Come posso uscire dala dipendenza affettiva?
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Come posso uscire dala dipendenza affettiva?
La sua domanda è molto generica ed è quindi difficile entrare in maggiori dettagli nella risposta. Bisogna nello specifico comprendere le cause del suo stato di dipendenza, legate alla sua storia, ai legami con le figure primarie, alle convinzioni negative che lei può aver creato su stesso nella sua vita, alla sua autostima e sicurezza in sè. Lavorare su questi elementi e comprendere le sue paure al momento attuale e nel passato possono aiutarla a creare maggiore sicurezza e indipendenza. Il percorso di inquadramento dei fattori che hanno determinato la sua dipendenza può essere fatto da un collega psicoterapeuta in alcune sedute di consulenza e raccolta anamnestica, che però deve essere seguito da un percorso di elaborazione e trasformazione, di cambiamento grazie a una terapia.
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Spesso dietro un rapporto di dipendenza si nasconde da un lato un forte bisogno di avere attenzioni , e dall'altro di darne. Ciò va a discapito della relazione in quanto il rapporto non è più alla pari, ma diventa appunto di subordinazione, dove non si può fare a meno dell'altro. Per questo, come anticipato anche dalle colleghe, è utile provare a fare insieme ad uno psicoterapeuta un percorso che punti in particolare all'emancipazione di chi si trova nella posizione di chiedere attenzioni, facendo sì che diventi autonomo/a rispetto a queste e rafforzi la fiducia in sé stesso/a, in modo che si possa riequilibrare la coppia.
Gentile utente, la domanda molto generica può trovare soluzione pratica attraverso una accurata valutazione clinica per capire i motivi per cui le si ritiene dipendente affettivamente. Una valutazione clinica corredata se è necessario anche di test psicologici è necessaria al fine di predisporre un piano terapeutico molto mirato e personalizzato allo scopo di risolvere il suo problema, se possibile, per sempre dr paolo zucconi sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale in Friuli Venezia Giulia
Sono assolutamente d'accordo con la collega. Il primo passo, come sempre, è fare una diagnosi e, se veramente si tratta di una dipendenza, si va a trattarla psicoterapeuticamente come quelle "fisiche"; ogni terapeuta secondo il proprio approccio provvederà ad aiutare il paziente a rimuovere i fattori di mantenimento, ossia tutte quelle convinzioni, emozioni e atteggiamenti che tengono in vita la dipendenza stessa, si fortifica la rete di sostegno sociale, si apprendono nuove abilità sociali e si lavora sull'autostima. La dipendenza esprime un bisogno, una necessità della persona, pertanto va "riempito" quel vuoto e va portata la persona ad essere consapevole che ce la può fare.
La dipendenza affettiva rimanda alle condizioni originarie della vita quando si vive totalmente dipendenti da altri da sè, condizioni delle quali rappresenta oggi, in età adulta, l'effetto incompiuto. Tutte le forme di dipendenza, da sostanze o da comportamenti, derivano dalla medesima radice, che è appunto affettiva. Quella dipendenza dalla madre e dall'ambiente affettivo dei primi tempi della vita avrebbe dovuto gradualmente risolversi in progressiva autonomia, consolidando le risorse e la compattezza proprie, in modo da poter intraprendere relazioni nuove su basi di sufficiente parità. Come se ne esce? Indispensabile è la relazione psicoterapeutica, in grado di rifornire e costruire quel che fino ad ora non si è potuto spontaneamente creare nella personalità. La personalità, in altre parole, ha proceduto con una sua carenza essenziale, che le impedisce l'adattamento, le buone relazioni e il benessere nel suo insieme. La psicoterapia psicoanalitica può certo aiutarla.
Quando si affaccia la volontà di voler riprendere in mano
le redini della propria vita e si chiede aiuto per raggiungere questo traguardo, si è a metà dell'opera. Un percorso di psicoterapia aiuterà a "rimettersi al centro", a ricercare il proprio benessere, ad incrementare la propria autostima...porterà allo stato cosciente la sofferenza passata a rinunciare a sé stessi e donerà una nuova importanza alla parola reciprocità...perché l'Amore è un accrescimento reciproco.
le redini della propria vita e si chiede aiuto per raggiungere questo traguardo, si è a metà dell'opera. Un percorso di psicoterapia aiuterà a "rimettersi al centro", a ricercare il proprio benessere, ad incrementare la propria autostima...porterà allo stato cosciente la sofferenza passata a rinunciare a sé stessi e donerà una nuova importanza alla parola reciprocità...perché l'Amore è un accrescimento reciproco.
Gentile utente,
alla base di tutte le dipendenze esiste sempre un grande vuoto di solitudine.Attraverso una psicoterapia individuale e seguendo dei gruppi di auto aiuto è possibile liberarsi dall'ossessione dell'altro, imparare ad amarsi, a prendersi cura di sé,a liberarsi dagli schemi del passato,ritrovare la propria completezza,le proprie frontiere,ricostruire l'autostima, fare nuove scelte per migliorare la qualità della propria vita.
alla base di tutte le dipendenze esiste sempre un grande vuoto di solitudine.Attraverso una psicoterapia individuale e seguendo dei gruppi di auto aiuto è possibile liberarsi dall'ossessione dell'altro, imparare ad amarsi, a prendersi cura di sé,a liberarsi dagli schemi del passato,ritrovare la propria completezza,le proprie frontiere,ricostruire l'autostima, fare nuove scelte per migliorare la qualità della propria vita.
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