Da quando è morto mio padre, mia madre vive con me. Non è stata una madreaccogliente, ma piuttosto g
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Da quando è morto mio padre, mia madre vive con me. Non è stata una madreaccogliente, ma piuttosto giudicante, non severa ma vittimista, e il motivo del suo star male ero sempre io, sia.per lei che per mio padre. Mi sono sempre sentita di troppo in casa dei miei e cercavo di essere invisibile per sopravvivere alle loro liti furibonde. Adesdo lei è con me ex io mi sento fi nuovo così... non riesco a volerle bene... ma sento tanta rabbia, anche perchè si intromette nella mia vita e quella dei miei figli. Non.posso andare avanti così.... già prendo antidepressivo e ansiolitico per dopportare la situazione che altrimenti mi chiude lo stomaco e dimagrisco velocisdimamente non ho più una vita. Cosa posso fare per affrontare la situazione?
Cara utente, comprendo quanto possa essere per lei difficile questa situazione di convivenza, il rapporto con sua madre che ha avuto ed ha e che sta tutt'ora compromettendo la sua vita, il suo benessere psico-fisico. Bisognerebbe affrontare il passato nelle dinamiche di rapporto tra lei e i suoi genitori, percorso che sarà sicuramente impattante dal punto di vista emotivo, ma che potrebbe a lungo termine migliorare la sua condizione, raggiungendo un grado di consapevolezza tale per cui lei possa essere in grado di gestire il tutto in una maniera per lei più funzionale, garantendole il benessere emotivo, fisico, e relazionale. Bisognerebbe "fare i conti" con il passato, far ri-emergere quella bambina che è stata, in tutto quello che ha vissuto, e che le si sta riproponendo ora creandole lo stesso malessere di prima. Così potrà scoprire delle risorse in lei che sono state sempre soffocate, delle potenzialità che lei non credeva e non crede di possedere, e che sicuramente la aiuteranno a gestire al meglio la situazione facendola star meglio.
Se ha bisogno, mi rendo disponibile ad accompagnarla in un eventuale percorso.
Dott.ssa Elisa Neri Psicologa Clinica.
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Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua esperienza. Ciò che sento di dirle è che pur essendo sua madre è evidente che stare con lei le provoca molto disagio. La rabbia è sicuramente un'emozione che nasconde tanto, in primis il suo bisogno di mettere dei limiti. Attraverso le Costellazioni Familiari (tecnica psicologica e terapeutica della psicologia sistemica) è possibile affrontare le dinamiche della sua famiglia e trovare il suo punto di pace rispetto a tutto questo.
Se ha bisogno o vuole approfondire mi può contattare.
Grazie mille
Dott.ssa Jasmine Piraino
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Grazie mille
Dott.ssa Jasmine Piraino
Buongiorno,
Dalle poche righe che ha condiviso si sente un grosso carico che ha dovuto sopportare durante la sua infanzia e tutta la sua crescita. Ora si ritrova a rivivere le stesse esperienze di convivenza con una madre che ha sempre sentito come giudicante nei suoi confronti ed ha tutte le motivazioni di sentirne il peso e la rabbia che ciò le provoca, soprattutto se il suo atteggiamento nei suoi confronti e di quelli dei suoi figli non è cambiato.
Non possiamo modificare il nostro passato e purtroppo nemmeno quello dei nostri genitori, ma può sicuramente cercare di fare i conti con il passato attraverso un. nuovo punto di vista, e cercare dei nuovi limiti, modi di comunicare e di esprimere le sue necessità. Mettere in moto i propri punti di forza e le proprie risorse può aiutare a scoprire un modo nuovo di affrontare la quotidianità in modo più sereno, accettando ciò che non può essere cambiato ma anche prendendo il controllo di ciò che possiamo gestire.
Ha tutto il diritto di essere felice, e condividendo con noi le sue difficoltà ha già fatto un primo passo.
Le auguro il meglio e resto disponibile per eventuali confronti,
Dott.ssa Aisha Battelini
Dalle poche righe che ha condiviso si sente un grosso carico che ha dovuto sopportare durante la sua infanzia e tutta la sua crescita. Ora si ritrova a rivivere le stesse esperienze di convivenza con una madre che ha sempre sentito come giudicante nei suoi confronti ed ha tutte le motivazioni di sentirne il peso e la rabbia che ciò le provoca, soprattutto se il suo atteggiamento nei suoi confronti e di quelli dei suoi figli non è cambiato.
Non possiamo modificare il nostro passato e purtroppo nemmeno quello dei nostri genitori, ma può sicuramente cercare di fare i conti con il passato attraverso un. nuovo punto di vista, e cercare dei nuovi limiti, modi di comunicare e di esprimere le sue necessità. Mettere in moto i propri punti di forza e le proprie risorse può aiutare a scoprire un modo nuovo di affrontare la quotidianità in modo più sereno, accettando ciò che non può essere cambiato ma anche prendendo il controllo di ciò che possiamo gestire.
Ha tutto il diritto di essere felice, e condividendo con noi le sue difficoltà ha già fatto un primo passo.
Le auguro il meglio e resto disponibile per eventuali confronti,
Dott.ssa Aisha Battelini
Gent.ma utente, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, dalle sue parole percepisco tutta la sua difficoltà e sofferenza. A mio parere, bisognerebbe indagare a fondo le dinamiche relazionali che ha vissuto nella sua infanzia, poiché comprendere i cosiddetti schemi e “giochi” che si sono reiterati nel tempo, permetterebbe di poter agire su di essi. Da quanto riporta, infatti, sembrerebbe che in questo momento si sia riattivato un malessere precoce da lei precedentemente “spento” con quello che definisce “essere invisibile” e con l’uscita di casa successivamente (non è un caso che la sintomatologia si esplichi in questo momento di riavvicinamento forzato). Dunque, il mio consiglio è quello di ascoltare la richiesta di aiuto che il suo corpo le sta ponendo effettuando un percorso psicologico che le consenta di avere uno spazio in cui rileggere la sua storia, permettendosi di esprimere tutta quella rabbia che sente. Qualora fosse propensa, resto a disposizione per svolgere tale percorso insieme. Cordialmente, Dott.ssa Chiara Marino
Carissima quanto scrive trasmette molto chiaramente tutto il carico che si sta portando sulle spalle e quindi la fatica che sta vivendo.
La situazione che sta vivendo può e deve essere affrontata in maniera da poterci "stare bene". In ogni condizione, seppure, obbligata, bisogna sentire che c'è lo spazio per fare scelte personali così da non rimanere vittima degli altri e dei loro bisogni o aspettare o sperare che siano loro a scegliere per noi. Subire genera forte malessere. La rabbia che dice di provare è in questo senso emblematica.
Un professionista potrebbe aiutarla a tornare ad essere protagonista della sua vita. Le consiglio pertanto di non esitare a chiedere aiuto.
Cari saluti dott.ssa Chiara Barlucchi
La situazione che sta vivendo può e deve essere affrontata in maniera da poterci "stare bene". In ogni condizione, seppure, obbligata, bisogna sentire che c'è lo spazio per fare scelte personali così da non rimanere vittima degli altri e dei loro bisogni o aspettare o sperare che siano loro a scegliere per noi. Subire genera forte malessere. La rabbia che dice di provare è in questo senso emblematica.
Un professionista potrebbe aiutarla a tornare ad essere protagonista della sua vita. Le consiglio pertanto di non esitare a chiedere aiuto.
Cari saluti dott.ssa Chiara Barlucchi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Quella che descrive è una situazione molto complessa, dal suo scritto si evince tanta sofferenza e difficoltà nel gestire la situazione.
A fronte di questa convivenza le consiglierei dunque di ritagliarsi uno spazio in cui poter condividere con uno/a professionista i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi bisogni e i suoi desideri. Altrimenti il rischio può essere quello di far esondare la rabbia e non riuscire più a tenere il tutto in equilibrio. La psicoterapia, a questo proposito, aiuta proprio in questo intento, a raggiungere un equilibrio andando a dare voce alle proprie emozioni e a darle spazio, incanalandole nel colloquio psicologico, così da non portarsele dietro durante il resto della giornata nelle numerose attività che la impegnano.
Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio o richiesta.
Un caro saluto
Francesca Coricelli - Psicologa
A fronte di questa convivenza le consiglierei dunque di ritagliarsi uno spazio in cui poter condividere con uno/a professionista i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi bisogni e i suoi desideri. Altrimenti il rischio può essere quello di far esondare la rabbia e non riuscire più a tenere il tutto in equilibrio. La psicoterapia, a questo proposito, aiuta proprio in questo intento, a raggiungere un equilibrio andando a dare voce alle proprie emozioni e a darle spazio, incanalandole nel colloquio psicologico, così da non portarsele dietro durante il resto della giornata nelle numerose attività che la impegnano.
Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio o richiesta.
Un caro saluto
Francesca Coricelli - Psicologa
Gentile utente grazie per aver deciso di condividere la sua esperienza da cui si deduce una franca sofferenza. Le consiglio prima di tutto di ritagliarsi uno spazio per sé, uno spazio per essere accolta e ascoltata, vista la complessità della situazione. Le suggerisco quindi di intraprendere un percorso psicologico affinché lei possa riappropriarsi dei suoi desideri, obiettivi e ritornare così a essere protagonista.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Affrontare la situazione difficile con tua madre richiede tempo e impegno. È comprensibile che tu provi rabbia e frustrazione, considerando il passato complicato che hai vissuto nella tua famiglia.
Una delle prime cose che potresti fare è cercare supporto attraverso la terapia. Un terapeuta esperto può aiutarti ad esplorare i tuoi sentimenti, elaborare il passato e trovare modi per affrontare la situazione in modo più sano ed equilibrato.
Inoltre, è importante stabilire dei limiti con tua madre. Comunica chiaramente ciò che ti aspetti e cosa non sei disposta a tollerare. Avendo conversazioni sincere e aperte con lei, puoi spiegare come ti senti e quali sono le tue esigenze.
Trovare il tuo spazio è cruciale. Cerca di creare momenti e luoghi in cui puoi essere te stessa e avere una certa distanza da tua madre. Dedica del tempo a te stessa, svolgi hobby che ti piacciono e cerca sostegno ed energie positive in altre relazioni significative nella tua vita.
Il benessere personale deve essere una priorità. Prenditi cura di te stessa mantenendo una routine di auto-cura che includa esercizio fisico, alimentazione sana, riposo sufficiente e attività rilassanti. Se necessario, valuta con un medico o uno specialista della salute mentale la tua terapia farmacologica attuale.
Non affrontare questa situazione da sola. Cerca sostegno da amici fidati, altri familiari o gruppi di supporto in cui puoi condividere le tue esperienze e ricevere consigli utili da persone che hanno vissuto situazioni simili.
Ricorda che la tua salute mentale e il tuo benessere sono importanti. Non esitare a cercare il supporto di professionisti qualificati che possano guidarti attraverso questo processo di guarigione e di gestione delle relazioni familiari.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
Una delle prime cose che potresti fare è cercare supporto attraverso la terapia. Un terapeuta esperto può aiutarti ad esplorare i tuoi sentimenti, elaborare il passato e trovare modi per affrontare la situazione in modo più sano ed equilibrato.
Inoltre, è importante stabilire dei limiti con tua madre. Comunica chiaramente ciò che ti aspetti e cosa non sei disposta a tollerare. Avendo conversazioni sincere e aperte con lei, puoi spiegare come ti senti e quali sono le tue esigenze.
Trovare il tuo spazio è cruciale. Cerca di creare momenti e luoghi in cui puoi essere te stessa e avere una certa distanza da tua madre. Dedica del tempo a te stessa, svolgi hobby che ti piacciono e cerca sostegno ed energie positive in altre relazioni significative nella tua vita.
Il benessere personale deve essere una priorità. Prenditi cura di te stessa mantenendo una routine di auto-cura che includa esercizio fisico, alimentazione sana, riposo sufficiente e attività rilassanti. Se necessario, valuta con un medico o uno specialista della salute mentale la tua terapia farmacologica attuale.
Non affrontare questa situazione da sola. Cerca sostegno da amici fidati, altri familiari o gruppi di supporto in cui puoi condividere le tue esperienze e ricevere consigli utili da persone che hanno vissuto situazioni simili.
Ricorda che la tua salute mentale e il tuo benessere sono importanti. Non esitare a cercare il supporto di professionisti qualificati che possano guidarti attraverso questo processo di guarigione e di gestione delle relazioni familiari.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
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Caro utente, mi dispiace molto per la situazione difficile che sta vivendo. Le consiglio di confrontarsi direttamente con sua madre, se fosse possibile, rispetto ai vissuti che racconta. Sarebbe utile cercare di continuare ad avere degli spazi esclusivamente dedicati a lei e ai suoi figli, in modo che la presenza di sua madre non diventi troppo invasiva. Se lo ritiene necessario può rivolgersi a un professionista che sicuramente può supportarla nel modo più adeguato. Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Chiara Maffioletti
Dott.ssa Chiara Maffioletti
Salve, grazie per aver condiviso qua i suoi pensieri; innanzitutto accolgo i suoi sentimenti con profonda empatia, posso solo immaginare la situazione che sta vivendo. A volte anche solo parlarne e portare alla luce alcune emozioni fa si che questo ci aiuti a risolvere o perlomeno affrontare al meglio il quotidiano; per questo le consiglio una prima consulenza psicologica per approfondire il suo vissuto attuale. Resto a disposizione anche online. Dott.ssa Gioia Picchianti
Gentile signora
questo riavvicinamento nella stessa abitazione sembra essere molto faticoso per lei; sembra che i suoi vissuti anche passati siano presenti ora che è anche madre. Il rapporto con i propri genitori è del resto qualcosa che ci accompagna tutta la vita,inoltre se già è stato fonte di stress e sofferenza, il tornare a coabitare fa aumentare il disagio.Le consiglio,come i colleghi,di prendersi del tempo facendosi accompagnare da un professionista psicologo nel rivedere le sue emozioni di lei figlia,dando senso e significato al comportamento dei suoi,alle dinamiche famigliari a partire dai personali vissuti,cui ha accennato nella mail;farlo con qualcuno e costruire una narrazione condivisa può aiutare.
Cordialmente
Dott.ssa Nicoletta Balestra
questo riavvicinamento nella stessa abitazione sembra essere molto faticoso per lei; sembra che i suoi vissuti anche passati siano presenti ora che è anche madre. Il rapporto con i propri genitori è del resto qualcosa che ci accompagna tutta la vita,inoltre se già è stato fonte di stress e sofferenza, il tornare a coabitare fa aumentare il disagio.Le consiglio,come i colleghi,di prendersi del tempo facendosi accompagnare da un professionista psicologo nel rivedere le sue emozioni di lei figlia,dando senso e significato al comportamento dei suoi,alle dinamiche famigliari a partire dai personali vissuti,cui ha accennato nella mail;farlo con qualcuno e costruire una narrazione condivisa può aiutare.
Cordialmente
Dott.ssa Nicoletta Balestra
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. La sua è davvero una situazione difficile, nonché fonte di stress e sofferenza per la sua vita. Le consiglio di affrontare le emozioni che le sta suscitando il dover ricondividere gli spazi quotidiani con sua madre, insieme a tutto ciò che ha fatto riemergere sul suo passato. Il racconto della sua storia, se accompagnato e rinarrato in un percorso di sostegno psicologico, potrebbe dare un nuovo senso ai suoi vissuti.
Le auguro il meglio.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Veronica Savio
grazie per aver condiviso la sua esperienza. La sua è davvero una situazione difficile, nonché fonte di stress e sofferenza per la sua vita. Le consiglio di affrontare le emozioni che le sta suscitando il dover ricondividere gli spazi quotidiani con sua madre, insieme a tutto ciò che ha fatto riemergere sul suo passato. Il racconto della sua storia, se accompagnato e rinarrato in un percorso di sostegno psicologico, potrebbe dare un nuovo senso ai suoi vissuti.
Le auguro il meglio.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Veronica Savio
Buongiorno, potrebbe valutare se fosse utile avere uno spazio tutto suo in cui trovare il modo giusto per lei, di elaborare tutti i suoi sentimenti e gestire la situazione per avere la serenità che merita.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Marina C.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Marina C.
Gentile utente, immagino che non sia semplice vivere con una figura materna percepita giudicante. Immagino che la relazione con sua mamma sia stata una questione trasversale alle dinamiche della sua vita. Forse potrebbe cogliere questa situazione di convivenza per risolvere tale rapporto all'interno di un setting psicoterapeutico? Capisco molto bene quanto le relazioni con i genitori diano forma e consistenza alle esperienze vissute nel corso degli anni, e per tale motivo è molto utile dare un nuovo significato alle relazioni infantili genitoriali.
Se ha bisogno di ulteriori delucidazioni, mi trova online.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Melania Filograna
Se ha bisogno di ulteriori delucidazioni, mi trova online.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Melania Filograna
Buonasera.
La rabbia è un'emozione intensa che può avere molti significati e funzioni.
La rabbia può nascondere altre emozioni (paura, colpa, vergogna, ansia, tristezza? etc). A volte si preferisce sentire rabbia, emozione in certi casi con funzione protettiva rispetto a vissuti più intensi. Altre volte la rabbia emerge dalla difficoltà nell'essere assertivi e riuscire a tracciare confini nella relazione con certe persone, soprattutto se hanno un ruolo importante nella propria vita. Altre volte proviamo rabbia perchè percepiamo di aver subito delle ingiusitizie che hanno causato sofferenza.
In situazioni di malessere spesso si tende a confondere emozione e bisogni, in psicoterapia si impara a mettersi in ascolto di essi e capire come esprimerli in modo funzionale per la propria salute mentale.
Quindi la rabbia a volta può rimandare ad un bisogno che non viene ascoltato e/o non si riesce a comunicare.
Ad esempio, "sono arrabbiata perchè non mi sono mai sentita compresa" -> "ho bisogno di essere ascoltata, ma non so come esprimerlo".
Potrebbe essere utile chiedersi quali sono i bisogni in gioco per lei e come li sta esprimendo.
Può essere utile lavorare su come questa rabbia le impedisce di svincolarsi dalla sofferenza legata al rapporto con sua madre e sul recuperare il suo potere di agire sul suo mondo interno, sulle sue emozioni, sul modo che ha di vedersi e sul potere che lei dà a sua madre.
può esserle utile un supporto psicologico per accogliere quella rabbia nei confronti di sua madre e gestirla in modo funzionale per la sua salute psicologica.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
La rabbia è un'emozione intensa che può avere molti significati e funzioni.
La rabbia può nascondere altre emozioni (paura, colpa, vergogna, ansia, tristezza? etc). A volte si preferisce sentire rabbia, emozione in certi casi con funzione protettiva rispetto a vissuti più intensi. Altre volte la rabbia emerge dalla difficoltà nell'essere assertivi e riuscire a tracciare confini nella relazione con certe persone, soprattutto se hanno un ruolo importante nella propria vita. Altre volte proviamo rabbia perchè percepiamo di aver subito delle ingiusitizie che hanno causato sofferenza.
In situazioni di malessere spesso si tende a confondere emozione e bisogni, in psicoterapia si impara a mettersi in ascolto di essi e capire come esprimerli in modo funzionale per la propria salute mentale.
Quindi la rabbia a volta può rimandare ad un bisogno che non viene ascoltato e/o non si riesce a comunicare.
Ad esempio, "sono arrabbiata perchè non mi sono mai sentita compresa" -> "ho bisogno di essere ascoltata, ma non so come esprimerlo".
Potrebbe essere utile chiedersi quali sono i bisogni in gioco per lei e come li sta esprimendo.
Può essere utile lavorare su come questa rabbia le impedisce di svincolarsi dalla sofferenza legata al rapporto con sua madre e sul recuperare il suo potere di agire sul suo mondo interno, sulle sue emozioni, sul modo che ha di vedersi e sul potere che lei dà a sua madre.
può esserle utile un supporto psicologico per accogliere quella rabbia nei confronti di sua madre e gestirla in modo funzionale per la sua salute psicologica.
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Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buongiorno. Dalle sue parole mi sembra che, pur con fatica, lei abbia le idee sufficientemente chiare. Ma la logica è un conto... Occorre elaborare alcuni passaggi emotivi fondamentali. Per questo se può esserle utile le propongo un colloquio online orientativo.
Buon pomeriggio cara utente, mi rendo conto del malessere e del suo vissuto quanto sia tutt'ora una ferita aperta, soprattutto dopo la morte di suo padre: dolore immagino molto forte che condividete entrambe. Questo può alimentare la rabbia e l'intolleranza. Leggo il suo come un grido d'aiuto e di esasperazione. Ho due domande per lei: i farmaci che assume come le sono stati prescritti? Ha mai pensato di iniziare un percorso di terapia individuale? Magari analizzando insieme ad un terapeuta la rabbia che lei prova nei confronti di sua madre può aiutarla a diminuirla e non portare il peso di tutto nonostante la sua situazione di base di malessere.
Per qualsiasi altra informazione non esiti a contattarmi, Corialmente, Dott.ssa Anna Russo
Per qualsiasi altra informazione non esiti a contattarmi, Corialmente, Dott.ssa Anna Russo
Affrontare una situazione così complessa, in cui dinamiche familiari dolorose si ripropongono, può essere molto difficile. La presenza costante di sua madre riattiva in lei sentimenti di rabbia e risentimento che sembrano radicati nel passato, rendendo ancora più arduo trovare un equilibrio. È essenziale che lei possa ristabilire i propri confini, sia emotivamente che nella gestione quotidiana, per proteggere sé stessa e i suoi figli. Affrontare il dialogo con sua madre potrebbe essere necessario, magari con l’aiuto di uno specialista, per evitare che il malessere continui a consumarla. Resto a disposizione per un consulto psicologico se lo ritiene opportuno. Dott.ssa Cristina Borghetti Psicologa
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