Chi è psicoterapeuta cognitivo comportamentale ha l'obbligo di eseguire una psicoterapia indivituale
18
risposte
Chi è psicoterapeuta cognitivo comportamentale ha l'obbligo di eseguire una psicoterapia indivituale e di andare in supervisione?
Gentile utente, il percorso per diventare psicoterapeuta cognitivo-comportamentale non richiede l'obbligo di effettuare un'analisi personale.
La supervisione dei casi è comunque non obbligatoria e generalmente il terapeuta ne fa richiesta ad altri terapeuti di stesso indirizzo per quei casi che per complessità richiedono un parere ulteriore.
Spero di aver chiarito le sue curiosità, buona giornata
La supervisione dei casi è comunque non obbligatoria e generalmente il terapeuta ne fa richiesta ad altri terapeuti di stesso indirizzo per quei casi che per complessità richiedono un parere ulteriore.
Spero di aver chiarito le sue curiosità, buona giornata
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Salve, lo psicoterapeuta ad indirizzo Cognitivo Comportamentale, non ha obbligo di fare un percorso psicoterapeutico personale, ha invece obbligo di supervisione durante tutto il percorso di specializzazione nella gestione dei casi.
Buonasera, come detto dalle colleghe, no non ha l'obbligo chi fa la scuola cognitivo comportamentale ma è importante che faccia la supervisione per la propria professione
Buongiorno,
I requisiti per diventare psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in Italia prevedono sia una formazione teorica che una pratica clinica supervisionata. Durante il percorso di specializzazione, gli studenti devono svolgere un numero prestabilito di ore di supervisione clinica sotto la guida di professionisti esperti. La supervisione è considerata fondamentale per sviluppare competenze terapeutiche efficaci e garantire la qualità dell'intervento clinico.
Per quanto riguarda la psicoterapia individuale, nelle scuole di formazione cognitivo-comportamentale non sempre è obbligatoria per gli allievi. A differenza di altri orientamenti terapeutici, dove la terapia personale è parte integrante del percorso formativo, nel modello cognitivo-comportamentale l'accento è posto maggiormente sull'apprendimento di tecniche e competenze pratiche attraverso la supervisione e l'esperienza clinica diretta.
Tuttavia, alcune scuole possono incoraggiare o richiedere un percorso di crescita personale o auto-esplorazione, che può includere sessioni di terapia individuale o di gruppo. Per esempio a Torino (nel Centro Clinico Crocetta) una particolare attenzione è rivolta all’analisi didattica dei corsisti: oltre alla simulazione di casi clinici ed all’analisi personale in piccolo gruppo, è previsto che ciascun corsista si sottoponga ad analisi individuale per un minimo di 30 ore complessive nel corso del quadriennio. I corsisti possono così sperimentare direttamente i vissuti cognitivi ed emotivi legati alla psicoterapia, sia nel ruolo di paziente che in quello di psicoterapeuta.
Le consiglio di consultare direttamente le scuole di specializzazione di suo interesse per ottenere informazioni dettagliate sui loro requisiti formativi.
Cordiali saluti.
I requisiti per diventare psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in Italia prevedono sia una formazione teorica che una pratica clinica supervisionata. Durante il percorso di specializzazione, gli studenti devono svolgere un numero prestabilito di ore di supervisione clinica sotto la guida di professionisti esperti. La supervisione è considerata fondamentale per sviluppare competenze terapeutiche efficaci e garantire la qualità dell'intervento clinico.
Per quanto riguarda la psicoterapia individuale, nelle scuole di formazione cognitivo-comportamentale non sempre è obbligatoria per gli allievi. A differenza di altri orientamenti terapeutici, dove la terapia personale è parte integrante del percorso formativo, nel modello cognitivo-comportamentale l'accento è posto maggiormente sull'apprendimento di tecniche e competenze pratiche attraverso la supervisione e l'esperienza clinica diretta.
Tuttavia, alcune scuole possono incoraggiare o richiedere un percorso di crescita personale o auto-esplorazione, che può includere sessioni di terapia individuale o di gruppo. Per esempio a Torino (nel Centro Clinico Crocetta) una particolare attenzione è rivolta all’analisi didattica dei corsisti: oltre alla simulazione di casi clinici ed all’analisi personale in piccolo gruppo, è previsto che ciascun corsista si sottoponga ad analisi individuale per un minimo di 30 ore complessive nel corso del quadriennio. I corsisti possono così sperimentare direttamente i vissuti cognitivi ed emotivi legati alla psicoterapia, sia nel ruolo di paziente che in quello di psicoterapeuta.
Le consiglio di consultare direttamente le scuole di specializzazione di suo interesse per ottenere informazioni dettagliate sui loro requisiti formativi.
Cordiali saluti.
Non esiste obbligo ma solo professionalità.
Posso chiederle da dove arriva questo dubbio?
Posso chiederle da dove arriva questo dubbio?
Salve, non esiste un obbligo di psicoterapia individuale né di supervisione. La supervisione è obbligatoria solo per gli allievi iscritti alla scuola di specializzazione in psicoterapia del terzo e quarto anno di corso. Per chi ha conseguito il titolo come psicoterapeuta rimane una libera scelta quella di confrontarsi con colleghi su specifici casi.
Mi auguro di aver risposto al suo interrogativo.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Mi auguro di aver risposto al suo interrogativo.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Gentile utente, non vi è alcun obbligo, eccetto in alcune circostanze in cui si sta ancora completando il percorso di specializzazione.
Cordiali saluti, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Cordiali saluti, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Buongiorno. La supervisione viene eseguita in tutti gli approcci che riguardano il mondo della Psicoterapia mentre l'obbligatorietà vale solo per alcune scuole.
In ogni caso è molto raro che uno psicoterapeuta non abbia mai svolto un proprio percorso perché durante la formazione è facile che maturi l'esigenza di approfondire le proprie tematiche personali.
Un caro saluto
Lucrezia Lopolito
In ogni caso è molto raro che uno psicoterapeuta non abbia mai svolto un proprio percorso perché durante la formazione è facile che maturi l'esigenza di approfondire le proprie tematiche personali.
Un caro saluto
Lucrezia Lopolito
Come mai è interessato a questa domanda?
buongiorno,
In Italia, uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale non ha un obbligo formale e legale di sottoporsi a una psicoterapia individuale o di partecipare a supervisione continua. Tuttavia, questi sono considerati elementi essenziali per garantire un alto livello di competenza professionale e crescita personale.
La supervisione, in particolare, è fortemente raccomandata perché consente al terapeuta di ricevere feedback e supporto da colleghi esperti, il che è fondamentale per migliorare l’efficacia terapeutica e mantenere uno standard etico.
Per quanto riguarda la psicoterapia personale, è spesso vista come una parte cruciale del percorso di formazione, poiché permette al terapeuta di comprendere meglio i propri processi emotivi e cognitivi, migliorando così l’empatia e la capacità di aiutare i pazienti.
In Italia, uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale non ha un obbligo formale e legale di sottoporsi a una psicoterapia individuale o di partecipare a supervisione continua. Tuttavia, questi sono considerati elementi essenziali per garantire un alto livello di competenza professionale e crescita personale.
La supervisione, in particolare, è fortemente raccomandata perché consente al terapeuta di ricevere feedback e supporto da colleghi esperti, il che è fondamentale per migliorare l’efficacia terapeutica e mantenere uno standard etico.
Per quanto riguarda la psicoterapia personale, è spesso vista come una parte cruciale del percorso di formazione, poiché permette al terapeuta di comprendere meglio i propri processi emotivi e cognitivi, migliorando così l’empatia e la capacità di aiutare i pazienti.
Buongiorno,
Chi fa lo psicoterapeuta cognitivo-comportamentale non è obbligato a fare una psicoterapia personale, ma è vivamente consigliato. Fare un percorso personale aiuta a conoscersi meglio, a gestire lo stress e a migliorare la capacità di essere efficaci con i pazienti.
Per quanto riguarda la supervisione, questa sì che è fondamentale. Durante la formazione è obbligatoria e serve per confrontarsi sui casi e migliorare il modo di lavorare. Anche dopo, è buona pratica continuare a fare supervisione, specialmente quando ci si trova di fronte a casi difficili, perché permette di offrire un servizio migliore e più sicuro.
In sintesi, fare terapia su se stessi non è obbligatorio ma molto utile, mentre la supervisione è una parte cruciale del lavoro, soprattutto all'inizio o in situazioni complesse. Cordiali Saluti, Dott.ssa Carolina Giangrandi
Chi fa lo psicoterapeuta cognitivo-comportamentale non è obbligato a fare una psicoterapia personale, ma è vivamente consigliato. Fare un percorso personale aiuta a conoscersi meglio, a gestire lo stress e a migliorare la capacità di essere efficaci con i pazienti.
Per quanto riguarda la supervisione, questa sì che è fondamentale. Durante la formazione è obbligatoria e serve per confrontarsi sui casi e migliorare il modo di lavorare. Anche dopo, è buona pratica continuare a fare supervisione, specialmente quando ci si trova di fronte a casi difficili, perché permette di offrire un servizio migliore e più sicuro.
In sintesi, fare terapia su se stessi non è obbligatorio ma molto utile, mentre la supervisione è una parte cruciale del lavoro, soprattutto all'inizio o in situazioni complesse. Cordiali Saluti, Dott.ssa Carolina Giangrandi
Gentile utente non esiste un obbligo in tal senso. Ogni terapeuta, al di là del suo orientamento teorico, approfondisce la sua storia personale a livelli diversi.
Mi piacerebbe sapere il motivo della sua curiosità:)
Mi piacerebbe sapere il motivo della sua curiosità:)
salve, durante la formazione in psicoterapia, di qualsiasi indirizzo, è prevista la supervisione dei casi che lo specializzando segue.
poi, tutti gli psicoterapeuti possono sentire l'urgenza di un confronto con altro collega per un caso clinico che segue.
Avere un confronto aiuta a comprendere anche aspetti che no vengono valorizzati nel lavoro terapeutico.
quando si lavora in equipe è buona prassi calendarizzare delle giornate di supervisione per la trattazione in gruppo delle terapie che si stanno facendo.
cordialmente
Carlo Benedetti Michelangeli
poi, tutti gli psicoterapeuti possono sentire l'urgenza di un confronto con altro collega per un caso clinico che segue.
Avere un confronto aiuta a comprendere anche aspetti che no vengono valorizzati nel lavoro terapeutico.
quando si lavora in equipe è buona prassi calendarizzare delle giornate di supervisione per la trattazione in gruppo delle terapie che si stanno facendo.
cordialmente
Carlo Benedetti Michelangeli
Caro utente,
grazie aver posto questo quesito.
No, non c'è obbligo di seguire una terapia a livello personale, anche se, secondo mia opinione, da terapeuta cognitivo-comportamentale, è utile .
Esiste, però, l'obbligo di andare in supervisione, ovvero confrontarsi con terapeuti più esperti riguardi i casi, mantenendo sempre, ovviamente, l'obbligo di privacy.
Spero di aver risposto alla sua domanda,
Dott.ssa Giada Valmonte
grazie aver posto questo quesito.
No, non c'è obbligo di seguire una terapia a livello personale, anche se, secondo mia opinione, da terapeuta cognitivo-comportamentale, è utile .
Esiste, però, l'obbligo di andare in supervisione, ovvero confrontarsi con terapeuti più esperti riguardi i casi, mantenendo sempre, ovviamente, l'obbligo di privacy.
Spero di aver risposto alla sua domanda,
Dott.ssa Giada Valmonte
esatto, come detto dai colleghi poi dipende dalla scuola di specialita' seguita l'obbligo o me no di fare analisi personale
L’esperienza terapeutica personale è il prerequisito per successivamente fare domanda presso un istituto e iniziare una formazione psicoterapeutica, a conclusione della quale è possibile lavorare poi come psicoterapeuta. Tuttavia, molte scuole di specialità non richiedono (purtroppo) questo prerequisito necessario (ancorché non sufficiente). I soli istituti che vincolano la domanda di formazione ad una pregressa esperienza personale sono gli istituti di psicoanalisi e di psicoterapia psicoanalitica (rappresentati in ambito internazionale da IPA, IFPS e IAAP), il cui iter formativo è articolato, piuttosto lungo e impegna molti anni, comprensibilmente andando molto al di là dei requisiti di specializzazione quadriennale post-laurea. SG
Buonasera, grazie per la sua domanda. No, per il terapeuta cognitivo- comportamentale in formazione non c'è obbligo di eseguire una terapia personale, anche se potrebbe servire al terapeuta per conoscere meglio se stesso, al di la della formazione; inoltre non esiste obbligo di supervisione per un terapeuta CBT. Durante la formazione e anche in seguito la supervisione, quindi il confronto con colleghi più esperti potrebbe essere utile per migliorare la propria pratica lavorativa. Cordiali saluti.
Gentile utente,
molti colleghi in formazione cognitivo-comportamentale possono scegliere se fare terapia personale: mi risulta che, ci siano sedute obbligatorie di supervisione (sempre durante la formazione in psicoterapia).
La sua domanda è curiosa!
Cordialmente,
Dr. E. Nola
molti colleghi in formazione cognitivo-comportamentale possono scegliere se fare terapia personale: mi risulta che, ci siano sedute obbligatorie di supervisione (sempre durante la formazione in psicoterapia).
La sua domanda è curiosa!
Cordialmente,
Dr. E. Nola
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.