Da qualche anno soffro di sindrome del colon irritabile. Qualche mese fa mi sono rivolta ad un gastr
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Da qualche anno soffro di sindrome del colon irritabile. Qualche mese fa mi sono rivolta ad un gastroenterologo e ho preso antibiotici per la SIBO e mangiato secondo la dieta low fodmap, niente ha funzionato. Ho capito che l’unico modo è lavorare dal punto di vista psicologico dato che nasce sicuramente da una condizione d’ansia. La mia domanda è: come scelgo lo specialista adatto? Esistono figure che sanno come lavorare con questa problematica? Perché ho provato a rivolgermi ad alcuni psicologi che affermavano di potermi aiutare ma dopo qualche seduta ho mollato. So che ci vuole tanto lavoro trattandosi probabilmente di ansia, ma possibile che non ci siano delle accortezze da applicare NEL FRATTEMPO per l’ibs?
Buongiorno,
purtroppo in campo psicologico non c'è modo di "affrettare" un cambiamento; se sta già facendo tutto il possibile in campo medico/farmacologico e alimentare non le resta che iniziare un percorso e attenersi ai tempi che vedrà di volta in volta con lo specialista.
Per quanto riguarda la scelta dello specialista, ci sono psicoterapeuti che hanno un formazione teorica molto impostata sui disturbi di natura somatica, ma se lei riconosce di avere un disturbo legato all'ansia non è detto che non possa andare bene anche qualcuno con una formazione meno specifica
Cordialmente
Dott. Giacomo Caiani
purtroppo in campo psicologico non c'è modo di "affrettare" un cambiamento; se sta già facendo tutto il possibile in campo medico/farmacologico e alimentare non le resta che iniziare un percorso e attenersi ai tempi che vedrà di volta in volta con lo specialista.
Per quanto riguarda la scelta dello specialista, ci sono psicoterapeuti che hanno un formazione teorica molto impostata sui disturbi di natura somatica, ma se lei riconosce di avere un disturbo legato all'ansia non è detto che non possa andare bene anche qualcuno con una formazione meno specifica
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Dott. Giacomo Caiani
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Capisco molto bene la tua frustrazione e posso immaginare quanto questo problema stia impattando la tua vita quotidiana. Il colon irritabile è una condizione spesso complessa e può davvero sembrare difficile da gestire anche se stai facendo tutto il possibile dal punto di vista medico e alimentare. Per scegliere uno specialista adatto a trattare l’IBS associato all’ansia, ti suggerirei di orientarti verso un terapeuta con esperienza specifica nella gestione dei disturbi psicosomatici e, in particolare, nella terapia cognitivo-comportamentale (CBT). La CBT è stata ben studiata per l’IBS e ha evidenziato effetti positivi, aiutando le persone a gestire il ciclo di ansia e sintomi fisici. Alcuni terapeuti sono specializzati proprio su questo tipo di problematiche e possono lavorare su tecniche di rilassamento, gestione dello stress e strategie per ridurre la reattività intestinale. Inoltre, potresti considerare un terapeuta che utilizza tecniche di mindfulness o un approccio focalizzato sull’accettazione e sull’impegno (ACT), che sono utili per gestire la percezione dei sintomi e l’ansia. Anche l’ipnoterapia focalizzata sull’intestino (non CBT) ha mostrato benefici per alcune persone, e alcuni psicologi offrono questo tipo di trattamento. Capisco perfettamente che tu senta il bisogno di qualche accorgimento nell’immediato. Mentre intraprendi un percorso terapeutico continuativo, che richiederà tempo, puoi comunque adottare delle strategie di autoregolazione. Tecniche come la respirazione diaframmatica e il rilassamento muscolare progressivo possono aiutare a calmare il sistema nervoso, riducendo indirettamente l’impatto dei sintomi gastrointestinali. Può essere utile anche strutturare una routine rilassante attorno ai pasti e provare a tenere un diario che evidenzi possibili correlazioni tra emozioni, pensieri e sintomi. Pur seguendo molti pazienti con questa problematica, posso dirti che non esistono "scorciatoie" assolute per eliminarla, ma le accortezze che possiamo imparare a mettere in pratica insieme costituiscono un aiuto concreto. La cosa importante è affrontare questo percorso con una guida specializzata e, soprattutto, concederti del tempo per far emergere i benefici di queste nuove strategie. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Carissima, rispetto alle problematiche da lei lamentate e alla sua richiesta, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Metacognitiva con evidenze empiriche di efficacia. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti, Dott.ssa Daniela Voza
Buonasera caro paziente anonimo, mi dispiace per la situazione che sta vivendo.
Con quale motivazione è stato abbandonato dagli psicologi precedenti?
Solitamente quando uno specialista si rende conto di non poter affrontare una terapia, invia a un collega o almeno consiglia che tipo di percorso intraprendere.
Le consiglio di rivolgersi nuovamente ad uno psicologo e iniziare un percorso che possa aiutarla.
Resto a disposizione per un colloquio online.
Cordiali saluti. Dott.ssa. Giorgia Caputo
Con quale motivazione è stato abbandonato dagli psicologi precedenti?
Solitamente quando uno specialista si rende conto di non poter affrontare una terapia, invia a un collega o almeno consiglia che tipo di percorso intraprendere.
Le consiglio di rivolgersi nuovamente ad uno psicologo e iniziare un percorso che possa aiutarla.
Resto a disposizione per un colloquio online.
Cordiali saluti. Dott.ssa. Giorgia Caputo
Gentile utente, corpo e mente sono inestricabilmente connessi, quindi ha ravione a pensare che l'ansia possa contribuire ad irritare il suo colon. Trovare un professionista giusto puó, a volte, richiedere del tempo nonché provarne diversi. Tuttavia va notato anche che, come lei stessa ha sottolineato, trattare un disturbo d'ansia, sia pur lieve, richiede del tempo, la cui sensazione di mancanza costituisce proprio la caratteristica principale dell'ansia. Una delle prime cose da fare per avviarsi al processo di guarigione è proprio quella di concedersi il tempo necessario per se stessa. Sapere che ha i suoi di tempi. Si affidi e non tema il cambiamento. Cordiali saluti, Marco Casella.
Gentile utente, grazie per essersi rivolto a noi per un consiglio. Il colon irritabile, come lei ha già appreso, può essere uno dei sintomi dell'ansia (si dice del resto che l'intestino sia il nostro secondo cervello). L'ansia è un sintomo che vuole dirci qualcosa di più profondo per cui è bene riuscire a trovare uno/a specialista con cui trovarsi a proprio agio. Ci sono tanti modi per scegliere, ognuno ha le sue priorità da tenere in considerazione. Guardi bene il profilo del suo terapeuta e si affidi non solo alla testa, ma anche al cuore. Ricordi sempre, poi, che il lavoro in studio è un percorso che va fatto in due, ma che principalmente ha bisogno di tanta forza di volontà di chi ne richiede l'intervento. Le auguro il meglio. Resto a disposizione per qualsiasi informazione =)
Salve se ha iniziato tante terapie con specialisti diversi deve forse chiedersi cosa sta cercando esattamente, mi pare che cerchi una soluzione che la faccia stare bene velocemente.
Forse non erano gli "psicologi" a non sapere come trattare il disturbo ma la tecnica a non essere adatta a lei.
Ha provato con una terapia basata sull'ipnosi clinica?
Si fanno cicli di tre o sei mesi.
Forse non erano gli "psicologi" a non sapere come trattare il disturbo ma la tecnica a non essere adatta a lei.
Ha provato con una terapia basata sull'ipnosi clinica?
Si fanno cicli di tre o sei mesi.
Gentile utente, l'ansia, come la sua somatizzazione a livello intestinale, può essere trattata da diversi approcci psicologici. Capisco il suo stato di sofferenza (ed insofferenza), ma per stare meglio ci vuole tempo e pazienza. La sua necessità di abbreviare i tempi altro non fa che peggiorare la sua condizione e così via in un circolo vizioso. Sarebbe piuttosto da chiedersi perché "ha mollato" dopo qualche seduta con lo psicologo di turno. Non si abbatta e non sia impaziente: darsi il tempo è anche questa una forma di cura verso se stessi. Nel frattempo, se l'IBS diventa molto fastidiosa ed invalidante, può rivolgersi al suo Medico Curante e chiedere un tranquillante minore per alleggerire il carico d'ansia. Esistono poi delle tecniche alternative come lo yoga e la meditazione, che le insegnerebbero a rallentare un po'e a non stressare ulteriormente il suo intestino (altrimenti detto "secondo cervello"). Lei può stare meglio...se ne dia l'occasione.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
Gentile utente per la sindrome del colon irritabile ,l'optimum e' farsi seguire sia da un bravo grastroenterologo che da uno psicoterapeuta ad indirizzo psicosomatico. Questo perche' si ritiene che la patologia del colon irritabile sia una somatizzazione di emozioni negative non elaborate o di uno stress prolungato. Resto a disposizione e la saluto cordialmente
Dott.ssa Adriana Gaspari
Dott.ssa Adriana Gaspari
Al di la dell'esperienza che un professionista ha nel percorso di terapia è importante riuscire a trovare un contesto dove è possibile instaurare una relazione basata sulla fiducia che faccia permetta alla persona di aprirsi. La terapia è un cammino che richiede pazienza, ma anche la possibilità di sentirsi al sicuro e compresi è fondamentale. Le auguro di trovare presto quella figura con cui instaurare un rapporto di fiducia e serenità, perché merita un sostegno che la faccia sentire davvero accolta e motivata a proseguire verso il benessere. Un caro saluto
Buonasera, la sindrome da colon irritabile può essere trattata tramite un percorso di psicoterapia ad orientamento cognitivo comportamentale. Si interviene sulla gestione dei pensieri negativi sia sull'adozione di nuove condotte comportmentali allo scopo di limitare gli evitamenti associati al disturbo.
Un caro saluto
Veronica Vanerio
Un caro saluto
Veronica Vanerio
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, sicuramente, come ha già fatto è importante rivolgersi ad un medico e contemporaneamente intraprendere un percorso di supporto psicologico perchè, spesso, in questi disturbi possono esserci cause psichiche; il tempo è molto soggettivo e può volerci anche un pò.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buonasera,
l'ansia molto spesso agisce sull'apparato digerente provocando delle patologie psicosomatiche, tra le più comuni proprio il colon irritabile. Per affrontare l'ansia che produce il disturbo non è necessario rivolgersi ad uno psicoterapeuta in particolare, l'importante è che sia uno psicoterapeuta e non uno psicologo (perchè non sarebbe abilitato al trattamento della sintomatologia né a seguirla in un percorso di guarigione). ciò che in questi casi risulta importante è il rapporto empatico e di fiducia che deve instaurarsi tra terapeuta e paziente, cerchi di avere fiducia in chi dovrà seguirla, qualche seduta non basta, ed abbia un approccio libero anche nell'esprimere al terapeuta eventuali perplessità sul percorso.
Per qualsiasi informazione sono a disposizione
Anna Maria Casale
l'ansia molto spesso agisce sull'apparato digerente provocando delle patologie psicosomatiche, tra le più comuni proprio il colon irritabile. Per affrontare l'ansia che produce il disturbo non è necessario rivolgersi ad uno psicoterapeuta in particolare, l'importante è che sia uno psicoterapeuta e non uno psicologo (perchè non sarebbe abilitato al trattamento della sintomatologia né a seguirla in un percorso di guarigione). ciò che in questi casi risulta importante è il rapporto empatico e di fiducia che deve instaurarsi tra terapeuta e paziente, cerchi di avere fiducia in chi dovrà seguirla, qualche seduta non basta, ed abbia un approccio libero anche nell'esprimere al terapeuta eventuali perplessità sul percorso.
Per qualsiasi informazione sono a disposizione
Anna Maria Casale
Buonasera,
la SIbo o ibs non è istantaneamente curabile, trattabile sì, ma è comunque molto complessa e complicata, sia a livello dieta che farmacologico; psicologicamente ha un impatto non indifferente sulla vita quotidiana. Le suggerirei di contattare un/psicoterapeuta per il supporto psicologico, ma anche il Suo mmg che potrà consigliare altresì rispetto a medici specialisti di tale patologia. Lavorerei su tutti i fronti e facendo confrontare le varie figure professionali in modo da lavorare insieme sulla stessa patologia, ma insieme a Lei.
Rimango a disposizione, qualora decidesse di contattarmi.
Dott.ssa Michela Dicosta
la SIbo o ibs non è istantaneamente curabile, trattabile sì, ma è comunque molto complessa e complicata, sia a livello dieta che farmacologico; psicologicamente ha un impatto non indifferente sulla vita quotidiana. Le suggerirei di contattare un/psicoterapeuta per il supporto psicologico, ma anche il Suo mmg che potrà consigliare altresì rispetto a medici specialisti di tale patologia. Lavorerei su tutti i fronti e facendo confrontare le varie figure professionali in modo da lavorare insieme sulla stessa patologia, ma insieme a Lei.
Rimango a disposizione, qualora decidesse di contattarmi.
Dott.ssa Michela Dicosta
Salve, purtroppo non ci sono delle accortezze immediate da applicare. Mi dispiace che tu abbia mollato dopo qualche seduta, se è un fattore emotivo, legato all’ansia, il percorso da fare deve essere continuo e duraturo, non devi scoraggiarti se dopo 2o3 sedute non vedi miglioramenti ci vuole tempo e sopratutto tanta disponibilità da parte tua! Forza!
Salve,
Certo, ci sono degli accorgimenti naturali che vanno di pari passo con il percorso di supporto psicologico, un percorso in cui però ci sia una continuità e volontà per arrivare all’obbiettivo. L’importanza che si dà al percorso psicologico è la stessa che diamo alla cura nostro corpo, e di conseguenza alla sintomatologia che esso ci rimanda.
Ciò che Lei vive è impegnativo e le porta via molte energie, il suo corpo le chiede una cura costante sotto ogni aspetto. Lo ascolti.
Cordialmente
Certo, ci sono degli accorgimenti naturali che vanno di pari passo con il percorso di supporto psicologico, un percorso in cui però ci sia una continuità e volontà per arrivare all’obbiettivo. L’importanza che si dà al percorso psicologico è la stessa che diamo alla cura nostro corpo, e di conseguenza alla sintomatologia che esso ci rimanda.
Ciò che Lei vive è impegnativo e le porta via molte energie, il suo corpo le chiede una cura costante sotto ogni aspetto. Lo ascolti.
Cordialmente
Salve, mi dispiace tanto per ciò che sta provando. Non so quanti psicologi ci siano che promettano di risolvere i problemi ma in realtà è bene porsi dalla parte del paziente per supportare e per cercare di capire insieme a lui quale sia il vero problema che possa esserci al di sotto della sindrome del colon irritabile. Le consiglio di proseguire con una ricerca di uno psicologo e nel contempo in parallelo di non abbandonare una terapia per la sintomatologia fisica. Rimango a disposizione. Un caro saluto.
Buongiorno,
Purtroppo i percorsi di psicoterapia richiedono di trovare un professionista con cui si formi un rapporto di fiducia e, anche in questo caso, richiedono un po' di tempo e di fatica. Le consiglio nuovamentedi valutare di intraprendere una nuova psicoterapia, è la soluzione più duratura.
Dott. Marco Cenci
Purtroppo i percorsi di psicoterapia richiedono di trovare un professionista con cui si formi un rapporto di fiducia e, anche in questo caso, richiedono un po' di tempo e di fatica. Le consiglio nuovamentedi valutare di intraprendere una nuova psicoterapia, è la soluzione più duratura.
Dott. Marco Cenci
Gentile,
A volte i pazienti preferiscono lasciare lo spazio di terapia quando non vedono risultati concreti entro poche sedute, è anche vero che il cambiamento è un processo con tempistiche soggettive e non è mai saggio pretendere che un percorso funzioni nell’immediato. A tal proposito, sarebbe interessante capire se ci sono stati altri motivi che l’hanno portata a voler lasciare. Suggerisco un approccio cognitivo-comportamentale, indicato per trattare vari disturbi d’ansia attraverso la comprensione dei pensieri negativi che portano a emozioni e comportamenti disfunzionali in relazione alla sua diagnosi medica.
Rimango a sua disposizione qualora lo desiderasse. Un caro saluto
A volte i pazienti preferiscono lasciare lo spazio di terapia quando non vedono risultati concreti entro poche sedute, è anche vero che il cambiamento è un processo con tempistiche soggettive e non è mai saggio pretendere che un percorso funzioni nell’immediato. A tal proposito, sarebbe interessante capire se ci sono stati altri motivi che l’hanno portata a voler lasciare. Suggerisco un approccio cognitivo-comportamentale, indicato per trattare vari disturbi d’ansia attraverso la comprensione dei pensieri negativi che portano a emozioni e comportamenti disfunzionali in relazione alla sua diagnosi medica.
Rimango a sua disposizione qualora lo desiderasse. Un caro saluto
Salve gentile Utente, comprendo il disagio che questa condizione le sta causando, e capisco quanto possa essere frustrante non trovare sollievo nonostante gli sforzi intrapresi sul piano medico e dietetico. Il colon irritabile (IBS), quando legato ad ansia e stress, può infatti trarre beneficio da un approccio psicologico mirato. Esistono diverse figure che potrebbero rispondere meglio alle sue esigenze: per esempio, gli psicologi con una formazione specifica nella gestione dei disturbi psicosomatici o dell’ansia, e quelli che utilizzano terapie specifiche per i disturbi gastrointestinali, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) focalizzata sui sintomi fisici o la terapia basata sulla mindfulness. Anche gli specialisti in ipnoterapia per IBS possono essere di aiuto, poiché studi recenti ne hanno evidenziato l’efficacia nel ridurre i sintomi.
Nel frattempo, può provare a individuare delle strategie utili, ad esempio esercizi di rilassamento, tecniche di respirazione e una routine che le permetta di ridurre l’impatto dello stress quotidiano. Queste accortezze non risolveranno il problema in modo definitivo, ma potrebbero aiutarla ad alleviare alcuni sintomi.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
Nel frattempo, può provare a individuare delle strategie utili, ad esempio esercizi di rilassamento, tecniche di respirazione e una routine che le permetta di ridurre l’impatto dello stress quotidiano. Queste accortezze non risolveranno il problema in modo definitivo, ma potrebbero aiutarla ad alleviare alcuni sintomi.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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