Da 25gg ho da ernia espulsa sx migrata caudalmente lungo il muro posteriore del corpo di S1 recesso

7 risposte
Da 25gg ho da ernia espulsa sx migrata caudalmente lungo il muro posteriore del corpo di S1 recesso antero laterale sx dove entra ampiamente in contatto con la radice S1, Ho un deficit di dorsiflessione piede sx, potei migliorare con il tempo ho rischio la paresi del pi?
Per rispondere in maniera precisa alla tua domanda sarebbe necessario un esame clinico per quantificare l'entità del danno radicolare. Inoltre sarebbe importante valutare anche le caratteristiche dell'ernia nella RM. Secondo l'evidenza scientifica, dopo le prime 24 ore dall'insorgenza del deficit neurologico, un'eventuale intervento chirurgico non può più garantire la ripresa del deficit. Ti consiglio comunque di eseguire una valutazione specialistica da un ortopedico o neurochirurgo esperto sulle patologie della colonna vertebrale e di intraprendere un intenso programma di fisioterapia con esercizi mirati al recupero motorio dell'arto inferiore sinistro.

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Un caso con un deficit recente a carico del piede, non rispondente alla terapia farmacologica, va considerato in senso chirurgico. In tutti gli altri casi, invece, la soluzione chirurgica non è la prima scelta
Se la radice compromessa è S1 come risulta dalla descrizione , il deficit riferito dovrebbe essere nella flessione plantare del piede. Ora se si tratta di quello e valutato l entità del danno se quindi congrua con l'ernia espulsa L5/s1 migrata caudalmente e se il deficit non è totale e non c' è denervazione è indicato l Intervento ovviamente da confermare dopo visita e visualizzazione della Rm.
io le consiglio di fare anche un buon esame elettormiografico degli arti inferiori per valutare l'entità del danno.
Il problema va inquadrato clinicamente con una certa urgenza! È quanto prima iniziare esercizi di decompressione dell'ernia! In più se possibile , insieme a questi esercizi ed a riposo su piani rigidi della colonna vertebrale( sempre nel tentativo di decongestionare l'ernia discale: normalmente con il tempo si disidrata! ) somministrare cortisone ( verificando eventuali controindicazioni!)). Una valutazione chirurgica infine va sempre fatta ! Ma secondo la mia esperienza il deficit rientra nella Maggior parte dei casi con trattamento incruento Ma il paziente deve essere seguito attentamente.
Dalla sua descrizione e' già presente un deficit di dorsiflessione del piede e questo già rappresenta un campanello d'allarme da non sottovalutare assolutamente, anzi tutt'altro, quello che le consiglio e' di contattare con una certa urgenza un neurochirurgo specializzato in colonna vertebrale in quale e' in grado di valutare in maniera precisa come procedere e quale se necessaria terapia farmacologica iniziare. Una volta contattato sarà lui a guidarla verso un iter specifico, che può essere quello chirurgico o quello fisioterapico attraverso la rieducazione posturale globale.
Se l'ernia non viene tolta, la paralisi del piede, già in atto se c'è il deficit della dorsiflessione), peggiorerà.

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