Disfunzione erettile

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Buongiorno, egregio dottore. Volevo un aiuto da parte sua. Il mio compagno, oggi quarantacinquenne, con cui sto insieme da tre anni, ha dei problemi di disfunzione erettile ma non vuole assolutamente sentire ragioni di farsi vedere da un andrologo bravo come lei. Secondo lui è tutto normale ma non è assolutamente così. Le spiego brevemente la situazione. Quando ci siamo conosciuti andava tutto benissimo, aveva, seppur una sola volta a settimana ( ci tengo a precisare che ci vedevamo solo nei weekend), delle prestazioni fantastiche. Man mano che il nostro rapporto si fortificava, sono venuta a scoprire, per puro caso, anche se un po' me lo aspettavo, perché, anche se I rapporti intimi erano soddisfacenti, per qualche motivo mi sembravano forzati, innaturali, diciamo, che stava usando il Cialis. Senza quella pilloletta non approcciava nessuna donna ormai da anni. Alle mie domande sul perché ha iniziato a prenderle (tra l'altro, fai da te) si innervosiva sempre e si chiudeva. Non sono mai riuscita a farlo uscire dal suo guscio. Ci siamo lasciati perché, successivamente, sono venuta a scoprire che era un patito delle chat e dei siti porno, la sua vita sessuale si svolgeva più al computer che non con me. Secondo me, anche questo uso frenettico del porno è una conseguenza della sua condizione o, perlomeno, tutto è collegato. Davanti all computer, nessuno lo può giudicare.. Insomma, visto che lo amo, quando è venuto a cercarmi e per un mese non mi ha dato tregua, ho voluto darci una seconda chance, con la promessa che avremmo fatto la visita dal andrologo e che avrebbe smesso di 'navigare'. Sono venuta a vivere a casa sua, tutto andava bene, nel senso che si vedeva, lo sentivo, appena mi toccava erano scintille, tutto in modo normale e naturale. E non prendeva la pillola, lo so per certo. Era al settimo cielo, io anche. Poi, piano piano, le cose si sono purtroppo calmate. Non usa più il Cialis da un anno e mezzo ormai, ma, a parte quel periodo che sono venuta a vivere qua, I nostri rapporti intimi non sono soddisfacenti. Il suo pene non è mai al massimo dell' erezione, ci sono giorni che non ci riesce nemmeno ad averne una, io non lo posso mai avvicinare, aspetto sempre che sia lui a fare il primo passo, questo per non metterlo a disagio, a coglierlo impreparato, diciamo. Non fa più uso convulsivo del porno ma comunque sia una volta a settimana, ogni dieci giorni, diciamo, usa il computer per I suoi piaceri. E quando non lo usa, si masturba ugualmente quasi tutti I giorni. Il discorso dell andrologo è caduto nel dimenticatoio. Non so cosa fare, come spiegargli e fargli capire che c'è qualcosa che non va. Le ho provate tutte. Mi può dare un consiglio, lei, dottore? Mi creda, sono disperata. La ringrazio infinitamente e aspetto una sua risposta. Perdoni la mia 'loggoroità' e il mio italiano.
Cordiali saluti.
Salve , complimenti per l'attenta analisi del caso.Purtroppo ci scontriamo contro la non volontà di farsi assistere. Lo specialista utile al suo compagno sarebbe un bravo sessuologo clinico, ma deve essere il paziente a chiederne l'assistenza , altrimenti è un buco nell'acqua. Un caro saluto

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