Ciao a tutti, sono un ragazzo di 38 anni,e da tempo che mi chiedo che cosa ho e da che cosa soffro,h
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Ciao a tutti, sono un ragazzo di 38 anni,e da tempo che mi chiedo che cosa ho e da che cosa soffro,ho già un psicoterapeuta che mi segue, allora arrivo al punto,io sento che ho paura di tutto non vedo la mia vita di tutti giorni in sottontrollo dormo tanto perché se sono sveglio il cervello mi va a 100 ho dubbi e paura che i altri mi parlano alle spalle perché sono una persona che la parola mi fa molto male ,non riesco più a prendere i decisioni per niente nella mia vita,evito le persone per paura di essere ferito da loro e non ho fiducia,che cosa mi succede? Posso capire che forse sono una persona fragile ma non capisco questa paura che poi non so da che cosa che ho ne petto fisso,chi riesce a spiegare vi sarei grato
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Scrive di aver già intrapreso un percorso psicologico, quindi credo che sia più opportuno per lei continuare a confrontarsi con il collega che la segue.
Buona giornata.
Dott. Fiori
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Salve, Mi dispiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio sperimentato. Ritengo maggiormente utile rivolgere la domanda al terapeuta che la sta seguendo poiché ha sicuramente una visione più chiara di lei e della situazione che sta vivendo.
Cordialmente, dott FDL
Cordialmente, dott FDL
Salve, si ricordi che se scappa dalla paura questa si fa più grande. Sempre più grande, ogni giorno di più. L'unica soluzione che ha, è quella di affrontare le sue paure, perché "La paura affrontata si trasforma in coraggio". Se ha bisogno, può contattarmi.
Gentile utente, deve essere davvero difficile convivere con le difficoltà descritte, che invadono la sua vita relazionale in modo importante. Non è possibile dare risposta alla sua domanda attraverso un messaggio, sicuramente il terapeuta che la segue ha una visione di se e della sua storia più completa. Continui a confrontarsi con lui e sicuramente arriverà a capire l’origine di queste paure e a superarle.
Cordiali saluti, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Cordiali saluti, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Buongiorno, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Dice che sta già seguendo un percorso psicologico: è importante parlare con lo psicoterapeuta rispetto a tutti questi pensieri e paure che ha e che non le permettono di vivere una vita serena.
Da ciò che scrive, lei in questo momento della sua vita sta rimanendo fermo. Questo certamente non l'aiuterà, perché è importante affrontare le situazioni per ritrovare pian piano la sicurezza. Più non fa, più le sue insicurezze e paure cresceranno.
Ne parli con il suo psicologo, così potrà aiutarla al meglio.
Resto comunque a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Da ciò che scrive, lei in questo momento della sua vita sta rimanendo fermo. Questo certamente non l'aiuterà, perché è importante affrontare le situazioni per ritrovare pian piano la sicurezza. Più non fa, più le sue insicurezze e paure cresceranno.
Ne parli con il suo psicologo, così potrà aiutarla al meglio.
Resto comunque a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Buongiorno,
il luogo ottimale in cui trovare delle risposte a ciò che le accade è nella stanza con il suo terapeuta. Questi la conosce meglio di me e può dare un senso a quanto le accade e a quanto prova.
Le auguro una buona giornata
Gianpaolo Bocci
il luogo ottimale in cui trovare delle risposte a ciò che le accade è nella stanza con il suo terapeuta. Questi la conosce meglio di me e può dare un senso a quanto le accade e a quanto prova.
Le auguro una buona giornata
Gianpaolo Bocci
Buongiorno,
da quello che scrive si capisce quanta sofferenza stia vivendo. Mi dispiace. Tuttavia sta anche affrontando questa sofferenza con il suo terapeuta. Vada fiero di questo: in pochi hanno tanto coraggio.
Provi a parlare col suo terapeuta se una visita psichiatrica potrebbe esserle d'aiuto: alcuni farmaci, come gli antidepressivi, possono dare quel piccolo aiuto che ci permette di uscire da un blocco e comprendere meglio i motivi del nostro disagio.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
da quello che scrive si capisce quanta sofferenza stia vivendo. Mi dispiace. Tuttavia sta anche affrontando questa sofferenza con il suo terapeuta. Vada fiero di questo: in pochi hanno tanto coraggio.
Provi a parlare col suo terapeuta se una visita psichiatrica potrebbe esserle d'aiuto: alcuni farmaci, come gli antidepressivi, possono dare quel piccolo aiuto che ci permette di uscire da un blocco e comprendere meglio i motivi del nostro disagio.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno gentile utente di mio dottore, grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto.
Sarebbe davvero funzionale, se non l'abbia già fatto, portare queste sensazioni al suo psicoterapeuta. Sperimentandosi in quel luogo, cercando di affidarsi e fidarsi, comincerà poi a provarlo anche al di fuori di quella stanza, forse perché avrà trovato quel posto sicuro dentro di sé.
Cordiali Saluti d.ssa Giakoumi Alexandra
Sarebbe davvero funzionale, se non l'abbia già fatto, portare queste sensazioni al suo psicoterapeuta. Sperimentandosi in quel luogo, cercando di affidarsi e fidarsi, comincerà poi a provarlo anche al di fuori di quella stanza, forse perché avrà trovato quel posto sicuro dentro di sé.
Cordiali Saluti d.ssa Giakoumi Alexandra
Gentile utente, per esporre ed esplorare le nostre paure abbiamo bisogno di uno spazio sicuro e di contenimento, per cui la invito a riportare queste emozioni all’interno di uno spazio protetto come la terapia, che sta già seguendo; il collega, infatti, avrà modo insieme a lei di validare queste sue paure e attribuirvi un senso all’interno della sua storia personale. Le lancio intanto qualche domanda-stimolo: quale obiettivo si è posto all’interno del suo percorso terapeutico? Come mai ha deciso di scrivere questo suo interrogativo qui, tenendo conto che segue già una terapia? Ho immaginato che non abbia ancora trovato le risposte alle sue domande all’interno del setting terapeutico, per cui la invito a riportare in modo esplicito e autentico questi suoi vissuti direttamente al suo terapeuta.
Le auguro intanto il mio in bocca al lupo per il percorso che sta affrontando,
Dott.ssa Martina A. Cerelli
Le auguro intanto il mio in bocca al lupo per il percorso che sta affrontando,
Dott.ssa Martina A. Cerelli
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La terapia per essere efficace deve poter contenere qualsiasi dubbio o perplessità. Le suggerisco come hanno fatto i miei colleghi di riportare al suo terapeuta il tutto. Quello che ci descrive è uno stato emotivo di angosciano temi che riguardano gli altri, questo non arriva dal nulla ma dalla sua storia personale. Con il terapeuta arriverà a comprendere cosa ha scatenato tutto questo e cosa lo mantiene. Abbia fiducia almeno nel terapeuta e prosegua la terapia.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott.ssa Camilla Ballerini
Gentilissimo,
faccio un pò fatica a capire.
Afferma che sta seguendo un percorso terapeutico e contemporaneamente non sa per quale diagnosi.
Forse manca qualche "pezzo" dato il contesto descrittivo breve.
Sicuramente con il suo terapeuta avrà condiviso la diagnosi, obiettivi da raggiungere in base al tipo percorso terapeutico suggerito. Se questo non è stato fatto, allora si potrebbe pensare prima ad una diagnosi eseguita mediante colloquio clinico e somministrazione di test specifici. Una volta che ha chiaro chi è il "nemico" lo può affrontare con i mezzi appropriati.
Cordialità
Dott.ssa
S. Zito
faccio un pò fatica a capire.
Afferma che sta seguendo un percorso terapeutico e contemporaneamente non sa per quale diagnosi.
Forse manca qualche "pezzo" dato il contesto descrittivo breve.
Sicuramente con il suo terapeuta avrà condiviso la diagnosi, obiettivi da raggiungere in base al tipo percorso terapeutico suggerito. Se questo non è stato fatto, allora si potrebbe pensare prima ad una diagnosi eseguita mediante colloquio clinico e somministrazione di test specifici. Una volta che ha chiaro chi è il "nemico" lo può affrontare con i mezzi appropriati.
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Dott.ssa
S. Zito
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Buon pomeriggio gentile utente, come le hanno risposto precedentemente i colleghi, le consiglio di porre questa domanda al suo terapeuta, che ha più informazioni a disposizione per poterla aiutare. Deve fidarsi e affidarsi al suo terapeuta per poter raggiungere gli obiettivi che vi siete prefissati ad inizio terapia. Buona domenica, Dottoressa Nibbioli.
Buonasera, mi dispiace molto per quello che sta provando, la paura è una emozione che ci blocca. Ho alcune domande che mi auguro possano essere degli spunti di riflessione anche all'interno del tuo percorso.
Come mai se ha già una psicoterapeuta ha sentito l'esigenza di scrivere qua?
A che cosa ti servirebbe una diagnosi (cioè dare un nome a ciò di cui soffri)?
C'è qualche volta che non provi questa paura?
La paura è collegata al controllo e quindi il fatto che dici di non vedere la tua vita di tutti i giorni sotto controllo è collegato, insieme ai pensieri continui.
Hai mai sentito parlare dei fiori di Bach? Potrebbero aiutarti inizialmente oltre a continuare il tuo percorso terapeutico.
Da quanto tempo è che hai questa situazione, è successo qualcosa di particolare?
Un caro saluto Elisabetta
Come mai se ha già una psicoterapeuta ha sentito l'esigenza di scrivere qua?
A che cosa ti servirebbe una diagnosi (cioè dare un nome a ciò di cui soffri)?
C'è qualche volta che non provi questa paura?
La paura è collegata al controllo e quindi il fatto che dici di non vedere la tua vita di tutti i giorni sotto controllo è collegato, insieme ai pensieri continui.
Hai mai sentito parlare dei fiori di Bach? Potrebbero aiutarti inizialmente oltre a continuare il tuo percorso terapeutico.
Da quanto tempo è che hai questa situazione, è successo qualcosa di particolare?
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Buongiorno, mi spiace molto leggere di questo suo disagio, che sembra essere molto forte.
Ha scritto di essere già seguito da uno psicoterapeuta e questa mi sembra decisamente la strada da seguire. Mi chiedo però se tutto quello che ha scritto qui, lo abbia detto anche al suo terapeuta e se consideri quel luogo come sicuro per potersi esprimere così liberamente. Provi a pensarci ed eventualmente ne parli col suo terapeuta.
Inoltre, tenga presente che non sempre il primo terapeuta a cui ci affidiamo è quello migliore per noi. Quindi la invito ad interrogarsi rispetto a questi aspetti, a parlarne col terapeuta ed eventualmente anche a considerare di trovarne un altro nel caso in cui non si senta soddisfatto.
Cordiali saluti
Ha scritto di essere già seguito da uno psicoterapeuta e questa mi sembra decisamente la strada da seguire. Mi chiedo però se tutto quello che ha scritto qui, lo abbia detto anche al suo terapeuta e se consideri quel luogo come sicuro per potersi esprimere così liberamente. Provi a pensarci ed eventualmente ne parli col suo terapeuta.
Inoltre, tenga presente che non sempre il primo terapeuta a cui ci affidiamo è quello migliore per noi. Quindi la invito ad interrogarsi rispetto a questi aspetti, a parlarne col terapeuta ed eventualmente anche a considerare di trovarne un altro nel caso in cui non si senta soddisfatto.
Cordiali saluti
Salve, le sue parole sembrano descrivere una sensazione di forte paura, una paura che la insegue da molto tempo e che la sta portando ad un progressivo isolamento dove l'unica persona alla quale potersi affidarsi è se stesso. La mancanza di fiducia negli altri ci porta spesso a vivere una sensazione di solitudine, una solitudine che può essere colmata da quei 100 pensieri di cui lei parla oppure dalla paura. Una paura che sembra però esserle funzionale perchè la protegge, gli altri, come scrive, potrebbero ferirla e quindi lei si difende ritirandosi dentro se stesso. La sua richiesta d'aiuto è significativa perchè evidenzia la presenza di un bisogno di cambiamento, un cambiamento che potrebbe portarla a dare un significato e un nome più chiaro a quella paura che sente. Sarei lieta di accompagnarla in questo viaggio alla ricerca del proprio potere personale e della propria autorealizzazione.
Un caro saluto
Dott.ssa Lucia Raffaelli
Un caro saluto
Dott.ssa Lucia Raffaelli
Buongiorno, ho letto con attenzione il suo messaggio e dalle sue parole ho potuto cogliere un elevata sofferenza emotiva, mi spiace che stia vivendo un momento di vita così complesso e credo che la possibilità che si è dato di essere seguito da un terapeuta sia quanto di meglio lei possa fare in questa situazione; è molto importante che lei si confronti ll terapeuta che la segue anche rispetto a queste sue idee e difficoltà. Da ciò che scrive ipotizzo che lei stia attraversando un periodo caratterizzato da tono dell'umore basso, che ci sia un vissuto depressivo di sfondo indubbiamente da approfondire in sede di terapia e che attorno a questo nucleo si strutturino vissuti di diffidenza nelle relazioni con conseguenti problematiche relazionali e chiusura. Sono certa che la sua terapeuta saprà aiutarla nel riconoscere il significato di questa sua sofferenza e condurla ad un miglioramento progressivo. è importante che lei si affidi e racconti tutto a chi la segue, dando cosi al terapeuta la possibilità di aiutarla al meglio.
Resto a disposizione.
Cordiali Saluti.
Dr.ssa Piccione Valentina
Resto a disposizione.
Cordiali Saluti.
Dr.ssa Piccione Valentina
Buongiorno le consiglio di porre questi suoi quesiti al psicoterapeuta che lo segue. A disposizione Dott.ssa Francesca Ghislanzoni.
Gentilissimo,
La ringrazio per la condivisione. Si percepisce che è molto affaticato da questa sua situazione. Purtroppo nonostante tutti i dettagli che ha scritto non mi sentirei di farle una valutazione con così pochi elementi.
Il mio consiglio è quello di chiedere al terapeuta che la segue di intraprendere un percorso di valutazione per arrivare ad una diagnosi o a capire il suo personale tipo di funzionamento e da quali tratti personologici questo sia caratterizzato. Per capire da cosa questo vissuto di fatica sia derivato è importante capire su cosa sia prioritario lavorare e sono sicura che stiate già intraprendendo questa strada con lo specialista a cui già si rivolge. È importante che vi poniate degli obiettivi concreti e decidere da quale partire per ottenere dei risultati visibili. Le consiglio inoltre di non aver timore a porte tutte le sue domande al suo terapeuta: il nostro mestiere si basa su un approccio non giudicante e condividere i propri disagi e i propri dubbi può diventare un punto di partenza importante per accedere al suo vissuto emotivo più profondo.
Spero di poterle essere stata utile
Saluti,
Elena
La ringrazio per la condivisione. Si percepisce che è molto affaticato da questa sua situazione. Purtroppo nonostante tutti i dettagli che ha scritto non mi sentirei di farle una valutazione con così pochi elementi.
Il mio consiglio è quello di chiedere al terapeuta che la segue di intraprendere un percorso di valutazione per arrivare ad una diagnosi o a capire il suo personale tipo di funzionamento e da quali tratti personologici questo sia caratterizzato. Per capire da cosa questo vissuto di fatica sia derivato è importante capire su cosa sia prioritario lavorare e sono sicura che stiate già intraprendendo questa strada con lo specialista a cui già si rivolge. È importante che vi poniate degli obiettivi concreti e decidere da quale partire per ottenere dei risultati visibili. Le consiglio inoltre di non aver timore a porte tutte le sue domande al suo terapeuta: il nostro mestiere si basa su un approccio non giudicante e condividere i propri disagi e i propri dubbi può diventare un punto di partenza importante per accedere al suo vissuto emotivo più profondo.
Spero di poterle essere stata utile
Saluti,
Elena
Salve, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Si comprende la sua sofferenza ed è piuttosto normale avere paura quando si ha sensazione di non avere la vita sotto controllo. Per prima cosa è importante non sentirsi inadeguati per ciò che si sta passando, è un momento, una difficoltà, un periodo che non deve durare per sempre. Come esseri umani possono capitarci momenti di grande confusione e sconforto e il fatto che abbia cercato aiuto da uno psicologo già di per sé evidenzia il suo coraggio e consapevolezza. Parli con il professionista che la sta seguendo e se invece sente che il percorso non sta dando risultati provi a cambiare. Dott.ssa Michela Zibellini
Buon pomeriggio gentile Utente,
ne ha paralato con il suo terapeuta?
potrei offrirle molte spiegazioni generiche ma non posso entrare nel merito della sua situazione specifica perchè sarebbe necessario poterne parlare con più accuratezza.
resto a disposizione sia in presenza che online
le faccio i miei più cari auguri
cortesi saluti
ne ha paralato con il suo terapeuta?
potrei offrirle molte spiegazioni generiche ma non posso entrare nel merito della sua situazione specifica perchè sarebbe necessario poterne parlare con più accuratezza.
resto a disposizione sia in presenza che online
le faccio i miei più cari auguri
cortesi saluti
La tua situazione sembra molto complessa e piena di difficoltà emozionali. La paura costante e l'ansia che provi potrebbero essere legate a esperienze passate, traumi non elaborati o a un modello relazionale insicuro. Potrebbe essere utile esplorare con il tuo psicoterapeuta le tue esperienze passate, le tue relazioni presenti e le tue credenze su te stesso e sugli altri, per capire meglio da dove proviene questa paura e come affrontarla. Inoltre, potresti beneficiare di un approccio psicoterapico sistemico relazionale che esplori le dinamiche familiari e sociali che influenzano il tuo modo di relazionarti con gli altri e con te stesso. Ricorda che chiedere aiuto è un passo importante verso il recupero e la guarigione. Resta in contatto con il tuo terapeuta per poter affrontare insieme questi disagi emotivi. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
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Buon pomeriggio,
Come sta procedendo con lo psicoterapeuta che la sta aiutando? Sarebbe opportuno e utile per Lei confrontarsi con quest’ultimo di tali vissuti.
Nel testo che ha scritto, Lei riferisce di vivere un periodo in cui non riesce a fidarsi degli altri, per paura che la feriscano e che parlino alle sue spalle.
La questione andrebbe sicuramente indagata approfonditamente, al fine di comprendere il suo problema e trovare delle possibili soluzioni.
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin.
Come sta procedendo con lo psicoterapeuta che la sta aiutando? Sarebbe opportuno e utile per Lei confrontarsi con quest’ultimo di tali vissuti.
Nel testo che ha scritto, Lei riferisce di vivere un periodo in cui non riesce a fidarsi degli altri, per paura che la feriscano e che parlino alle sue spalle.
La questione andrebbe sicuramente indagata approfonditamente, al fine di comprendere il suo problema e trovare delle possibili soluzioni.
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin.
Buonpomeriggio. Mi dispiace molto per quello che sta vivendo e la situazione che si trova ad affrontare. Tavolta, si vivono episodi nella vita che, nonostante apparentemente non abbiano avuto una incidenza particolare, ci cambiano e ci trasformano e segnano la nostra vita per sempre. Effettivamente, sento e conforto la sua sofferenza in questo messaggio. Quello che mi sento di dirle è: non si chieda più "di cosa soffro", perché lei non soffre di qualcosa ma sta vivendo una profonda sofferenza che le ha cambiato la vita. Provi ad affrontare questo discorso con il suo terapeuta, sono certa che accoglierà sua sofferenza e la condurrà verso un percorso nuovo che le darà la forza di rinascere. Si ricordi che ogni giorno è una nuova possibilità per rinascere.
Saluti, Dr.ssa Marta Landolina
Saluti, Dr.ssa Marta Landolina
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