da due anni soffro di fibrillazione atriale che si presenta ogni dieci - quindici giorni. La prima v

6 risposte
da due anni soffro di fibrillazione atriale che si presenta ogni dieci - quindici giorni. La prima volta sono stata cardiovertita ma senza risultato. Sono in terapia con Bisoprololo ed Eliquis. Sopporto male questa situazione e vivo in attesa del prossimo attacco, senza poter fare programmi di alcun genere per la paura di non poterli portare a termine. Ho 71 anni. Grazie per l'attenzione
Premettendo che per una terapia adeguata si necessita di altri dati, introdurrei un farmaco strettamente antiaritmico oltre al B-bloccante (Bisoprololo). L'importante è non vivere così male eventuali ulteriori episodi, ma abituarsi a conviverci.

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Visto che gli episodi non frequenti e mal tollerati puo' essere considerata una profilassi con antiaritmici la cui scelta è di pertinenza del cardiologo che conosce la sua storia clinica (in particolare è molto importante sapere se il suo cuore ha una cardiopatia significativa o è strutturalmente sano). La profilassi potrebbe tuttavia non essere in grado di prevenire del tutto le recidive ed è possibile che un giorno sia necessario pensare a una strategia di cronicizzazione
Certamente, vista la frequenza degli attacchi di FA, riterrei opportuna l'introduzione di una terapia antiaritmica previa visita cardiologica ed ecocardiogramma
Questo potrà aiutarla nel diradare quantomeno gli attacchi che, in ogni caso, non vanno vissuti così male
Potrebbe eseguire uno studio elettrofisiologico
E' indicato avviare terapia antiaritmica con farmaci specifici (flecainide, propafenone, sotalolo, dronedarone, amiodarone). La scelta dipende da altri condizioni cardiovascolari e non sottostanti da valutarsi durante visita cardiologica.
E' necessaria visita ed ecocardiogramma per capire se una eventuale ulteriore cardioversione elettrica, magari già sotto terapia antiaritmica, può avere successo nel riprodurre e mantenere il ritmo normale (sinusale). Se non è ragionevolmente possibile, è necessario disporre una terapia per mantenere a livelli accettabili la frequenza cardiaca, così da ridurre i disturbi.

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