Ciao a tutti, sono una ragazza di 35 anni e sto seguendo una chetogenica poiché il mio BMI iniziale
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Ciao a tutti, sono una ragazza di 35 anni e sto seguendo una chetogenica poiché il mio BMI iniziale era 43, adesso sono arrivata a 36,51. Ho fatto gli esami del sangue per verificare alcuni valori fra cui l’acido urico e prima di iniziare la dieta avevo un valore di 5 mg/dl per cui entro i limiti, poi ho ripetuto gli esami a distanza di un mese e mezzo e il valore era aumentato arrivando a 6,9 mg/dl. Rifatti a distanza di altri due mesi e siamo a 8,6 mg/dl. Secondo voi dovrei optare per un regime dietetico diverso? Gli altri valori sono ok, in questi ultimi esami il glucosio è un pochino basso (57 mg/dl). Attendo un vostro gentile riscontro. Cordiali saluti
Si, sicuramente il regime chetogenico ricco di grassi, quali pesce grasso e uova, non aiuta in questo senso e dovrebbe ritornare ad un regime alimentare bilanciato e sano. Come la dieta mediterranea. E non meno importante, facendo attenzione ad evitare alimenti ricchi di purine, come pesce grasso, carni rosse e altre cose.
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Buonasera,
Tra gli effetti negativi di un piano chetogenico figura anche il rischio di gotta, ascrivibile all’assunzione eccessiva di determinate categorie alimentari.
Se il regime alimentare le è stato preparato da un professionista della nutrizione la invito a rivolgersi a questi per valutare il da farsi alla luce dei nuovi referti medici.
In caso contrario, il fai-da-te è fortemente sconsigliato e si suggerisce invece di rivolgersi a una figura professionale che sappia elaborarle un piano alimentare vario, equilibrato e specifico per le sue condizioni di salute.
A disposizione per eventuali chiarimenti in merito, un cordiale saluto
Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista
Tra gli effetti negativi di un piano chetogenico figura anche il rischio di gotta, ascrivibile all’assunzione eccessiva di determinate categorie alimentari.
Se il regime alimentare le è stato preparato da un professionista della nutrizione la invito a rivolgersi a questi per valutare il da farsi alla luce dei nuovi referti medici.
In caso contrario, il fai-da-te è fortemente sconsigliato e si suggerisce invece di rivolgersi a una figura professionale che sappia elaborarle un piano alimentare vario, equilibrato e specifico per le sue condizioni di salute.
A disposizione per eventuali chiarimenti in merito, un cordiale saluto
Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista
Buonasera, concordo con i colleghi sopra. Le consiglio un piano alimentare ipocalorico ma equilibrato, basato sul regime mediterraneo. La letteratura scientifica mostra infatti come il calo di peso, in chi soffre di sovrappeso o obesità, si raggiunga attraverso la restrizione calorica, al di là del tipo di dieta seguita. Un piano alimentare ipocalorico ma equilibrato le consente di non incorrere in patologie metaboliche, carenze o eccesso di nutrienti specifici. Vedrà che tornando a un'alimentazione di questo genere miglioreranno anche i valori che lei cita.
Se non avesse sufficienti informazioni le consiglio di documentarsi su fonti online attendibili o di rivolgersi ad un professionista che la segua.
Intanto un saluto, dtt.ssa Martina Nicolò.
Se non avesse sufficienti informazioni le consiglio di documentarsi su fonti online attendibili o di rivolgersi ad un professionista che la segua.
Intanto un saluto, dtt.ssa Martina Nicolò.
Buongiorno, il regime chetogenico non rappresenta una scelta alimentare adeguata di lungo periodo soprattutto se non è eseguito sotto controllo medico; se ha scelto questo regime (o una low carb fatta passare come chetogenica) in modo autonomo e fatta senza controllo dello specialista la invito a rivalutare con uno specialista la situazione. Saluti
Buongiorno,
Se I valori di acido urico erano nella norma prima di cominciare il protocollo chetogenico (e gli altri parametri permettevano tale approccio) questo protocollo non è un problema.
Deve però essere seguita.
È normale vedere un rialzo dell'acido urico mentre sta facendo una chetogenica o subito dopo. questo perché c'è una competizione con l'escrezione dei chetoni a livello renale. Non tanto perché la chetogenica sia sbagliata (se tutto è fatto a dovere). Una buona cheto è normoproteica e non necessariamente ricca di purine.
Se tutto è fatto come si deve questo rialzo va a sparire poco dopo terminato il protocollo. Anche i valori di Ldl possono apparire aumentati in modo transitorio, ma non perché sta subendo un danno... Ma perché c'è una mobilizzazione dei grassi che sta utilizzando ascopo energetico.
Bisogna però mettere alcune basi:
Non è una dieta educativa
va fatta esclusivamente seguiti da un professionista
Segue poi un percorso di mantenimento e educazione alimentare
Se serve essere seguita, anche online, mi contatti
Dott Stefano Carrara
Biologo nutrizionista e massaggi per il benessere
Cavenago di brianza e Rho
Se I valori di acido urico erano nella norma prima di cominciare il protocollo chetogenico (e gli altri parametri permettevano tale approccio) questo protocollo non è un problema.
Deve però essere seguita.
È normale vedere un rialzo dell'acido urico mentre sta facendo una chetogenica o subito dopo. questo perché c'è una competizione con l'escrezione dei chetoni a livello renale. Non tanto perché la chetogenica sia sbagliata (se tutto è fatto a dovere). Una buona cheto è normoproteica e non necessariamente ricca di purine.
Se tutto è fatto come si deve questo rialzo va a sparire poco dopo terminato il protocollo. Anche i valori di Ldl possono apparire aumentati in modo transitorio, ma non perché sta subendo un danno... Ma perché c'è una mobilizzazione dei grassi che sta utilizzando ascopo energetico.
Bisogna però mettere alcune basi:
Non è una dieta educativa
va fatta esclusivamente seguiti da un professionista
Segue poi un percorso di mantenimento e educazione alimentare
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Buongiorno, il protocollo chetogenico prevede dei cicli di massimo 3 settimane con conseguente reintroduzione dei carboidrati ed un regime alimentare di mantenimento che si rifà al modello mediterraneo. Questo perchè la dieta chetogenica non è una dieta salutare se protratta nel tempo anche se i risultati arrivano quasi sempre in poco tempo. Comunque il metodo più sostenibile ed ugualmente efficace è una dieta ipocalorica che prevede tutti i tipi di alimenti e le assicura, oltre al benessere fisico, anche quello psicologico.
A sua disposizione, Dott.ssa Maria Gioia D'Eustacchio
A sua disposizione, Dott.ssa Maria Gioia D'Eustacchio
Buonasera
visto il valore iniziale di 5m/dl e poi dopo un mese e mezzo il valore era più alto avrei sospeso per rischio danno renale, inoltre la cieta chetogenica con valori dipartenza come i suoi deve sìessere attenzionata, nel senso che invece di protrarla per 15 giorni limitare a una settimana e fare una valutazione di acido urico. Le consiglio di approfondire le indagini presso uno specialista nefrologo che le indicarà tutti gli esami emaotochimi e delle urine specifici al suo caso oltre che inserire omocisteina plasmatica, importante indicatore di possibile patologia renale e cardiovascolare. Solo in seguito le consiglio di farsi seguire da un nutrizionista per la perdita di peso.
Sono a disposizione
Dott.ssa Filomena Acanfora
visto il valore iniziale di 5m/dl e poi dopo un mese e mezzo il valore era più alto avrei sospeso per rischio danno renale, inoltre la cieta chetogenica con valori dipartenza come i suoi deve sìessere attenzionata, nel senso che invece di protrarla per 15 giorni limitare a una settimana e fare una valutazione di acido urico. Le consiglio di approfondire le indagini presso uno specialista nefrologo che le indicarà tutti gli esami emaotochimi e delle urine specifici al suo caso oltre che inserire omocisteina plasmatica, importante indicatore di possibile patologia renale e cardiovascolare. Solo in seguito le consiglio di farsi seguire da un nutrizionista per la perdita di peso.
Sono a disposizione
Dott.ssa Filomena Acanfora
Cara Utente, innanzitutto complimenti per il suo percorso, volevo spiegarle un meccanismo appreso da un grande endocrinologo italiano. Con un regime chetogenico è assolutamente normale che per i primi 2 mesi il valore dell'acido urico si innalzi, ma in seguito dovrebbe abbassarsi drasticamente, in quando l'acido urico si produce dal fruttosio in eccesso, quindi probabilmente si sta commettendo un errore nel piano alimentare. La dieta chetogenica dovrebbe essere iperlipidica e normoproteica, quindi con una dose di proteine normale per la sua massa magra. La chetogenica non è un iperproteica. Quindi io rivedrei il dosaggio proteico giornaliero. In ogni caso è fondamentale che lei sia attentamente seguita da un professionista che la conduca ad un regime alimentare completo ed equilibrato. Resto a disposizione, cordiali saluti Dottoressa Paradiso
Consiglierei in base ai valori ematochimici da lei riferiti una dieta mediterranea di mantenimento che la porti ad una perdita di peso senza alterare la funzionalità renale Ribadisco non che la chetogenica sia dannosa perchè va fatta per 2 settimane e poi vanno reintegrati i carboidrati e nel nel suo caso non l'avrei protratta Comunque approfondirei questi valori con l'aiuto di uno specialista nefrologo e poi farsi seguire da un nutrizionista Resto a disposizione Dottoressa Domenica Tallarico Biologa clinica e nutrizionista
Salve. Sicuramente seguendo una dieta chetogenica aumenta il consumo di pesce e carne che contengono purine e questo può determinare un innalzamento dei valori dell'acido urico. Bisognerebbe capire perché sta seguendo un regime alimentare di questo tipo: quello che le posso dire è che se il suo obiettivo è il dimagrimento la dieta chetogenica non è la soluzione migliore e che l'ipocalorica può essere impostata anche seguendo una dieta mediterranea che rappresenta il modello alimentare migliore a breve e a lungo termine!
Resto a disposizione, Dott.ssa Alessandra Guidobaldi
Resto a disposizione, Dott.ssa Alessandra Guidobaldi
Buonasera,
la dieta chetogenica non può e non deve essere protratta oltre le 8/10 settimane proprio per scongiurare le complicanze figlie di un regime così severo.
A seguito di questo piano alimentare deve seguire necessariamente una lenta e progressiva reintroduzione dei carboidrati fino ad arrivare ad una completa e bilanciata dieta mediterranea.
Le conseguenze di un ricorso prolungato della dieta chetogenica aumentano il rischio di uremia (presenza di sangue nelle urine) e di problemi renali, disidratazione e perdita di elettroliti, carenze di fibre, calcio e vitamine e gotta.
È dunque fondamentale ricominciare a consumare cibi contenenti glucosio che potrebbero comportare un aumento di peso corporeo ma per evitarlo il mio consiglio è di aumentare leggermente la quantità di attività fisica in questa prima fase del mantenimento della dieta e optare per un percorso leggermente ipocalorico mediterraneo.
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
la dieta chetogenica non può e non deve essere protratta oltre le 8/10 settimane proprio per scongiurare le complicanze figlie di un regime così severo.
A seguito di questo piano alimentare deve seguire necessariamente una lenta e progressiva reintroduzione dei carboidrati fino ad arrivare ad una completa e bilanciata dieta mediterranea.
Le conseguenze di un ricorso prolungato della dieta chetogenica aumentano il rischio di uremia (presenza di sangue nelle urine) e di problemi renali, disidratazione e perdita di elettroliti, carenze di fibre, calcio e vitamine e gotta.
È dunque fondamentale ricominciare a consumare cibi contenenti glucosio che potrebbero comportare un aumento di peso corporeo ma per evitarlo il mio consiglio è di aumentare leggermente la quantità di attività fisica in questa prima fase del mantenimento della dieta e optare per un percorso leggermente ipocalorico mediterraneo.
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
Buonasera gent.ma, mi verrebbe da porle delle domande. Perché ha deciso di affrontare una chetogenica? Da quanto tempo la sta facendo? è seguita da uno specialista? ha sentito il parere del suo medico curante?
La dieta chetogenica (senza carboidrati, e purtroppo anche a ridotto contenuto di fibre) puo' essere fatta solo per 20 giorni circa, trascorsi i quali si inizia a re-inserire i carboidrati un poco alla volta, di settimana in settimana, fino a raggiungimento di un protocollo alimentare completo di tutti i micro e macro nutrienti. Detto ciò, nel suo caso, valuterei di inserire nuovamente i glucidi nella sua dieta, ma gradualmente.
A disposizione.
Saluti.
La dieta chetogenica (senza carboidrati, e purtroppo anche a ridotto contenuto di fibre) puo' essere fatta solo per 20 giorni circa, trascorsi i quali si inizia a re-inserire i carboidrati un poco alla volta, di settimana in settimana, fino a raggiungimento di un protocollo alimentare completo di tutti i micro e macro nutrienti. Detto ciò, nel suo caso, valuterei di inserire nuovamente i glucidi nella sua dieta, ma gradualmente.
A disposizione.
Saluti.
Buongiorno, la dieta chetogenica andrebbe prescritta sotto controllo medico e per una durata massima di 8 settimane.
Inoltre è una dieta associata ad un potenziale aumento del rischio di gotta, un'infiammazione articolare scatenata dalla precipitazione di cristalli di acido urico nei tessuti, in particolare quando i livelli nel sangue di acido urico sono elevati. Le consiglio,pertanto, di affidarsi ad un medico e di valutare di riprendere una dieta mediterranea bilanciata in regime ipocalorico.
Per qualsiasi chiarimento mi contatti pure
Dott.ssa Ronchi
Inoltre è una dieta associata ad un potenziale aumento del rischio di gotta, un'infiammazione articolare scatenata dalla precipitazione di cristalli di acido urico nei tessuti, in particolare quando i livelli nel sangue di acido urico sono elevati. Le consiglio,pertanto, di affidarsi ad un medico e di valutare di riprendere una dieta mediterranea bilanciata in regime ipocalorico.
Per qualsiasi chiarimento mi contatti pure
Dott.ssa Ronchi
Il tuo aumento dell'acido urico potrebbe essere legato all’alto consumo di proteine e grassi tipico della chetogenica. Ti consiglio di valutare con un medico o nutrizionista una modifica del regime alimentare, introducendo più carboidrati complessi e riducendo le proteine animali. Inoltre, il glucosio basso potrebbe indicare un eccessivo deficit energetico. È importante rivedere la dieta per proteggere la salute renale e metabolica.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
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