Come faccio a non preoccuparmi sempre in ogni circostanza per i miei famigliari e sentirmi in colpa

18 risposte
Come faccio a non preoccuparmi sempre in ogni circostanza per i miei famigliari e sentirmi in colpa per loro? Sono disperata
Salve. La sua domanda, anche se lecita, è abbastanza sintetica e generica. Mi dispiace per la disperazione che percepisce. La preoccupazione e l'ansia sono aspetti normali della nostra vita e riguardano principalmente l'incertezza del futuro, il non avere informazioni sufficienti a capire cosa potrebbe accadere. Questa incertezza genera pensieri di preoccupazione eccessiva quando le possibilità che possa accadere qualcosa di brutto a noi stessi, o alle persone care, vengono percepite come reali e imminenti. Il più delle volte questa paura è del tutto infondata e risiede esclusivamente nella nostra mente: quando ciò si verifica spesso siamo di fronte a un disturbo d'ansia che può essere efficacemente curato con il supporto dello Psicologo.
Il senso di colpa è un'emozione che a volte si annida tra i pensieri negativi e ripetitivi. Esso nasce per lo più da comportamenti impulsivi, in cui la gestione delle emozioni è precaria e da vita a reazioni esasperate. Anche in questo caso, l'aiuto dello Psicologo può essere senz'altro efficace. Qualora volesse chiarire meglio la sua situazione e fornire maggiori dettagli per una più esauriente disamina, sono a sua disposizione, anche online. Dott. Antonio Cortese

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Gentile utente, capisco che è difficile non preoccuparsi per questioni familiari, lo so. Tuttavia è utile per il proprio benessere comprendere da dove nascono questi sensi di colpa e da cosa sono mantenuti. In un setting di terapia avrebbe l'occasione di trovare la chiave per gestire meglio questi accadimenti e sentirsi meno angosciata e turbata. Dopo una prima valutazione, si possono stabilire le tecniche più idonee al suo problema, come ad esempio l'EMDR o la terapia cognitivo-comportamentale (CBT).
Se ha bisogno, mi può contattare anche online.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Le mostro onestà empatia e riconosco che sia difficile per lei sentirti costantemente preoccupata per i suoi familiari e provare sensi di colpa nei loro confronti. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero esserti utili:
Riconosca che non puoi controllare tutto: È importante comprendere che non hai il controllo completo sulle situazioni o sugli eventi che coinvolgono i tuoi familiari. Accetti che ci sono delle cose al di fuori del suo potere e che non è responsabile per tutto ciò che accade.
Si focalizzi sul presente: spesso l'ansia è alimentata da preoccupazioni sul futuro. Cerchi di concentrarsi sul momento presente e sulle azioni che può intraprendere ora per supportare i suoi familiari. Si prenda cura di se stessa e delle sue responsabilità attuali. Comunichi apertamente, parli apertamente con i suoi familiari riguardo alle sue preoccupazioni e sensi di colpa. Condivida i suoi sentimenti può aiutare a creare una migliore comprensione reciproca e a trovare modi per supportarsi reciprocamente.
Impari a gestire l'ansia, sviluppando tecniche di gestione dello stress e dell'ansia che funzionino per te. Io vorrei aiutarla ad affrontare i suoi sentimenti di ansia e colpa in modo più efficace.
Si prenda del tempo per se stessa. È importante dedicare del tempo per prenderti cura di se stessa, sia fisicamente che emotivamente. Faccia attività che le piacciono, cerchi di rilassarsi e di trovare momenti di piacere nella sua giornata.
Chieda supporto, non esitare, come le dicevo prima a cercare supporto per condividere le sue preoccupazioni per alleviare il peso che sente e offrirle un sostegno necessario.
Ricorda che è normale preoccuparsi per i propri cari, ma è importante bilanciare questa preoccupazione con il prendersi cura di te stessa. Sia gentile con se stessa e cerchi di trovare un equilibrio tra le sue preoccupazioni e il suo benessere personale.
Un approccio terapeutico che potrebbe essere utile per affrontare le tue preoccupazioni costanti e il senso di colpa per i tuoi familiari è la terapia sistemico relazionale che si concentra sulle connessioni tra i pensieri, le emozioni e i comportamenti, e mira a identificare e modificare i modelli di pensiero e comportamento disfunzionali.
Ecco un possibile esempio di come potremmo affrontare questo problema con lei.
1. Valutazione iniziale: esploreremo in dettaglio le sue preoccupazioni costanti e il senso di colpa che prova per i suoi familiari. Potremmo discutere dei pensieri negativi o catastrofici che le passano per la testa e delle emozioni associate a questi pensieri.
2. Identificazione dei pensieri distorti: individueremo i modelli di pensiero distorti o irrazionali che alimentano le sue preoccupazioni e il senso di colpa. Potrei farle notare schemi di pensiero catastrofici, iperresponsabilità o autocolpevolizzazione.
3. Riorientamento dei pensieri: Una volta identificati i pensieri distorti, lavorerò con lei per sfidare e modificare tali pensieri. Potrebbe esaminare le evidenze a sostegno o contro i tuoi pensieri negativi e sviluppare alternative più realistiche e bilanciate.
4. Sviluppo di strategie di gestione dell'ansia, possono aiutarla a ridurre i sintomi fisici dell'ansia e a raggiungere uno stato di calma.
5. Esposizione graduale: Se le sue preoccupazioni riguardano eventi specifici o situazioni legate ai suoi familiari, la guiderei attraverso l'esposizione graduale a tali situazioni. Ciò implica l'esposizione controllata e progressiva alle situazioni temute, permettendole di sperimentarle in modo sicuro e di apprendere che le tue paure non si avverano sempre.
Ricorda che questo è solo un esempio di approccio terapeutico e che avrei piacere di personalizzare il trattamento in base alle tue specifiche esigenze e circostanze. La terapia può essere un luogo sicuro per esplorare le sue preoccupazioni, acquisire nuovi strumenti per affrontarle e ottenere supporto nel processo di guarigione.
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Buongiorno, mi dispiace per quello che racconta, sembra ci sia una grossa fatica dietro. A volte, nel rapporto con i nostri genitori, impariamo a sentirci responsabili di come stanno e ciò che provano. Le dinamiche familiari sono talmente complesse che possiamo rimanerci incastrate senza accorgercene. Lei ha già fatto un primo passo: si è resa conto che questo può cambiare e migliorare. Ora, il passo successivo è prendersene cura in uno spazio dedicato di psicoterapia. Solo grazie a un percorso riconoscerà le spinte che la portano a preoccuparsi continuamente per loro e potrà, piano piano, percepirsi diversamente. Rimango a disposizione se ha altre domande o se vuole intraprendere un percorso insieme. Le auguro il meglio. Dott.ssa Rota
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Carissima, la sua sintesi estrema della condizione di difficoltà che vive fa trasparire la sua angoscia ma rende difficile una risposta. I motivi per i quali si preoccupa così tanto e i motivi per i quali si sente in colpa se magari non si preoccupa o se fa qualcosa per se stessa vanno compresi in un dialogo approfondito che permetta di conoscere lei e la sua storia personale e familiare. La invito a non accontentarsi di una risposta ad un messaggio, ma a trovare la forza, la volontà, il coraggio di intraprendere un percorso che la liberi da queste catene che sicuramente non le permettono di vivere la sua vita, di realizzare i suoi sogni, di appagare i suoi desideri, di ascoltare i suoi bisogni. Coraggio, si affidi a un professionista e intraprenda un percorso di terapia che la sostenga in questa conquista!
Un caro saluto,
Dott.ssa Giuditta Fagnani
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera.
Sarebbe opportuno analizzare meglio la situazione per comprendere come sostenerla.
Le informazioni sono poche purtroppo.
Ad ogni modo, bisognerebbe lavorare sulla componente ansiogena.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Dr Samanta Carrubba - Caltanissetta
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Salve, capisco la sua disperazione, dev'esser faticoso per lei!
Le spiego come può gestire questa situazione.
La nostra mente funziona in questo modo: tendiamo naturalmente a compiere degli errori di pensiero che ci portano a provare emozioni negative molto intense, come l'ansia, la colpa, la disperazione. Queste forti emozioni vanno poi a determinare comportamenti che non ci sono utili, e questo ciclo avviene continuamente, arrivando ad avere un pensiero dopo l'altro, determinando stati emotivi molto intensi che ci fanno stare male. La psicoterapia cognitivo-comportamentale agisce proprio su questi schemi di pensiero. Ponendo l'attenzione sul nostro pensiero ripetitivo negativo si può diminuire l'intensità delle nostre emozioni. Insomma, si può stare meglio. Se è interessata ad occuparsi di questa sua situazione problematica può effettuare una seduta per avere più dettagli, affinché io possa strutturare un percorso personalizzato per le sue esigenze per tornare a farla stare meglio. Dott.ssa Eleonora Galletti
Caro utente, mi spiace per la fatica che deve vivere in questo momento. So che la preoccupazione costante e la colpa alla lunga sono molto faticosi da sopportare tanto da portare all "disperazione" di cui parla. La sua descrizione molto sintetica fa intendere la presenza di un disagio relazionale in famiglia legato a motivazioni che andrebbero indagate e meglio approfondite. La psicoterapia può essere l'occasione di comprendere appieno da dove nasce questi disagio e poterlo gestire nella relazione con i suoi genitori. Se desiderasse sono disponibile, anche online. Un caro saluto Anna Laura Cavagnoli -Bergamo
Buonasera,
è con dispiacere che leggo del senso di disperazione che prova. Quel che mi sento di dirle è che potrebbe trarre sollievo nei sintomi che descrive chiedendo supporto e consulenza psicologici;
rivolgersi ad un Professionista mi creda, è il primo passo per una comprensione del sintomo e per una sua maggiore serenità. Un caro saluto .

Salve, mi dispiace. Vorrei farle delle domande e conoscere la sua storia familiare. Ci saranno ragioni importanti e dinamiche radicate che le fanno pensare e sentire questo. Le posso solo dire che lei ha diritto di vivere la propria vita. Se ne avesse necessità ne possiamo parlare.
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Buonasera, servirebbe capire come mai sente di doversi continuamente preoccupare per i suoi famigliari, quali sono i suoi timori e da cosa si originano. Parlarne con qualcuno potrebbe aiutarla a stare meglio. Se ha bisogno resto disponibile! Un caro saluto
Dott.ssa Chiara Maffioletti
Gentilissima,
A volte risulta davvero difficile mantenere la centratura su sé stessi ed essere presenti per i propri famigliari senza eccedere ed annullarsi per loro.
Vista la problematica che espone, più che un consiglio pratico basato su pochissimi elementi, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per comprendere i meccanismi che sono alla base di questa attitudine e ritrovare un equilibrio.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
Salve,
una certa quota di preoccupazione ed ansia per situazioni che riguardano noi o i nostri cari è normale.
Quando, però, questa preoccupazione diventa pervasiva condizionando negativamente la nostra quotidianità, diventa necessario intervenire, nell'ottica di una risoluzione.
Le consiglierei, quindi, di valutare l'idea di intraprendere un percorso psicologico che l'aiuti a fare chiarezza, individuando i meccanismi sottostanti la preoccupazione di cui parla così da intervenire con delle adeguate strategie comportamentali e cognitive.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e, qualora volesse, per un colloquio conoscitivo.
Cordiali Saluti
Gentile utente, la sua domanda sottende una serie di questioni che sarebbe bene approfondire, in modo tale da poter comprendere l'origine delle sue preoccupazioni ed i vissuti emotivi associati al suo senso di colpa. Mi rendo conto che la sintomatologia da lei descritta, seppure brevemente, indica una condizione di stress e disagio che potrebbe influenzare negativamente la sua vita quotidiana. Per questo, le consiglio un approfondimento con un professionista capace di rispondere alla sua richiesta d'aiuto. Per qualsiasi ulteriore chiarimento resto a sua disposizione. Un cordiale saluto, Dott. Omar Isa
Gentile utente, dal suo messaggio, seppur breve, emerge la sua grande fatica. Purtroppo però, avendo così poche informazioni, non posso che consigliarle di chiedere un aiuto psicologico ad un professionista, per iniziare un percorso che possa aiutarla e sostenerla in questo momento difficile. Un caro saluto, dott.ssa Andreoli
Buongiorno cara utente, provi a guardare in un'altra direzione, la sua. Sembra essersi accorta, finalmente, di qualcosa che "stona" in questa eccessiva preoccupazione rivolta agli altri. A disposizione, dott.ssa Angela Ricucci
Sentirsi appesantita da questo modo di comportarsi e da questi sentimenti è già un pezzo del puzzle. Bene, ora bisogna mettere tutti gli altri pezzi ma se non è in grado di farlo da sola può affidarsi a uno psicologo. I pezzi li troverà di certo.

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