Credo di essere depressa. Ho appena iniziato a lavorare in un’altra città che è il contrario di quel

5 risposte
Credo di essere depressa. Ho appena iniziato a lavorare in un’altra città che è il contrario di quello che sognavo. La mia capa è molto invadente nella mia vita privata perché quando viaggiamo per lavoro stiamo in stanza insieme e dovrò vivere da lei per un periodo perché non riuscivo a permettermi altre sistemazioni e lei non mi vuole che io faccia la pendolare. Tornerò a casa mia nel weekend ma mi manca casa mia, la mia routine e la mia privacy. Mi sto sforzando di pensare che devo farci l’abitudine ma sono comunque molto triste…come se avessi bisogno di altro e di più tranquillità. In più, sono single da qualche mese dopo anni di relazione e mi sento davvero sola e persa. Faccio di tutto per calmarmi (yoga, meditazione, tisane rilassanti, gratitudine e allenamento) eppure la notte mi sveglio alle 04 con l’ansia. È come se volessi mollare tutto ma non so se sia perché non sono capace di essere realmente responsabile (avevo mollato un altro lavoro sempre lontano da casa) o se invece, potrei trovare un lavoro più vicino e più in linea con la mia persona (sono molto introversa e ho bisogno dei miei momenti per me e in questo lavoro non ci sono confini di nessun tipo). Mi sento una bambina capricciosa però allo stesso tempo mi sembra di soffocare.
Ciao,
quello che stai vivendo può sicuramente essere molto difficile, e la sensazione di soffocare in una situazione che non ti rappresenta è un segnale importante da non ignorare. È normale sentirsi così, soprattutto quando ci si trova a fare scelte importanti che non corrispondono a ciò che desideriamo davvero per noi stessi.
Il fatto che il tuo lavoro sia lontano da casa, che ti costringa a vivere in una situazione che non ti appartiene e che non ci siano confini tra la tua vita privata e professionale, può sicuramente esacerbare il tuo disagio. La mancanza di spazio personale, il dover vivere per un periodo con la tua capa, la sensazione di non avere una routine propria, possono aumentare il senso di soffocamento e solitudine. Inoltre, la fine della tua relazione e il fatto che ti senti persa possono amplificare la tristezza e l'insicurezza che provi, specialmente se ti senti lontana dalla tua zona di comfort.

Capisco anche il conflitto che stai vivendo dentro di te, tra il bisogno di libertà e tranquillità e la sensazione di dover affrontare una responsabilità che ti sembra troppo grande. Il fatto che tu abbia già abbandonato un altro lavoro in passato potrebbe alimentare il pensiero che non sei "capace" di affrontare le sfide, ma ciò non significa che tu non sia capace di trovare la tua strada. Quello che stai vivendo ora potrebbe anche essere il risultato di una mancata connessione tra chi sei veramente e il lavoro che stai facendo.

Ti suggerisco di prenderti del tempo per riflettere su ciò che ti sta causando più stress e angoscia. Potresti iniziare con queste domande:

Cosa ti manca di più in questo momento?
Cosa pensi che ti farebbe sentire più "te stessa"?
Come ti senti quando pensi a tornare a casa, alla tua routine?
Ricorda che non sei una "bambina capricciosa". I tuoi bisogni sono validi, e chiedere più tranquillità, più spazio e più sintonia con te stessa è completamente normale. Forse c'è bisogno di fare un passo indietro per valutare se questo lavoro è davvero in linea con i tuoi valori, le tue necessità e i tuoi obiettivi a lungo termine. Può essere utile anche fare un bilancio delle tue risorse e delle tue necessità, senza colpevolizzarti per le scelte fatte.
Un caro saluto.

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Cara utente, sicuramente sta sperimentando un periodo stressante e complesso, cambiare città e uscire dalla propria routine quotidianità non è semplice, soprattutto in concomitanza con la fine di una relazione che è comunque un cambiamento e può contribuire ad accrescere il suo malessere; proprio per questo la invito a non giudicarsi "mi sento una bambina capricciosa", ma ad accogliere i suoi stati d'animo che sono assolutamente fisiologici. Sembra che lei abbia molteplici risorse , anche la capacità stessa di trovare delle modalità (yoga,meditazione, allenamento) che la possano aiutare a sentirsi meglio. Un consulto con uno psicologo può esserle d'ausilio per ascoltarsi, sintonizzarsi con le proprie emozioni e trovare delle strategie per questo momento complesso, resto a disposizione. Saluti
Grazie per aver condiviso tutto questo. È evidente che lei stia vivendo un periodo di grande pressione e cambiamento, e ci sono molteplici elementi che si intrecciano, rendendo difficile orientarsi. È importante ricordare che quello che sta provando non è segno di debolezza o "capriccio", ma una reazione naturale a una situazione che sembra davvero sopraffare i suoi bisogni e i suoi limiti personali.
Quella tristezza, quel senso di solitudine e l'ansia che la sveglia di notte sono segnali importanti. Non significa che essere "sbagliata", ma che qualcosa nella sua situazione attuale non sta rispondendo ai suoi bisogni profondi. Spesso, quando ci forziamo ad adattarci a un ambiente o a uno stile di vita che va contro il nostro modo di essere, il corpo e la mente ci avvisano attraverso emozioni intense.
Dal suo racconto, sembra che il tema dei confini sia centrale: la condivisione degli spazi con la sua capa, il vivere lontano da casa sua, il sentirsi costretta a un ritmo di vita che non rispetta il suo bisogno di tranquillità. Per una persona introversa, tutto questo può risultare particolarmente gravoso. Non è una mancanza di responsabilità o maturità da parte sua: semplicemente, ha bisogno di spazi e momenti che siano suoi per ricaricarsi.
È normale temere che il voler cambiare lavoro o situazione possa sembrare un segno di inadeguatezza. Ma scegliere un ambiente che rispetti la sua persona non è "scappare"; è un atto di ascolto e cura di te stessa.
Ha attraversato due grandi cambiamenti nell'ultimo periodo: una nuova città e un'importante separazione sentimentale. Entrambe queste situazioni sono significative e richiedono tempo per essere elaborate. Provi a concedersi compassione: non deve avere tutte le risposte subito. È comprensibile che si senta persa, ma ricordi che questa sensazione non è permanente, anche se ora sembra difficile da gestire.
le consiglio di esplorare le sue opzioni con calma: C'è spazio per parlare con la sua capa di una maggiore separazione tra lavoro e vita personale? è possibile cercare altre soluzioni abitative anche a medio termine, che le offrano maggiore autonomia? Oppure, valutare se un’altra opportunità lavorativa possa essere più adatta ai suoi bisogni?
Può essere utile ascoltare la sua ansia: Se si sveglia con l'ansia alle 4 del mattino, provi a chiedersi: "Che cosa sta cercando di dirmi il mio corpo?" Non è un nemico; è una guida.
Provi a uscire dall'isolamento e a parlarne con qualcuno: la sensazione di "soffocare" o di non avere vie d'uscita spesso si intensifica quando ci sentiamo isolate. Parlare con amici, familiari o un professionista può ridurre questa sensazione.
È naturale cercare di calmare l’ansia con attività come yoga o meditazione, ma il primo passo è accettare quello che prova, anche quando è doloroso. Si conceda il diritto di sentirsi triste e incerta.
Non deve avere tutte le risposte adesso. Inizi con piccoli passi, ascoltando le dice il suo corpo o quali sono i suoi bisogni.
Le auguro il meglio!
Buon Pomeriggio, vorrei traquillizzarLa in primis su fatto che non è una bambina, non essere a proprio agio fuori dalla propria zona di confort è comune a tutti. Ovviamente solo Lei sa se la sua reticenza a lavorare lontano da casa è dovuta a mancanza di volontà o ha bisogno di più tempo per ambientarsi. Di certo il vivere con il proprio capo non La aiuta, non Le permette di avere un vero distacco nel lavoro e di creare dei confini, per cui questo non giova al suo stato d'animo. Il consiglio che posso darLe è innanzitutto: si metta alla prova, non veda come sconfitte dei momenti di sconforto, poi se ha la possibilità cerchi una sistemazione diversa, pensi a cosa fa bene a Lei, e non cosa fa piacere al suo capo.
Buongiorno, grazie per aver condiviso i suoi sentimenti in modo così aperto. Comprendo quanto possa essere difficile trovarsi in una situazione che sembra soffocante e lontana dai propri desideri e bisogni. È importante dare valore a ciò che sta provando senza giudicarsi troppo duramente: le sue emozioni non sono capricci, ma segnali che qualcosa nella sua vita attuale non è in equilibrio con ciò di cui ha bisogno per sentirsi bene.

Lavorare lontano da casa, vivere con la sua capa e affrontare il recente cambiamento di una relazione interrotta rappresentano un accumulo significativo di stress. È normale sentirsi disorientati e sopraffatti in un contesto così impegnativo, soprattutto se si ha un'indole introversa e si necessita di spazio personale per ricaricarsi.

La sua difficoltà potrebbe non essere segno di mancanza di responsabilità, ma piuttosto di un'esigenza legittima di trovare un ambiente che rispecchi maggiormente i suoi valori e la sua personalità. È importante ascoltarsi per capire se la strada che sta percorrendo è davvero quella giusta per lei o se è possibile esplorare alternative più in sintonia con il suo equilibrio interiore.

Il fatto che stia cercando di gestire l'ansia con strumenti come yoga, meditazione e gratitudine è un segno di grande consapevolezza. Tuttavia, se non riesce a trovare sollievo e sente di essere in un circolo di sofferenza, potrebbe essere utile confrontarsi con un terapeuta. La terapia può aiutarla a mettere ordine nei suoi pensieri, esplorare le sue priorità e affrontare il senso di solitudine e ansia in modo più strutturato.

Infine, non esiti a riflettere su quali siano i suoi limiti e le sue priorità. Se sente che questa esperienza non le sta permettendo di essere sé stessa o di vivere in modo sostenibile, non è sbagliato considerare altre opzioni. Vivere in un ambiente che non rispetta i suoi confini personali non è sostenibile a lungo termine. Sono qui per supportarla nel processo di chiarire e perseguire ciò che desidera davvero.

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