Crisi ansiosa/depressiva - ritorno al lavoro Salve, a seguito di un periodo di forte stress causa
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Crisi ansiosa/depressiva - ritorno al lavoro
Salve, a seguito di un periodo di forte stress causato da un piccolo intervento ho accusato una forte ansia per alcune settimane e la psichiatra mi ha prescritto Entact più l’EN (alla sera).
E la prima volta che ho una cosa del genere.
Da quando prendo l’Entact sono stato parecchio male con forte difficoltà ad uscire di casa e anche quando sono casa faticavo a fare qualsiasi cosa non tanto per l’ansia (che con la cura è migliorata) ma per un forte malessere dovuto a una forte confusione mentale e stanchezza.
La mia psichiatra mi ha sconsigliato di tentare di ritornare al lavoro e di riposarmi.
Questa situazione si è protratta per più di 1 mese dove sono stata praticamente sempre in casa salvo qualche passeggiata.
Negli ultimi giorni mi sento un po’ meglio, ho sempre un po’ di ansia al mattino e senso di stanchezza/apatia e non ho voglia di fare niente ma rispetto alle settimane passate mi sembra che gli effetti collaterali dell’Entact siano un po’ passati.
Sono molto preoccupato per il lavoro dato l’assenza prolungata e sono anche molto stufo di stare a casa (non uscivo perché proprio i sintomi erano debilitanti).
Dall’altra parte non sono sicuro di essere pronto a tornare al lavoro e ho paura di sentirmi ancora male e di non riuscire a lavorare bene.
Ho appuntamento con la mia psichiatra fra 2 settimane.
Vorrei capire in linea generale cosa consigliereste in queste situazioni: vale la pena provare a fare uno sforzo e rientrare al lavoro o si rischia di peggiorare la situazione?
Grazie mille
Salve, a seguito di un periodo di forte stress causato da un piccolo intervento ho accusato una forte ansia per alcune settimane e la psichiatra mi ha prescritto Entact più l’EN (alla sera).
E la prima volta che ho una cosa del genere.
Da quando prendo l’Entact sono stato parecchio male con forte difficoltà ad uscire di casa e anche quando sono casa faticavo a fare qualsiasi cosa non tanto per l’ansia (che con la cura è migliorata) ma per un forte malessere dovuto a una forte confusione mentale e stanchezza.
La mia psichiatra mi ha sconsigliato di tentare di ritornare al lavoro e di riposarmi.
Questa situazione si è protratta per più di 1 mese dove sono stata praticamente sempre in casa salvo qualche passeggiata.
Negli ultimi giorni mi sento un po’ meglio, ho sempre un po’ di ansia al mattino e senso di stanchezza/apatia e non ho voglia di fare niente ma rispetto alle settimane passate mi sembra che gli effetti collaterali dell’Entact siano un po’ passati.
Sono molto preoccupato per il lavoro dato l’assenza prolungata e sono anche molto stufo di stare a casa (non uscivo perché proprio i sintomi erano debilitanti).
Dall’altra parte non sono sicuro di essere pronto a tornare al lavoro e ho paura di sentirmi ancora male e di non riuscire a lavorare bene.
Ho appuntamento con la mia psichiatra fra 2 settimane.
Vorrei capire in linea generale cosa consigliereste in queste situazioni: vale la pena provare a fare uno sforzo e rientrare al lavoro o si rischia di peggiorare la situazione?
Grazie mille
Buongiorno le consiglierei di iniziare un percorso psicoterapico in concomitanza al supporto farmacologico iniziato con la psichiatra così da aiutarla ad affrontare e risolvere le sue ansie e i suoi timori. Cordiali saluti
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Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua domanda.
Per la problematica che ci ha descritto è utile intraprendere anche un percorso psicologico per comprendere da dove nascono i sintomi e cosa li mantiene. I sintomi psicologici non emergono dal nulla ma si inseriscono sempre all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Per la problematica che ci ha descritto è utile intraprendere anche un percorso psicologico per comprendere da dove nascono i sintomi e cosa li mantiene. I sintomi psicologici non emergono dal nulla ma si inseriscono sempre all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, mi spiace che lei stia soffrendo cosi tanto e posso comprendere il fatto che un intervento, seppur piccolo, come lei lo definisce, può essere fonte di un forte stress, probabilmente per chiunque. Iniziare un percorso con uno psicologo sarebbe utile perché le permetterebbe di essere supportato nell’avvicinarsi al significato attribuito, alle paure che quel intervento le ha fatto provare, all’accettare una probabile nuova sua condizione. Cordialmente, Dott.ssa Runcan
Salve, ritengo utile esporre la questione al medico che ha prescritto i farmaci, figura professionale più competente in materia.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Mi dispiace sentire che hai attraversato un periodo di forte ansia a seguito di un intervento. È positivo che tu abbia cercato l'aiuto di uno specialista e che stia prendendo la cura prescritta.
Quando si tratta di tornare al lavoro dopo un periodo di assenza a causa di problemi di salute mentale, è importante valutare attentamente la tua situazione e prendere una decisione che sia giusta per te. Ogni persona e ogni situazione sono uniche, quindi non posso darti un consiglio specifico, ma posso darti alcune linee guida generali.
Prima di tutto, è importante ascoltare il parere della tua psichiatra, poiché è la professionista che conosce meglio la tua situazione e può fornirti indicazioni basate sul tuo caso specifico. Se la tua psichiatra ti ha sconsigliato di tornare al lavoro al momento, potrebbe essere perché ritiene che tu abbia bisogno di più tempo per riposarti e recuperare.
Dovresti anche prendere in considerazione il tuo stato attuale di benessere. Sebbene tu possa sentirti un po' meglio rispetto alle settimane passate, è importante valutare se ti senti abbastanza stabile ed energico per affrontare le responsabilità lavorative. Considera se hai ancora sintomi significativi che potrebbero interferire con la tua capacità di lavorare in modo efficace.
Un'altra cosa da considerare è l'ambiente lavorativo. Valuta se il tuo lavoro può essere adattato o se ci sono opzioni per ridurre lo stress e garantire un ambiente di lavoro favorevole. Potresti voler parlare con il tuo datore di lavoro o il dipartimento delle risorse umane per discutere delle tue preoccupazioni e vedere se ci sono misure che possono essere prese per facilitare il tuo ritorno al lavoro.
Infine, ascolta il tuo corpo e le tue emozioni. Se senti che sei pronto a tornare al lavoro e affrontare le sfide che potrebbero presentarsi, potresti considerare di fare uno sforzo graduale per tornare alle tue attività lavorative. Tuttavia, se senti ancora una forte resistenza o dubbi, potrebbe essere utile aspettare un po' più di tempo prima di tornare al lavoro.
Ricorda che ogni persona ha tempi e modi diversi di recupero, e ciò che funziona per gli altri potrebbe non funzionare per te. Fai affidamento sul supporto dei professionisti che ti stanno assistendo e prendi la decisione migliore per la tua salute e il tuo benessere.
Quando si tratta di tornare al lavoro dopo un periodo di assenza a causa di problemi di salute mentale, è importante valutare attentamente la tua situazione e prendere una decisione che sia giusta per te. Ogni persona e ogni situazione sono uniche, quindi non posso darti un consiglio specifico, ma posso darti alcune linee guida generali.
Prima di tutto, è importante ascoltare il parere della tua psichiatra, poiché è la professionista che conosce meglio la tua situazione e può fornirti indicazioni basate sul tuo caso specifico. Se la tua psichiatra ti ha sconsigliato di tornare al lavoro al momento, potrebbe essere perché ritiene che tu abbia bisogno di più tempo per riposarti e recuperare.
Dovresti anche prendere in considerazione il tuo stato attuale di benessere. Sebbene tu possa sentirti un po' meglio rispetto alle settimane passate, è importante valutare se ti senti abbastanza stabile ed energico per affrontare le responsabilità lavorative. Considera se hai ancora sintomi significativi che potrebbero interferire con la tua capacità di lavorare in modo efficace.
Un'altra cosa da considerare è l'ambiente lavorativo. Valuta se il tuo lavoro può essere adattato o se ci sono opzioni per ridurre lo stress e garantire un ambiente di lavoro favorevole. Potresti voler parlare con il tuo datore di lavoro o il dipartimento delle risorse umane per discutere delle tue preoccupazioni e vedere se ci sono misure che possono essere prese per facilitare il tuo ritorno al lavoro.
Infine, ascolta il tuo corpo e le tue emozioni. Se senti che sei pronto a tornare al lavoro e affrontare le sfide che potrebbero presentarsi, potresti considerare di fare uno sforzo graduale per tornare alle tue attività lavorative. Tuttavia, se senti ancora una forte resistenza o dubbi, potrebbe essere utile aspettare un po' più di tempo prima di tornare al lavoro.
Ricorda che ogni persona ha tempi e modi diversi di recupero, e ciò che funziona per gli altri potrebbe non funzionare per te. Fai affidamento sul supporto dei professionisti che ti stanno assistendo e prendi la decisione migliore per la tua salute e il tuo benessere.
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Salve e grazie per la condivisione. Comprendo Il forte disagio nel tornare al lavoro, ma continuare a stare in casa, certo non l'aiuta. Le paure finiscono per ingigantirsi sempre piu arrivera al punto di non fare piu niente. Forse la prima cosa da fare e farsi aiutare da uno psicologo, per capire da dove nascono queste insicurezze e poi piano piano tornate a lavorare. Per qualsiasi dubbio rimango a disposizione anche online. Dr. G. Cascinelli
Caro Utente, mi dispiace molto per quello che sta passando, nella richiesta che pone ci sono diversi elementi che meriterebbero senz'altro di attenzione. Potrebbe essere utile e prezioso esplorare il suo vissuto all'interno di un percorso psicologico.
In ogni caso mi sento di consigliarle di ascoltarsi per quanto riguarda il rientro al lavoro, se sente di potercela fare potrebbe ipotizzare un rientro graduale e vedere come si sente.
Rimango a disposizione,anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
In ogni caso mi sento di consigliarle di ascoltarsi per quanto riguarda il rientro al lavoro, se sente di potercela fare potrebbe ipotizzare un rientro graduale e vedere come si sente.
Rimango a disposizione,anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Buongiorno. Come detto anche dai miei colleghi per ciò che riguarda l'aspetto farmacologico deve parlare nuovamente con lo psichiatra che la segue. Ritengo utile intraprendere contemporaneamente un percorso di supporto psicologico che integrandosi con l'effetto dei farmaci potrebbe farla stare meglio e nello stesso tempo potrebbe approfondire tematiche importanti della sua vita. Se lo ritenesse opportuno può contattarmi. Cordiali saluti. Dr. Roberto Clemenza
Buongiorno,
mi dispiace molto per la sua situazione.
Quando si prova forte stress e ansia, sicuramente i farmaci posso aiutare ma non sono la soluzione definitiva. Parallelamente all'utilizzo dei farmaci, le consiglierei di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Bondanini
mi dispiace molto per la sua situazione.
Quando si prova forte stress e ansia, sicuramente i farmaci posso aiutare ma non sono la soluzione definitiva. Parallelamente all'utilizzo dei farmaci, le consiglierei di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Bondanini
Gentile utente, la situazione che sta vivendo sembra molto complessa e una risposta esaustiva e definitiva in queato contesto può essere fuorviante. Tuttavia, è sicuramente utile che lavori seguendo indicazioni e suggerimenti da parte della dottoreasa che l'ha incarico, affidandosi e favorendo un dialogo preciso e aperto su sintomi e vissuti. Questo sicuramente può aiutare il medico esperto a comprendere da cosa possano derivare e a intervenire se necessario in una direzione o nell'altra. La possibilità di prendere dell'ulteriore tempo di riposo dipenderà da fattori contingenti nel suo lavoro : è possibile immaginare un rientro graduale con una parte del tempo con lavoro da casa? È possibile un rientro a orario ridotto in un primo momento?
Progettare in base agli elementi pratici permetterà di definire un programma sul quale potrete sempre intervenire e fare modifiche lei e il suo dottore se ritenete necessario.
Consideri di discutere con la psichiatra anche per un parallelo percorso psicologico di sostegno per la fase specifica. Può risultare una risorsa in più per affrontare il momento critico.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Maria Ciaramella
Progettare in base agli elementi pratici permetterà di definire un programma sul quale potrete sempre intervenire e fare modifiche lei e il suo dottore se ritenete necessario.
Consideri di discutere con la psichiatra anche per un parallelo percorso psicologico di sostegno per la fase specifica. Può risultare una risorsa in più per affrontare il momento critico.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Maria Ciaramella
Salve, mi dispiace moto per la sua situazione, pare aver vissuto momenti difficili che purtroppo continuano ancora. Non conoscendo in modo approfondito la situazione non è possibile per me dare un consiglio sul riprendere o meno l'attività lavorativa. Spesso però quando l'ansia ci "costringe" in casa, anche se all'inizio ci aiuta ad evitare un malessere, poi rischia di portarci ad evitare sempre più cose, chiudendoci in una gabbia dorata e sicura, che però imprigiona e come lei stesso ha detto, stufa. Il mio consiglio è di parlarne con la sua psichiatra, anche degli effetti del farmaco che sente cambiati, e di associare un percorso psicologico. Numerose ricerche infatti avvalorano l'ipotesi che con un percorso combinato tra il farmaco (che contiene i sintomi più forti ed aiuta a vivere la quotidianità) e una terapia psicologica (che aiuti invece a modificare i significati, il comportamento e la sensazione di controllo che abbiamo sulle cose aumentando risorse e consapevolezza) diano i risultati migliori. Le auguro di riprendere al più presto in mano la sua vita serenamente.
Dott.ssa Aisha Battelini
Dott.ssa Aisha Battelini
Gentile utente, mi dispiace molto per la situazione difficile che sta attraversando e dalle sue parole comprendo la sofferenza che le comporta. Per quanto riguarda il suo rientro al lavoro, non conoscendo né lei né la situazione in modo approfondito, non mi è possibile consigliarle come agire. Quello che mi sento di consigliarle è di valutare la possibilità di associare al trattamento farmacologico un percorso psicoterapeutico. Diversi studi, infatti, sostengono una maggior efficacia nel trattamento di ansia e depressione associando alla terapia farmacologica un percorso di psicoterapia. Ciò le permetterebbe di agire non solo sui sintomi che lei riporta ma ritrovarne anche le motivazioni sottostanti. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Un saluto, Dott.ssa Francesca Sartor
Gentilissimo, grazie per la sua condivisione, Comprendo appieno la sua difficoltà; quando l'ansia è forte a tale punto sono d'accordo con l'assunzione del farmaco, e per questo aspetto sono certa che la sua psichiatra farà il meglio per lei.
Per quanto concerne invece il suo stato psicologico, ovvero questa paura che riguarda il lavoro mi sento di dirle che una volta stabilizzatasi la sua situazione a livello farmacologico, dunque l'ansia è ben contenuta, tornare lentamente a lavoro potrebbe esserle d'aiuto poiché la terrebbe occupata e minimizzerebbe questo stato di frustrazione che sento lei ha. ovviamente il tutto dovrà essere fatto nel rispetto dei suoi tempi, anche fisici, poiché i farmaci talvolta danno effetti collaterali.
Come la fa stare prendere in considerazione questa ipotesi? Quali emozioni le crea?
Spero di esserle stata utile e di aver risposto alla sua domanda; resto a disposizione per qualunque chiarimento. cordialmente,
Dott.ssa Ledda
Per quanto concerne invece il suo stato psicologico, ovvero questa paura che riguarda il lavoro mi sento di dirle che una volta stabilizzatasi la sua situazione a livello farmacologico, dunque l'ansia è ben contenuta, tornare lentamente a lavoro potrebbe esserle d'aiuto poiché la terrebbe occupata e minimizzerebbe questo stato di frustrazione che sento lei ha. ovviamente il tutto dovrà essere fatto nel rispetto dei suoi tempi, anche fisici, poiché i farmaci talvolta danno effetti collaterali.
Come la fa stare prendere in considerazione questa ipotesi? Quali emozioni le crea?
Spero di esserle stata utile e di aver risposto alla sua domanda; resto a disposizione per qualunque chiarimento. cordialmente,
Dott.ssa Ledda
Buongiorno,
per quanto l'uso del farmaco a mio avviso sia utile in caso di criticità come queste da lei riferite, mi sento di consigliarle di intraprendere un percorso di sostegno psicologico per imparare gradualmente a riuscire ad individuare le cause intrinseche del suo malessere e risolverlo alla radice.
Il rientro al lavoro può essere senz'altro positivo per aiutarla a mantenere una routine. Tuttavia, rientri quando si sente meglio e non faccia sforzi eccessivi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
per quanto l'uso del farmaco a mio avviso sia utile in caso di criticità come queste da lei riferite, mi sento di consigliarle di intraprendere un percorso di sostegno psicologico per imparare gradualmente a riuscire ad individuare le cause intrinseche del suo malessere e risolverlo alla radice.
Il rientro al lavoro può essere senz'altro positivo per aiutarla a mantenere una routine. Tuttavia, rientri quando si sente meglio e non faccia sforzi eccessivi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo di crisi ansiosa e depressiva. È importante tenere presente un percorso psicoterapeutico.
In generale, il ritorno al lavoro dopo un periodo di assenza a causa di problemi di salute può essere una decisione complessa. È importante ascoltare il tuo corpo e la tua mente, valutando attentamente il tuo stato attuale di benessere. Sebbene tu possa sentirti un po' meglio rispetto alle settimane precedenti, è essenziale considerare la tua capacità di affrontare le responsabilità e lo stress del lavoro.
Se hai ancora ansia, senso di stanchezza e apatia, potrebbe essere saggio prenderti ancora del tempo per recuperare completamente. La tua salute è prioritaria e il lavoro può aspettare finché non ti sentirai abbastanza stabile e in grado di gestire le richieste che comporta.
Tuttavia, ogni situazione è unica, quindi potrebbe essere utile discutere le tue preoccupazioni con il tuo psichiatra durante l'appuntamento programmato e con un bravo psicoterapeuta. Loro avranno una conoscenza approfondita del tuo quadro clinico e saranno in grado di fornirti un consiglio personalizzato sulla tua situazione specifica. Potresti anche discutere delle opzioni di riabilitazione o delle strategie per facilitare il ritorno graduale al lavoro, come orari flessibili o riduzione delle responsabilità iniziali.
Inoltre, è importante ricordare che il processo di guarigione può richiedere tempo e pazienza. Non farti sentire in colpa per aver preso una pausa dal lavoro per curare la tua salute mentale. Concentrati sul prenderti cura di te stesso e seguire le indicazioni del tuo professionista della salute mentale.
In generale, il ritorno al lavoro dopo un periodo di assenza a causa di problemi di salute può essere una decisione complessa. È importante ascoltare il tuo corpo e la tua mente, valutando attentamente il tuo stato attuale di benessere. Sebbene tu possa sentirti un po' meglio rispetto alle settimane precedenti, è essenziale considerare la tua capacità di affrontare le responsabilità e lo stress del lavoro.
Se hai ancora ansia, senso di stanchezza e apatia, potrebbe essere saggio prenderti ancora del tempo per recuperare completamente. La tua salute è prioritaria e il lavoro può aspettare finché non ti sentirai abbastanza stabile e in grado di gestire le richieste che comporta.
Tuttavia, ogni situazione è unica, quindi potrebbe essere utile discutere le tue preoccupazioni con il tuo psichiatra durante l'appuntamento programmato e con un bravo psicoterapeuta. Loro avranno una conoscenza approfondita del tuo quadro clinico e saranno in grado di fornirti un consiglio personalizzato sulla tua situazione specifica. Potresti anche discutere delle opzioni di riabilitazione o delle strategie per facilitare il ritorno graduale al lavoro, come orari flessibili o riduzione delle responsabilità iniziali.
Inoltre, è importante ricordare che il processo di guarigione può richiedere tempo e pazienza. Non farti sentire in colpa per aver preso una pausa dal lavoro per curare la tua salute mentale. Concentrati sul prenderti cura di te stesso e seguire le indicazioni del tuo professionista della salute mentale.
Capisco la sua preoccupazione e il suo desiderio di tornare al lavoro. Tuttavia, è importante che lei si prenda cura di sé stessa e non si obblighi a fare qualcosa che non si sente pronta a fare.
In linea generale, se si sente meglio e ha la sensazione di poter gestire lo stress del lavoro, allora può valere la pena provare a rientrare gradualmente. Tuttavia, è importante che lo faccia in modo graduale e che si prenda dei giorni di riposo se si sente sopraffatta.
Ecco alcuni suggerimenti per un ritorno al lavoro graduale:
Iniziare con un giorno alla settimana o mezza giornata alla settimana.
Lavorare da casa o in un ambiente meno stressante all'inizio.
Avvertire il proprio capo e i colleghi della situazione e chiedere il loro supporto.
Se si sente ancora male o se il lavoro sta peggiorando la sua condizione, è importante interrompere il rientro e consultare la sua psichiatra.
In bocca al lupo!
In linea generale, se si sente meglio e ha la sensazione di poter gestire lo stress del lavoro, allora può valere la pena provare a rientrare gradualmente. Tuttavia, è importante che lo faccia in modo graduale e che si prenda dei giorni di riposo se si sente sopraffatta.
Ecco alcuni suggerimenti per un ritorno al lavoro graduale:
Iniziare con un giorno alla settimana o mezza giornata alla settimana.
Lavorare da casa o in un ambiente meno stressante all'inizio.
Avvertire il proprio capo e i colleghi della situazione e chiedere il loro supporto.
Se si sente ancora male o se il lavoro sta peggiorando la sua condizione, è importante interrompere il rientro e consultare la sua psichiatra.
In bocca al lupo!
Gentile utente, se non l'ha già fatto, le consiglio di contattare uno psicologo, la Letteratura più recente mostra che la combinazione di supporto psicologico e terapia farmacologica, ha un effetto maggiore e più a lungo nel tempo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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È comprensibile la tua preoccupazione riguardo al ritorno al lavoro dopo un periodo di forte stress e ansia. È importante ascoltare il tuo corpo e rispettare i tempi di guarigione. Sebbene tu possa sentirti un po' meglio rispetto alle settimane precedenti, è fondamentale valutare attentamente la tua condizione attuale prima di decidere di tornare al lavoro.
Ti consiglio di discutere la tua situazione con la tua psichiatra durante il prossimo appuntamento. Potrebbe essere utile esporre le tue preoccupazioni e valutare insieme a lei se sei pronto per affrontare il ritorno al lavoro. La tua psichiatra sarà in grado di fornirti una consulenza personalizzata basata sulla tua situazione specifica.
In generale, è importante prendersi il tempo necessario per recuperare adeguatamente e lavorare sulla tua salute mentale. Se il tuo medico ti suggerisce di prolungare il periodo di riposo, è possibile che sia necessario seguirne il consiglio per garantire una piena guarigione.
Rimango a disposizione, per ulteriori chiarimenti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Ti consiglio di discutere la tua situazione con la tua psichiatra durante il prossimo appuntamento. Potrebbe essere utile esporre le tue preoccupazioni e valutare insieme a lei se sei pronto per affrontare il ritorno al lavoro. La tua psichiatra sarà in grado di fornirti una consulenza personalizzata basata sulla tua situazione specifica.
In generale, è importante prendersi il tempo necessario per recuperare adeguatamente e lavorare sulla tua salute mentale. Se il tuo medico ti suggerisce di prolungare il periodo di riposo, è possibile che sia necessario seguirne il consiglio per garantire una piena guarigione.
Rimango a disposizione, per ulteriori chiarimenti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
È comprensibile la sua preoccupazione, soprattutto dopo un periodo così difficile. È positivo che ci siano segnali di miglioramento, ma il ritorno al lavoro richiede cautela. Se non si sente ancora pronto, forzare un rientro potrebbe peggiorare la situazione. In questi casi, il consiglio è di procedere per gradi, magari valutando un rientro parziale, ascoltando attentamente il proprio corpo e discutendone con la sua psichiatra. Sarò a disposizione per un consulto più approfondito, se lo desidera. Dott.ssa Cristina Borghetti Psicologa
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