Ciao mi chiamo naser e ho 15 io convivo con questa derealizazione da 4 mesi prendo doleranzepam 10mg

17 risposte
Ciao mi chiamo naser e ho 15 io convivo con questa derealizazione da 4 mesi prendo doleranzepam 10mg e risperidone 10mg sembra che io nn sia acontatto con il mio corpo e sono andato da un psichiatra per voi mi passarà tutto questo ?
Buongiorno,
lo stato da Lei descritto e la terapia prescritta dallo Psichiatra richiedono sicuramente un tempo sufficientemente lungo per avere dei cambiamenti significativi.
Potrebbe associare un percorso di Psicoterapia anche a distanza.
A disposizione se ritiene,
un saluto
Dott.ssa Meloni Federica Maura

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Salve, credo che sia opportuno per lei confrontarsi con lo psichiatra che le ha prescritto i farmaci.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno, ho avuto in cura persone con questo sintomo di derealizzazione,so quanto sia doloroso e destabilizzante , è una situazione di estraneazione che da sofferenza.Possocrassicurarla sulle possibilità di miglioramento,lo psichiatra aiuta con farmaci ma necessità percorso psicologico per comprendere queste reazioni e dare un senso a quello che le accade Un forte augurio Dottssa Luciana Harari
Buonasera. Gli effetti benefici delle cure farmacologiche hanno bisogno di tempo per manifestarsi. Di certo lo psichiatra che la segue saprà fornirle indicazioni più precise. Potrebbe riflettere anche sulla possibilità di affiancare un percorso psicoterapico per accelerare il raggiungimento di una condizione di benessere. Saluti
Comprendo il suo disagio e la necessità di essere rassicurato.
Un esordio psichiatrico in età adolescenziale richiede molta collaborazione con chi la sta curando e un lungo percorso di accettazione del problema.
Valuti con il suo psichiatra l'opportunità di un percorso psicoterapeutico che l'aiuti ad elaborare la sua sintomatologia.
Un caro augurio.
Dott.ssa Maria Piscitello
Buonasera, lei è giovanissimo sicuramento lo psichiatra saprà rassicurarla circa quanto tempo ci vorrà per percepire dei miglioramenti. Inoltre, dato che è minorenne, si consigli con i suoi genitori per accompagnare la cura farmacologica con un percorso psicologico, che l'aiuterà ad elaborare il suo vissuto, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Caro ragazzo, sicuramente le cure farmacologiche e psicologiche aiutano a ridurre i sintomi.
È anche seguito anche da un* psicoterapeuta per elaborare i suoi vissuti?
Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Tardio
Gentile utente di mio dottore,

in merito alla prescrizione farmacologiche, per qualunque dubbio, è opportuno si confrontasse direttamente con lo psichiatra di riferimento. Aggiungo inoltre che andrebbe approfondito questo suo malessere e per questo sarebbe opportuno intraprendesse un percorso di piscoterapia, al fine di comprender meglio le funzioni relazionali del sintomo ed il il suo siginificato piu profondo. Puo contattare uno psicoterapeuta anche attraverso il portale mio dottore, vedrà potrà esser supportata al meglio e raggiungere un benessere più a lungo termine.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Caro Naser, le consiglierei vivamente di accompagnare ai consulti con lo psichiatra e ai farmaci, un percorso psicoterapeutico, magari che la possa aiutare su un piano psico-corporeo. Sono convinta che pian piano potrà ritrovare il contatto con se stesso e con la realtà che la circonda!
Salve. Per i farmaci si confronti con lo psichiatra che glieli ha prescritti. La terapia farmacologica se accompagnata da un percorso psicoterapeutico che l'aiuti a comprendere le cause della derealizzazione può dare dei buoni risultati. Consiglierei una psicoterapia corporea di tipo bioenergetico che possa aiutarla a contattare il corpo attraverso il recupero delle percezioni, le sensazioni, le emozioni e i vissuti corporei. Distinti saluti
Buongiorno Naser, piacere di "conoscerti". Come già consigliato dagli altri miei colleghi, credo sia importante e anche necessario affiancare al supporto farmacologico un percorso di psicoterapia: tu cosa ne pensi? Ti andrebbe? Inoltre potresti coinvolgere, perlomeno all'inizio, anche i tuoi genitori e anche su questo ti chiedo: che effetto ti fa questa idea? Ad ogni modo anche io mi sento di dirti di parlarne con lo psichiatra che ti segue esponendogli tutti i tuoi dubbi e le tue paure e, perchè no, dicendogli pure che hai scritto qui.
Scrivi pure quando vuoi e magari chiama pure chi vuoi: se hai bisogno, siamo sicuramente tutti disponibili. Un caro saluto, sono sicura che tu ce la possa fare, l'importante è non arrendersi.
Francesca Giovannelli
Buonasera, non conoscendolo e non conoscendo la sua storia clinica non posso "prevedere" il decorso della sua malattia. Mi sento di consigliarle di continuare la terapia che le ha prescitto il suo psichiatra e di parlare con lui qualora ci dovessero essere dei suoi dubbi o delle perplessità. Parallelamente le consiglio di affiancare alla terapia farmacologica una terapia psicoterapeutica che vada ad indagare le cause sel suo malessere.
Dr.ssa Antonella Cecca
Gentile utente, per delucidazioni in merito alla terapia farmacologica che sta assumendo, le consiglio di contattare il suo psichiatra di riferimento che le ha prescritto la terapia, e fargli presente tutti i dubbi e richieste di informazioni rispetto a quanto a riportato.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Spolverini Claudia
Buonasera! Parli con lo psichiatra che la segue dell'evenienza di intraprendere un percorso di psicoterapia. Gli episodi di derealizzazione rientrano ma con una cura farmacologica e una cura psicoterapica si fa prima ed evita di lasciare irrisolti gli elementi che l'hanno provocata.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, la.cosa migliore è parlarne con lo psichiatra, non limitarsi all'assunzione di farmaci, ma indagare sulle cause che hanno scatenato tutto ciò e credere che andrà meglio. Purtroppo studi recenti dimostrano come siano aumentati tanti i casi di derealizzazione in seguito alla.pandemia... forza, se riesci a capire l'origine del problema e ci lavori, con un buon terapeuta, ne si dirai.
In bocca al.lupo
Claudia m
salve dai sintomi che riporta credo sia più corretto nel suo caso parlare di depersonalizzazione più che di derealizzazione. in ogni caso sono meccanismi di difesa dissociativi, in genere conseguenti ad un forte trauma ad esempio un lutto importante, una malattia, una separazione, oppure all' utilizzo di droghe a volte anche ad abuso di psicofarmaci. in adolescenza in particolare il forte disagio, il bisogno di gestire emozioni molto potenti può attivare frequentemente questo tipo di difese dissociative, che in genere sono transitorie. il mio consiglio è di rivolgersi ad uno psicologo per valutare il problema e anche l' effettiva necessità di una terapia famacologica, vista la giovane età. un caro saluto
Buongiorno,
non è chiaro se alla terapia farmacologica sta associando un percorso di psicoterapia in cui potersi ritagliare uno spazio personale per poter ragionare sui suoi vissuti.
Se non l'ha fatto, valuti questa possibilità. Potrebbe certamente aiutarla. EP

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