ci tenevo a dire che io e il mio ragazzo siamo insieme da 8 anni ecc io ho 28 anni lui 30 e io ho il

22 risposte
ci tenevo a dire che io e il mio ragazzo siamo insieme da 8 anni ecc io ho 28 anni lui 30 e io ho il bisogno di viverlo ma non voglio andare a convivere in un posto che non mi piace solo perche lui ha la proprieta e devo accontentarmi io . Un luogo lontano da dove lavoriamo in più io guido poco e avere tutta questa distanza a me pesa molto. Ho esplicitamente detto che non voglio vivere lì e lui ha detto non ci sono altre soluzioni per me perché in affitto non voglio e il mutuo nemmeno morto quindi se questo è quello che vuoi ci lasciamo. Io per non lasciarci sto scegliendo di vivere lì ma non sono felice e mi dico ma scusa ma forse non mi ama abbastanza perché fosse stato un altra persona forse avrebbe capito ma forse gli fa comodo anche vivere lì dato che ci ha passato una vita intera e ci sono i suoi genitori ma così non c è modo di crescere però . Ma a detta sua sono io quella che non sa ragionare bene e che non da peso ai soldi e che voglio buttare una relazione quando la soluzione c è dato che lui già ha una casa ..e devo andarci io invece di prendere unq casa che piacesse a entrambi. .. chi ha rwgione secondo voi io nonnso pii che pensare e se andare
ciao, la questione non è chi ha torto o ragione, la questione è che le decisioni si prendono insieme e si deve arrivare ad un accordo/compromesso che soddisfi entrambi. Soprattutto per una cosa così importante come la convivenza. Io ti suggerisco di fare degli incontri di terapia di coppia. Se il tuo ragazzo non accetta, chiedi tu un supporto psicologico per chiarirti le idee su cosa vuoi fare e soprattutto rispetto ad accettare le cose che non ti piacciono. Ti faccio grandi in bocca al lupo, tieni duro, rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno, prima di tutto complimenti per essere riuscita ad esplicitare questo malessere qui, non è mai semplice.
Oltre a ciò complimenti anche per essere stata già capace di parlarne con lui, siete coppia da molto tempo ed è quindi doveroso parlare delle cose positive, come di ciò che più affatica.
La convivenza è sempre una tappa importante all'interno di una coppia e, come tutto, non è una decisione che può essere presa rapidamente, senza ragionarci sù e soprattutto senza che entrambe le parti in causa siano d'accordo. Non c'è chi ha torto e chi ha ragione, ancora di più sbagliato è arrivare a dire che se all'altro non va bene la soluzione proposta, l'unica alternativa è il lasciarsi. Prova ad interrogarti tu su ciò che non accetti della soluzione casa offerta da lui e prova anche con lui a creare un discorso costruttivo nel quale ognuno dei due esprime le sue ragioni per le quali la soluzione attuale sarebbe o no la migliore.
Solamente con un dialogo sano e costruttivo, senza "minacce" o altro, si può arrivare ad una conclusione della vicenda che sia positiva per entrambi e quindi per il prosieguo della coppia.
Rimango a disposizione nel momento in cui decidesse di voler approfondire le dinamiche con le quali sta approcciando questa situazione e come la condizione nella quale si sta forzatamente trovando la sta condizionando.
Cordiali saluti
Bruno E. Gobbato
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Buongiorno. Non è un buon inizio avviare una convivenza con una minaccia. Bisognerebbe esplorare se ci sono altre cose che non vanno nella relazione, perché i bisogni e le motivazioni di entrambi sono ugualmente importanti. Secondo me, con questi presupposti non per forza la convivenza è la soluzioni più indicata, almeno in questa fase.
Buonasera,
Il fatto che il Suo ragazzo non voglia lasciare il suo ambiente abituale e i genitori, può celare una paura che va indagata con una psicoterapia. Ha difficoltà ad iniziare una cosa nuova senza lasciare la vecchia. Una terapia di coppia aiuterà a fare chiarezza su cosa si nasconde dietro a questa paura, ma anche dietro alla Sua di avvicinarsi a lui e la sua famiglia.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento
Cordiali saluti
Dottoressa Monika Elisabeth Ronge
Ciao,
non è facile la situazione perché lui in fondo ti sta imponendo una scelta e la giustifica facendo leva su questioni economiche. Così facendo però non prende in considerazione quelli che possono essere i tuoi desideri e i tuoi bisogni. E non mette in conto che anche se tu accetti, potresti col tempo soffrire per la situazione e questo potrebbe rovinare il rapporto. Bisognerebbe approfondire le dinamiche della vostra relazione, state insieme da quando tu avevi vent'anni e sarebbe utile capire come si sono intrecciate le vostre vite e i vostri caratteri in questi anni di crescita.
Sono disponibile se hai bisogno...un abbraccio.
Dott.ssa Simona Di Napoli
Buona sera cara utente, mi dispiace per la situazione che stai vivendo, il momento che state per affrontare dovrebbe essere felice e spensierato e non bisogna accontentarsi.
Se la comunicazione tra di voi è diventata difficile vi consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia di coppia che possa aiutare a trovare un punto d’incontro. Molte coppie affrontano situazioni simili. Parlane con il tuo partner e se avete bisogno sono disponibile per qualsiasi informazione, anche per terapie online. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Buongiorno,il centro della questione che porta non credo che sia una questione di chi abbia torto o ragione, quanto piuttosto comprendere se potete trovare un modo per avvicinarvi e trovare una soluzione, magari non immediata, ma comune.
La relazione è uno spazio affettivo in cui c è bisogno di continui movimenti per venirsi incontro, altrimenti si trasforma in un campo di battaglia.
Saluti
Dott.ssa Cristina Villa
Gentile utente avete mai pensato di cominciare una terapia di coppia dove poter discutere entrambi di questo disagio? Sembra ci sia un braccio di ferro in atto in cui lei ha ceduto, rinunciando alla sua felicità. Potrebbe esserci una soluzione alternativa a questo disagio?
Gentile utente,
io non penso sia una questione di chi ha torto e chi ragione, ciascuno dei due punti di vista ha la sua validità. Quello che forse accomuna lei e il suo ragazzo in questo momento è la sensazione di non essere ascoltato/a. E' importante scambiarsi sì i propri punti di vista, ma non con l'obiettivo di imporsi o di convincere l'altro, bensì con l'intento di mettere tutti gli elementi su un piatto, per poi prendere una decisione che il più possibile favorisca il benessere della coppia.
Un terapeuta di coppia può magari esservi di aiuto nell'affrontare più serenamente questa difficoltà.
Un caro saluto
Buongiorno gentile utente, l'occhio mi è balzato sulla frase: "forse gli fa comodo anche vivere lì dato che ci ha passato una vita intera e ci sono i suoi genitori ma così non c è modo di crescere però". Ora, i suoi genitori sono lì dove? In un'altra casa al piano di sotto? Al piano di sopra? Nello stesso palazzo? O addirittura nella stessa casa, magari separata in qualche modo fittizio da una porta e qualche parete di carton gesso? Questo è importante perché può essere il sintomo, non tanto piccolo, di una sua incapacità di emanciparsi dai genitori, situazione che varrebbe evidentemente non solo per la casa in sé, ma per qualunque altra cosa, last but not least ivi compreso il loro giudizio su di lei, l'educazione degli eventuali figli, il lavoro, ecc. ecc. Ancora, lontano quanto? Lei guida poco, perché? Poco quanto? E rispetto alla questione della casa, ha almeno ipotizzato un'altra soluzione per lo più pagata da lei, che comunque potrebbe rientrare nei suoi piani di vita, come l'acquisto di una casa? Se lei volesse farlo, lui si opporrebbe? Ovviamente per capire bene qualche riga qui non sono sufficienti. Però, come giustamente ha osservato un'altra collega, fare qualcosa sotto minaccia non è un buon auspicio, un buon inizio o una buona continuazione. (Visto che state insieme da 8 anni).
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Cara utente, l' aspetto più importante non è chi ha ragione o torto rispetto ad una decisione, piuttosto riuscire a comprendere insieme le ragioni dell' uno e dell' altro e valutare la soluzione che potrebbe essere migliore per entrambi. Per questo vi suggerisco di iniziare un percorso di coppia, in modo che possa aiutarvi nella comunicazione rispetto decisioni importanti come la convivenza. Resto a disposizione, cordialmente, dr.ssa Melodia
Gentile utente mi spiace per la situazione che sta affrontando, la posizione del suo compagno "o così o niente" sembra aver prodotto una crisi di coppia. Se lei ritiene che questa scelta non è una buona scelta per il suo futuro, perché il luogo non è adatto alla vita che vuole condurre, perché si trova in difficoltà non guidando facilmente ecc. deve continuare a parlare con il suo partner cercando una soluzione che tenga meglio conto delle reciproche necessità. Credo che la psicoterapia di coppia potrebbe esservi utile per costruire un dialogo più costruttivo, più rispettoso delle reciproche esperienze.
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Salve, se si sente obbligata nella scelta allora dovrebbe farsi qualche domanda in più.
Che tipo di relazione è la vostra, se lei per esempio ha mai imposto un suo punto di vista, e come mai si rassegna alla situazione senza reagire.
Non si tratta di avere ragione, ma di comprendere fino in fondo quale è la direzione che vorrebbe prendere invece lei per poi mediare sulle scelte.
Un percorso di psicoterapia la aiuterebbe molto a comprendere come mai si trova a farsi la domanda con cui termina il suo racconto.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gentilissima, si trova di fronte ad una scelta non facile: se andare a vivere insieme al suo compagno in una casa di proprietà che tuttavia non è ben dislocata rispetto al posto di lavoro e che a lei non piace oppure rifiutare questa opportunità e mettere a rischio la relazione, visto che il suo compagno sembra non accettare altre soluzioni. Lei chiede chi abbia ragione e un consiglio circa cosa possa fare. Mi sembra importante sottolineare come una risposta veloce rappresenti una falsa soluzione al suo problema, in quanto noi come psicologi possiamo aiutarla affinchè lei stessa possa trovare un modo di affrontare la situazione, non possiamo sostituirci a lei nell'affrontare la difficoltà. Tuttavia immagino che la scelta che le si pone possa essere interpretata come una difficoltà relativa ad un passaggio di fase nella relazione. Una fase che implica un maggiore impegno, una condivisione nella ricerca di soluzioni e nell'affrontare problemi. Da come racconta sembra che entrambi abbiate difficoltà a fare questo passaggio evolutivo di coppia.
Un periodo di convivenza nella casa di proprietà del suo compagno potrebbe farle fare l'esperienza concreta per comprendere se almeno per un un pò di tempo lei riuscisse ad ambientarsi. Questo implica almeno che voi come coppia riusciate a trovare un compromesso e venirvi incontro: da una parte un progetto futuro di cambiare casa piu' avanti e dalla sua parte la disponibilità al cambiamento, seppur scomodo, in questo momento di vita. Il conflitto fa parte delle relazioni e occorre renderlo costruttivo per poter convivere. Un caro saluto.
Dr.ssa Claudia Quaglieri
Gentile utente, forse una terapia di coppia potrebbe aiutarvi a capire come venirvi incontro per comprendere l'uno le ragione dall' altra. La convivenze e gli spostamenti ti non possono essere una minaccia. Cordialmente, giada di Veroli
Salve,
La situazione che descrive sembra essere molto complessa e fonte di grande stress emotivo per lei. Da un lato, c'è il suo desiderio di vivere una relazione appagante in un luogo che la faccia sentire a suo agio e felice. Dall'altro, il suo partner sembra dare priorità alla stabilità economica, preferendo vivere nella casa di sua proprietà. Questo tipo di conflitto tocca non solo questioni pratiche, come la casa e la distanza dal lavoro, ma anche aspetti più profondi della vostra relazione, come la capacità di trovare compromessi e di ascoltarsi reciprocamente. È comprensibile che lei possa sentirsi insoddisfatta o frustrata dal fatto di dover accettare una soluzione che non le sembra giusta. Vivere in un luogo che non la fa sentire a proprio agio e che rende più difficile la gestione quotidiana potrebbe influire negativamente sul suo benessere personale e, di conseguenza, anche sulla relazione. La sua sensazione che lui non la ami abbastanza potrebbe derivare dal fatto che si sente non ascoltata o compresa nei suoi bisogni. A volte, quando uno dei due partner si trova in una posizione di forza (in questo caso, la disponibilità di una casa di proprietà), può essere difficile per l'altro esprimere i propri desideri senza sentirsi messo da parte. D'altra parte, il suo partner sembra concentrato sulla sicurezza economica e la stabilità, che per lui sono probabilmente valori molto importanti. Tuttavia, la rigidità nel non voler considerare alternative, come un affitto o l'acquisto di una casa insieme, potrebbe essere un segnale che la comunicazione tra di voi non è del tutto fluida su questo tema. In una relazione, la capacità di trovare compromessi è fondamentale. Quando uno dei due si trova a rinunciare a qualcosa di importante, come la scelta del luogo in cui vivere, c'è il rischio che si crei un dislivello che può portare a tensioni e insoddisfazione a lungo termine. La domanda che potrebbe porsi in questo momento è se, al di là della questione della casa, vi sia uno spazio per un dialogo più aperto e rispettoso dei reciproci bisogni. Entrambi avete punti di vista validi, ma la chiave sta nel riuscire a trovare una soluzione che vi faccia sentire soddisfatti e rispettati entrambi. Se questo dialogo non riesce a svilupparsi da soli, potrebbe essere utile valutare l’opportunità di intraprendere una consulenza di coppia, in modo da esplorare insieme queste dinamiche e cercare una via d'uscita che non implichi sacrifici eccessivi per nessuno dei due. Non esiste una risposta semplice su chi abbia "ragione". Quello che conta è come riuscite a gestire insieme le vostre divergenze e trovare un equilibrio che vi permetta di crescere come coppia, senza che uno dei due si senta costretto a rinunciare troppo. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno,
Come giustamente lei afferma, alla base di una sana relazione di coppia, vi è innanzitutto il rispetto dei bisogni reciproci.
Per questo motivo, riterrei fondamentale che tra lei e il suo compagno si creasse un rapporto comunicativo tale da comprendere la priorità dei bisogni di ciascuno.
Le consiglio un percorso di terapia di coppia, che la possa aiutare a mediare un miglior rapporto comunicativo col suo compagno e capire l’importanza della reciprocità.

Sperando di esserle stata d’aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Carissima, credo che come psicologi e psicoterapeuti il nostro ruolo non sia di definire il torto o la ragione, ciò che è giusto o sbagliato quanto piuttosto dare valore e significato a pensieri, emozioni e sensazioni delle persone che incontriamo durante le sedute. Credo che la questione pratica che lei porta (dove andare a vivere) debba essere inquadrata all'interno della vostra relazione ed in particolare del suo modo di viverla e considerarla. Per questo mi sento di suggerirle l'avvio di un consulto con un professionista che possa aiutarla a fare questo inquadramento più complessivo della relazione e facilitare poi il compito, che compete a lei, di prendere le decisioni del caso. Resto a disposizione per qualsiasi cosa, anche da remoto, qualora lo ritenesse opportuno. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Buonasera, credo che da ambo le parti ci siano le proprie "ragioni". Il punto mi pare invece lo spirito di coppia che anima la relazione e quanto si è disposti a venire incontro alle esigenze dell'altro. Il luogo in cui si vive è fra le cose più importanti che possono incidere sulla convivenza e sul quotidiano di ogni membro. In merito alla tua scelta, le suggerisco di riflettere o di farsi aiutare con qualche colloquio psicologico su quale sia il limite che lei dà fra i bisogni a cui non può rinunciare e l'accondiscendere alle richieste altrui. In bocca al lupo per tutto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gent.ma, comprendo il disagio che sta vivendo, ma in questo momento si sta focalizzando su chi ha ragione e chi ha torto. In realtà il punto centrale è lei ed i suoi bisogni, chiaramente all’interno della relazione con il suo partner. Ecco perché le consiglio un’approfondimento personale, attraverso lo spazio del colloquio psicologico, magari ad indirizzo umanistico esistenziale. Il colloquio psicologico è quello spazio sicuro e protetto, dove potrà fare chiarezza dentro di lei, comprendendo quello che è funzionale per lei, per la sua relazione e come attuarlo. Così da ritrovare la sua serenità.

A disposizione
Dott. Maurizio Di Benedetto
Buongiorno, capisco il suo punto di vista e la sua sofferenza. In queste situazioni non esiste una soluzione semplice e veloce. Comunque la si guardi, si trovano dei lati negativi. Il mio consiglio è quindi il seguente: ragioni su ciò che l'ha portata a fidanzarsi con questa persona. Ragioni su quale aspetto di questa persona le fa ancora battere il cuore. Da queste riflessioni sarà sicuramente più facile trovare delle possibili soluzioni.
Restando a disposizione, le auguro i più cordiali saluti.
Dottor Stefano Ferraris
Buongiorno,

lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le tematiche qui riportate. Ne parli anche con il suo ragazzo, un percorso psicologico condiviso sarebbe una occasione di crescita per entrambi.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara

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