Chiarissimi Dottori e Professori, sono un giovane sportivo affetto da OSAS da molti anni. Ho util

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Chiarissimi Dottori e Professori,

sono un giovane sportivo affetto da OSAS da molti anni. Ho utilizzato CPAP e successivamente terapia posizionale (night shift) con scarso successo. Ho provato ad utilizzare un MAD ma l'ho scartato immediatamente per bassa compliance.

Polisonnografia con ricovero ospedaliero --> RDI= 21 (30 in posizione supina e 5 non supina),
Polisonnografia domiciliare --> AHI=18.
È stato inoltre evidenziato un mioclono notturno (PLM index=26) associato prevalentemente agli eventi respiratori patologici notturni.

Ho un bel sorriso, non presento asimmetrie, problemi dentali o difetti estetici, soltanto una mandibola piccola e leggermente retrocessa che mi porta alcuni problemi di postura e doppio mento, ed un mento poco "virile".

Ho visitato molti otorini e chirurgi maxillo facciali, ed i primi hanno trovato un setto leggermente deviato, tonsille moderatamente ipertrofiche, e turbinati NOTEVOLMENTE ipertrofici, mentre i secondi hanno consigliato un intervento di MMA.
Adesso dopo anni di ricerche sono ad un bivio:

-- Affidarmi ad un otorino e fare un intervento di turbinoplastica o magari settoturbinoplastica per respirare meglio, accoppiato ad una sleep endoscopy per valutare se l'ostruzione è a carico del palato o anche linguale;

-- Affidarmi ad un Maxillo-facciale, fare delle radiografie e modelli delle arcate dentali, e magari sleep endoscopy, prima di effettuare un intervento di MMA.


Ho letto del protocollo Stanford e di come negli ultimi anni la Fase 2, avanzamento dei mascellari, sia in determinati casi preferibile agli interventi sui tessuti molli della Fase 1.
Il mio dubbio è proprio quello di sottopormi a vari interventi minori, e magari risolvere soltanto temporaneamente il problema dell'OSAS dovuto alla mia microgenia.
Voglio aggiungere un importante dettaglio, quando ero leggermente sovrappeso, BMI=27, ho fatto una nuova PSG, ed il mio AHI era ben 68,2.
Salve, normalmente l'iter previsto per questa condizione viene seguito dagli interventi più conservativi ai più demolitivi.
Nel suo caso la turbinoplastica potrebbe essere sufficiente alla risoluzione del problema ma, qualora non lo fosse, potrà ragionare col chirurgo sul più impegnativo (ma risolutivo) intervento di avanzamento bimascellare: l'importante è affidarsi a professionisti con grande esperienza (se dovesse servire, a Pisa c'è il dottor Bruno Brevi che in Italia è tra quelli che detiene maggiori casistiche di successo).

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