Ciao, mi chiamo Mario e ho 16 anni. Da circa 8 mesi soffro di derealizzazione e per me è diventato

19 risposte
Ciao, mi chiamo Mario e ho 16 anni.
Da circa 8 mesi soffro di derealizzazione e per me è diventato impossibile vivere, non che io ci faccia tanto caso alla mia vita, però è così.
Ho perso completamente la cognizione del tempo, non ho più fame e a volte mi sento spento e vuoto.
Non so da cosa possa essere stata causata ma mi sono confrontato con altre persone e tutte(e dico tutte) mi hanno detto che loro sono per brevi periodi di tempo in derealizzazione eppure a me non è mai passata, sono in questo stato da quando mi sveglio fino a che vado a letto, è una continua routine, le giornate sembrano tutte uguali e non riesco a fare nulla.
Io che scrivo e faccio musica sto perdendo l'interesse per questo, ma non perché non voglia, ma sembra che stia sprecando la mia vita dietro ad una cosa che non riesco più a fare.
Mi sento confuso e l'ansia è aumentata, la notte dormo sempre più tardi e ogni tanto mi capita di piangere senza motivo e di sentirmi in colpa..
Davvero non so cosa mi stia succedendo.
Salve Mario,

mi dispiace, sembra un periodo veramente difficile! Sembra che il suo tono dell'umore sia piuttosto basso, forse ha bisogno di parlare con uno specialista per provare a capire un po' cosa stia succedendo. Perché non prova a fare un primo colloquio per valutare un percorso di psicoterapia, anche breve?

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Ciao Mario, mi spiace molto per la tua situazione ma vorrei capire meglio. Quando tu parli di derealizzazione lo fai perchè ti è stata diagnosticata da qualche professionista della salute mentale? é una tematica molto delicata e tu sei molto giovane per trascorrere le tue giornate senza l'entusiasmo e le tue passioni. Io valuterei l'inizio di una terapia o,nel caso tu la stia già facendo, esporrei bene al tuo terapeuta tutti questi aspetti e le tue perplessità. Resto a tua disposizione. Dr.ssa Antonella Cecca
Caro Mario, sei molto giovane, e mi dispiace pensare che tu ti senta cosi.
Prima di tutto voglio dirti di non spaventarti per il tuo stato...
Può capitare, e c è sicuramente una causa cosi come c è sicuramente una soluzione al tuo disagio.
Il momento storico che stiamo vivendo anche dovuto al covid potrebbe aver accentuato la tua sofferenza e lo stato di derealizzazione che descrivi.
Un solo consiglio, chiedi aiuto, perché ne hai bisogno.
Trova un professionista di cui puoi fidarti nella tua zona..
In bocca al lupo davvero...
Un caro saluto
Resto a disposizione
Buonasera Mario, è davvero un brutto momento quello che sta vivendo! Non esiti a contattare un professionista, a me sembra un break down evolutivo che con un aiuto adeguato può essere superato. Per qualunque domanda non esiti a contattarmi. Saluti Dott. Roberto Pitzalis
Salve, Mario. Nonostante la giovane età può capitare. É importante che ti rivolga ad uno specialista che ti possa aiutare a capire la causa di quella che tu chiami derealizzazione e, a stimolare la fiducia in te stesso. Consiglierei una psicoterapia bioenergetica che lavora sull'integrazione mente corpo. Verifica se ti appartiene il mito del perfezionismo.
Sono disponibile per approfondimenti.
Distinti saluti
Buongiorno Mario,
a volte le preoccupazioni generate dall'inconsapevolezza dei nostri sintomi o di manifestazioni di un disagio più generale, non fanno che peggiorare la situazione. Si faccia aiutare a capire meglio quello che sta accadendo da un professionista. Sarà un primo passo per affrontare al meglio la situazione e per risolverla.
Un saluto,
Dott.ssa Genitore
Buongiorno Mario, ha fatto bene a confrontarsi con altri. Ha potuto verificare che si, le confermo, durante l'adolescenza e quindi alla sua età più o meno possono verificarsi periodi di cosiddetta "derealizzazione". Si tratta di una fase di passaggio importante che solitamente mette a confronto con una serie di difficoltà che possono manifestarsi con sintomi come questo. Le consiglierei di provare a mettersi in osservazione, fare attenzione a quello che le accade (senza eccedere) considerando come procedano le cose. Le consiglierei di stare in attesa al momento, provando a rimanere sulla musica e sulla sua passione. Se dovesse poi verificarsi una persistenza dei sintomi o se dovesse essere troppo difficile per lei rimanere in questa condizione provi a chiedere un sostegno psicologico. Un saluto, Marina Montuori
Salve Mario. La sua età molto giovane è anche un pò particolare. Un momento di crescita in cui tanti apsetti corporei, mentali ed affettivi cambiano rapidamente e ai quali si fa fatica a stare dietro.
Mi ha colpito il termine "Derealizzazione" ceh ha utilizzato. Esattamente cosa intende? Ha avuto modo di incontrare uno specialista che le ha specificato questo tipo di sintomatologia?
Inoltre, sarebbe importante data la giovane età, che lei ne parlasse con i suoi genitori. Pensa che potrebbe esserle d'aiuto confidarsi con loro e capire insieme come affrontare il suo attuale stato psicologico?
Ci sono vari professionisti in grado di offrirle un utile supporto anche a prezzi contenuti.
A disposizione per ogni necessità.
Un caro saluto
Dot.sa Demontis
Buongiorno Mario, quando si vivono periodi di derealizzazione c'è di solito una causa, può essere uno stato di grande sofferenza, un trauma, hai idea del momento in cui è iniziato questo tuo stato di disagio? Riesci a collegarlo a qualche evento? Io comincerei a pormi queste domande , sicuramente, ne parlerei con il medico.
Sei così giovane che è necessario risolvere la situazione al più presto.
Ti auguro di capire le cause e di trovare un soluzione al più presto
Claudia m
Gentile Signore forse può essere una buona possibilità chiedere un consulto con uno specialista. Valuti la possibilità di parlare con i suoi genitori di questa situazione ed insieme decidete se consultare uno psicoterapeuta per approfondire i temi che indica nella sua nota. Pur avendo citato degli elementi che meritano attenzione è necessario che questi siano valutati da un professionista esperto in quanto a volte possono esserci diverse spiegazioni per uno stesso evento. Non è sempre una buona prassi quella dell'autodiagnosi mentre è sempre opportuno chiedere un confronto con un esperto del settore. Un cordiale saluto
Caro Mario, riesci a ricordare il periodo in cui tutto questo è iniziato? Sicuramente c'è un evento scatenante o comunque una sofferenza di fondo. Credo sia opportuno risalire alla causa dei tuoi sintomi e lavorarci su con il supporto di un terapeuta. Un caro saluto.
Buonasera Mario, si dia la possibilità di parlare di tutto questo nel contesto di una psicoterapia. Con il supporto di una/o psicoterapeuta che la aiuti a comprendersi e che la sostenga, può fare chiarezza dentro di sé, capire come mai si sente in questo modo e individuare modalità funzionali per stare meglio. Cordialmente, Dott.ssa Giancarli
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buongiorno,
il momento critico da lei descritto sembra pervasivo, ritengo che per Lei sarebbe necessario un supporto professionale,
a disposizione se ritiene
un saluto
Dott.ssa Meloni Federica
Caro Mario,la tua giovane età mi porta a dirti che l'adolescenza è un periodo di grande trasformazione , ormonale, fisica e psicologica, quindi la tua paura in merito a questi fenomeni di ansia e di perdita del senso della realtà, possono benissimo essere legati a questo momento di crescita importante. Quello che ti consiglio, però, è di parlarne con i tuoi genitori e iniziare un percorso di terapia,che ti aiuti a "ricompattarti" e a riprendere una fiducia in te stesso. In bocca al lupo!
Buongiorno Mario,
comprendo come stia passando un periodo veramente difficile adesso, ma la vita vale la pena di essere vissuta ed affrontata attivamente! Immagino che lei abbia un animo sensibile (scrive e si occupa di musica): usi la sua sensibilità non per disperarsi in solitudine, ma per provare a comprendersi nel profondo, con il sostegno di un terapeuta che la accompagni in questo percorso di crescita e di conoscenza. Dunque affronti il discorso con i suoi familiari e cerci un valido psicoterapeuta a cui rivolgersi. Un caro saluto, dott.ssa Margherita Maggioni.
Caro Mario, mi dispiace per come ti senti. Se ti va puoi fare un primo colloquio per valutare se sia il caso di iniziare un percorso di psicoterapia. Mi rendo disponibile anche per colloqui on line.
Ciao,
Rosella Pettinari
In momenti così critici, una possibilità di assoluto buon senso è intraprendere una psicoterapia ed evitare la tentazione degli psicofarmaci. Penso, infatti, in virtù della mia esperienza trentennale di Medico specialista in Psicologia clinica, Psicoterapeuta ed Omeopata che gli psicofarmaci devono essere utilizzati solo in una situazione di emergenza, poiché non curano le cause del malessere, producono effetti collaterali negativi e hanno controindicazioni Sono del parere che ci sia bisogno, per ottenere risultati soddisfacenti, nel suo caso di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza, in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che generano malessere. E' opportuno anche che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica che permettono di offrire al paziente i notevoli e reali valori aggiunti. Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per una terapia on line. Buona giornata!

Gentile utente di mio dottore,
dalle sue parole, sento forte il senso di paralisi che sperimenta in questo periodo.
Un vero e proprio blocco.
Credo che le possa essere aiuto in questo momento di impasse un supporto di tipo psicologico, utile a contenere e ad elaborare i suoi vissuti.
Può usufruire di questo spazio per chiedere un colloquio con un terapeuta e che sicuramente sarà in grado di darle le giuste indicazioni in merito.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara

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