dei suoi disturbi e poter fare un lavoro più approfondito su di lei.
Gentile utente, per la parte farmacologica deve rivolgersi al medico che le ha prescritto i farmaci. Le consiglio, però, di affiancare una psicoterapia in modo da capire meglio che cosa sta succedendo nella sua vita, e ripristinare uno stato di benessere. Saluti
Gentile Utente,
è importante rivolgere queste domande al suo medico di riferimento. Parallelamente alla cura farmacologica potrebbe richiedere una consulenza psicologica ad uno psicoterapeuta per approfondire il significato dei suoi sintomi. I farmaci sono un valido supporto ma richiedono di essere integrati ad un percorso di psicoterapia per raggiungere una maggiore serenità.
Buona continuazione,
Dott.ssa Valeria Marino

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