Da 4 mesi ho un'ernia tra L3L4 che ha ridotto le funzionalità di gamba e piede destri. Ora sono 3 se

4 risposte
Da 4 mesi ho un'ernia tra L3L4 che ha ridotto le funzionalità di gamba e piede destri. Ora sono 3 settimane che sono a casa a riposo e nonostante ciò sto perdendo sensibilità al piede e alla caviglia. É meglio se mi opero anche se me lo sconsigliano? Non ho fatto infiltrazioni
bisogna fare immediatamente una EMG e dopo programmare il trattamento chirurgico

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la storia naturale dell'ernia discale è la guarigione spontanea, in non meno dell'80% dei casi. la percentuale di recidiva e fibrosi profonda dopo un intervento varia tra il 3% e il 17% dei casi circa (in letteratura, riguardo questi numeri, vi sono pareri anche molto discordanti, tuttavia la sostanza cambia poco). la soluzione chirurgica, pertanto, non è la prima scelta. tuttavia, se la terapia farmacologica , riabilitativa , infiltrativa non ha dato risultati, se sono trascorsi almeno 4/6 mesi dall'esordio dei sintomi e, soprattutto, se sono presenti importanti sintomi e/o segni sensitivi (alterazione /riduzione della sensibilità a carico del'arto inferiore), impaccio a carico dell'arto inferiore, certamente va presa in seria considerazione la soluzione chirurgica
L'ernia L3-L4 può ovviamente dare problemi di formicolio e/o dolore all'arto inferiore, ma con prevalenza in determinate zone che sono innervate da quella precisa radice nervosa che è compressa dall'ernia. Se i disturbi interessano ora il piede e la caviglia bisogna rivalutare il caso con una visita accurata: può esservi un'altra ernia più in basso oppure quella stessa ernia potrebbe ora comprimere anche le radici inferiori.La cosa migliore è che Lei si rivolga domani stesso a un Pronto soccorso ottopedico: la perdita di sensibilità al piede costituisce un elemento di urgenza. In questo modo l'ortopedico potrà eseguire in urgenza gli esami che riterrà necessari, per esempio una TAC, e decidere il da farsi. Non perda altro tempo e non stia a pensare alle infiltrazioni prima di aver accertato qual è la situazione attuale, e qualsiasi ortopedico, pur senza essere un chirurgo vertebrale, Glielo potrà dire.
Attualmente la terapia chirurgica dell'ernia discale è sempre posposta al trattamento conservativo farmacologico e fisioterapico con ottimi risultati. Ciononostante il fallimento di questi ultimi e soprattutto l'insorgenza di un deficit neurologici impongono l'intervento e chi lo sconsiglia in questa fase rischia di produrle un danno non più recuperabile sulla radice nervosa, il cui stato va verificato con un EMG.

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