Dal 2019 ho avuto un forte malessere psicologico che mi ha portato a contatto con vari professionist
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Dal 2019 ho avuto un forte malessere psicologico che mi ha portato a contatto con vari professionisti. Alla fine ho avuto un ricovero volontario in psichiatria, da cui è emerso un "disturbo episodico dell'umore". In seguito, presso il CSM, uno specialista mi ha diagnosticato una psicosi, con cura a base di Aripiprazolo (10 mg) ed Escitalopram (10 mg). Dopo due anni, mi sono rivolto ad un altro psichiatra nel privato, che mi ha diagnosticato il disturbo bipolare (cura a base di Resilient 83 mg, Aripiprazolo 30 mg e Paliperidone 3 mg). Visto che continuavo a non avere miglioramenti, ho tentato un terzo, che ha abbassato notevolmente la cura portandola a 5 mg di Aripiprazolo, 3 mg di Paliiperidone e 50 mg di Fluvoxamina. Ad oggi, ho paura di uscire, ho attacchi di panico fuori casa, vita sociale assente e pensieri ossessivi ricorrenti sul fatto che tutta questa storia non passerà mai e che non mi rimetterò mai in salute. Dato tutto ciò, cosa posso fare concretamente? (oltre alla psicoterapia che sto facendo).
Comprendo che la sua situazione sia complessa e che abbia già intrapreso diversi percorsi terapeutici. Cercherò di rispondere ad alcuni quesiti da lei formulati posti i limiti di questo mezzo e posta la necessità di approfondire quanto racconta con i propri referenti psichiatra e psicoterapeuta.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica è fondamentale lavorare a stretto contatto con il proprio psichiatra per trovare il regime di trattamento più efficace. A volte può essere necessario provare diverse combinazioni di farmaci prima di trovare quella più adatta (raramente un caso è uguale ad un altro). Posso dirle che i farmaci che ha assunto, e che sta titolando tutt'ora, sono tutti indicati per il trattamento del disturbo bipolare; pur con consapevolezza della difficoltà, occorre avere pazienza e fiducia nel suo percorso di cura e riportare ogni cambiamento al suo curante.
Continuare con la psicoterapia è essenziale. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente efficace nel trattare i sintomi del disturbo bipolare e può aiutarti a gestire i pensieri ossessivi.
Sarebbe inoltre utile, se non lo sta già facendo, l'educazione sul disturbo, mantenere una routine quotidiana, evitare stimolanti. Esistono tante risorse che possiamo imparare ad utilizzare per gestire al meglio questo malessere.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica è fondamentale lavorare a stretto contatto con il proprio psichiatra per trovare il regime di trattamento più efficace. A volte può essere necessario provare diverse combinazioni di farmaci prima di trovare quella più adatta (raramente un caso è uguale ad un altro). Posso dirle che i farmaci che ha assunto, e che sta titolando tutt'ora, sono tutti indicati per il trattamento del disturbo bipolare; pur con consapevolezza della difficoltà, occorre avere pazienza e fiducia nel suo percorso di cura e riportare ogni cambiamento al suo curante.
Continuare con la psicoterapia è essenziale. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente efficace nel trattare i sintomi del disturbo bipolare e può aiutarti a gestire i pensieri ossessivi.
Sarebbe inoltre utile, se non lo sta già facendo, l'educazione sul disturbo, mantenere una routine quotidiana, evitare stimolanti. Esistono tante risorse che possiamo imparare ad utilizzare per gestire al meglio questo malessere.
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