Cosa ci sta succedendo? Salve, sono una donna di 30 anni, scrivo perché mi sto tormentando da giorn

20 risposte
Cosa ci sta succedendo?
Salve, sono una donna di 30 anni, scrivo perché mi sto tormentando da giorni. Si tratta di una situazione relazionale piuttosto confusa e mi sembra di camminare sui vetri ad ogni passo.
Parto dalla base.
Ho una amicizia molto intima con un collega di lavoro, di quasi 10 anni di più grande. Ci siamo conosciuti circa 3 anni fa, nel disprezzo, che si è evoluto pian piano in una simpatia ed è sfociata nel sesso occasionale più bello e coinvolgente che abbia mai avuto. Il tutto è durato qualche mese, anche a distanza, con un intermezzo di allontanamento per esigenze di lavoro, e una mia dichiarazione di coinvolgimento un po' più profondo. Si è tirato indietro di fronte a ciò, dicendomi che era nel mezzo di un casino (aveva una donna con cui le cose non andavano già da un po'). Non ci siamo più visti fuori dal lavoro. Sono stata, però, il motivo precipitante della loro rottura, a seguito della quale è ripiombato un'altra, ultima volta con me. Poi, ha cominciato ad allontanarsi e, alla mia richiesta di rivederci ancora, dopo qualche settimana, mi ha detto di no, perché ogni volta che veniva a letto con me gli facevo casino in testa e piombava in un buco nero. Ciò detto, abbiamo provato a mantenere un rapporto amichevole ma distaccato, che ovviamente non abbiamo saputo gestire. Io, intanto, provavo disagio e sentimenti forti, ma non ero innamorata. Ho ceduto e glielo ho ribadito, con una conseguente litigata e rottura definitiva che è durata circa 8 mesi, con nessun contatto anche per motivi logistici. Con la psicoterapeuta, ho affrontato tutto, arrivando al distacco e ad aver abbandonato l'idea di vederlo.
Tuttavia... la vita si è messa di mezzo e ci siamo ritrovati di nuovo a lavorare insieme. Non è stato facile, ma gradualmente è riuscito a conquistare uno spazio nella mia vita che non pensavo volesse e che io volessi dargli ancora. In questi ultimi 9 mesi, l'ho visto valicare i confini che lui stesso aveva tracciato in precedenza. È stato questo suo indebolirsi ad aprire la via a una intimità relazionale che non avevamo mai avuto e che non avevamo da anni, anche a suo dire. Lui ha cominciato a brillare, non come una bomba pronta a deflagrare, ma come il lumino che nelle sere d’infanzia ti protegge dal buio. Ho cominciato ad apprezzare la sua capacità di starmi vicino in momenti di stress e smarrimento, ha vinto alcune paure perché sapeva che erano momenti importanti per me. Io l'ho sostenuto e consigliato, ogni giorni di più, e non abbiamo avuto alcun coinvolgimento fisico per mesi. Per me non era nemmeno plausibile che volessimo ancora qualcosa di erotico, sebbene fosse stato l'ultimo per me e tutti i nostri amici mi dicessero che fosse palese un imminente riavvicinamento più intenso. Noi quando siamo insieme ridiamo, ci divertiamo anche stando solo sul divano, abbiamo persino cominciato ad avere un registro di frasi ed espressioni tutto nostro. Lui non nasconde più in pubblico la voglia di starmi vicino ed è stato tutto così genuino e naturale e sobrio che non so come siamo arrivati ad ora.
Morale della favola, mentendo a me stessa senza rendermene conto, una sera siamo usciti ed gli ho detto quanto fossi grata di aver superato tutto, che alla fine non era una relazione possibile e che volendo sarei andata a letto con lui un'ultima volta prima del suo trasferimento. Come è finita? Che la sera stessa mi ha baciata e poi mi ha mandata via. E' stato come fumare una sigaretta dopo mesi di astinenza: caldo ed euforizzante. Da lì, siamo stati in intimità 2-3 volte e tutte le volte, sul più bello, lui non ce l'ha fatta. Ha perso quasi sempre l'erezione o dopo aver fatto sesso, scadentissimo rispetto a prima, si rintanava da solo e non voleva più essere toccato o toccare me. E' stato bruttissimo, soprattutto perché avevo un ricordo speciale dei nostri incontri. Io mi sono sentita a disagio e triste mentre mi davo a lui, perché mi sono resa conto di essere innamorata di lui. Una sola sera gli ho chiesto se avesse l'ansia o fosse a disagio e mi ha confessato, nei fumi dell'alcol, che era agitato per il suo imminente trasferimento e perché io ero, di fatto, l'unica con cui stesse avendo rapporti da tempo. Ha farfugliato qualcosa del tipo "per me non è soltanto... niente insomma, ho l'ansia anche perché sei tu" per poi rispondere alla domanda se volesse ancora fare sesso con me che sì, lo voleva da sempre e ancora nei prossimi mesi a venire, ma che si sente in un buco nero e che aveva deciso di farlo di nuovo con me perché gli avevo offerto una roba senza legame ed impegno (cioè quasi a dire "ora è colpa tua"). Io non ho avuto il coraggio di dirgli nulla su come mi sento, anche perché ci stiamo fisicamente separando e non so se ci vedremo più questa volta, ma so che siamo arrivati a fare del sesso "brutto" e distante è perché non siamo presenti e siamo presi dalle nostre reciproche angosce, che forse anche per lui riguardano il nostro rapporto. Lui, quando ci vediamo mi abbraccia, mi accarezza i capelli, mi odora il collo e poi mi spinge via dicendo di andare. Ci siamo sentiti qualche sera negli ultimi giorni e siamo in rapporti tutto sommato distesi e amichevoli. Io, però, non riesco ad accontentarmi e a non volerlo vedere, mi sto frenando in ogni modo possibile per non cadere in un fosso ancora più profondo. Non lo sto cercando e sto facendo una fatica mostruosa. Lui non è perfetto, è un soggetto di base evitante, insicuro, indeciso e anche con traumi relazionali pesanti alle spalle che non ha mai voluto affrontare. Non ama davvero da anni, da quando ha rotto con la ragazza della vita. E' come se fosse stato rinchiuso in un mausoleo di sconfitte che ha arredato lui. Lo stesso valeva per me, poi è arrivato il lui presente.
So che nessuno di voi legge nel pensiero altrui, ma mi chiedevo se secondo voi è plausibile che lui si trovi in una condizione in cui provi qualcosa che non mi sta dicendo. Io mi sto auto-convincendo che non provi nulla. E' più facile per me. Gli ho scritto delle lettere che non gli ho spedito, perché so che non ama questo tipo di cose e lo metterebbero a disagio. Io comunque sono paralizzata.
Buongiorno, comprendo quanto questa relazione le porti malessere e molti dubbi. Le suggerirei di continuare il percorso di psicoterapia che ha già intrapreso, sicuramente il professionista la aiuterà a diventare maggiormente consapevole rispetto al suo funzionamento psicologico che può aiutarla nelle relazioni interpersonali come in questo caso. Se ne avesse la necessità sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli

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Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione. Da quello che scrive posso ipotizzare che entrambi siate coinvolti emotivamente ma che, a causa dei reciproci "traumi relazionali", tendete a fuggire da una relazione che si sta trasformando in qualcosa di più impegnativo. In questo potrebbe rientrare anche la difficoltà sessuale di lui negli ultimi incontri. Le mie sono comunque solo supposizioni derivate da ciò che scrive. Nel suo scritto si avverte molto il disagio e la sofferenza che sta provando e ritengo che una consulenza ed un eventuale percorso con uno specialista potrebbe aiutarla ad andare un po' più in profondità nel capire sentimenti e comportamenti e la aiuterebbe a recuperare la serenità perduta. Spero di esserle stato di aiuto. Un caro saluto e un augurio di buone feste.
Dott. Stefano Recchia
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. La situazione che descrive appare estremamente complessa e carica di emozioni contrastanti. Da quanto racconta, sembra che il rapporto tra lei e questa persona abbia subito molte trasformazioni nel corso del tempo, passando da momenti di intensa connessione a periodi di distacco e ambivalenza. Questo andamento altalenante può essere molto destabilizzante, soprattutto quando si intrecciano sentimenti profondi e non dichiarati con dinamiche relazionali poco chiare.
È evidente che entrambi state affrontando difficoltà interiori che incidono sulla vostra relazione, rendendo difficile costruire un legame stabile e soddisfacente. Da ciò che scrive, emerge il bisogno di proteggere se stessa dal rischio di soffrire ulteriormente, ma anche il desiderio di comprendere meglio i suoi sentimenti e quelli dell'altro. L'incertezza e l'ansia che descrive possono alimentare il senso di tormento, specialmente quando non c'è chiarezza su ciò che l'altro prova o desidera.
Le consiglio di continuare a riflettere sui suoi bisogni e sui suoi limiti personali, senza perdere di vista la necessità di preservare il suo benessere emotivo. Spesso, situazioni come questa possono trarre giovamento da un confronto aperto e sincero, ma solo se entrambe le parti sono pronte e disponibili a farlo. Tuttavia, considerata la delicatezza del contesto, un supporto psicologico può aiutarla ad esplorare più a fondo le dinamiche della relazione e a trovare strategie per gestire al meglio questa fase.
Se sente che questa situazione sta avendo un impatto significativo sulla sua serenità, le suggerisco di rivolgersi a un professionista che possa accompagnarla in questo percorso di comprensione e crescita personale.
Resto a disposizione per ulteriori domande e riflessioni.
Mi colpisce la complessità emotiva che emerge dal suo racconto, e voglio partire riconoscendo quanto sia stato coraggioso da parte sua condividere una situazione così carica di sentimenti, pensieri e conflitti interiori. Quello che sta attraversando è una dinamica relazionale profonda e intricata, che sembra richiamare aspetti della sua storia personale, così come della sua identità emotiva e relazionale. Una cosa che mi sembra centrale è il modo in cui lei sta vivendo una tensione costante tra il desiderio di avvicinarsi a quest’uomo e la necessità di proteggersi dal dolore che questo rapporto le sta procurando. Questa tensione può essere molto faticosa, sia emotivamente che fisicamente, ed è naturale sentirsi a volte paralizzati di fronte a decisioni che sembrano avere un peso così grande. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, potremmo cercare di esplorare alcune delle convinzioni che potrebbero essere alla base delle sue emozioni e delle sue difficoltà nell'agire. Ad esempio, potrebbe esserci la sensazione che, se non riesce a capire completamente ciò che lui prova o vuole, rischia di perdere il controllo della situazione o di ferirsi ulteriormente. Questo bisogno di chiarezza, anche se comprensibile, potrebbe paradossalmente amplificare il suo disagio, perché il comportamento di quest'uomo sembra mosso da incertezze e contraddizioni che probabilmente non possono essere risolte da una risposta diretta. Allo stesso tempo, c’è un aspetto comportamentale che vale la pena considerare: ogni volta che si avvicina a lui, nonostante la consapevolezza delle sue difficoltà e dei suoi limiti, può essere che stia rafforzando un modello relazionale in cui lei tende a mettere da parte i suoi bisogni emotivi più profondi per adattarsi a ciò che lui è disposto a dare. Questo potrebbe spiegare perché, pur sapendo razionalmente che certe dinamiche non la soddisfano, si sente comunque attratta dal riavvicinarsi. Riconoscere questi schemi è un primo passo fondamentale, perché le permette di fare scelte più consapevoli. La domanda che potrebbe essere utile porsi è: cosa significa per lei questo rapporto? Cosa rappresenta nella sua vita e quali aspetti di sé stessa sente di esprimere o, al contrario, di sacrificare in questa relazione? Quanto al suo collega, da ciò che descrive sembra trovarsi in un momento di grande confusione e conflitto interno. È possibile che provi qualcosa per lei, ma è altrettanto evidente che non sembra in grado di viverlo in modo pieno e sereno. Questo non è necessariamente un riflesso di ciò che lei è o di quanto vale, ma probabilmente è legato alle sue stesse difficoltà emotive e ai traumi relazionali che ha vissuto. Tuttavia, è importante chiedersi se questo suo stato d’animo le sta permettendo di costruire una relazione che sia nutriente e rispettosa dei suoi bisogni. Una strada che potrebbe esplorare è quella di concentrarsi su ciò che può controllare, ovvero il suo modo di vivere questa situazione. Potrebbe trovare utile dedicare tempo a riflettere su cosa desidera veramente da una relazione e su come potrebbe costruire confini più sani che le permettano di proteggere il suo benessere emotivo. Questo non significa chiudere necessariamente la porta a questa persona, ma piuttosto mettere al centro ciò che la fa sentire valorizzata e serena. Infine, vorrei sottolineare che è normale provare confusione o difficoltà nel lasciare andare una relazione che ha avuto momenti intensi e significativi. La invito a continuare a prendersi cura di sé, magari attraverso un lavoro di esplorazione e riflessione personale, come già sta facendo con la sua terapeuta. A volte, il tempo e la distanza emotiva ci aiutano a vedere le cose in modo più chiaro. Come si sente rispetto a questa possibilità di esplorare più a fondo i suoi bisogni e i suoi confini? Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Buongiorno,

Grazie per aver condiviso questa esperienza così complessa e carica di emozioni. Da ciò che emerge, la situazione che sta vivendo sembra intrecciarsi su più livelli: c'è una componente affettiva, una sessuale e una relazionale, tutte connesse da una serie di dinamiche non risolte.

È evidente che questo rapporto ha avuto momenti intensi e significativi per entrambi, ma ciò che descrive suggerisce anche un forte livello di ambivalenza da parte del suo collega, oltre a un certo grado di sofferenza che entrambi sembrano portare avanti in modi diversi.

La confusione e l'incertezza che prova sono del tutto comprensibili. Il fatto che stiamo cercando di razionalizzare le sue emozioni, mentre cerca anche di proteggersi, è una risposta naturale a una relazione che oscilla tra avvicinamenti e distanze. Spesso, quando ci troviamo in relazioni non definite, il rischio è proprio quello di perdere il contatto con i nostri bisogni emotivi più profondi, cercando di adattarci all'altro.

Lui sembra mostrare segnali di difficoltà emotiva e relazionale che possono influenzare la qualità del vostro rapporto, e questo potrebbe incidere anche sulla sua sfera sessuale. È possibile che vi sia un coinvolgimento emotivo da parte sua, ma che questo sia accompagnato da paure o blocchi non risolti.

Tuttavia, è importante focalizzarsi su di lei: quali sono i suoi bisogni in questo momento? Cosa desidera per sé, indipendentemente da ciò che lui prova o non prova?

Le suggerisco di riflettere su questi aspetti insieme a uno specialista, per esplorare con maggiore chiarezza il significato di questa relazione nella sua vita ei passi futuri che possono aiutarla a ritrovare equilibrio e serenità. Un percorso di supporto può essere uno spazio sicuro in cui comprendere meglio se stesse e le dinamiche che sta vivendo.

Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Salve gentile Utente, la situazione che descrive è estremamente complessa e ricca di emozioni contrastanti, sia da parte sua che, a quanto pare, anche da parte di quest'uomo. È evidente che entrambi vi troviate in una fase di confusione e vulnerabilità, e che il rapporto tra voi sia diventato un intreccio di attrazione, affetto e difficoltà emotive irrisolte.

Partendo dal suo vissuto, sembra che lei provi un legame profondo con questa persona, un sentimento che va oltre l'attrazione fisica e che forse è stato alimentato da momenti di intimità e sostegno reciproco. Al contempo, emerge la fatica di accettare un rapporto che sembra non corrispondere a ciò che lei desidera o di cui avrebbe bisogno.

Dal lato di quest'uomo, il suo comportamento, oscillante tra avvicinamento e distacco, potrebbe riflettere il suo stesso stato di confusione. La difficoltà a mantenere un coinvolgimento fisico soddisfacente, le sue ansie e le parole che le ha rivolto (“sei tu”, “un buco nero”) indicano che per lui il rapporto non è affatto privo di significato. Tuttavia, il suo atteggiamento evitante e i suoi trascorsi relazionali suggeriscono che potrebbe sentirsi sopraffatto dalle implicazioni emotive di questo legame e dalle sue insicurezze.

A questo punto, alcune domande potrebbero aiutarla a chiarire cosa desidera e cosa è disposta ad accettare:

Vuole continuare a investire in un rapporto che, al momento, appare instabile e pieno di ambiguità?
È pronta a confrontarsi apertamente con lui, anche a rischio di un suo ulteriore allontanamento?
È possibile per lei separare i suoi bisogni emotivi da ciò che lui è attualmente in grado di offrire?
Non deve rispondere immediatamente a queste domande, ma potrebbe essere utile rifletterci con calma.

Infine, riguardo alla possibilità che lui provi qualcosa per lei ma non riesca a esprimerlo, è plausibile, data la natura del suo comportamento e delle sue difficoltà. Tuttavia, anche se fosse così, ciò non garantisce che possa costruire con lei un rapporto solido e reciproco, almeno non senza un suo lavoro personale sulle proprie fragilità.

Le consiglio di prendersi del tempo per sé stessa, di ascoltare i suoi bisogni e di valutare con serenità come vuole procedere. Continuare a sentirlo o rimanere in contatto potrebbe alimentare una spirale di sofferenza, ma anche interrompere tutto senza prima chiarire potrebbe lasciarle un senso di incompiutezza.

Resto a disposizione per ogni altro dubbio o riflessione che desideri condividere.

Dott. Luca Vocino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua esperienza e i suoi sentimenti. La situazione che descrive è complessa e carica di emozioni intense. Di seguito, alcune riflessioni che potrebbero aiutarla a comprendere meglio la sua situazione e a trovare un po' di chiarezza.
Riflessioni sulla Situazione
Confusione Emotiva: è evidente che sta vivendo una grande confusione emotiva. La relazione con il suo collega è stata caratterizzata da alti e bassi, momenti di intimità e distacco, che hanno contribuito a creare un mix di sentimenti contrastanti.
Dinamiche Relazionali: le dinamiche relazionali che descrive, con momenti di vicinanza seguiti da distacco, possono essere molto difficili da gestire. È importante riconoscere come queste dinamiche influenzino il suo benessere emotivo e la sua capacità di prendere decisioni chiare.
Bisogno di Chiarezza: la sua domanda su cosa stia succedendo e se il suo collega provi qualcosa che non le sta dicendo riflette un bisogno di chiarezza e di comprensione. È naturale voler capire i sentimenti dell'altra persona, ma è altrettanto importante concentrarsi sui propri sentimenti e bisogni.
Strategie di Gestione
Riflessione Personale: si prenda del tempo per riflettere sui suoi sentimenti e bisogni. Consideri cosa desidera veramente da questa relazione e se è possibile raggiungere un equilibrio che le permetta di sentirsi serena e soddisfatta.
Comunicazione Aperta: se si sente pronta, potrebbe considerare di avere una conversazione aperta e onesta con il suo collega. Esprimere i suoi sentimenti e chiedere chiarimenti sui suoi può aiutare a dissipare parte della confusione e a trovare una maggiore comprensione reciproca.
Supporto Terapeutico: continuare il percorso terapeutico può offrirle uno spazio sicuro per esplorare questi sentimenti senza giudizio. La terapia può aiutarla a sviluppare una maggiore comprensione di sé e a trovare modi per gestire le dinamiche relazionali in modo più efficace.
Autocura e Benessere: si prenda cura di sé stessa, dedicando tempo alle attività che le piacciono e che la fanno sentire bene. Mantenere un equilibrio tra le esigenze emotive e il benessere personale è fondamentale per affrontare situazioni complesse come questa.
Conclusione
Affrontare queste difficoltà richiede tempo, pazienza e il giusto supporto. È importante che qualsiasi decisione presa sia allineata con i suoi valori personali e con il desiderio di migliorare il proprio benessere emotivo. Le auguro di trovare la serenità e la chiarezza necessarie per affrontare questa situazione nel modo migliore per lei.
Cordiali saluti.
Buongiorno il consiglio che mi sento di darle e' di concentrarsi su quello che prova e che può farla star bene al di fuori di questa relazione; da come descrive quello che e' successo e' come se ad entrambi mancasse qualcosa o se ci fosse qualcosa a frenare il portare avanti una relazione stabile, solo comprendendo questo potete anche dare una svolta al vostro rapporto; lavorerei e mi concentrerei su di me
Buongiorno, grazie per la condivisione. Ha centrato in pieno, non possiamo leggere la mente altrui. Tuttavia, sarebbe utile forse in un momento così delicato, con tante incertezze e ambiguità, proprio riaffrontare la questione con la suo psicoterapeuta. Non possiamo decifrare le idee e le motivazioni degli altri, possiamo solo controllare le nostre azioni nel momento presente, e cercare di allinearle il più possibile coi nostri valori, coi nostri progetti di vita, a breve e a lungo termine, e quello che per noi è importante.
Grazie, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Buongiorno, grazie per la condivisione e l'apertura, immagino la fatica e lo stress della situazione che sta vivendo.
Da come la racconta, sembra esserci un tira e molla per cui non è stato chiarito da ambo le parti se si vuole proseguire e intraprendere una relazione di coppia. Allo stesso tempo, può essere utile riflettere quale vantaggio può trarre lei da questa situazione poco definita, per poi decidere se volersi impegnare in una relazione di coppia o meno.
A presto
VB
Buonasera, è sempre difficile esprimere un parere non conoscendo la storia personale ma mi sembra che lui sia una persona che fa fatica a stare nei rapporti in modo profondo ed esclusivo. Se si avvicina all'intimità incontra un "buco nero". Lei, d'altra parte, si trova nella dinamica di rincorrere l'attimo in cui lui è vicino e sembra darle tutto ciò che desidera. Un incastro perfetto che ha le sue motivazioni nel suo passato, nei suoi modelli relazionali che andrebbero affrontati in terapia. Soprattutto, analizzarei i suoi vissuti rispetto al maschile, a quell'immagine che ha descritto come"colui che protegge dal buio" ma che in realtà la abbandona. Le suggerisco di riprendere un percorso al fine di approfondire queste tematiche.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Come ben dice, non è possibile sapere cosa prova lui, penso che già capire cosa realmente provi lei sia un passo importante. Il dialogo con noi stessi, l'auto-consapevolezza è la base per poi aprirci al dialogo con l'altro. Spesso i registri che usiamo sono differente perché siamo noi stessi differenti e non tutti riescono realmente capire ed esprimere quello che provano internamente. Ognuno ci prova, a modo suo, con i suoi limiti e con le sue potenzialità che grazie anche all'incontro con l'altro possono cambiare, evolversi o ritirarsi mettendo nuovi confini. A volte uscire dalla zona di comfort fa provare anche disagio, malessere, dolore, paura, rabbia.. tante emozioni, ma spesso sono emozioni conosciute che fanno meno scompiglio delle nuove situazioni che potrebbero nascere aprendosi. Se ci sono delle cose che si sente di dire le dica, la reazione dell'altro è altro da lei e certi scossoni possono essere liberatori per entrambi, alla luce della trasparenza e della crescita personale. Le auguro di trovare la sua strada ricordandole che a volte, come si dice.. "si chiude una porta e si apre un portone". Abbia fiducia qualsiasi cosa avvenga, a prescindere ne uscirà con un bagaglio molto importante per il suo presente e futuro. Inoltre, anche le persone che ci attraggono parlano di noi, però questo apre le porte a tante sfumature di noi stessi che si possono esaminare con calma all'interno di un percorso di psicoterapia, magari entrando in profondità anche in determinati aspetti della sua infanzia e delle sue esperienze prima di oggi.
Saluti,
dott.ssa Giulia Sardo
Camminare sui vetri, non è sicuramente una passeggiata facile. Cosa spinge una persona a farlo? La risposta non rimanda per forza ad un'idea di giusto o sbagliato. A volte crediamo che darci una regola, sia una soluzione. Quante volte ci siamo promessi di non toccare un barattolo di gelato dopo un mal di pancia, oppure di non correre in autostrada dopo una multa? In questo momento c'è qualcosa di importante che la tiene ancora sui quei vetri rotti. Solo che, paralizzata, ne sente tutto il dolore. Consulti uno specialista per meglio approfondire ed esplorare come muovere il primo piccolo passo per spostarsi. Cordialità
Salve,
Dal suo racconto emerge una profonda sofferenza dovuta a questa relazione che va avanti da tempo, ma che tuttavia sembra essere caratterizzata da alti e bassi, provocando un senso di incertezza e angoscia in entrambi. Sembrerebbe esserci di fatto una forte attrazione reciproca, ma è come se ci fosse da parte di entrambi una difficoltà a lasciarsi andare completamente (es. difficoltà di erezione o trattenersi nel dire ciò che si prova). Probabilmente anche fattori come il lavorare insieme o il trasferimento di lui hanno contribuito a rendere difficoltosa la relazione. Però effettivamente sembrano esserci delle paure in entrambi che sembrano bloccare e trattenere alle volte le emozioni provate, generando dei "non detti" che di fatto provocano una profonda angoscia e pesano molto nella relazione.
Dal suo scritto emerge il confronto con una Psicoterapeuta. Ecco mi sembra fondamentale capire sempre più, in uno spazio dedicato: di che relazione si tratta? Di cosa lei abbia davvero bisogno e cosa ricerchi in un'altra persona? E nello specifico: lui che cosa significa per lei? Perché è così importante? E' possibile averci un rapporto?
Ecco queste sono solo alcune delle domande che credo necessitino di una risposta. Dunque se è ancora in terapia le consiglio di approfondire questi temi, altrimenti io chiaramente sono disponibile anche online.
Un caro saluto, spero che possa fare presto chiarezza su ciò che "vi sta succedendo" riprendendo le sue parole di inizio discorso.
Grazie di esserti condivisa così tanto e in modo così profondo. Talvolta la sensazione di poter vivere Tutto con qualcuno (un sesso fantastico, intimità emotiva, Amore profondo, semplicità e gioia nello starti vicino ecc.. ecc…) può spaventare e divenire qualcosa di molto, “troppo” grande da gestire. Sopratutto se quel Tutto diverrà poi lontano vista la distanza per un trasferimento imminente. O se si è sofferto molto in passato in una relazione significativa e non si ha ancora fatto pace dentro. Ecco che allora la mente prende il sopravvento e rende il rapporto sessuale in qualche modo inconcludente. Come per dire… è tutto troppo… non ce la faccio.
Così come può essere che di fronte a un suo coinvolgimento emotivo più grande, il sapere che tu ti sei posta “senza legame e senza impegno”, sebbene sia stato anche per lui la porta di ingresso per la nuova intimità, lo abbia fatto sentire più impotente. Come se si creasse un piccolo blackout fra mente, cuore e corpo. In linea generale, non sono due o tre rapporti di “sesso brutto” che fanno la differenza, bensì che cosa si sceglie di fare con quella esperienza che, portando consapevolezza, può portare ad un dialogo autentico che può aprire nuove dimensioni dello stare assieme.
Fare chiarezza non è semplice. Occorre del tempo per districare la complessa matassa che si è venuta a creare. Trova il più possibile un equilibrio tra il dedicare energia a questa situazione e il dedicarti a te stessa. Se occorre, prosegui con la terapia che già avevi iniziato (non ho compreso se è ancora in corso). E trova il coraggio di andare in fondo a te stessa. Sono certa che in fondo a qualsiasi fosso o buco nero tu possa momentaneamente cadere, con il giusto sguardo saprai trovare tesori. Un caro saluto. Dott.ssa Simona Vanetti
Nella tua lunga lettera la domanda esplicita che poni è"secondo voi è plausibile che lui si trovi in una condizione in cui provi qualcosa che non mi sta dicendo". Davvero, non lo so.E come potrei saperlo? Ma mi sembra iportante che in questa domanda tu appari centrata su di lui e su quello che sente lui.Piuttosto, mi sembra importante che tu ti chieda che senso ha nella tua storia personale l'attrazione per un uomo così complicato e contraddittorio. Tu hai una comprensione di lui molto chiara:"è un soggetto di base evitante,insicuro,indeciso", e usi anche un'immagine molto efficace "ha costruito un mausoleo in cui si è rinchiuso lui stesso". Pensi che cambi? In questo caso ho un mio punto di vista: non lo credo.Mi rendo conto che chiudere oggi la relazione ti porti sofferenza, ma penso proprio che portarla avanti per qualche anno ancora significherebbe una sofferenza maggiore. Una psicoanalista di cui mi sfugge il nome in questo momento, ha scritto un libro dal titolo "Donne che amano troppo", analizzando la tendenza, in molte donne, ad amare uomini diffiili e problematici, con l'aspirazione, a volte cosciente e a volte no, di "salvarli", cioè fare in modo che cambino. E' un modello, un "copione", che ha trovato spazio , forse da secoli, nei sentimenti e nei pensieri femminili, ma che non porta a buoni risultati. Prova a pensare se per qualche aspetto questo non valga anche per te.
Cara,
la situazione che descrivi è estremamente complessa e carica di emozioni, non solo per il passato che condividete ma anche per ciò che sta accadendo adesso tra voi. È evidente che ci sia un intreccio profondo di sentimenti, desideri, paure e irrisolto da entrambe le parti, e tutto questo ti sta pesando moltissimo.

Prima di tutto, è importante partire da te. Ti stai ponendo molte domande su di lui – su cosa prova, su cosa nasconde, su cosa lo blocca – ma forse è il momento di rivolgere queste domande a te stessa. Cosa desideri davvero da questa relazione? Ti fa stare bene oppure ti trascina in un vortice di dubbi e sofferenza? A volte, cerchiamo di comprendere i comportamenti altrui nella speranza di trovare una spiegazione che ci faccia sentire più al sicuro, ma così facendo rischiamo di perdere di vista noi stessi e i nostri bisogni.

Lui sembra intrappolato in un groviglio di insicurezze, tra il desiderio di starti vicino e il timore di lasciarsi andare davvero. Questa ambivalenza, però, non può essere risolta da te. È un suo viaggio, e per quanto tu possa volergli bene o desiderare un futuro con lui, non puoi forzarlo a essere pronto o a fare chiarezza dentro di sé.

Allo stesso tempo, non ignorare le tue emozioni. Se senti di essere innamorata di lui, è importante che tu dia valore a ciò che provi. Ma chiediti anche: il modo in cui lui si comporta con te rispecchia quello che desideri da una relazione? Sei disposta ad accettare il suo essere "evitante" e indeciso, oppure meriti qualcuno che sia più presente e stabile nella tua vita?

Potresti valutare di essere sincera con lui, non per forzare una risposta o una decisione, ma per liberarti di questo peso e darti la possibilità di guardare avanti con maggiore chiarezza. Dire come ti senti non significa chiedergli un impegno, ma semplicemente essere autentica con te stessa e con lui. Tuttavia, se senti che questa conversazione potrebbe aggiungere ulteriore dolore o complicazioni, è anche legittimo scegliere di proteggerti e lasciare che la distanza faccia il suo corso.

Infine, non dimenticare che tu meriti una relazione in cui ti senti accolta, desiderata e sicura. Se lui non è in grado di offrirti questo, nonostante i sentimenti che provi, potrebbe essere il momento di concentrarti su di te e su ciò che ti fa stare bene, anche se è difficile.

Ti auguro il meglio e se desideri approfondire non esitare a contattarmi,
Dott.ssa Simona Cappello
Carissima utente,
ho letto con attenzione la tua storia e penso che hai ogni buona ragione per essere confusa e paralizzata da questa straordinaria giostra emotiva.
Credo che in una situazione come questa, sia importante tenere ben presenti i propri bisogni e i propri desideri; muoviti secondo quello che serve a te e che ti può far stare bene. Non credo sia produttivo immaginare quali potrebbero essere i desideri "nascosti" dell'altro, piuttosto è sano e fruttuoso concentrarsi sui propri desideri e agire in conformità a questi.
Ti auguro il meglio!
La situazione che descrivi è complessa, caratterizzata da un legame ambiguo e confuso con un collega, che alterna momenti di intimità e allontanamenti emotivi. La relazione è segnata da un mix di desiderio e paura, con entrambi i lati che evitano di affrontare i propri sentimenti. Il comportamento di lui, oscillante tra attrazione e distacco, suggerisce difficoltà emotive legate a traumi passati e insicurezze. Nonostante l’intimità, manca una comunicazione aperta che creerebbe chiarezza su cosa entrambi vogliono. Questo circolo di dipendenza emotiva rende difficile capire se è possibile costruire qualcosa di sano. Riflettere sulla propria autoconsapevolezza e affrontare i propri sentimenti potrebbe aiutare a fare chiarezza su come procedere.
Gentile utente,
grazie per aver condiviso la sua esperienza in modo così dettagliato. È evidente che sta vivendo una situazione emotivamente complessa che coinvolge desideri, aspettative e bisogni profondi.

Quello che descrive evidenzia un intreccio tra il desiderio di costruire una connessione significativa e il timore di rivivere situazioni passate dolorose o incerte. È comprensibile sentirsi confusa quando si tenta di conciliare ciò che si vuole con ciò che si teme.

Un aspetto importante sembra essere il modo in cui questa relazione la fa sentire: da un lato, la vicinanza e il sostegno emotivo che riceve da questa persona le danno conforto e sicurezza; dall'altro, la situazione instabile e le esperienze passate la portano a dubitare di ciò che potrebbe costruire con lui. Questo dualismo merita attenzione.

Le suggerirei di esplorare alcune domande:

Cosa rappresenta questa persona per lei? È più un supporto emotivo o vede in lui un potenziale partner con cui costruire un futuro?
Quali sono i suoi bisogni emotivi in questa fase della sua vita, e questa relazione riesce a soddisfarli?
Quali sono i suoi timori più profondi riguardo al lasciarsi andare in questa relazione?
Parlare con un professionista in modo più approfondito potrebbe aiutarla a fare chiarezza su questi aspetti, esplorando le sue emozioni e delineando ciò che desidera per se stessa e per il suo futuro relazionale. Non si giudichi per ciò che prova, ma consideri questo momento come un'opportunità per conoscersi meglio.

Rimango a sua disposizione per aiutarla a riflettere su questi temi e a trovare un equilibrio che la faccia sentire più serena.

Un caro saluto.


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