Cosa significa mettersi in gioco in un percorso di psicoterapia?

19 risposte
Cosa significa mettersi in gioco in un percorso di psicoterapia?
Gentile utente, non si spaventi! Mettersi in gioco significa prendere un impegno con se stesso/a per uscire da una situazione di sofferenza e migliorare la propria vita per renderla più ricca e soddisfacente.
Spesso la paura del cambiamento spaventa così tanto che ci si costringe a convivere con situazioni dolorose o sintomatologie limitanti che impediscono di esprimere le proprie potenzialità e soprattutto impediscono di vivere serenamente.
In un percorso di psicoterapia occorre avere il coraggio di esplorare la propria anima temendo di scoprire chissà quali nefandezze .... per poi scoprire la parte migliore di sé, che non riusciva a venire fuori perché soffocata da tante scorie.
Decidere di iniziare un percorso psicoterapeutico è come andare dal dentista, fa paura, forse si potrà soffrire un po’ ma è l’unico modo per poter poi stare bene.
Spero di esserle stata utile, ma se ne volesse sapere di più non esiti a contattarmi.
Un caro saluto.
Daniela Benvenuti

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In sintesi vuol dire, a mio parere, assumersi veramente la responsabilità della propria esistenza e della propria qualità della vita; quindi se ne sente il bisogno si trovi un valido psicoterapeuta e cominci un viaggio avventuroso e stimolante verso il ben-essere. Salve e auguri!
Salve, può significare più cose, tra cui il conseguimento della migliore realizzazione di se stessi.
Buona serata.
Dott. Fiori
Beh direi che la sua è una gran bella domanda e che per ognuno la risposta potrebbe essere diversa. In generale, forse, si potrebbe dire che significa affidarsi al terapeuta e mostrarsi per ciò che si è, anche nelle dinamiche più complicate. Posso dire con certezza che mettersi in gioco in una terapia è un percorso che avviene con il tempo, nel rapporto terapeutico.
Salve, domanda suggestiva alla quale mi verrebbe da rispondere con altre domande. Ma per stare nel gioco in cui è posta la domanda, direi che da sempre giocare implica conoscere le regole e gli scopi che si propongono. Nella psicoterapia in generale si cerca un modo migliore si stare nella vita e le regole vengono espresse nel setting del professionista che si segue.
Buona partita
Massimiliano
Buongiorno, una domanda davvero interessante! "Mettersi in gioco" in psicoterapia può avere significati diversi a seconda della persona che desidera intraprendere questo percorso... penso, però, che di base sia per tutti la volontà di assumersi la responsabilità verso se stesso e verso la qualità della propria vita, affidarsi allo psicoterapeuta e farsi accompagnare nella comprensione di sé e delle fonti del proprio disagio. L'obiettivo di un percorso terapeutico è quello di migliorare la consapevolezza di sé e di attivare un processo di cambiamento che consenta di raggiungere uno stato di maggior benessere a più livelli (mentale, fisico, relazionale), favorendo l'attivazione di nuove risorse e potenzialità. E' un percorso a tratti faticoso ma meraviglioso!
Buona giornata
Dott.ssa Paola Trombini
Salve. La psicoterapia è un percorso di crescita per diventare protagonisti della propria vita, assumendosi le responsabilità del proprio benessere e la possibilità di accettare e affrontare le difficoltà della vita.
È un viaggio alla scoperta di sé, un dare spazio a ciò che si è e non a ciò che si vorrebbe essere, scoprire che le fragilità possono diventare i punti di forza. Confrontarsi con il dolore e il piacere, recuperare, stimolare la fiducia in se stessi, in modo da poter vivere in modo più soddisfacente.
Questo è mettersi in gioco, riuscire ad avere diverse prospettive nel modo di affrontare la vita, potendo attingere a tutte le risorse disponibili. Come in un gioco...
Buongiorno, la prima risposta che mi viene in mente alla sua domanda è l'assunzione di responsabilità rispetto alle proprie scelte. Mettersi in gioco significa anche entrare in contatto col proprio mondo interiore, pertanto anche con i sentimenti spiacevoli che spesso reprimiamo. Può significare, inoltre, provare a cambiare dei copioni che agiamo nella vita e che, se pur ci sembrano scomodi, in realtà ci evitano di vivere situazioni che reputiamo troppo faticose e dolorose per noi. Mettersi in gioco significa rischiare nella relazione con l'altro, metterci la faccia e vedere cosa succede. A volte evitiamo di fare o dire delle cose e lì per lì sembra la scelta migliore per noi, ma quante volte, a distanza di tempo, rimuginiamo e ci diciamo "se mi fossi comportato diversamente forse..". Il prezzo che si paga per non aver fatto o detto ciò che davvero si desiderava fare o dire è molto alto, così come è alto il prezzo che si paga nel non mettersi in gioco in un percorso terapeutico così come in ogni relazione significativa della propria vita. Il prezzo che si paga è quello di una vita vuota, triste, semplicemente superficiale. Spero di aver risposto alla sua interessante domanda.
Saluti,
Rosella Pettinari
Una domanda dalle mille risposte! Penso, infatti, che mettersi in gioco in psicoterapia può assumere diverse sfaccettature in base alla persona che agisce.. In generale, significa assumersi la responsabilità per la propria vita ed affrontare le zone d'ombra di noi stessi, che abbiamo sempre tenuto nascoste (anche inconsapevolmente) e che creano sofferenza.
A mio parere mettersi in gioco all'interno di un percorso psicoterapeutico, può significare decidere di uscire allo scoperto con sè stessi, facendosi domande su di sè per rispondersi con onesta e sincerità.
Potrebbe anche voler dire lavorare su ciò che consideriamo limiti per noi stessi.
Un caro saluto e buon lavoro.
Buongiorno,
ha posto una domanda interessante e con mille sfaccettature.
Mettersi in gioco significa innanzitutto potersi fidare ed affidare al terapeuta che si trova davanti, vuol dire aprirsi per poter stare meglio.
Una terapia inizia dalla motivazione del paziente, se una persona è "stata mandata" in terapia sarà difficile portare avanti un lavoro terapeutico.
Mettersi in gioco significa riuscire a guardarsi dentro con onestà, anche se alle volte fa paura.
Spero di aver risposto alla sua curiosità, anche se ci sarebbe molto altro da dire.
Le auguro una buona giornata.
Bino
Che bella domanda? Denota curiosità e questo mi piace, è un ottimo punto di partenza per un lavoro su di sé. Mettersi in gioco è un modo di dire che richiama la possibilità per le persone di mettere in gioco se stessi, i propri punti di vista e la propria "comfort zone". Mettere in gioco può voler dire riflettere sulla propria storia e il proprio unico e speciale modo di relazionarsi con se, gli altri e il mondo. Ben inteso lo scopo non è quello del mettersi in discussione fine a se stesso, ma di stare bene con se stessi e gli altri, migliorarsi, evolvere e riscoprirsi piacevolmente colpiti dai cambiamenti. Essendo uno spazio terapeutico di solito il punto di partenza è un disagio, un momento di crisi, ma anche il desiderio di sfidarsi e mettere mano a qualche domanda esistenziale. Io personalmente credo che l'idea del gioco può essere vista in senso infantile dove nel gioco i bambini imparano a crescere, possono sbagliare, si divertono, vincono/perdono, parlano/chiedono/si confrontano, si fidano ma anche no, capiscono come comportarsi in alcune situazioni e ricevono delle piccole grandi lezioni di vita. Sempre disponibile a parlarne insieme, il tema mi affascina. Un saluto
Buongiorno, premettendo che questa affermazione può caricarsi di connotazioni e sfumature diverse a seconda della persona che la espone.. "mettersi in gioco" in un percorso di psicoterapia potrebbe significare ad esempio "porsi in una maniera aperta al dialogo", aperta alla relazione con l'altro, aperta al terapeuta inteso come persona di fiducia e non giudicante, assumere un'apertura fiduciosa verso il percorso, credendo che davvero l'impegno porterà i suoi frutti, proprio attraverso l'interazione reciproca sussistente tra paziente e terapeuta.

Spero di averle dato degli spunti utili per la domanda che pone.

Cordiali saluti.
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Che bella domanda!!!! Non c'è una risposta specifica, secondo me vuol dire mettersi a nudo, contattare se stessi in modo profondo, senza aver paura di scoprire mostri o altro. Penso a quando ci troviamo davanti allo specchio totalmente nudi e ci guardiamo, ci osserviamo... scopriamo un neo, un'asimmetria, alcune macchie. A volte, davanti allo specchio, non ci guardiamo, non ci osserviamo, solo occhiatine fugaci. Credo che questo sia un esempio calzante: cercare di "vedere" ed accettare chi siamo e come siamo e iniziare a perseguire i nostri veri desideri.
Un saluto
Claudiam
Buonasera, puó avere molteplici definizioni e sfumature. Una delle possibili sfumature è quella che vede il mettersi in gioco come una partecipazione attiva e motivata al percorso che si intraprende, quindi da protagonista di questo percorso.
Un saluto
Dott.ssa Giancarli
Gentile utente di mio dottore,
possiamo dire che è un requisito imprescindibile affinché si possa parlare di relazione terapeutica in quanto attiene alla volontà dell’individuo ad iniziare un percorso con un professionista. Assume il valore di aprire le mani per prendere dall’Altro per Se e laddove ci si é posti degli obiettivi del percorso che si intraprende. In sostanza, accetto che L’ Altro assuma le vesti di Virgilio che con la sua lanterna guida Dante nel suo viaggio.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento. Saluti, Dottore Diego Ferrara
Gentile utente, può avere diversi significati. In terapia a volte mi capita di usare questa frase quando percepisco che magari il paziente sente il desiderio di cambiare, ma lo vorrebbe fare senza mettere in discussione alcune abitudini, modi di pensare o interagire nelle relazioni e purtroppo questo non è possibile. Per stare meglio e superare la sofferenza, bisogna in primis imparare a starci in quella sofferenza, attraversarla, ascoltarla e diventare degli attori di quel cambiamento..
cara Signora, significa che se lei non se la sente e non si fida deve tenere presente che la persona disponibile ad aiutarla da sola non può fare niente. E' necessaria una collaborazione, si può giocare a carte da soli? no, da sola può fare solo il solitario! E' quindi necessario che lei trovi una persona che le piace e con la quale poi pian piano affronterà quanto più le sta a cuore, naturalmente aiutata in questo e non lasciata a se stessa.

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