Che cosa succede al corpo umano se non ha un sfogo ? può presentarsi dei malesseri estremi se si tie

19 risposte
Che cosa succede al corpo umano se non ha un sfogo ? può presentarsi dei malesseri estremi se si tiene dentro una cosa per anni e anni ? si puo arrivare ad una certa ossessione nel voler cosi disperatamente un mezzo di sfogo anche in modi strani ?
Io non sono una persona che reaggisce subito a qualcuno anche se vengo maltrattata in tutti modi , di solito sto zitta e lascio trapassare. perche la cosa mi basisce e non mi va di abbasarmi a certi livelli specialmente con persone che non sanno tenere una conversazione decente, e quindi per levarmi dallo scandalo e tam tam, sto zitta e me ne vado.Alcune volte le loro parole mi feriscono in un profondo tale da star male per un bel po' di giorni, alcune oggi dopo 10 anni ancora gli ho dentro come delle cicatrici. Sono troppo buona per questo mondo, e mi capita spesso pure che per la mia paura che posso ferire gli altri si finisce che loro feriscono me.Finora il mio "sfogo" era il pianto , e ho pianto tantissimo...ma da due anni non basti piu...tra un cosa e un altra.. che non c'entrano nulla , o forse non capisco io... si e creato inoltre un problema con i miei ormoni ..talmente forte da star veramente male per ben 2/3 giorni con sintomi come malessere psicofisico ,mal di cuore , attachi di panico , fiatto corto tipo come falsi attachi di asma...sento il mio corpo che bruccia senza aver febbre , anzi quando la misuro e sempre sui 35 e qualcosa--e altre cose che non so proprio descrivere-. Quando trovo uno sfogo, un po' mi passa. ma adesso comincia a preoccuparmi seriamente..che cos'ho che non va ? cosa devo fare ?
Buongiorno, il suo corpo le sta mandando dei chiari segnali. Evidentemente la strategia che ha utilizzato fino ad ora, adesso, non funziona più. Rimango a disposizione qualora volesse iniziare un percorso.

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Tenere tutto dentro comporta il sentirsi come una pentola a pressione pronta a esplodere.
Ritengo dunque fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buon pomeriggio,
sicuramente lasciare sempre perdere le cose che succedono, ingoiare, non dire mai niente per evitare discussioni non è sempre la cosa giusta da fare perché questo poi porta ad accumulare troppo stress e troppa sofferenza e poi si rischia di esplodere.
Lei non ha niente che non va, i sintomi che descrive a livello fisico sono somatizzazioni di tutto quello che si tiene dentro e che viene sfogato attraverso il corpo.
Le consiglio di prendersi uno spazio dove prendersi cura di lei e di tutte le cose che ha dentro.
Resto a disposizione per dei colloqui online.
Cordialmente
Dott. Michele Arnaboldi.
Salve fermo restando che si parte solo dalla base delle indicazioni che condivide nella sua nota sembra che si possa valutare l'opportunità di un consulto con un esperto in psicoterapia. Nonostante la presenza di alcuni elementi apparentemente significativi nella sua nota mancano molte informazioni che posso o meno aprire la strada a diverse possibilità più o meno importanti; pertanto solo con un consulto si può valutare la presenza o meno di questi elementi e la loro importanza. Solo al termine di questo primo lavoro sarà possibile stabilire se e cosa sia utile o possibile progettare. Quello che emerge nelle sua nota è la presenza di una serie di comportamenti che lei descrive come un disagio e che per questo motivo meritano un maggiore approfondimento in merito alla loro portata e presenza. Ora sta a lei decidere se iniziare o meno questa prima attività. Un cordiale saluto

Buonasera, grazie per la sua condivisione. Il suo corpo le da dei preziosi segnali, da non sottovalutare.Forse le strategie che ha adottato sino ad ora, non funzionano più. Non cerchi di fare tutto da sola. Trovi una/o psicoterapeuta con la quale si possa sentire a suo agio e al sicuro. Il resto verrà da sé. un caro saluto.
Gentile utente, il nostro corpo è spesso la massima espressione di ciò a cui la nostra voce non riesce a dar un nome o una forma. Il corpo quando è "pieno" di questo malessere inespresso cerca la sua via di uscita, come può, con i mdi che trova.
Un percorso con uno psicologo la potrebbe aiutare a dare voce a ciò che per ora si esprime con tutta questa lista di sintomi fisici. Inoltre potrebbe aiutarla anche a comprendere perchè per lei è così complesso gestire il conflitto.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, comprendo la sua sofferenza e trovo che il suo sia un dolore silente. Non è semplice condividere e raccontare, specialmente quando non ci si sente capiti. Il peso che lei si porta dentro, se non è scivolato fin ora, dopo 10 anni, penso che andrebbe aiutato a muoversi. In questi casi, le esperienze di vita modellano il carattere e danno forma a una difficile comunicazione con gli altri. Penso che un percorso di psicoterapia la possa aiutare a definire intanto il motivo per cui le esperienze negative permangono tanto nella sua mente e a trovare un "canale di comunicazione con il "mondo " . Piuttosto che lavorare sui sintomi che ritengo siano la reazione, l'espressione del problema, li considererei entro un aspetto personologico.
Resto disponibile per ulteriori chiarimenti
Saluti
Dott.ssa
Silvana Zito
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Buonasera. Della sua condivisione mi colpisce, tra i diversi aspetti che menziona, da una parte la centralità del bisogno di avere uno sfogo e la curiosità rispetto al rapporto che questo bisogno ha con il corpo, dall'altra la tendenza a non reagire e a lasciar correre nelle situazioni relazionali, anche quando si sente maltrattata, e la curiosità rispetto a ciò che accadrebbe tenendo solo per sé stessa una cosa, un vissuto, per molti anni. Ritengo sia difficile poterle dare risposte chiare ed esaustive attraverso questo spazio; il suggerimento è quello di riflettere sulla possibilità di rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta per approfondire ulteriormente questa sua condivisione, i suoi vissuti e la sua esperienza più in generale, valutando l'inizio di un percorso psicologico attraverso il quale poter dar voce alle sue emozioni ed ai suoi sentimenti, cercare le risposte alle domande che pone e lavorare sulla consapevolezza di sé stessa, con un'attenzione particolare al rapporto con il proprio corpo e con gli altri, con l'obiettivo di promuovere il proprio benessere e la propria salute. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buongiorno, da quello che scrive ha per anni evitato i conflitti tenendosi dentro emozioni e pensieri e inevitabilmente questo comportamento ha portato delle conseguenze negative. Le emozioni che proviamo hanno una funzione specifica e importante, le può essere sicuramente utile imparare ad ascoltarle e non reprimerle e ad esprimerle nelle relazioni con gli altri in modo costruttivo. Può imparare a conoscere e cambiare questo suo aspetto attraverso un percorso che la aiuti in primo luogo a capire in che modo si é costruito questo modo di affrontare le emozioni, sicuramente una parte di lei ha dei buoni motivi per aver adottato questa strategia di "sopravvivenza" che ora però le causa problemi. Per quanto riguarda i sintomi fisici a cui fa riferimento, le consiglio di eseguire degli esami diagnostici per escludere patologie fisiche. Le auguro di cuore di trovare risposta al suo disagio
Dott.ssa Diana Erlicher
Buongiorno,
è difficile rispondere alla sua domanda con poche informazioni, ma si comprende quanto questa difficoltà la faccia star male.
Il primo passo sarebbe capire come funziona lei come persona e come mai questo le provoca tanta sofferenza da cui non riesce ad uscire nonostante non la espliciti (mi riferisco a quando parla di "cicatrici" che le rimangono anche per 10 anni). Per farlo la cosa più efficace è rivolgersi ad un professionista. Purtroppo non possiamo lavorare sugli altri ma solo su noi stessi e rivolgersi ad un professionista deve essere interpretato come un modo di prendersi cura di sè.
Spero di esserle stata utile, rimango a disposizione.
Saluti,
Dr.ssa Elena Longari
Buongiorno, il suo corpo sta esprimendo una grande rabbia repressa.La rabbia danneggia il corpo . È necessario che consulti un/ una brava professionista con cui elaborare queste grandi rabbie Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Buonasera, la riflessione che si pone è corretta, nel senso che le nostre emozioni represse ci possono portare a sintomi psicosomatici, così come al rimuginio sulle situazioni e a reazioni di rabbia spropositate rispetto alla situazione che in quel momento l'ha generata. Le nostre emozioni hanno necessariamente bisogno di uscire fuori, perché noi come esseri umani siamo fatti di emozioni, che sono fondamentali per il nostro benessere mentale e fisico.
Credo che il suo corpo le stia dando i segnali di questo: consulti uno psicologo che potrà aiutarla sia ad affrontare queste "cicatrici" che si porta dietro, sia ad utilizzare strategie utili per vivere in modo più funzionale le situazioni. Potrà ritrovare serenità, sicurezza e voglia di esprimere ciò che prova.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Gentile utente di mio dottore,

un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla nella gestione dei suoi vissuti dando loro la possibilità di poter esser espressi senza il timore della reazione degli altri. Il corpo é spesso bersaglio della mente, per tanto può generarsi un malessere anche fisico in situazioni come quelle da lei espresse. Una psicoterapia potrebbe aiutarla nell' imparare a difendersi, a proteggersi e a definirsi all’ interno dei rapporti, aspetti importantissimi anche ai fini della salute.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, corpo e mente non si possono staccare come se fossero due cose distinte. La risposta quindi è "sì, il corpo sfoga i pensieri e i sentimenti". Lei non ha nulla che non va ma forse si è sempre sentita così. Probabile che abbia un passato che le ha fatto credere di non andare bene, di dover sopportare.... Credo che parlarne con un professionista possa davvero donarle un nuovo modo di guardare a sé e al mondo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve.
Credo possa essere utile per lei riuscire a ridefinirsi con l'aiuto di un professionista.
Questo le permetterebbe di aumentare la fiducia in se stessa in modo da poter affrontare anche gli altri e allo stesso tempo le fornirebbe strumenti nuovi per elaborare le sue ferite, liberando il corpo da questo grande sforzo di contenimento.
Restando a disposizione, le auguro una buona serata.
Dott.ssa Rosa Leone
Buongiorno, noi esseri umani abbiamo necessità di "sfogare" i nostri bisogni, di varia natura, oltre che prendercene cura. Se questo non viene fatto, per qualsiasi motivo, è possibile incorrere in disturbi psicosomatici, si. Questi disturbi possono essere di varia natura, come malesseri fisici di vario tipo (mal di stomaco, spossatezza, mal di testa), emotivi (irrequietezza, rabbia continua) o disturbi psicologici. Ogni persona ed ogni corpo ovviamente reagisce a modo suo. Mi spiace sentire le sue parole ed il dolore che traspare dalle stesse, non deve essere sicuramente una situazione facile da vivere per lei, tuttavia, ci tengo a dirle che non ha niente che non va e sfogare le proprie emozioni esigendo di far valere i propri bisogni è funzionale perchè lei stia meglio e soprattutto viva meglio. Ovviamente questi bisogni e questo sfogo come lo chiama lei va attuato con assertività, ossia la capacità di esprimere i propri bisogni e sentimenti senza prevaricare quelli degli altri, e finchè gli sfoghi rispettano le altre persone e non violano ne diritti ne leggi perchè se ne dovrebbe privare? E' normale dopo anni di emozioni inespresse che il suo corpo e la sua mente non ce la facciano più, ha bisogno di tregua. Le consiglierei di fare analisi mediche per escludere una qualche problematica fisica, e se questa fosse esclusa e la sua ipotesi quindi fosse corretta (ma anche se non lo fosse) le consiglierei un supporto psicologico per poter comprendere i suoi bisogni e soprattutto la modalità più adeguata per lei per esprimerli. Rimango a disposizione.
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Gentile utente, il corpo si fa depositario di ciò che non riusciamo ad esprimere e spesso addirittura a pensare.
Ognuno di noi adotta strategie per resistere agli urti della vita. Talvolta le strategie e le risorse alle quali riusciamo ad attingere risultano funzionali, altre volte no. Da ciò che descrive è probabilmente arrivato per lei il tempo per guardare dentro di sé ed alle sue piccole e grandi ferite. Un percorso psicoterapico può certamente aiutarla a mettere in parole ciò che sente, a trovare risposte ai suoi perché e soprattutto ad aprire nuovi interrogativi sui quali fare luce.
Le faccio i miei migliori auguri e resto disponibile anche online se lo desidera.
Cordiali saluti
Gentile utente, mi dispiace darle una risposta negativa alla sua domanda ma inibire i sentimenti e limitare le loro manifestazioni non è salutare. Reprimerli non significa eliminarle ne dimenticarle.
Ed il vissuto che lei ha esposto mostra quanto ciò sia faticoso e quanto non “funzioni”. Anche adesso come lei spiega, trova uno sfogo che aiuta per un po’, ma poi le emozioni tornano a bussare.
Il suggerimento che le posso dare, sulla base delle informazioni da lei fornite, è quello di farsi accompagnare in un percorso di conoscenza di sé attraverso il quale può dare voce alle sue emozioni e ai suoi sentimenti.
Spero di esserle stata utile. Saluti, CS
Gentile utente, mi dispiace leggere del suo malessere. Le consiglio di parlarne con il medico di base per fare degli accertamenti ormonali ed escludere delle cause biologiche. E le consiglio inoltre, di valutare un percorso psicologico, perchè mi sembra evidente che il suo corpo non riesce più a gestire la sua sofferenza: occorrono nuove strategie. Resto a disposizione Dott.ssa Roberta Maccarone

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