Ciao a tutti, perdonatemi per il disturbo. Sono una ragazza di 23 anni, e da varie settimane sto pro

17 risposte
Ciao a tutti, perdonatemi per il disturbo. Sono una ragazza di 23 anni, e da varie settimane sto provando disgusto per una cosa e pensando ad alcune scene ho avuto un po’ attacco di panico e una volta non sono riuscita a dormire. Praticamente è successo alla vigilia di Pasqua ero andata a mangiare dai nonni con i miei. Quando io e mia sorella ce ne stavamo andando io dovevo appunto salutare il nonno, ed ero calata perché lui stava seduto, mi abbraccia dal fianco per poi toccare (senza palpeggiare il mio sedere) per un paio di secondi, lui nel frattempo guardava davanti a se, mai successo una cosa simile e l’ho guardato storto per poi andarmene. Il giorno dopo a Pasqua avevo pensato che forse non dovevo vestirmi in quel modo (pantalone/leggins con maglietta a maniche lunghe alla pancia) e quindi indossai lo stesso pantalone ma con una maglietta lunga che mi coprì il sedere è da lì mi sentii tranquilla. Poi nella notte durante il mio attacco di panico mi sono ricordata (forse per l’ansia), mentre stavamo facendo la foto per il mio compleanno (dopo Pasqua) era un po’ più affettuoso, da quel poco che ricordo ma l’un quel momento non ci feci caso forse pensando ad altro, (cosa comunque mai successa che io ricordi) per poi arrivare a sabato scorso che dovevamo festeggiare i suoi 50 anni di matrimonio, io ero vestita un po’ scollata e alcune persone già mi stavano facendo sentire a disagio, quindi già stavo nel panico per una grande parte della giornata, dovevamo scattare la foto, io abbracciai mamma ma lui da dietro mi teneva stretto il dito, cercai di levarlo ma inutile, volevo solo che mia zia finisse di scattare la foto per poi andarmene. Non so davvero cosa pensare, ho paura ancora un po’ di vestirmi, non so davvero cosa pensare di ciò che è successo.
buonasera e grazie per aver condiviso il tuo vissuto con noi.
m i permetto il Tu visto la giovane età , mi dispiace molto per l'evento traumatico che hai vissuto.
qualsiasi trauma porta con se un carico di energia psichica ed emozionale che deve essere elaborata per liberarla e non lasciarla incastrata la, altrimenti si possono creare dei sintomi come l'ansia.
ti consiglio di rivolgerti ad uno specialista per elaborare assieme il tuo evento e l'emotività ad esso correlata.
sono a disposizione per qualsiasi chiarimento anche online.
Un caro saluto
Dott.ssa Laura Bova

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, posso comprendere il suo sconcerto per la situazione vissuta. Mi chiedo come possa essere capitato per la prima volta solo ora che lei ha già 23 anni. Si tratterebbe di capire il tipo di rapporto che aveva prima con il nonno e poi quanti anni ha il nonno e se sta bene, per valutare l'ipotesi di problemi eventuali legati all'età, perché forse c'è un'altra ragione che potrebbe spiegare e conseguentemente far accettare meglio la situazione. In ogni caso le consiglierei un aiuto psicologico per elaborare quanto sta accadendo. Sono a disposizione per un consulto.
Un saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Buonasera, comprendo la difficoltà dell'episodio e anche l'inquietudine che possa avere generato. Ci sono però da approfondire una serie di elementi. In effetti una prima riflessione riguarda la domanda riguardo a come mai sia comparsa improvvisamente questa situazione. Potrebbe dipendere da qualcosa che è cambiato nel nonno, oppure da una sua maggiore sensibilità e ansia in questo periodo. Sicuramente il suo racconto evoca un inquietudine e un' ansia pittosto che un vero e proprio attacco di panico. E' importante verificare se sopraggiugeranno altri segnali di allarme. In questo caso può essere indicato utilizzare uno spazio d'ascolto per approfondire. Cordialità , dott. Dario Martelli
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Salve. Nella mia esperienza, considero molto importanti 3 emozioni, che io chiamo salvavita: paura, disgusto e rabbia.
La paura ci aiuta ad essere prudenti, la rabbia ci aiuta a difenderci e il disgusto ci aiuta a proteggerci da situazioni invadenti e tossiche. Lei descrive un vissuto di invadenza, si lasci guidare dal disgusto e trovi la modalità migliore per proteggersi. L'attacco di panico è un altro segnale che le comunica che si deve rispettare.
Sono disponibile per approfondimenti.
Distinti saluti
Cara utente,
innanzitutto la ringrazio per aver condiviso qua la sua situazione.
Immagino la sensazione di sorpresa e disgusto non appena avvenuti i fatti.
Le consiglierei di intraprendere un percorso per elaborare al meglio ciò che sta passando.
Dott.ssa Giada Valmonte
Salve,non so risponderle con precisione, manca a mio parere qualche informazione ma so che lei ha provato emozioni infelici, che non ha dormito bene, che ha pensato spesso a quei momenti e che non vive con serenità l'accaduto che teme si ripeta. Cerchi di intraprendere una terapia, forza.
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Il mio suggerimento in primis è di non trascurare il suo vissuto e quello che prova: se gli atteggiamenti che il nonno ha avuto nei suoi confronti la preoccupano o la spaventano e non le piacciono ne parli apertamente, prima di tutto ai suoi genitori. Gli spieghi che cosa l'ha allarmata e perchè, e provi a indagare qual è il rapporto del nonno anche con altri componenti della famiglia, come si relaziona e come si rapporta agli altri. In secondo luogo, non abbia paura di reagire: se ci sono alcuni tipi di contatto fisico che non le piacciono, non taccia per paura di offendere il nonno o altre persone intorno a sè, si protegga, dica apertamente che quel tipo di contatto non le piace, faccia notare all'altro il suo fastidio, si sottragga. Reagire e non subire le permetterà di sentirsi più protetta e meno impotente e sprovvista. Non ci viene insegnato che a volte possono addirittura essere le persone più care a noi ad agire in modi per noi sbagliati, ed è importantissimo che possiamo esprimerci e prendere chiaramente le distanze. Per cui, si ribelli innanzitutto ai comportamenti del nonno che non le piacciono. Se avesse bisogno di ulteriore supporto per elaborare quello che sta succedendo mi trova a disposizione, eventualmente anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Elena Gianotti
Buongiorno. Si nota molta ansia e sofferenza da ciò che ha scritto. Uno o più eventi traumatici possono alimentare o modificare i nostri schermi interni, cioè il modo in cui ci relazioniamo con noi stessi, con gli altri, con il mondo e, per proteggerci, da esseri viventi quali siamo, possiamo mettere in atto dei meccanismi di difesa come un estremo controllo, pensare molto (anche l'ansia può essere una difesa: aiuta a restare sempre "vigili" monitorando pericoli eventuali). Se il trauma non viene adeguatamente elaborato, le difese possono diventare disfunzionali e nocive per noi. In più, in futuro, la nostra mente potrebbe interpretare stimoli neutri (quindi non pericolosi) come estremamente pericolosi, attivando le parti di noi che ci hanno protetto ai tempi dell'evento traumatico. Bisognerebbe capire se ciò che ha raccontato sono gli unici episodi o se, durante l'infanzia e/o adolescenza, è successo dell'altro. Per avere piú chiarezza, le consiglio vivamente un intervento psicoterapeutico che possa aiutarla ad avere una maggior consapevolezza delle sue esperienze interne, dei suoi pensieri, sensazioni, emozioni e dei suoi ricordi dolorosi, per relazionarsi in modo funzionale con se stessa e utilizzare strategie di difesa più sane. Scrivere a noi é stato un passo avanti, il secondo dovrebbe essere il chiedere un aiuto concreto per stare meglio e avere una guida che la supporti nel cambiamento.
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Studi a Torino e Asti
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Buongiorno, penso che sentirsi violati è già brutto di per sé, se per di più la cosa avviene per mano non solo di una persona anziana ma addirittura di un parente, quest'aria incestuosa risulta ancora più perturbante. Una tipica reazione, quando ci si sente in qualche modo e a qualche livello abusati o violati, è di sentirsi responsabili per ciò che è accaduto (dice di aver pensato di doversi vestire in un altro modo, come se il suo modo di vestirsi abbia causato o giustificato l'accaduto). Le consiglio di parlare con uno specialista se questa situazione la sta turbando, se sente una attenzione erotica da parte di una figura che dovrebbe essere protettrice e rassicurante come quella di un nonno e si sente sovraccaricata da questi vissuti. Dott. Alessio Antonucci
Ciao
Grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza. È comprensibile che episodi come quelli che hai descritto possano generare disagio e ansia. È importante affrontare questi sentimenti e cercare il supporto necessario per gestirli al meglio.
Innanzitutto, vorrei rassicurarti che i tuoi sentimenti sono validi e che hai il diritto di sentirti a disagio di fronte a situazioni che ti mettono a disagio. Non è mai accettabile per nessuno farti sentire a disagio o violare il tuo spazio personale.
Ti incoraggio a parlare con qualcuno di fiducia, come un amico, un familiare o un professionista, per esprimere i tuoi sentimenti e ricevere sostegno. Un terapeuta può aiutarti a esplorare i tuoi pensieri e sentimenti in modo sicuro e confidenziale e a trovare modi per affrontare l'ansia e il disgusto che stai provando.
Se ti senti a disagio nel vestirti in certi modi o se hai paura di situazioni simili in futuro, potrebbe essere utile esplorare questi sentimenti con un terapeuta per capire meglio le tue reazioni e trovare strategie per gestirle.
Ricorda che non sei sola e che ci sono risorse e persone disposte ad aiutarti. Non esitare a cercare il supporto di cui hai bisogno per affrontare questa situazione. Sono disponibile anche online.
Con affetto
Dott. Tiziana Vecchiarini
Buongiorno, può un parente desiderarla sessualmente? Sì è possibile, ed è cosa giusta che lei sia turbata o cerchi di allontanare questo pensiero da sé. Non sarebbe utile che lei affronti la cosa da sola. Un sintomo familiare è un sintomo che va risolto in famiglia, con coloro ai quali può rivolgere una questione che per quanto delicata, la turba e le provoca angoscia. Il suo silenzio in questo caso rappresenterebbe un assenso, "un va bene così", è pertanto la scelta peggiore.
Resto a disposizione per le sue necessità.

Dott. Festa Simone
Buongiorno. La sensazione che lei riferisce di disgusto, soprattutto perchè scaturita da un episodio maturato nel contesto familiare, le crea un ulteriore sovraccarico emotivo connotato da ansia, perchè trattasi di suo nonno. Dovrebbe fare mente locale se nel passato suo nonno aveva manifestato atteggiamenti equivoci che magari le avevano destato fastidio, dubbi o altro. Le suggerisco semmai di rivolgersi comunque a uno/a specialista psicoterapeuta, intanto, per collocare meglio i vissuti di disagio e di ansia che sta vivendo. Per qualunque consulenza può rivolgersi al sottoscritto anche in piattaforma.
Le auguro di risolvere al più presto questa incresciosa e disturbante situazione.
Dott. Paolo Filippelli -psicologo, psicoterapeuta sistemico relazionale individuale, di coppia e familiare. Tecnico ABA-VB in formazione presso l'Istituto Walden di Roma.
Buongiorno, grazie per aver condiviso una cosa così delicata che giustamente la turba e sottolineo giustamente perché mi ha colpito che abbia chiesto scusa per il disturbo. Ecco, io partirei da qui: perché si scusa per qualcosa che invece ha tutto il diritto di rivendicare? lei ha diritto ad essere ascoltata, ha diritto a provare disgusto per le situazioni spiacevoli che le capitano, anche se queste riguardano persone appartenenti alla sua famiglia e ha diritto a chiedere aiuto a degli specialisti come noi.
un caro saluto, PF
Cara ragazza di 23 anni, ma tu frequenti i tuoi coetanei? Immagino di sì. Tuo nonno ha delle tensioni che non canalizza nel modo giusto, né verso la persona adatta. E' veramente un comportamento deprecabile ma è indirizzato verso una persona che non sa difendersi, e di modi per difendersi ce ne sarebbero tanti.
Tu hai mai ricevuto attenzioni da altri/altre? Come hai reagito? Come vorresti reagire? Lo sai che la situazione ti sta dando la possibilità di affermare te stessa?
Riflettici.
Dott. Alessandro Matteuzzi
Buonasera utente, grazie per la condivisione e mi dispiace molto per la situazione che sta affrontando.
La sensazione che lei riferisce di disgusto, soprattutto perché nata da un episodio maturato nel contesto familiare, le crea un ulteriore sovraccarico emotivo connotato da ansia. È importante affrontare questi sentimenti e cercare il supporto necessario per gestirli al meglio. Innanzitutto, vorrei rassicurarti che i tuoi sentimenti sono validi e che hai il diritto di sentirti a disagio di fronte a situazioni che ti mettono a disagio. Non è mai accettabile per nessuno farti sentire a disagio o violare il tuo spazio personale.
Le consiglio vivamente un intervento psicoterapeutico che possa aiutarla ad avere una maggior consapevolezza delle sue esperienze interne, dei suoi pensieri, sensazioni, emozioni e dei suoi ricordi dolorosi, per relazionarsi in modo funzionale con se stessa e utilizzare strategie di difesa più sane. Scrivere a noi é stato un passo avanti, il secondo dovrebbe essere il chiedere un aiuto concreto per stare meglio e avere una guida che la supporti nel cambiamento.
Salve, non so quanti anni possa avere suo nonno.
La invito a valutare di poter elaborare il disgusto che la attanaglia.
Se anche fosse che il nonno è cambiato in qualche cosa, la sua interpretazione potrebbe essere corretta ma anche fuorviante.
Quindi l’indicazione è quella di iniziare con una psicoterapia che la possa aiutare nell’elaborazione di questi fatti. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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