Ciao, circa 5 anni fa, durante un allenamento di calcio con amici, ho sentito durante uno scatto, un
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Ciao, circa 5 anni fa, durante un allenamento di calcio con amici, ho sentito durante uno scatto, un dolore che descriverei come una leggera fitta al quadricipite sx, ho concluso anche se con fatica l'allenamento. Successivamente da quel momento in poi la gamba non mi è mai più guarita; dopo circa due settimane ho consultato un fisioterapista che mi ha detto che era solo una contrattura, ma tornavo ad allenarmi e avevo ancora male, la gamba si affaticava e infiammava, mi faceva male soprattutto facendo stretching. Ho consultato nel giro di anni diversi fisioterapisti/osteopati/ortopedici e in ultimo un neurologo, ma anche facendo terapie e riabilitazione avevo sempre male, sempre lo stesso tipo di dolore. Ad un certo punto mi sono arreso e ho deciso che avrei comunque continuato a fare leggera attività fisica finché riuscivo a sopportare il dolore, ma adesso a distanza di anni, facendo una semplice corsa blanda, non solo si affatica e infiamma la gamba sx, ma anche la dx, non riesco più praticamente a fare attività fisica se non camminare o bici senza sforzi. Da circa 3 anni ho anche dolori a gomiti e spalle, facendo esercizi, quello che riesco, miglioro ma fino a un certo punto, ma la cosa più strana che non riesco a capire è perchè così tanto male alle gambe senza una reale motivazione.
Ho eseguito risonanza magnetica alla gamba sx, elettromiografia gamba sx, ecografia e radiografia gamba sx e risonanza magnetica rachide in toto. Tutto negativo. L'unica spiegazione che mi è stata data da ortopedici e un neurologo è che è stress e non ho nulla, non ci devo pensare e devo convincermi che non ho niente, fare attività fisica in modo graduale e col tempo guarirò, ma mi sembra molto strano perché ormai è anni che mi alleno in modo leggero e graduale, ma pian piano peggioro sempre di più, e poi se sento dolore un motivo dovrà pur esserci e anche se fosse di natura psicologica non riesco a capire come possa accadere, non sono una persona ansiosa, forse a livello inconscio e non me ne rendo conto? Sinceramente non mi aspetto più di guarire né di trovare risposte perché dopo un po' mi sono stancato di girare a vuoto, quindi da 2 anni non giro più specialisti né faccio più esami, però non si sa mai ho voluto chiedere un consiglio.
Ringrazio anticipatamente chi volesse rispondere, le malattie o olori "immaginari" sono i più brutti secondo me perché non vengono compresi e non so mai come dare spiegazione alle persone.
Ho eseguito risonanza magnetica alla gamba sx, elettromiografia gamba sx, ecografia e radiografia gamba sx e risonanza magnetica rachide in toto. Tutto negativo. L'unica spiegazione che mi è stata data da ortopedici e un neurologo è che è stress e non ho nulla, non ci devo pensare e devo convincermi che non ho niente, fare attività fisica in modo graduale e col tempo guarirò, ma mi sembra molto strano perché ormai è anni che mi alleno in modo leggero e graduale, ma pian piano peggioro sempre di più, e poi se sento dolore un motivo dovrà pur esserci e anche se fosse di natura psicologica non riesco a capire come possa accadere, non sono una persona ansiosa, forse a livello inconscio e non me ne rendo conto? Sinceramente non mi aspetto più di guarire né di trovare risposte perché dopo un po' mi sono stancato di girare a vuoto, quindi da 2 anni non giro più specialisti né faccio più esami, però non si sa mai ho voluto chiedere un consiglio.
Ringrazio anticipatamente chi volesse rispondere, le malattie o olori "immaginari" sono i più brutti secondo me perché non vengono compresi e non so mai come dare spiegazione alle persone.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata e non aver avuto una spiegazione organica precisa che potesse contemplare in pieno il suo problema.
Credo che possa essere utile ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata e non aver avuto una spiegazione organica precisa che potesse contemplare in pieno il suo problema.
Credo che possa essere utile ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
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Salve, prima di tutto ha fatto bene a fare queste visite per avere più informazioni possibili. Inoltre, scrive che potrebbe essere anche lo stress a peggiorare il quadro clinico, quindi un percorso psicologico potrebbe aiutarla a gestire meglio la situazione.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve. Non esistono dolori immaginari, esistono dolori e basta. Ha fatto una serie di indagini mediche che hanno escluso problemi organici. Ma nonostante tutto lei continua a sentire dolore. Tra la condizione star bene e la malattia c'è tutta un'area che riguarda la disfunzione. Lo stress, le tensioni muscolari dovute a emozioni trattenute, ecc. possono influire sulla postura creando una situazione dove non c'è patologia ma c'è la sintomatologia di una patologia. Un percorso psicoterapeutico che integri corpo e mente e che si focalizzi anche sull'aspetto emotivo della postura, può esserle di aiuto. Se volesse approfondire mi può contattare . Distinti saluti
Buonasera, le consiglio di consultare il proprio medico di base per escludere condizioni organiche, inoltre le consiglio di effettuare dei colloqui psicologici per comprendere meglio i vissuti emotivi o eventuali situazioni stressanti. Cordiali saluti. Dott.ssa Giulia Proietti
Buongiorno comprendo che sia scoraggiato per non aver trovato una causa al suo dolore.Le consiglierei una consulenza psicologica per approfondire se accanto a questo dolore fisico si accompagna anche un dolore psichico ..che si manifesta attraverso il corpo.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Buonasera gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Devo dire che un problema di questo tipo mi sembra difficilmente ascrivibile alla sfera psicologica, però ci ha dato una descrizione prettamente medica della sua sofferenza. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad accettare la situazione e a trovare possibili spazi di manovra. Cordialmente, dott. Simeoni
Gentile utente di mio dottore,
il suo problema medico ha cambiato lo scenario e la possibilità di fare diversi sport. Questo posso comprendere sia difficile da mandar giù, al punto che lo psicologo potrebbe esser utile se si pensa che si possa far fatica ad accettare ed elaborare da soli una situazione del genere.
Qualora avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato.
Saluti
Dott. Diego Ferrara
il suo problema medico ha cambiato lo scenario e la possibilità di fare diversi sport. Questo posso comprendere sia difficile da mandar giù, al punto che lo psicologo potrebbe esser utile se si pensa che si possa far fatica ad accettare ed elaborare da soli una situazione del genere.
Qualora avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato.
Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, analizzando che ha già effettuato degli accertamenti medici e che il dolore persiste consiglio un supporto psicologico associato a un percorso con tecniche di rilassamento che le permetterà di affrontare sia la situazione che attenuare la sensazione del dolore.
Resto a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Paola Tucci
Resto a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Paola Tucci
Buongiorno, il rapporto psiche - corpo mi pare centrale nel suo caso e meritevole di essere esplorato da un professionista psicoterapeuta.
È possibile che difficoltà a livello psicologico si ripercuotano a livello muscolare causandole i dolori che prova e che certamente non sono "immaginari".
Se analizziamo le casistiche di infortunio, anche a livello professionistico, si può apprezzare come più frequentemente essi avvengano durante o a ridosso di eventi stressanti piuttosto che durante gli allenamenti anche se svolti ad alta intensità.
È possibile che difficoltà a livello psicologico si ripercuotano a livello muscolare causandole i dolori che prova e che certamente non sono "immaginari".
Se analizziamo le casistiche di infortunio, anche a livello professionistico, si può apprezzare come più frequentemente essi avvengano durante o a ridosso di eventi stressanti piuttosto che durante gli allenamenti anche se svolti ad alta intensità.
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Qualora volesse, sono a disposizione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno,
penso a quanto debba essere frustrante cercare a lungo la causa e il rimedio a dolori che paiono "immaginari" ma che lei avverte realmente. Se ha scritto su questa piattaforma è perchè sta valutando la componente psicologica del suo problema. Credo che valga la pena per lei provare ad approfondire questo versante. Il rapporto con il suo corpo potrebbe essere il punto di partenza. Resto a disposizione. Dott.ssa Franca Vocaturi
penso a quanto debba essere frustrante cercare a lungo la causa e il rimedio a dolori che paiono "immaginari" ma che lei avverte realmente. Se ha scritto su questa piattaforma è perchè sta valutando la componente psicologica del suo problema. Credo che valga la pena per lei provare ad approfondire questo versante. Il rapporto con il suo corpo potrebbe essere il punto di partenza. Resto a disposizione. Dott.ssa Franca Vocaturi
Buongiorno, la questione da lei riportata evidenzia quanto ci tenga a tornare a poter svolgere attività fisica senza sentire dolore e soprattutto quanto sia ormai stufo di girare da uno specialista all'altro in cerca di una causa organica al suo problema. Fatte queste premesse, l'aspetto psicologico non va trascurato poichè, attraverso un buon percorso psicoterapeutico, potrà essere fatta luce sulle dinamiche inconsce legate al suo disagio. Rimango a sua disposizione. Dott.ssa Elisa Taverniti
Buonasera, mi dispiace.per.la.sua situazione, ma perché, dopo aver fatto esami su esami non ha mai provato a.fare un percorso psicoterapeutico? Mi sembra che nella.lista non ci sia... io le consiglio di provare.
Resto a.disposizione
Claudia m
Resto a.disposizione
Claudia m
Gentile utente, non capisco se la sua intenzione sia trovare una cura ortopedica alla sua gamba o cercare una spiegazione dei suoi "dolori immaginari" per sentirsi compreso e trovare soluzioni alternative per vivere una vita serena? Nel primo caso, dovrò chiedere ai medici, nel secondo caso può chiedere una consulenza psicologica, per non fermarsi e continuare a godersi la sua vita. saluti.
Buongiorno,
deve essere davvero estenuante dover combattere con un dolore di cui si ignora la causa. A questo punto, seguirei il consiglio dei vari specialisti che ha consultato e fisserei un colloquio con uno psicologo con cui capire se ci sono, nella sua vita, situazioni che possono essere collegate a questo disturbo fisico.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
deve essere davvero estenuante dover combattere con un dolore di cui si ignora la causa. A questo punto, seguirei il consiglio dei vari specialisti che ha consultato e fisserei un colloquio con uno psicologo con cui capire se ci sono, nella sua vita, situazioni che possono essere collegate a questo disturbo fisico.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Salve. Mi sembra che le indagini da lei condotte per ricercare l’origine del suo dolore siano state precise e puntuali. Non so darle una risposta, però mi incuriosisce il fatto che lei abbia parlato di stress. Potrebbe indagare questo aspetto all’interno di un colloquio psicologico. Cordialmente, Vigani Viola
Salve, non mi ripeto su quanto già esposto dai colleghi..in qualità di professionista bioenergetico, ed un lavoro personale proprio sulle gambe, le consiglio un professionista di questo settore per una verifica ulteriore.
Saluti
Saluti
Buongiorno,
Se sono state escluse cause organiche ed è stata ipotizzata una causalità di natura somatica le consiglierei di rivolgersi ad un collega. Non sempre la nostra emotività o la nostra ansia si manifesta in modo palese, a volte lo fa per vie "traverse" (come ad esempio la somatizzazione).
Dott. Marco Cenci
Se sono state escluse cause organiche ed è stata ipotizzata una causalità di natura somatica le consiglierei di rivolgersi ad un collega. Non sempre la nostra emotività o la nostra ansia si manifesta in modo palese, a volte lo fa per vie "traverse" (come ad esempio la somatizzazione).
Dott. Marco Cenci
Grazie per aver condiviso in modo così dettagliato la sua esperienza. Comprendo quanto possa essere frustrante convivere a lungo con un dolore senza una diagnosi chiara o un percorso di cura risolutivo. Da quello che descrive, ha affrontato un lungo percorso tra visite, esami e terapie, con l’obiettivo di comprendere meglio la causa del dolore persistente. È del tutto comprensibile che il suggerimento di "non pensarci" e di "andare avanti" possa apparirle insoddisfacente, dato che il dolore è reale e limita significativamente la sua vita e la possibilità di fare attività fisica.
In alcuni casi, quando non emergono cause evidenti dagli esami fisici e strumentali, il corpo può continuare a generare dolore come risposta a una serie di fattori che possono includere anche aspetti psicologici o di tensione muscolare cronica. Anche se non si considera una persona ansiosa, è possibile che, per effetto di meccanismi di stress cronico o di risposta automatica al dolore, il suo sistema nervoso sia "in allerta" rispetto a certi movimenti. Questo può portare il corpo a generare un circolo vizioso di dolore e tensione muscolare anche in assenza di una lesione strutturale. Alcune persone in situazioni simili trovano utile esplorare un approccio integrato che tenga conto della relazione tra corpo e mente, come la terapia cognitivo-comportamentale per la gestione del dolore, tecniche di rilassamento e terapie fisiche mirate al rilascio della tensione muscolare.
Un’altra possibilità potrebbe essere esplorare la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di riorganizzare le proprie reti di risposta al dolore. Terapie come il biofeedback, la mindfulness e le tecniche di visualizzazione guidata, ad esempio, possono aiutare a rieducare la risposta del sistema nervoso al dolore, diminuendo l’intensità della percezione dolorosa e migliorando il suo benessere.
Infine, se le è possibile, consideri di esplorare il supporto di un team multidisciplinare che possa includere, oltre agli specialisti già consultati, anche un terapista del dolore o uno psicologo esperto in dolore cronico. Questo tipo di intervento non mira a "sminuire" il suo dolore come qualcosa di immaginario, ma piuttosto ad affrontarlo da più prospettive, prendendo in considerazione sia il corpo sia la risposta che il sistema nervoso centrale dà allo stimolo doloroso.
Spero che queste idee possano offrirle qualche spunto per un nuovo approccio che, nel tempo, possa aiutarla a convivere meglio con questa situazione e, possibilmente, a ridurre il dolore che prova.
In alcuni casi, quando non emergono cause evidenti dagli esami fisici e strumentali, il corpo può continuare a generare dolore come risposta a una serie di fattori che possono includere anche aspetti psicologici o di tensione muscolare cronica. Anche se non si considera una persona ansiosa, è possibile che, per effetto di meccanismi di stress cronico o di risposta automatica al dolore, il suo sistema nervoso sia "in allerta" rispetto a certi movimenti. Questo può portare il corpo a generare un circolo vizioso di dolore e tensione muscolare anche in assenza di una lesione strutturale. Alcune persone in situazioni simili trovano utile esplorare un approccio integrato che tenga conto della relazione tra corpo e mente, come la terapia cognitivo-comportamentale per la gestione del dolore, tecniche di rilassamento e terapie fisiche mirate al rilascio della tensione muscolare.
Un’altra possibilità potrebbe essere esplorare la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di riorganizzare le proprie reti di risposta al dolore. Terapie come il biofeedback, la mindfulness e le tecniche di visualizzazione guidata, ad esempio, possono aiutare a rieducare la risposta del sistema nervoso al dolore, diminuendo l’intensità della percezione dolorosa e migliorando il suo benessere.
Infine, se le è possibile, consideri di esplorare il supporto di un team multidisciplinare che possa includere, oltre agli specialisti già consultati, anche un terapista del dolore o uno psicologo esperto in dolore cronico. Questo tipo di intervento non mira a "sminuire" il suo dolore come qualcosa di immaginario, ma piuttosto ad affrontarlo da più prospettive, prendendo in considerazione sia il corpo sia la risposta che il sistema nervoso centrale dà allo stimolo doloroso.
Spero che queste idee possano offrirle qualche spunto per un nuovo approccio che, nel tempo, possa aiutarla a convivere meglio con questa situazione e, possibilmente, a ridurre il dolore che prova.
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