Come scegliere il professionista giusto per intraprendere un percorso di psicoterapia e come capire

17 risposte
Come scegliere il professionista giusto per intraprendere un percorso di psicoterapia e come capire se è la persona adatta alle nostre esigenze una volta iniziato tale percorso? Ho interrotto da poco un percorso di questo tipo perchè dopo qualche mese di sessioni sentivo che la cosa non stava andando da nessuna parte anche se ogni seduta era molto gradevole e il dottore che avevo scelto mi metteva sempre a mio agio avevo la sensazione di passare un'oretta con un amico per fare quattro chiacchiere senza però trarne alcun beneficio o avere nei giorni successivi del materiale su cui riflettere o degli stimoli che mi spronassero a lavorare su determinati aspetti della mia personalità e del mio comportamento.
So benissimo che non esiste una formula magica e che nessun cambiamento avviene dall'oggi al domani però in questo caso mi sono sentit* piuttosto frustrat* per le ragioni che ho esposto. A breve intendo rimettermi alla ricerca di un altr* professionista ma non so da dove iniziare e vorrei capire come devo pormi io per non avere un'altra delusione come nella precedente esperienza di psicoterapia.
Salve, la domanda che pone è sicuramente molto importante e capisco bene la frustrazione nel cercare di orientarsi in un panorama professionale che, di fatto, è molto sfaccettato. A livello orientativo, può essere utile informarsi sull'approccio specifico del professionista che può interessarle, magari cercando in rete qualche informazione o (ancora meglio), chiedendo in via informale direttamente all* stess* informazioni. In questo modo ha la possibilità di farsi un'idea, anche se indubbiamente poi subentra la personalità specifica della persona, così come la relazione che si crea tra voi due. In linea di massima, è proprio quest'ultima che fa funzionare un percorso di terapia, unitamente alle competenze del terapeuta e al lavoro su di sé, per cui un'importantissimo strumento che il paziente ha a disposizione è chiedere, porre domande, su qualsiasi dubbio sul percorso o su ciò che sente non andare nella relazione. Un buon terapeuta sa prendere questi dubbi e domande e farne tesoro, utilizzandoli proprio come strumento di lavoro e di scoperta. Tutto è utile, soprattutto questi aspetti. Spero di esserle stato d'aiuto, per qualsiasi domanda sono a disposizione.

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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi. Premetto che non ci sono delle linee guida universali per scegliere il professionista ma valgono prima di tutto le regole di ogni relazione umana; ossia si deve trovare bene nella relazione con questa persona. Deve esserci una certa chimica relazionale. Deve sentirsi compreso, accolto, ascoltato. Sembra che questi elementi ci fossero nella sua precedente terapia. All'interno di una relazione di questo tipo basata sulla fiducia è importante che anche gli aspetti che generano frustrazione vengano condivisi affinchè il professionista possa riorientare il percorso o inviare il paziente qualora riscontri una mancata efficacia della terapia. Le consiglio inoltre di cercare un professionista che ha una competenza specifica rispetto al problema che lei porta e che conosca la ricerca di effiaccia delle terapie. In questo caso il terapeuta saprà scegliere lo strumento o le tecniche più adeguate ed efficaci per trattare il suo problema massimizzando così gli esiti di benessere psicologico. Resto disponibile se ha bisogno di un consulto. Dott.ssa Sara Magliocca
Buonasera, ha ragione, non è facile trovare il professionista giusto. Fortunatamente abbiamo alcuni "trucchi" che possono aiutarci a provare ad imboccare la strada giusta.
1. In primis, dobbiamo cercare di capire qual'è la nostra area problematica, e, cercando online cosa indicano le linee guida al trattamento (per esempio APA, NICE), identifichiamo il tipo di psicoterapia giusto per noi (es. terapia cognitivo-comportamentale, terapia metacognitiva, terapia ACT, ecc.). Se non riusciamo da soli a comprendere la nostra area problematica o a consultare le linee guida c'è chi può farlo per noi: può essere utile rivolgersi ad uno psicologo in grado di effettuare dei test psicodiagnostici e restituirci una diagnosi, così da farci indicare quale tipo di trattamento è migliore per noi.
2. A quel punto, ricerchiamo il professionista in base alle competenze e al suo tipo di specializzazione di cui abbiamo bisogno.
3. Infine, poniamo attenzione agli obiettivi che vogliamo raggiungere in terapia condividendoli con lei/lui e confrontandoci seguendo le sue indicazioni. In questo modo, avremo lo psicoterapeuta più adatto alle nostre esigenze, ed avremo un percorso personalizzato per noi.
Qualora nelle prime settimane in cui si entra nel vivo dovessimo notare che non stiamo andando nella direzione inizialmente concordata, possiamo discuterne con il terapeuta e ragionare sul da farsi.
NB alcuni terapeuti effettuano anche il servizio di valutazione psicodiagnostica, per cui spesso non c'è bisogno di cambiare professionista!
Se desidera farmi altre domande, trova i miei contatti nel mio profilo.
Buona serata, dott.ssa Eleonora Galletti
Buongiorno e grazie per la sua condivisione che può essere di aiuto a tant°. Certamente è fondamentale sentirsi a proprio agio e non giudicat°, ma a mio parere, è pur sempre una palestra. A volte si esce stanch°, a volte commoss°, a volte alleggerit°. Bisogna sentire che qualcosa dentro sta lavorando, sempre nel rispetto dei modi e dei tempi di ciascun° di noi. Altrimenti non è psicoterapia, ma è come prendere il tea con i biscotti. :) Un caro saluto.
Buonasera, sentirsi a proprio agio è un'ottima condizione di partenza ma per capire se è il dottore giusto deve sentirlo come una guida e non come un amico. Il rapporto terapeutico è tale se lavora anche il paziente e lo può capire dal sentirsi compresa, dal sentire incrinate alcune certezze per stimolare nuovi pensieri ed emozioni.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,

alla base del successo di una psicoterapia vi è l'alleanza terapeutica, ossia quel rapporto di fiducia che viene ad instaurarsi tra paziente e specialista. Se questo ingrediente manca allora sicuramente la psicoterapia sarà destinata a terminare anzitempo. Contatti un altro specialista, magari attraverso l'ausilio di mio dottore, non perda la fiducia, vedrà che troverà la strada per il suo benessere.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, i suoi dubbi sono più che legittimi e purtroppo (anche come lei afferma), non esistono formule magiche. Il fatto che lei abbia sottolineato gli aspetti positivi del precedente rapporto ma provasse dei dubbi sul fatto che questo percorso sul piano clinico le sembrava poco utile, ha provato a parlarne con il suo terapeuta? Molto spesso mettiamo anche in atto meccanismi per difenderci da possibili cambiamenti che la terapia porta, perchè comunque viviamo in un nostro equilibrio e cerchiamo sempre di mantenere uno status quo. In ogni caso provi a leggere qualcosa in merito ai vari indirizzi, quali sono gli strumenti maggiormente usati, così piò avere a grandi linee un primo orientamento, anche se l'umanità e la sensibilità ovviamente non la troviamo sui libri. I migliori auguri
Gentile utente, la relazione con un terapeuta è, prima di tutto, un incontro tra due anime che, come in tutte le relazioni, risente di innumerevoli fattori. Nella stanza di terapia bisognerebbe percepirsi sufficientemente "comodi" (e in effetti questo è accaduto) oltre che motivati e orientati verso quegli obiettivi individuati e rinegoziati nel corso della terapia. Bisogna tener conto che un percorso terapeutico può fisiologicamente, in determinati fasi o in relazione a determinati temi, farci sentire meno motivati o anche frustrati nei nostri bisogni. Quando l'alleanza con il professionista è solida, sentirà di poter esprimere questi vissuti e potrà gestirli ed elaborarli, tenuto conto del loro prezioso valore nel lavoro terapeutico. La precedente esperienza le ha senz'altro insegnato molto: tutto è ben fatto, intendendo con questa affermazione che tutto ciò che ci succede ci predispone con maggiore consapevolezza nelle scelte future. Saprà adesso individuare precocemente quei segnali che le indicheranno se ha scelto o meno il giusto professionista, abbia fiducia. La saluto cordialmente
Buongiorno, la domanda è particolare in quanto solitamente il problema è il contrario, cioè non trovarsi bene con il/la terapeuta e non sentirsi capiti/ascoltati/aiutati. Avete ragionato sugli obiettivi del trattamento? Su quale materiale lavoravate? LA definizione "chiacchiera tra amici" implica che non affrontavate i temi che le stavano a cuore o che li affrontavate in modo blando? Ricordiamoci che in terapia si lavora sui contenuti che porta il/la paziente, ed in ogni caso è un discorso da affrontare per capire cosa stia succedendo o perchè aveva quel tipo di sensazione.
Salve, capisco perfettamente come si può sentire. La scelta del terapeuta è soggettiva poichè un certo stile terapeutico può essere ideale per alcune persone e meno per altre; quello che le consiglio è di fare tesoro dell'esperienza effettuata in modo tale da capire dentro di sè quali aspetti della precedente relazione con il terapeuta non sono andati come desiderava: vedrà che sarà un'utile esperienza di approfondimento interiore. Dopodichè cerchi sui vari profili, guardi quello che i professionisti svolgono e che specializzazioni hanno e ad un certo punto scelga e metta alla prova le sue percezioni.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve,
capisco bene i suoi dubbi. Le suggerirei di leggere attentamente il CV del professionista, le sue specializzazioni, le risposte che dà alle domande dei pazienti qui su MioDottore. E le recensioni, ovviamente.
Veda se, rispetto a suo problema, le competenze e lo stile del o della collega le sembrano adeguate. inoltre, chieda se amici o conoscenti possono indicarle un nome, con cui si sono trovati bene.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno, la ringrazio per la domanda perchè è una questione importante su cui molte persone si interrogano. Oltre alla fiducia e al piacere dello stare insieme condividendo lo spazio della terapia, cose che lei aveva già trovato nel suo terapeuta, ci sono altri aspetti che bisogna valutare. In buona parte alcuni aspetti sono soggettivi, ovvero cosa cerca in un terapeuta? Questa è di certo una domanda a cui solo lei può rispondere e varia da persona a persona. Cerca ascolto e comprensione o anche ispirazione e guida? Al di là dell'approccio, ogni terapeuta si distingue per la propria quota di individualità ( personalità, tecnica, teoria e cultura personale) che inserisce nello spazio terapeutico con la sua presenza. Queste caratteristiche entrano in gioco in una relazione terapeutica, in cui ovviamente il terapeuta mantiene la giusta distanza e allo stesso tempo una vicinanza che possa permettergli di entrare nel mondo che il paziente gli svela, sostenerlo e mobilitare le sue energie allo scopo di aiutarlo. Un altro fattore fondamentale e inconscio che ho ritrovato spesso in terapia è il "gancio" ovvero un fattore inconscio che tiene la relazione. Quello che chiamo "gancio" è invisibile e inconscio, può essere qualcosa che accomuna terapeuta-paziente o qualcosa che il paziente può riconoscere nel terapeuta come familiare o, al contrario, come mancante. Spero in questo breve excursus di averle dato degli elementi in più per continuare la sua ricerca. Le auguro di trovare il o la terapeuta per lei più adatto. Per qualsiasi altra informazioni, resto a disposizione anche online. Un cordiale saluto, dott.ssa Alessandra Notaro
Certezze aimè non ce ne sono. Prova e riprova, ma ti consiglio di permetterti di esplicitare il tutto, ogni volta. Se hai dubbi, critiche, fastidi... qualsiasi cosa, portala in terapia. A volte non c'è l incastro giusto, é vero. Altre volte sono difese così forti da interferire e potare all abbandono precoce del percorso. Portare le tue perplessità in terapia vuol dire che comunque vada, tu avrai fatto un passo in più nel tuo percorso. Può essere che cambierei terapeuta o che il tuo terapeuta ti mostrerà un varco, e deciderai se proseguire o meno. Se (come solitamente accade) hai di forte un vero professionista, non cercherà ti portare avanti il percorso a qualunque costo, ma solo se sarà convinto di poterti realmente aiutare. Ci va pazienza però . Potresti chiarire da subito quali obiettivi hai: il professionista sarà in grado di suddividerli in sotto-obiettivi e di definire, insieme a te, le priorità. Questo a volte aiuta a stare il più possibile sul concreto e anche ad avere aspettative realistiche, anziché viaggiare in astratto e rimanere delusi.
Buongiorno, scegliere il professionista giusto per la psicoterapia è un passo fondamentale per ottenere benefici significativi dal trattamento. La terapia è un processo collaborativo e la scelta del terapeuta giusto è personale. Non abbia paura di fare domande e di cercare un terapeuta che sia in grado di soddisfare le sue esigenze specifiche; è anche importante che la terapia abbia una struttura e un approccio che la aiutino a raggiungere i suoi obiettivi. Un caro saluto!
Salve, l'importante è scegliere una persona che le ispiri un senso di fiducia. Qui può ad esempio "esplorare" i profili dei vari professionisti psicoterapeuti e capire se qualcuno, anche a pelle, le comunica questo senso di sicurezza. Altrimenti si può anche ricorrere a dei consigli di qualche conoscente. In ogni caso non so se di questo aspetto lei ne ha parlato col suo terapeuta, forse questo potrebbe essere un primo passo.
I miei più cordiali saluti, Paolo Mirri
Salve, la ricerca dello psicoterapeuta che calza come un guanto, e devo assentire, è una impresa ardua.
Dal momento che credo cerchi online, provi a leggere le recensioni dei professionisti.
Il rimando dei pazienti risulta spesso rivelatore a chi legge.
La invito anche a prendere due o tre appuntamenti per poi eventualmente fare una scelta definitiva.
Un saluto, dott.ssa Sandra Petralli
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Buongiorno.

Per scegliere il terapeuta giusto, consideri questi aspetti:

Approccio Terapeutico: Informarsi sugli approcci (CBT, psicodinamica, ecc.) per capire quale si adatta ai suoi bisogni.
Obiettivi Chiari: Definisca cosa vuole ottenere e ne parli con il terapeuta.
Valutare il Progresso: Dopo un periodo, deve sentire un senso di progresso. Se non ci sono cambiamenti, potrebbe non essere il terapeuta giusto.
Comunicare le Esigenze: Se vuole più feedback o stimoli, lo faccia presente. Un buon terapeuta dovrebbe adattarsi.
Compatibilità: Sentirsi a proprio agio è importante, ma è altrettanto fondamentale sentirsi stimolati per crescere.
Se dopo alcune sedute non percepisce alcun beneficio, potrebbe essere utile cambiare terapeuta o approccio.

Un caro saluto.
D.ssa Raileanu

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