CON UNA PROTESI DI GINOCCHIO SI POSSONO FARE LAVORI PESANTI? Un saluto ai dottori dello staff, e
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CON UNA PROTESI DI GINOCCHIO SI POSSONO FARE LAVORI PESANTI?
Un saluto ai dottori dello staff, e grazie per questo bel servizio che mettete a disposizione. LA domanda che vi pongo è riconducibile al titolo che ho scritto e riguarda mio suocero.
Il papà della mia compagna, ha 57 anni, (è del 1965) e soffre di una forte artrosi al ginocchio sinistro.
Su questo ginocchio è stato abbastanza sfortunato, in quanto nel lontano 1984, a 19 anni, ebbe un incidente col motorino, con un forte impatto sul suolo, da cui si procurò una frattura del piatto tibiale e la rottura del crociato posteriore. Per quell'epoca il piatto tibiale glielo misero a posto alla ben meglio, forse non c'erano le tecniche di oggi, operare il crociato posteriore invece, era tabù, non lo faceva nessuno.
Pian piano quindi, ha sviluppato questa artrosi, che ora si è "mangiata" tutto il ginocchio.
Lui è disperato perche è sempre stato un gran lavoratore manuale, lavora da tanti anni come operatore ecologico presso la municipalizzata della nostra città, quindi parliamo di una persona che sale e scende dai camion, spinge grossi cassonetti della spazzatura, carica sul camion enormi sacchi di indifferenziata, a volte si occupa anche dei carichi ingombranti (lavatrici, divani, ecc).
Va avanti da alcuni anni a questa parte a infiltrazioni di acido iarulonico e/o cortisone che, se inizialmente sortivano un buon effetto, adesso sono diventati acqua fresca. Tanto i due ortopedici da lui consultati, quanto il medico del lavoro, gli hanno consigliato di fare la protesi totale, perche altre soluzioni non ce ne sono, il ginocchio è troppo compromesso anche per tentare un approccio con infiltrazioni di staminali, gel piastrinico, ecc.
Lui ha il terrore di questa cosa. Sia perche associa il termine protesi, a una sorta di condizione di invalidità tale da camminare col bastone per tutta la vita, sia perche, si sente ancora troppo giovane da farla, perche gli hanno detto che durano massimo una ventina di anni, e se la facesse ora, dovrebbe "revisionarla" alla soglia degli 80 anni, e le seconde protesi non sono mai buone come le prime. Dal canto suo, vorrebbe tirare cosi come sta fino alla pensione, ma gli mancano ancora diversi anni per poterci andare, e obiettivamente cosi come sta non è piu in grado di lavorare senza provare dolore costante.
So bene, conoscendolo, che, tuttavia, se dopo la protesi non riuscisse piu a lavorare e dovesse ricorrere al pre-pensionamento per invalidità, si ammalerebbe di depressione, perche per lui il lavoro è tutto, e se ci sono certi suoi colleghi che si mettono in malattia pure per un'unghia incarnita, lui cosi come sta, in 30 anni di lavoro, in malattia forzata ce lo hanno messo solo quando ha preso il Covid, per farvi capire il tipo che è.
Quindi ritorno alla domanda dell'oggetto. PEnsate che, un soggetto con protesi (a patto chiaramente di intervento ben riuscito) possa tornare a fare un lavoro manuale pesante, come quello che fa mio suocero? Io non so cosa consigliargli. Vero è che, da quanto ho letto, l'età media in cui una persona anziana si sottopone a protesi, è intorno ai 70 anni, quando è gia pensionato, e a parte qualche passeggiata, non ha molto da chiedere al suo ginocchio rispetto a quanto avrebbe ancora da chiedere mio suocero. Ma è pur vero che vederlo lavorare cosi mi piange il cuore.
Grazie anticipatamente a chiunque vorrà fornirmi qualche consiglio o suggerimento.
Andrea
Un saluto ai dottori dello staff, e grazie per questo bel servizio che mettete a disposizione. LA domanda che vi pongo è riconducibile al titolo che ho scritto e riguarda mio suocero.
Il papà della mia compagna, ha 57 anni, (è del 1965) e soffre di una forte artrosi al ginocchio sinistro.
Su questo ginocchio è stato abbastanza sfortunato, in quanto nel lontano 1984, a 19 anni, ebbe un incidente col motorino, con un forte impatto sul suolo, da cui si procurò una frattura del piatto tibiale e la rottura del crociato posteriore. Per quell'epoca il piatto tibiale glielo misero a posto alla ben meglio, forse non c'erano le tecniche di oggi, operare il crociato posteriore invece, era tabù, non lo faceva nessuno.
Pian piano quindi, ha sviluppato questa artrosi, che ora si è "mangiata" tutto il ginocchio.
Lui è disperato perche è sempre stato un gran lavoratore manuale, lavora da tanti anni come operatore ecologico presso la municipalizzata della nostra città, quindi parliamo di una persona che sale e scende dai camion, spinge grossi cassonetti della spazzatura, carica sul camion enormi sacchi di indifferenziata, a volte si occupa anche dei carichi ingombranti (lavatrici, divani, ecc).
Va avanti da alcuni anni a questa parte a infiltrazioni di acido iarulonico e/o cortisone che, se inizialmente sortivano un buon effetto, adesso sono diventati acqua fresca. Tanto i due ortopedici da lui consultati, quanto il medico del lavoro, gli hanno consigliato di fare la protesi totale, perche altre soluzioni non ce ne sono, il ginocchio è troppo compromesso anche per tentare un approccio con infiltrazioni di staminali, gel piastrinico, ecc.
Lui ha il terrore di questa cosa. Sia perche associa il termine protesi, a una sorta di condizione di invalidità tale da camminare col bastone per tutta la vita, sia perche, si sente ancora troppo giovane da farla, perche gli hanno detto che durano massimo una ventina di anni, e se la facesse ora, dovrebbe "revisionarla" alla soglia degli 80 anni, e le seconde protesi non sono mai buone come le prime. Dal canto suo, vorrebbe tirare cosi come sta fino alla pensione, ma gli mancano ancora diversi anni per poterci andare, e obiettivamente cosi come sta non è piu in grado di lavorare senza provare dolore costante.
So bene, conoscendolo, che, tuttavia, se dopo la protesi non riuscisse piu a lavorare e dovesse ricorrere al pre-pensionamento per invalidità, si ammalerebbe di depressione, perche per lui il lavoro è tutto, e se ci sono certi suoi colleghi che si mettono in malattia pure per un'unghia incarnita, lui cosi come sta, in 30 anni di lavoro, in malattia forzata ce lo hanno messo solo quando ha preso il Covid, per farvi capire il tipo che è.
Quindi ritorno alla domanda dell'oggetto. PEnsate che, un soggetto con protesi (a patto chiaramente di intervento ben riuscito) possa tornare a fare un lavoro manuale pesante, come quello che fa mio suocero? Io non so cosa consigliargli. Vero è che, da quanto ho letto, l'età media in cui una persona anziana si sottopone a protesi, è intorno ai 70 anni, quando è gia pensionato, e a parte qualche passeggiata, non ha molto da chiedere al suo ginocchio rispetto a quanto avrebbe ancora da chiedere mio suocero. Ma è pur vero che vederlo lavorare cosi mi piange il cuore.
Grazie anticipatamente a chiunque vorrà fornirmi qualche consiglio o suggerimento.
Andrea
Salve, cercherò di essere più sintetico, per quanto la risposta senza una valutazione clinica e di diagnostica per immagini abbia un valore limitato.
Quando fare la protesi? Quando si ha dolore costante che limita o compromette le attività quotidiane e magari si fa anche uso frequente di antidolorifici. Quindi, in questo caso l'indicazione ci sarebbe.
Rimandare l'intervento ha vantaggi e svantaggi. Vantaggi: ridotta probabilità di revisione in termini di tempo/aspettativa di vita (da come ha descritto la situazione, mi sembra l'unico potenziale vantaggio e comunque relativo e non assoluto). Svantaggi: arrivare all'intervento con un quadro artrosico più grave (minore mobilità, maggiore usura e anche eventuale perdita di osso= recupero potenzialmente peggiore, intervento più complesso e con maggior rischio di complicanze), potenziale insorgenza di altri problemi di salute negli anni che aumentano il rischio di un intervento chirurgico.
Ripresa del lavoro. In caso di successo dell'intervento non si è invalidi, al contrario. Riprendere un lavoro molto pesante non è impossibile, ma sicuramente sconsigliato perchè espone a dei rischi relativi alla protesi (quindi anche al rischio di ulteriori interventi). Si può lavorare, ma adattando le proprie mansioni alle condizioni fisiche.
Bisogna decidere cosa è meglio: continuare a lavorare con sofferenze e peggiorare nel tempo o scegliere la strada dell'intervento per limitare o annullare queste sofferenze, cambiando un pochino il proprio stile di lavoro/vita. Saluti
Quando fare la protesi? Quando si ha dolore costante che limita o compromette le attività quotidiane e magari si fa anche uso frequente di antidolorifici. Quindi, in questo caso l'indicazione ci sarebbe.
Rimandare l'intervento ha vantaggi e svantaggi. Vantaggi: ridotta probabilità di revisione in termini di tempo/aspettativa di vita (da come ha descritto la situazione, mi sembra l'unico potenziale vantaggio e comunque relativo e non assoluto). Svantaggi: arrivare all'intervento con un quadro artrosico più grave (minore mobilità, maggiore usura e anche eventuale perdita di osso= recupero potenzialmente peggiore, intervento più complesso e con maggior rischio di complicanze), potenziale insorgenza di altri problemi di salute negli anni che aumentano il rischio di un intervento chirurgico.
Ripresa del lavoro. In caso di successo dell'intervento non si è invalidi, al contrario. Riprendere un lavoro molto pesante non è impossibile, ma sicuramente sconsigliato perchè espone a dei rischi relativi alla protesi (quindi anche al rischio di ulteriori interventi). Si può lavorare, ma adattando le proprie mansioni alle condizioni fisiche.
Bisogna decidere cosa è meglio: continuare a lavorare con sofferenze e peggiorare nel tempo o scegliere la strada dell'intervento per limitare o annullare queste sofferenze, cambiando un pochino il proprio stile di lavoro/vita. Saluti
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