Cosa fare per una persona anziana che soffre di demenza e si trova in casa di riposo, ma mangia poch
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Cosa fare per una persona anziana che soffre di demenza e si trova in casa di riposo, ma mangia pochissimo?Da cosa può dipendere?
Buongiorno,
i motivi per cui una persona con demenza, inoltre in un contesto clinico, non mangia possono essere diversi: se è in questa casa di riposo da poco tempo, può esserci un periodo di adattamento alla nuova cucina o un comportamento di rifiuto verso questa scelta, così come può dipendere dal fatto che provi dei dolori o fastidi che non sa riportare lei per prima, può aver perso la capacità di eseguire i movimenti necessari all'autoalimentazione e quindi necessita di un aiuto, può provare disgustoso il cibo o gli odori. Una persona con demenza, nonostante perda progressivamente le abilità cognitive, conserva i suoi gusti, le sue preferenze e anzi si può anche irrigidire su queste. La demenza può anche portare ad inappetenza o ancora peggio disfagia (difficoltà nella deglutizione che può essere molto pericolosa), ma dipende questo comportamento da quanto è insorto e se in risposta a qualcosa.
Quello che le suggerisco è chiedere alla struttura l'intervento di uno specialista che possa andare a fare un'osservazione in sede (sicuramente un neuropsicologo per valutare la situazione nella sua totalità e/o un logopedista che possa valutare almeno le capacità degluditorie) e che possa istruire familiari e personale su come gestire la situazione.
Io sono a disposizione per consulenze online o visite in sede sul territorio romano.
i motivi per cui una persona con demenza, inoltre in un contesto clinico, non mangia possono essere diversi: se è in questa casa di riposo da poco tempo, può esserci un periodo di adattamento alla nuova cucina o un comportamento di rifiuto verso questa scelta, così come può dipendere dal fatto che provi dei dolori o fastidi che non sa riportare lei per prima, può aver perso la capacità di eseguire i movimenti necessari all'autoalimentazione e quindi necessita di un aiuto, può provare disgustoso il cibo o gli odori. Una persona con demenza, nonostante perda progressivamente le abilità cognitive, conserva i suoi gusti, le sue preferenze e anzi si può anche irrigidire su queste. La demenza può anche portare ad inappetenza o ancora peggio disfagia (difficoltà nella deglutizione che può essere molto pericolosa), ma dipende questo comportamento da quanto è insorto e se in risposta a qualcosa.
Quello che le suggerisco è chiedere alla struttura l'intervento di uno specialista che possa andare a fare un'osservazione in sede (sicuramente un neuropsicologo per valutare la situazione nella sua totalità e/o un logopedista che possa valutare almeno le capacità degluditorie) e che possa istruire familiari e personale su come gestire la situazione.
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Buonasera, condivido appieno quanto riportato dalla collega. Aggiungo solo un paio di considerazioni. La sua preoccupazione è legata al calo ponderale? Ovvero, la persona in oggetto ha perso molto peso per l'anedonia (iintesa come inappetenza)?
Talvolta, uno stato di tristezza può avere come conseguenza un abbassamento di interesse verso le funzioni di base.
Resto a disposizione.
Talvolta, uno stato di tristezza può avere come conseguenza un abbassamento di interesse verso le funzioni di base.
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L'inappetenza può dipendere da diversi fattori. Una persona fragile con uno stato di deterioramento può trovarsi disorientata se ha cambiato da poco la sua collocazione. Alternativamente è possibile che insieme alla sua condizione clinica sia presente uno stato di umore flesso. Consiglio di approfondire con più informazioni
GM
GM
Molti anziani che soffrono di forme di demenza, tra i tanti sintomi che manifestano, perdono l’appetito.E' necessario monitorare con grande attenzione l'eventuale calo del peso corporeo. Ad esempio il 5% in un lasso temporale di sei mesi può far presagire un’insufficienza nutrizionale. In questo caso è necessario introdurre nela dieta vitamine e/o integratori su parere medico.
Gentile utente, l'inappetenza in una persona con demenza può essere dovuta a diverse cause. Come prima cosa, le consiglio di escludere una causa organica: la persona ha dolore o fastidio a deglutire? Ha problemi digestivi? Una sintomatologia fisica potrebbe portare la persona a evitare il cibo per non stare male. Se non c'entra una problematica fisica o medica, la prima domanda da farsi è: da quando e da quanto tempo mangia poco? Da quello che dice, sembra che la persona abbia iniziato a manifestare tale comportamento da quando è arrivata in casa di riposo. Se è così, ciò potrebbe essere causato da una difficoltà di adattamento alla nuova cucina o alla struttura in generale: gli anziani hanno delle abitudini molto forti, che possono ulteriormente irrigidirsi con l'emergere della demenza. Pertanto, il trovarsi in una casa di riposo con nuove abitudini anche alimentari, potrebbe portare all'inappetenza. Inoltre, la demenza potrebbe causare un calo del tono dell'umore, fino a far emergere dei sintomi simili a quelli riscontrati in un disturbo depressivo, come appunto l'inappetenza. Oltre al fatto che non mangia, la persona ha manifestato altri cambiamenti nel comportamento? Le consiglio di esporre alla struttura i suoi dubbi e di richiedere l'intervento di uno specialista che possa valutare la situazione sul luogo, per poter capire la causa di questo comportamento.
Mi rendo conto che è difficile rispondere a tutti i suoi dubbi con queste poche righe, pertanto se avesse necessità di ulteriori informazioni può contattarmi in privato. Sono inoltre disponibile per colloqui, anche online. Con i migliori auguri, porgo cordiali saluti. Dott.ssa Asya Cappalli
Mi rendo conto che è difficile rispondere a tutti i suoi dubbi con queste poche righe, pertanto se avesse necessità di ulteriori informazioni può contattarmi in privato. Sono inoltre disponibile per colloqui, anche online. Con i migliori auguri, porgo cordiali saluti. Dott.ssa Asya Cappalli
Buongiorno, concordo con i miei colleghi in tutta la linea. Mi sento di aggiungere che in corso di demenza è possibile anche assistere a cambiamenti relativi ai gusti e alla percezione dei sapori. Sicuramente se la persona sta perdendo peso è necessario che faccia un aggiornamento dal suo neurologo/geriatra di riferimento per la sua patologia o che comunque venga presa in carico da un centro per i disturbi cognitivi e le demenze (CDCD).
Buona giornata
Dr Chiara Stella Turchetta
Buona giornata
Dr Chiara Stella Turchetta
Buongiorno, concordo con i miei colleghi.
Le cause della perdita di appetito possono essere diverse.
In caso la perdita di appetito persiste e riscontra altre problematiche da non sottovalutare le suggerisco, in primisi, di segnalare il tutto al personale sanitario della struttura (infermiere e/o medico) e poi di rivolgersi allo specialista e/o CDCD di riferimento.
Buona giornata.
Dott.ssa Luz Dary Grossi
Le cause della perdita di appetito possono essere diverse.
In caso la perdita di appetito persiste e riscontra altre problematiche da non sottovalutare le suggerisco, in primisi, di segnalare il tutto al personale sanitario della struttura (infermiere e/o medico) e poi di rivolgersi allo specialista e/o CDCD di riferimento.
Buona giornata.
Dott.ssa Luz Dary Grossi
Salve,
una persona con demenza può perdere l'appetenza a causa del luogo in cui si trova, dei suoi gusti specifici ed altri multifattori, purtroppo è una cosa molto comune.
Cerchi di calcolare il peso ponderale e se necessario si rivolga al medico curante che può introdurre integratori o farmaci che aumentano il senso della fame.
Saluti
una persona con demenza può perdere l'appetenza a causa del luogo in cui si trova, dei suoi gusti specifici ed altri multifattori, purtroppo è una cosa molto comune.
Cerchi di calcolare il peso ponderale e se necessario si rivolga al medico curante che può introdurre integratori o farmaci che aumentano il senso della fame.
Saluti
Gentile Utente, condivido tutto ciò che i colleghi prima di me hanno esposto relativamente alla sensibilità al cambiamento ed all'accettazione della nuova condizione abitativa. Quello che vorrei aggiungere riguarda una possibile soluzione: chiedere l'autorizzazione al Direttore Sanitario della struttura per supportare ed affiancare direttamente la persona durante i pasti ed, eventualmente, per portare alimenti confezionati di suo gradimento da aggiungere/sostituire ai pasti forniti dalla struttura. Di fondamentale importanza è chiedere quali sono gli alimenti somministrabili (considerare eventuale diabete, disfagia ed intolleranze). Spero di esserLe stata utile.
Rimango a disposizione per qualsiasi altro dubbio a riguardo. Un caro saluto.
Dott.ssa Piccardo Demetra
Rimango a disposizione per qualsiasi altro dubbio a riguardo. Un caro saluto.
Dott.ssa Piccardo Demetra
Gentile Signora,
La perdita di appetito in una persona anziana affetta da demenza può avere diverse cause, come fattori fisici, emotivi o legati alla progressione della malattia. È importante consultare il personale medico per escludere eventuali cause fisiche. Dal punto di vista psicologico, la psicoterapia breve strategica può essere utile per gestire al meglio situazioni di disagio emotivo legate alla demenza, sia per il paziente che per i familiari, migliorando la qualità della vita.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cari saluti,
Dr. Michele Scala
La perdita di appetito in una persona anziana affetta da demenza può avere diverse cause, come fattori fisici, emotivi o legati alla progressione della malattia. È importante consultare il personale medico per escludere eventuali cause fisiche. Dal punto di vista psicologico, la psicoterapia breve strategica può essere utile per gestire al meglio situazioni di disagio emotivo legate alla demenza, sia per il paziente che per i familiari, migliorando la qualità della vita.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
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La riduzione dell'appetito in una persona anziana con demenza che vive in una casa di riposo può dipendere da diversi fattori. Prima di tutto, la demenza può influenzare i sensi, come il gusto e l'olfatto, rendendo il cibo meno appetibile. Inoltre, è possibile che la persona non riesca a riconoscere il cibo o a comprendere il momento dei pasti, il che può portare a una diminuzione dell'appetito.
Ci possono anche essere difficoltà nel comunicare la propria fame o le proprie preferenze alimentari. A volte, problemi di salute sottostanti o effetti collaterali di farmaci possono influenzare il desiderio di mangiare. Anche l'ambiente in cui si consumano i pasti gioca un ruolo importante: se l'atmosfera è poco stimolante o se i pasti sono vissuti come un momento stressante, ciò può ulteriormente diminuire l’appetito.
Per affrontare questa situazione, è utile considerare l'approccio all'alimentazione. Offrire cibi che piacciono alla persona, magari in porzioni più piccole e facili da gestire, può aiutare. Creare un’atmosfera piacevole durante i pasti, magari coinvolgendo familiari o altri residenti, può rendere il momento più gratificante.
È sempre consigliabile consultare il personale della casa di riposo e, se necessario, coinvolgere un nutrizionista o un medico geriatra per valutare eventuali problemi medici e ricevere indicazioni specifiche. La chiave è osservare attentamente e adattare le strategie alimentari alle esigenze individuali.
Ci possono anche essere difficoltà nel comunicare la propria fame o le proprie preferenze alimentari. A volte, problemi di salute sottostanti o effetti collaterali di farmaci possono influenzare il desiderio di mangiare. Anche l'ambiente in cui si consumano i pasti gioca un ruolo importante: se l'atmosfera è poco stimolante o se i pasti sono vissuti come un momento stressante, ciò può ulteriormente diminuire l’appetito.
Per affrontare questa situazione, è utile considerare l'approccio all'alimentazione. Offrire cibi che piacciono alla persona, magari in porzioni più piccole e facili da gestire, può aiutare. Creare un’atmosfera piacevole durante i pasti, magari coinvolgendo familiari o altri residenti, può rendere il momento più gratificante.
È sempre consigliabile consultare il personale della casa di riposo e, se necessario, coinvolgere un nutrizionista o un medico geriatra per valutare eventuali problemi medici e ricevere indicazioni specifiche. La chiave è osservare attentamente e adattare le strategie alimentari alle esigenze individuali.
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