Depersonalizzazione? Salve, ho da anni questo "disturbo", insorto dopo un episodio in cui non ri

19 risposte
Depersonalizzazione?

Salve, ho da anni questo "disturbo", insorto dopo un episodio in cui non riuscivo a controllare una mia paura di stare male che mi accompagnava tutto il giorno. È come se ad una certa io mi fossi estraniato da queste sensazioni e le attribuissi ad un'altra persona a cui io dovevo dire di stare tranquillo e consolarlo sempre. Quando ho capito che quello che facevo nella testa era sbagliato, ho usato lo stesso meccanismo per far in modo di liberarmene, risultato mi sono sentito ancora più scollegato e attribuivo ad un'altra persona ancora il fatto di controllare i pensieri, per dirgli di non fare così. Pensavo andasse via da solo con il tempo e ora mi trovo a fare i conti con la paura di essere pazzo o di sviluppare qualche malattia. Mi sento sempre come scollegato dal corpo e mentalmente stanco di dover tenere sotto controllo questi pensieri. La cosa per un anno era passata, dove io non avevo la volontà di averne il controllo ma ora è tornato e non so come fare.
Sono in cura da uno psicologo ma ho paura sempre che nessuno possa capire cosa mi succeda e che non possano aiutarmi.
La depersonalizzazione è un sintomo che può essere legato ad ansia forte ma anche ad altri quadri clinici.
Quando la definizione del sintomo diventa esso stesso fonte di ansia, accade quello che descrive chi ha scritto, la paura della paura.
Una situazione attuale ansiogena attiva immediatamente una risposta antica che è stata nominata e definita in modo preciso.
Bisogna sempre considerare il quadro complessivo, collocare il sintomo nel quadro e così è possibile capire meglio il senso del sintomo.
Dottoressa Maria Grazia Antinori

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Buonasera,
è riuscito molto bene a far comprendere il suo livello di sofferenza per la condizione in cui si trova. Come prima cosa vorrei chiederle se lo specialista a cui fa riferimento è anche Psicoterapeuta, solo con questa formazione è possibile intraprendere un percorso di cura adeguato.
Dalle sue parole deduco che per lei non sia facile trovare una persona di cui potersi fidare e alla quale potersi affidare per poter affrontare il suo dolore e lasciar andare tutta la fatica che sta accumulando in questi anni di lotta contro sè stesso, forse potrebbe cominciare proprio da qui con lo specialista che la segue.
Gentile utente spesso la paura della paura spesso causa la depersonalizzazione.
Sinceramente credo che l'ansia vada presa in carico, vadano ricercate le origini, le situazioni attivanti, è fondamentale lavorare sui pensieri, ma nel modo e contesto giusto, magari sarebbe utile per sentirsi meglio, intraprendere un percorso con un terapeuta cognitivo comportamentale.
resto a disposizione dott. D'Ambrosio
Gentile utente,
la descrizione circa la sintomatologia che vive, depone in suo favore in quanto sano di mente, tuttavia evidenzia un quadro di stress su base ansiosa, che alimenta pensieri intrusivi ossessivi. La de-realizzazione così come la de-personalizzazione, sono realtà che spesso seguono situazioni traumatiche e /o di shock, e come ricordo spesso, usciamo da due anni di pandemia senza quasi ricordarcelo, questo per dirle che probabilmente il suo presunto sdoppiamento, dialogo con l'altro, potrebbe appartenere a una sorta di scissione che le ha permesso da un lato di sostenere la paura e la sofferenza dall'altro ha contribuito, poiché cosciente e consapevole di ciò che faceva, ad impaurirla ancora di più, in una circolarità che è propria dei disturbi d'ansia. Si affidi allo psicoterapeuta che la segue e nel caso continuino le perplessità, ha la possibilità di porre qui altre domande.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
Salve, mi dispiace molto per la situazione che descrive e posso comprendere il disagio connesso, ha fatto bene ad intraprendere un percorso psicologico, qualora lei si sentisse non propriamente ascoltato e capito lo faccia presente perché talvolta possono sorgere degli equivoci che vanno ad inquinare la terapia ed è un peccato, molto spesso basta semplicemente parlarne.
In bocca al lupo.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, lo psicologo che la segue è anche psicoterapeuta? Penso che la psicoterapia sia il contesto giusto in cui trattare i sintomi che descrive, dandosi il tempo di creare l'alleanza e la fiducia che saranno le basi su cui costruire il suo percorso di guarigione. Faccia presente al collega le sue paure, condivida le sue perplessità: è molto importante sentirsi accolti e compresi, restituendo però anche il suo vissuto rispetto al percorso intrapreso. Un caro saluto
Buongiorno. È importante che continui a farsi aiutare, considerata la situazione intricata che ha accennato. Un lavoro psicoterapeutico può aiutarla molto. SG
Salve! Colgo la sua sofferenza nel descrivere lucidamente tutto quello che le sta succedendo. Credo che abbia fatto una scelta molto coraggiosa decidendo di intraprendere un percorso psicoterapeutico. Credo le possa essere di estremo aiuto nel riconnettere le parti di sè che sente, al momento, come distanti. Un saluto
Gentile paziente, la condizione che vive è certamente angosciosa e stancante. Trovo che sia un bene che lei si sia rivolto ad un collega e, a tal proposito, mi sento di dirle che trovo comprensibile che lei sia diffidente verso l'efficacia della terapia e che tema di non riuscire a sentirsi meglio. Questo non significa che le cose stanno così: bisogna andare a fondo della questione e comprendere come questa depersonalizzazione è iniziata, per quale motivo e come si mantiene. è un lavoro molto delicato e complesso e comprendo che lei sia già molto stanco e spaventato. Provi a parlare con il suo psicologo di quel che ha scritto qui a noi, spiegandogli che teme di non poter stare meglio e che nessuno possa aiutarla. Affrontare insieme questo ostacolo legato alle sue fatiche nella fiducia verso la psicoterapia e vedrà che pian pianino le cose miglioreranno.
Le porgo un caro saluto.

Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Gentile utente, posso solo immaginare quanto sia doloroso ciò che sente. Le sue paure sono legittime e comprensibili. Forse è proprio da queste paure che vale la pena iniziare condivida con il suo terapeuta che teme che nessuno la possa aiutare, si apra rispetto a tutto ciò che la preoccupa in questo percorso. Inoltre si dia del tempo e abbia fiducia verso il processo. Il percorso di terapia è spesso tortuoso e non sempre lineare. Lei sta già facendo la cosa migliore che può fare per se stesso, farsi aiutare. Si fidi del suo terapeuta. In bocca a lupo cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile, immagino la sofferenza che deriva dal quadro descritto. Questa incrementata e resa più complessa dalla percezione di sentirsi non compresi. La depersonalizzazione di cui ha scritto è un sintomo importante e rilevante da trattare, unitamente al grado d'ansia importante che riferisce. Come hanno suggerito i colleghi, le consiglierei di portare questa difficoltà di fidarsi ed affidarsi allo psicologo che la segue. Inoltre, valuterei un percorso di psicoterapia, qualora lo psicologo che la sta seguendo non sia al contempo un terapeuta. Per qualsiasi informazione o dubbio resto a disposizione.
Dr. Simone Volpe
Gentilissimo, capisco quanto sia difficile per lei affrontare questa esperienza di depersonalizzazione. È positivo che stia cercando aiuto e che sia in cura da uno psicologo. La depersonalizzazione è un'esperienza complessa e può essere spaventosa, ma è importante ricordare che molte persone hanno affrontato questa condizione e sono riuscite a superarla.
È normale sentirsi isolati o distanti dalle proprie sensazioni e pensieri durante un episodio di depersonalizzazione. È incoraggiante che lei abbia identificato il momento in cui questa esperienza è iniziata, poiché questo può essere un punto di partenza per comprendere meglio la situazione. Il fatto che lei abbia cercato di controllare i suoi pensieri è una risposta comune a situazioni spiacevoli, ma spesso può peggiorare la situazione.
È importante che continui a lavorare con il suo psicologo per esplorare le radici di questo disturbo e sviluppare strategie per affrontarlo. La terapia può essere un processo graduale, ma con il tempo e l'impegno, è possibile fare progressi significativi nel superare la depersonalizzazione.
La sensazione di pazzia è una preoccupazione comune per chi vive questa esperienza, ma è importante sapere che la depersonalizzazione è un sintomo e non un segno di pazzia. Con il supporto adeguato, molte persone riescono a recuperare un senso di connessione con se stesse e a superare questa condizione. Continui a lavorare con il suo terapeuta, apra un dialogo aperto e onesto con lui e si dia il tempo di esplorare le sfide che sta affrontando.
Ricordi che è normale avere dubbi e paure, ma ci sono risorse e professionisti pronti ad aiutarla. È un percorso che richiede tempo, ma con impegno e pazienza, c'è speranza di superare questa esperienza. Un caro saluto. Dr.ssa Marina Lumento.
La de-personalizzazione può instaurarsi come difesa e protezione in situazioni altrimenti soverchianti. Dal suo racconto si evidenzia che vive situazioni di paura che va in loop fino a diventare paura della paura. La de-personalizzazione, paradossalmente, la aiuta a tranquillizzare quella parte di lei esageratamente spaventata. Sarebbe opportuno lavorare con l'alfabetizzazione delle sue emozioni in modo da consapevolizzarle, riconoscerle per non esserne sopraffatto.
Se ne avesse bisogno, io nella mia terapia, lavoro molto con le emozioni.
Dott.ssa Rosa Defilippis, Psicolga-Psicoterapeuta
Gentilissimo, secondo me se lei è in cura da uno psicologo deve parlarne primariamente a lui. Avete una relazione terapeutica, potrebbe essere costruttivo comunicargli i suoi timori. Cordiali Saluti. Paolo Mirri
Cara utente, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo e posso comprendere tutto il disagio che sintomi del genere possano portare a una persona nella sua vita quotidiana. Sicuramente quello di intraprendere un percorso psicologico è stata la scelta migliore che potesse fare e sicuramente potrebbe esserle di aiuto portare i problemi che sente proprio all'interno di questo contesto e di parlarne con la persona con cui sta provando a prendersi cura di sé, apertamente. Ho soltanto il dubbio se lei abbia intrapreso un percorso psicologico oppure se si sia affidata ad un terapeuta specializzato, che in questi casi sarebbe più appropriato. Sono disponibile per altri chiarimenti. Dott.ssa Chiara Cuoco
Salve, comprendo le difficoltà che sta affrontando a causa della depersonalizzazione. È importante sapere che la depersonalizzazione può essere una reazione al forte stress e all'ansia. È positivo che sia in cura da uno psicologo, poiché potrà supportarla nel comprendere e affrontare questa esperienza. È fondamentale comunicare apertamente con il professionista, condividendo le sue preoccupazioni e paure. Lavorare insieme può aiutarla a sviluppare strategie per gestire i pensieri e le sensazioni di estraniamento. Ricordi che lo psicologo è lì per sostenere il suo benessere mentale e lavorare in collaborazione con lei per trovare soluzioni adeguate.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Caro Utente, mi dispiace molto per quello che sta passando e la ringrazio per la sua condivisione. Nella richiesta che pone ci sono diversi elementi che meriterebbero senz'altro di attenzione. Il mio consiglio è quello di condividere sia la sintomatologia che le sue preoccupazioni con lo specialista che la sta seguendo.
Rimango a disposizione, anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Un disturbo come la depersonalizzazione può essere davvero sfidante da affrontare, ma è positivo che tu abbia già cercato aiuto da uno psicologo. È importante continuare a lavorare su questo problema e a condividere i tuoi pensieri e le tue sensazioni con il tuo terapeuta. Vorrei sottolineare che ciò che stai vivendo non ti rende "pazzo" e non significa necessariamente che svilupperai una malattia. La depersonalizzazione può essere una risposta a situazioni di ansia o stress e può essere gestita con il supporto giusto.

Il tuo racconto suggerisce che hai sviluppato un meccanismo di estraniamento per affrontare le tue paure, ma che questo meccanismo ora sembra aver preso il sopravvento. Il tuo terapeuta è l'esperto migliore per aiutarti a comprendere e affrontare questo meccanismo in modo più sano. In terapia, potresti esplorare i fattori scatenanti della tua depersonalizzazione, lavorare su strategie per gestire l'ansia e ristabilire un senso di connessione con te stesso.

È normale avere paura che gli altri non possano capire cosa stai attraversando, ma il tuo terapeuta è lì per ascoltarti e aiutarti a superare questa fase. Continua a comunicare apertamente con lui e non esitare a condividere tutte le tue preoccupazioni e dubbi. Inoltre, se senti che il trattamento attuale non sta funzionando, potresti discutere con il tuo terapeuta di possibili modifiche o alternative terapeutiche per garantire che stai ricevendo il supporto di cui hai bisogno. Ricorda che la depersonalizzazione è un problema che può essere affrontato e superato con il tempo e l'aiuto appropriato.
Salve,sono molto dispiaciuto che tu stia vivendo questa esperienza difficile. La depersonalizzazione può essere davvero angosciante, e spesso chi ne soffre si sente proprio come hai descritto: scollegato dal proprio corpo o dalle proprie emozioni, con la sensazione che i propri pensieri siano "altri" o che tutto sia irreale. Questi sintomi possono essere molto spaventosi, specialmente quando si ha paura di perdere il controllo o di impazzire.
È importante sapere che la depersonalizzazione è una risposta naturale del cervello allo stress, al trauma o a livelli elevati di ansia. È un meccanismo di difesa che il cervello utilizza per proteggersi da emozioni o esperienze che considera troppo intense da affrontare. Anche se la sensazione è molto sgradevole e può sembrare senza fine, non significa che tu stia perdendo la ragione o che stai sviluppando una malattia mentale grave.
Hai menzionato che sei già in cura da uno psicologo, e questo è un passo molto positivo. È normale sentirsi insicuri su come gli altri possano comprendere quello che provi, ma gli psicologi sono formati per aiutare le persone ad affrontare situazioni simili. Parlare apertamente con il tuo terapeuta di queste paure e dubbi può aiutarti a sentirti più compreso e sostenuto. Spesso, condividere sinceramente i tuoi pensieri e sentimenti è il primo passo per sentirsi meno soli in questo processo.
Cordialità, Dott. Gianluca Zazzi

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