Disforia mestruale Buongiorno dottori, chiedo il vostro aiuto per una questione che mi crea non p
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Disforia mestruale
Buongiorno dottori, chiedo il vostro aiuto per una questione che mi crea non poche difficoltà.
Vado dritta al punto: soffro di disforia mestruale.
Dico "mestruale" e non "premestruale" perché in vero i disturbi dell'umore iniziano un paio di giorni prima dell'evento mestruazioni, e continuano fino ai giorni dell'ovulazione.
Lo schema è questo: i giorni prima e durante il ciclo mi sento stanchissima, esausta e depressa, sono anche molto distratta.
Gli ultimi giorni di mestruazioni sono invece caratterizzati da nervosismo e aggressività, non nego che verrei volentieri alle mani con qualcuno.
Dopodiché finalmente mi stabilizzo, riesco a essere lucida e di buonumore.
Ora, ho già provato diverse strade per stare bene.
Mi sono rivolta a un'endocrinologa, grazie alla quale ho scoperto di avere l'ovaio policistico.
Siccome però tutti i valori delle mie analisi sono normali (eccetto il 17 oh- progesterone, lievemente più alto della norma) mi è stato detto di tornare a casa e di mettermi tranquilla.
Sono stata dunque da due psichiatri, che mi hanno prescritto prima lo Zoloft, poi il bupropione, poi l'Effexor.
Bupropione ed effexor hanno peggiorato il mio nervosismo, solo lo Zoloft mi ha dato per un poco dei benefici, ma ormai non mi fa più alcun effetto.
A questo punto non so che pesci prendere.
Per tutti i medici sono a posto, ma la verità è che non lo sono affatto, sono davvero me stessa solo due settimane al mese, nelle restanti oscillo fra l'apatia e la rabbia, anche se mi rendo conto di non aver alcun motivo né per essere apatica, né per essere arrabbiata.
Voglio sapere se c'è qualche soluzione.
Voglio sapere se c'è la possibilità di vivere una vita normale, oppure se devo rassegnarmi a godermi solo la metà del mio tempo.
Aggiungo anche che ho già provato una pillola anticoncezionale in passato, Effiprev, che però mi ha provocato depressione, secchezza vaginale e calo della libido.
Grazie.
Buongiorno dottori, chiedo il vostro aiuto per una questione che mi crea non poche difficoltà.
Vado dritta al punto: soffro di disforia mestruale.
Dico "mestruale" e non "premestruale" perché in vero i disturbi dell'umore iniziano un paio di giorni prima dell'evento mestruazioni, e continuano fino ai giorni dell'ovulazione.
Lo schema è questo: i giorni prima e durante il ciclo mi sento stanchissima, esausta e depressa, sono anche molto distratta.
Gli ultimi giorni di mestruazioni sono invece caratterizzati da nervosismo e aggressività, non nego che verrei volentieri alle mani con qualcuno.
Dopodiché finalmente mi stabilizzo, riesco a essere lucida e di buonumore.
Ora, ho già provato diverse strade per stare bene.
Mi sono rivolta a un'endocrinologa, grazie alla quale ho scoperto di avere l'ovaio policistico.
Siccome però tutti i valori delle mie analisi sono normali (eccetto il 17 oh- progesterone, lievemente più alto della norma) mi è stato detto di tornare a casa e di mettermi tranquilla.
Sono stata dunque da due psichiatri, che mi hanno prescritto prima lo Zoloft, poi il bupropione, poi l'Effexor.
Bupropione ed effexor hanno peggiorato il mio nervosismo, solo lo Zoloft mi ha dato per un poco dei benefici, ma ormai non mi fa più alcun effetto.
A questo punto non so che pesci prendere.
Per tutti i medici sono a posto, ma la verità è che non lo sono affatto, sono davvero me stessa solo due settimane al mese, nelle restanti oscillo fra l'apatia e la rabbia, anche se mi rendo conto di non aver alcun motivo né per essere apatica, né per essere arrabbiata.
Voglio sapere se c'è qualche soluzione.
Voglio sapere se c'è la possibilità di vivere una vita normale, oppure se devo rassegnarmi a godermi solo la metà del mio tempo.
Aggiungo anche che ho già provato una pillola anticoncezionale in passato, Effiprev, che però mi ha provocato depressione, secchezza vaginale e calo della libido.
Grazie.
Buongiorno, i casi di disturbo dell'umore che si ripresenta ciclicamente richiedono una valutazione clinica attenta e protratta nel tempo. Le consiglio di evitare le consulenze "mordi e fuggi" e di affidarsi invece ad uno psichiatra con cui stabilire una relazione terapeutica continuativa nel tempo, per dargli modo di comprendere meglio la sua situazione clinica e trovare insieme a lei la strategia terapeutica adatta al suo problema. Talvolta occorre un po' di tempo, ma non demorda vedrà che troverà una terapia efficace, anche sulla base delle sue precedenti esperienze con i farmaci. Potrebbe essere utile, se non lo ha ancora fatto, affiancare anche un percorso psicoterapico
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