Da circa un anno mio marito e affetto da fibrillazione atriale cronica (non parossistica), dopo tre

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Da circa un anno mio marito e affetto da fibrillazione atriale cronica (non parossistica), dopo tre cardioversioni e vari farmaci non è mai rientrata, ci convive. Se ho capito bene facendo la ablazione ed applicando il pacemaker avrebbe risolto il problema, e cosi?
L' ablazione del nodo atrio ventricolare e l' applicazione di un pacemaker può essere indicata nel caso in cui i farmaci non riescano a tenere controllata la frequenza cardiaca del paziente nelle 24 ore in modo adeguato oppure non siano tollerati. In questo caso l' ablazione consente di far stimolare il pacemaker alla frequenza che vogliamo (la programmazione del pacemaker poi può poi modificare a piacimento). La terapia anticoagulante deve essere proseguita. Poiché si tratta di una procedura non reversibile è riservata solo ad alcuni pazienti è opportuno che suo marito venga valutato da un cardiologo esperto in aritmologia.

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L'ablazione nella fibrillazione atriale non è sempre sicuramente efficace; va fatto quindi un mappaggio completo (in centri iperspecialistici), con successiva ablazione, ma purtroppo anche in questi casi non è detto che la fibrillazione non ritorni. Il pacemaker ha senso solo se la ablazione del NAV è stata totale ed ha provocato una interruzione completa delle connessioni tra atri e ventricoli; sarebbe utile prima della ablazione impiantare un pacemaker temporaneo che può modulare la frequenza cardiaca ventricolare.
Oggi la fibrillazione atriale può essere trattata in vari modi: terapia farmacologica, CVE, ablazione endocavitaria delle vene polmonari ed ablazione epicardica per via chirurgica. Solo dopo l'inefficacia di tutte queste metodiche può essere presa in considerazione, valutando bene le condizioni generali e la sintomatologia del paziente, l'ablazione del NAV e l'impianto di PM.
L'indicazione all'ablazione deriva da una valutazione clinica del paziente ,dall'età, della sua storia, e da una valutazione ecocardiografica delle cavità cardiache. L'ablazione ha infatti i suoi rischi ed i suoi insuccessi. Il pacemaker solitamente non è necessario

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